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BEFORE A MILLION UNIVERSES
Big Ups
2016 (Tough Love)
Secondo lavoro e grandi conferme per i protagonisti della nuova scena newyorchese post-hardcore
Joe Galarraga (voce), Amar Lal (chitarre), Carlos Salguero Jr (basso) e Brendan Finn (batteria) all’alba del decennio in corso unirono le forze in quel di New York, nel 2014 concretizzarono i propri sforzi dando alle stampe l’acclamato esordio “Eighteen Hours Of Static”. Nei successivi due anni hanno lavorato sodo per far girare il nome e concepire un seguito in grado di realizzare le altissime aspettative che si erano create attorno a loro. “Before A Million Universes” è il secondo capitolo della storia dei Big Ups, il contenitore nel quale in tredici tracce nuove di zecca viene frullato il post-hardcore dei Fugazi, la rabbia senza fine dei Nirvana, l’incorruttibilità degli Shellac e la follia dei Jesus Lizard. Il gioco al massacro, fatto di bombe nucleari lanciate sull’ascoltatore (ascoltare per credere la doppietta iniziale “Contain Myself” / “Capitalized”) e di inni da stadio simil punk (“Proximity Effect”), funziona che è una meraviglia, ma anche quando giocano di fino, rallentando i tempi (“Meet Where We Are”, “So Much You”), i newyorchesi mantengono sempre altissima la tensione. Ritmiche granitiche, dissonanze chitarristiche, voce a tratti isterica, esplosioni di rabbia pronte a sorprendere l’ascoltatore in qualsiasi momento, tutto concentrato in quarantadue minuti densi, compiuti ed efficacissimi. L’eccitazione che scaturisce dall’ascolto di questi suoni (passatisti, secondo i detrattori) è la medesima che segue la visione delle vicende vintage rock narrate nella serie televisiva di Scorsese “Vinyl”: ma in nessuno dei due casi si tratta di nostalgia, è semmai l’apprezzamento nei confronti di opere ben fatte che, oltre a risvegliare piacevoli sensazioni legate al passato, meritano di essere seguite e apprezzate. “Before A Million Universes” è il difficile ma riuscito secondo atto di una formazione che ha parecchie frecce al proprio arco, ed è la straripante conferma di quanto, a pari merito con Metz (in area post-grunge) e Nothing (sul versante shoegaze), i Big Ups siano la più incandescente novità alternativa del nuovo millennio. (Ondarock)
Tracce
- Contain Myself
- Capitalized
- Posture
- Feathers Of Yes
- Meet Where We Are
- Negative (intro)
- Negative
- Hope For Someone
- Knight
- National Parks
- So Much You
- Proximity Effect
- Yawp.