WITH THE BEATLES - The Beatles [1963]

Il secondo album dei Beatles, pubblicato il 22 novembre 1963

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    WITH THE BEATLES
    The Beatles


    1963 (Parlophone)


    Il secondo album dei Beatles, pubblicato il 22 novembre 1963, lo stesso giorno dell'omicidio di John Fitzgerald Kennedy

    Sull'onda di quella che fu definita Beatlemania, With The Beatles (Parlophone, 1963) tenta di dare un seguito all'appeal radiofonico-commerciale del disco d'esordio "Please Please Me". I quattro di Liverpool sono ancora costretti a registrare in presa diretta, senza avere il tempo necessario a rifinire arrangiamenti e approcci vocali. Ne viene fuori un altro album immediato, grezzo, ma leggermente più raffazzonato di Please Please Me. Vale ancora una volta la formula-canzone del ritornello in yeah, yeah, yeah, ripreso dall'acceso numero twist-beat della lennoniana "It Won't Be Long". I Beatles virano verso un deciso stile Miracles, come ad esempio nella malinconica "All I've Got To Do". Malinconia più tipica di John Lennon che di Paul McCartney, che invece galleggia spensierato nel mare beat di "All My Loving". George Harrison, da par suo, si nutre di una certa acredine adolescenziale, firmando la sua prima composizione originale per il gruppo, "Don't Bother Me". Sono prime bozze, semplici tentativi di arrivare a una maturità compositiva, rimarcate dal divertissement per armonica di "Little Child" che è poi qualcosa di già sentito altrove. Guidati da George Martin, i quattro tentano evidentemente la strada facile del fascino su un pubblico tutto al femminile, come fa ad esempio McCartney che rivisita Broadway in salsa latina con "Till' There Was You". Ascoltando le conga suonate da Ringo Starr non si ha decisamente l'impressione di essere davanti a una band dal futuro leggendario. In effetti, la ritrosia della Capitol potrebbe essere giustificata dal fatto che i Beatles prendono a piene mani dal repertorio della Tamla Motown, non introducendo nulla di particolarmente innovativo all'interno del panorama musicale anglofono. "Please Mr. Postman" ne è un esempio, tratto dal repertorio delle Marvellettes. E così i Beatles sembrano un gruppo che piace alle ragazzine semplicemente perché suona il boogie-woogie di artisti statunitensi come Chuck Berry, in "Roll Over Beethoven" (in realtà Harrison pare suonare l'intro di "Johnny B. Goode"). Perché, dunque, pubblicare una band che suona Smokey Robinson (in "You Really Got A Hold On Me") in maniera meno piena e soul? Di certo non aiuterebbe il tribale "I Wanna Be Your Man" cantato da Ringo Starr o il doo-wop latineggiante di "Devil In Her Heart". I Beatles di "Money", insomma, sembrano un gruppo buono per le classifiche e per i cuori delle ragazzine di tutta l'Inghilterra. Ma qualcosa dirà al mondo che non è proprio così. Alla fine del 1963, "She Loves You" si riprende la testa delle classifiche inglesi, prima della pubblicazione di un nuovo singolo che diventerà uno spartiacque all'interno della carriera della band di Liverpool. Il 12 dicembre, "I Want To Hold Your Hand" salirà al primo posto delle classifiche di tutta Albione.


    With the Beatles

    Pubblicazione - 22 novembre 1963
    Durata - 32 min: 24 s
    Tracce - 14
    Genere - Pop rock
    Rock and roll
    Beat
    Etichetta - Parlophone (in Italia: Parlophon PMCQ 31503)
    Produttore - George Martin
    Registrazione - luglio-ottobre 1963


    Tracce

    It Won't Be Long (Lennon-McCartney) - 2:13
    All I've Got to Do (Lennon-McCartney) - 2:04
    All My Loving (Lennon-McCartney) - 2:09
    Don't Bother Me (Harrison) - 2:29
    Little Child (Lennon-McCartney) - 1:48
    Till There Was You (Willson) - 2:16
    Please Mr. Postman (Dobbin/Garret/Garman/Brianbert) - 2:36
    Roll Over Beethoven (Berry) - 2:47
    Hold Me Tight (Lennon-McCartney) - 2:32
    You Really Got a Hold on Me (Robinson) - 3:02
    I Wanna Be Your Man (Lennon-McCartney) - 1:58
    Devil in Her Heart (Drapkin) - 2:27
    Not a Second Time (Lennon-McCartney) - 2:08
    Money (That's What I Want) (Bradford/Gordy) - 2:47


    Formazione

    John Lennon – voce, chitarra ritmica, armonica a bocca; organo Hammond in I Wanna Be Your Man; tamburello in Don't Bother Me
    Paul McCartney – voce, basso; pianoforte in Little Child; claves in Don't Bother Me
    George Harrison – chitarra solista, cori; voce in Don't Bother Me, Roll Over Beethoven e Devil in Her Heart
    Ringo Starr – batteria, tamburello, maracas; voce in I Wanna Be Your Man

    Altri musicisti

    George Martin – pianoforte in You Really Got a Hold on Me, Money (That's What I Want) e Not A Second Time
     
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    Fu Lennon a comporre – e perciò a cantare – questo motivo nel quale per la prima volta l'autore tratteggia alcuni temi che lo caratterizzano e che rielaborerà lungo tutto l'arco della carriera col gruppo: la solitudine, l'infelicità, l'insuccesso e il sentirsi rifiutato nei rapporti sentimentali – problematiche che possono essere fatte risalire alle tormentate vicende familiari col padre (che abbandonò la famiglia quando John aveva quattro anni) e soprattutto con la madre. La frase iniziale del brano è un gioco di parole tipicamente lennoniano: "it won't be long till I belong to you" (non ci vorrà molto prima che io ti appartenga). Il pezzo non faceva parte del repertorio che il gruppo suonava nei concerti dal vivo[7] e per questa ragione furono necessari ventitré riprese prima di raggiungere il risultato finale. Dieci di questi furono incisi nella mattinata del 30 luglio, i restanti tredici in serata e fra i due blocchi i Beatles fra l'altro tennero due esibizioni al Playhouse Theatre davanti alle telecamere della BBC. Così come nel singolo She Loves You, anche in It Won't Be Long gli ascoltatori ebbero modo di seguire il coro "yeah, yeah, yeah" che sarebbe diventato il contrassegno distintivo dei Beatles dell'epoca.


    It Won't Be Long
    (Lennon/McCartney)

    Durata: 2:11
    Tonalità: Mi Maggiore

    John Lennon: voce raddoppiata, chitarra ritmica
    Paul McCartney: cori, basso
    George Harrison: cori, chitarra solista
    Ringo Starr: batteria

    Testo

    It won't be long yeh, yeh, yeh
    It won't be long yeh, yeh, yeh
    It won't be long yeh
    Till I belong to you

    Every night when everybody has fun
    Here am I sitting all on my own

    It won't be long yeh, yeh, yeh
    It won't be long yeh, yeh, yeh
    It won't be long yeh
    Till I belong to you

    Since you left me, I'm so alone
    Now you're coming, you're coming on home
    I'll be good like I know I should
    You're coming home, you're coming home

    Every night the tears come down from my eyes
    Every day I've done nothing but cry

    It won't be long yeh, yeh, yeh
    It won't be long yeh, yeh, yeh
    It won't be long yeh
    Till I belong to you

    Since you left me, I'm so alone
    Now you're coming, you're coming on home
    I'll be good like I know I should
    You're coming home, you're coming home

    So every day we'll be happy I know
    Not I know that you won't leave me no more

    It won't be long yeh, yeh, yeh
    It won't be long yeh, yeh
    It won't be long yeh
    Till I belong to you


    Non sarà per molto

    Non sarà per molto, sì, sì, sì
    Non sarà per molto, sì, sì, sì
    Non sarà per molto, sì, sì, sì
    Finchè ti apparterrò

    Ogni notte, mentre tutti gli altri si divertono
    Io sono qui seduto da solo

    Non sarà per molto, sì, sì, sì
    Non sarà per molto, sì, sì, sì
    Non sarà per molto, sì, sì, sì
    Finchè ti apparterrò

    Da quando tu mi hai lasciato, mi sento così solo
    Ora stai tornando, stai tornando a casa
    Farò del mio meglio come so che dovrei
    Stai tornando a casa, stai tornando a casa

    Ogni notte le lacrime scendono dai miei occhi
    Ogni giorno non ho fatto altro che piangere

    Non sarà per molto, sì, sì, sì
    Non sarà per molto, sì, sì, sì
    Non sarà per molto, sì, sì, sì
    Finchè ti apparterrò

    Da quando tu mi hai lasciato, mi sento così solo
    Ora stai tornando, stai tornando a casa
    Farò del mio meglio come so che dovrei
    Stai tornando a casa, stai tornando a casa

    So che ogni giorno saremo felici
    Ora so che non mi lascerai mai più

    Non sarà per molto, sì, sì, sì
    Non sarà per molto, sì, sì, sì
    Non sarà per molto, sì, sì, sì
    Finchè ti apparterrò


    Edited by Lottovolante - 15/12/2015, 22:24
     
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    Il secondo brano è interamente opera di Lennon, e solitamente viene considerato come un interludio solo moderatamente piacevole tra le due composizioni originali più consistenti dell'album (il brano seguente è All My Loving). Con i suoi espliciti richiami alle seducenti esecuzioni vocali di cantanti black come Smokey Robinson e Arthur Alexander, All I've Got To Do rimanda ad altre delle primissime composizioni di Lennon, e presenta anche il gusto per le sillabazioni tipico dell'intera carriera del suo autore (vedi ad esempio Ask Me Why, Dig A Pony e la sua title track da solista Mind Games). Benchè l'ispirazione più prossima sia quella, suggerita dallo stesso Lennon (sono io che provo a fare Smokey Robinson), di (You Can) Depend On Me, l'intensa sentimentalità della strofa e l'intenso, accorato appello del ritornello in continua ascesa, ricordano molto da vicino le analoghe sfumature d'intensità di Anna (Go To Him). Il brano contiene anche una traccia dell'invito rivolto da Brain Epstein ai suoi protetti (scrivete con l'America in mente) nel suo riferimento al telefono, che come Lennon ribadì parlando di No Reply, non giocava alcun ruolo nella vita sentimentale britannica a cavallo tra gli anni '50 e '60. Nell'insieme la musica, con i suoi intriganti stop-time, risulta abbastanza appropriata, ma la performance dei Beatles è piuttosto scialba, probabilmente a causa delle poche prove. Barry Miles sostiene addirittura che Lennon suonò la canzone agli altri appena prima di iniziarne la registrazione, il che spiegherebbe le assai guardinghe parti strumentali di tutti e quattro. Stranamente, poco convincente è anche l'esecuzione vocale di Lennon, che nella strofa paga un evidente debito di grazia nei confronti dei propri maestri; si riscatta però nel ritornello, grazie all'appassionato vigore con cui sbandiera i sentimenti. Il brano si spegne sfumando su una strofa eseguita a bocca chiusa, che intenzionalmente o per caso, ben esprime il senso di compiacimento racchiuso nel testo, giustificando anche in qualche modo, i troppi "yeh" disseminati lungo tutto il testo.


    All I've Got to Do
    Lennon/McCartney)

    Durata: 2:04
    Tonalità: Do# Minore

    John Lennon: voce, chitarra ritmica
    Paul McCartney: cori, basso
    George Harrison: cori, chitarra solista
    Ringo Starr: batteria

    Testo

    Whenever I want you around, yeh
    All I gotta do
    Is call you on the phone
    And you'll come running home
    Yeh, that's all I gotta do

    And when I, I wanna kiss you, yeh
    All I gotta do
    Is whisper in your ear
    The words you want to hear
    And I'll be kissing you

    And the same goes for me
    Whenever you want me at all
    I'll be here yes I will
    Whenever you can
    You just gotta call on me, yeh
    You just gotta call on me

    And when I, I wanna kiss you, yeh
    All I got to do
    Is call you on the phone
    And you'll come running home
    Yeh, that's all I gotta do

    And the same goes for me
    Whenever you want me at all
    I'll be here yes I will
    Whenever you can
    You just gotta call on me, yeh
    You just gotta call on me
    Oh, you just gotta call on me


    Tutto ciò che devo fare

    Ogni volta che ti voglio intorno, sì
    Tutto ciò che devo fare
    È telefonarti,
    E tu verrai a casa di corsa
    Sì, è tutto ciò che devo fare

    E quando io, io voglio baciarti, sì
    Tutto ciò che devo fare
    È sussurrare nel tuo orecchio
    Le parole che vuoi sentire
    E ti bacerò

    E lo stesso vale per me
    Ogni volta che tu mi vuoi
    Io ci sarò, sì ci sarò
    Ogni volta che tu mi chiami
    Tu devi solo chiamarmi, sì
    Devi solo chiamarmi

    E quando io, io voglio baciarti, sì
    Tutto ciò che devo fare
    È telefonarti
    E tu verrai a casa di corsa
    Sì, è tutto ciò che devo fare

    E lo stesso vale per me
    Ogni volta che tu mi vuoi
    Io ci sarò, sì ci sarò
    Ogni volta che tu mi chiami
    Tu devi solo chiamarmi, sì
    Devi solo chiamarmi
    Devi solo chiamarmi

     
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    Molti e molto fortunati fattori concorrono a candidare All My Loving come la miglior canzone dei Beatles del 1963, sebbene sia inferiore, in termini di innovazione ed impatto ad altri più celebrati brani coevi, come She Loves You e I Want To Hold Your Hand. Interamente di Pail McCartney, rappresenta il primo caso in cui l'autore scrisse prima il testo e poi la musica. Quest'ultima fu sicuramente composta durante il tour del maggio '63 con Roy Orbison; durante un trasferimento in pullman, Paul McCartney avrebbe concepito le parole, che riprendono lo schema epistolare di P.S. I Love You, per poi musicarle a un pianoforte non appena sceso. Altre fonti sostengono però che il testo esistesse già da tempo, ed era nato inizialmente come una poesia, il che creerebbe un parallelo tra questo brano e Across The Universe di John Lennon. Riguardo alla musica, non ci sono dubbi che fu composta al pianoforte, come mostra distintamente la discesa cromatica del ritornello. Considerate le sue allora modeste conoscenze pianistiche, Paul McCartney potrebbe però aver scritto il pezzo in una tonalità più semplice, spostandolo in seguito per renderlo più adatto alla propria intonazione (o alle parti strumentali). Entusiasta della canzone, che reputava tra le migliori di McCartney, Lennon esegue alla chitarra ritmica un difficile accompagnamento in terzine che sarà uno dei tratti distintivi del brano (sono stato proprio bravo, dirà in seguito). Ma anche Paul McCartney e George Harrison svettano ai rispettivi strumenti, il primo con la bella frase di walking bass che rinsalda la strofa; il secondo con lo splendido, complesso assolo di chitarra ad accordi che cattura pienamente la vivace freschezza del brano, un po' come accadrà con la similmente spensierata Can't Buy Me Love, sempre di McCartney. Questo è anche il primo nonchè uno dei pochissimi casi in cui l'assolo di chitarra si appoggia su una sequenza di accordi diversa da quelle delle altre sezioni cantate del brano. Con la sua irresistibile, coinvolgente spensieratezza, All My Loving si fa perdonare di buon grado i suoi piccoli difetti (qualche esitazione nell'intonazione di Paul McCartney e un ritornello sensibilmente meno ispirato della strofa) e fu da subito premiata da numerosi passaggi radiofonici. I Beatles la eseguirono in numerosi concerti per tutto l'anno seguente, incluse 3 esibizioni radiofoniche alla BBC e la storica apparizione televisiva all'Ed Sullivan Show del 9 febbraio 1964. Dal vivo era Harrison a fornire l'armonia alta dell'ultima strofa, raddoppiata in studio da McCartney. Una versione strumentale del brano appare nel film Magical Mystery Tour. Nei primi anni dei Beatles, sono numerosi i capolavori di McCartney che, per caso o intenzionalmente, non uscirono mai come singolo. Yesterday e Michelle ne sono senz'altro i casi decisamente più eclatanti, ma è vero che se in esse la evidente preminenza di Paul McCartney poteva minacciare l'integrità di facciata del gruppo, All My Loving metteva molto in risalto anche John Lennon e George Harrison. Tra i pochissimi errori di pubblicazione del duo Epstein/Martin, la scelta di "sprecare" All My Loving all'interno di un album è senza dubbio tra i più gravi, insieme alla coercitiva uscita del singolo Strawberry Fields Forever/Penny Lane.


    All My Loving
    Lennon/McCartney)

    Durata: 2:09
    Tonalità: Mi Maggiore (Do# Minore nel ritornello)

    Paul McCartney: voce raddoppiata, basso
    John Lennon: cori, chitarra ritmica
    George Harrison: cori, chitarra solista
    Ringo Starr: batteria

    Testo

    Close your eyes and I'll kiss you
    Tomorrow I'll miss you
    Remember I'll always be true
    And then while I'm away
    I'll write home every day
    And I'll send all my loving to you

    I'll pretend that I'm kissing
    The lips I am missing
    And hope that my dreams will come true
    And then while I'm away
    I'll write home every day
    And I'll send all my loving to you

    All my loving, I will send to you
    All my loving, darling I'll be true

    Close your eyes and I'll kiss you
    Tomorrow I'll miss you
    Remember I'll always be true
    And then while I'm away
    I'll write home every day
    And I'll send all my loving to you

    All my loving, I will send to you
    All my loving, darling I'll be true
    All my loving, All my loving
    All my loving, I will send to you


    Tutto il mio amore

    Chiudi gli occhi e io ti bacerò
    Domani mi mancherai
    Ricordati che sarò sempre sincero
    E allora mentre sarò lontano
    Scriverò a casa ogni giorno
    E ti manderò tutto il mio amore

    Immaginerò di baciare
    Le labbra che mi mancano
    Sperando che i miei sogni si avverino
    E allora mentre sarò lontano
    Scriverò a casa ogni giorno
    E ti manderò tutto il mio amore

    Tutto il mio amore, io ti manderò
    Tutto il mio amore, piccola, ti sarò fedele

    Chiudi gli occhi e io ti bacerò
    Domani mi mancherai
    Ricordati che sarò sempre sincero
    E allora mentre sarò lontano
    Scriverò a casa ogni giorno
    E ti manderò tutto il mio amore

    Tutto il mio amore, io ti manderò
    Tutto il mio amore, piccola, ti sarò fedele
    Tutto il mio amore, tutto il mio amore,
    Tutto il mio amore, io ti manderò

     
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    Segna l'esordio in qualità di compositore di George Harrison, che così interrompe, sia pur momentaneamente, il monopolio creativo della coppia Lennon-McCartney (per Ringo bisognerà aspettare il 1968 con la sua Don't Pass Me By pubblicata sul White Album). La canzone venne scritta a Bournemouth in un momento in cui l'autore era a letto ammalato e non voleva essere disturbato e da qui il titolo del pezzo. Tuttavia, Bill Harry avanza una diversa tesi: in quel periodo Harry provocava con insistenza George rimproverandogli la scarsa vena compositiva e il titolo può essere la risposta del Beatle a questi assilli. Nel testo, George tratta del trauma dovuto all'abbandono della propria donna, esperienza che lo isola dal mondo per sua stessa volontà. La melodia è un alternarsi di maggiori e minori e non poteva mancare un assolo di chitarra di Harrison che, quale compositore del pezzo, esegue anche la linea vocalica principale. L'11 settembre il brano venne registrato in studio, ma nessuno dei sette nastri incisi risultò essere soddisfacente. Perciò il giorno successivo il gruppo si ritrovò ad Abbey Road e la canzone subì un rifacimento in dieci nastri. La quarta ripresa della seduta fu scelta quale migliore e su di essa furono sovraincisi una seconda linea vocalica di George, il tamburello di John, le clave percosse da Paul e il bongo arabo di Ringo Starr. Dopo una serie di prove da parte di Lennon per "sporcare" il suono attraverso distorsioni, col consenso di George Martin, per la prima volta la chitarra venne trattata con un compressore di suono che alterasse il suono dello strumento avvicinandolo a quello di un organo...


    Don't Bother Me
    (Harrison)

    Durata: 2:29
    Tonalità: Mi Minore

    George Harrison: voce raddoppiata, chitarra solista
    John Lennon: chitarra ritmica, tamburello
    Paul McCartney: basso, clave
    Ringo Starr: batteria, bongo

    Testo

    Since she's been gone
    I want no one to talk to me
    It's not the same
    But I'm to blame, it's plain to see

    So go away, leave me alone
    Don't bother me

    I can't believe
    That she would leave me on my own
    It's just not right
    Where every night I'm all alone

    I've got no time for you right now
    Don't bother me

    I know I'll never be the same
    If I don't get her back again
    Because I know she'll always be
    The only girl for me

    But till she's here
    Please don't come near, just stay away
    I'll let you know
    When she's come home, until that the day

    Don't come around, leave me alone
    Don't bother me

    I've got no time for you right now
    Don't bother me

    I know I'll never be the same
    If I don't get her back again
    Because I know she'll always be
    The only girl for me

    But till she's here
    Please don't come near, just stay away
    I'll let you know
    When she's come home, until that the day

    Don't come around, leave me alone
    Don't bother me
    Don't bother me
    Don't bother me


    Non mi seccate

    Da quando se n'è andata
    Non voglio che nessuno mi parli
    Non è lo stesso
    Ma è colpa mia, è ovvio.

    Allora andatevene, lasciatemi stare
    Non mi seccate

    Io non posso credere
    Che mi lascerebbe solo
    Non è per niente giusto
    Quando sono tutto solo ogni notte.

    Adesso non ho tempo per voi
    Non mi seccate

    So che non sarò più lo stesso
    Se non la riavrò indietro
    Perchè so che sarà per sempre
    L'unica ragazza per me

    Ma finchè non sarà qui
    Per favore non avvicinatevi, state lontano
    Vi farò sapere
    Quando sarà tornata a casa, fino a quel giorno

    Non statemi attorno, lasciatemi solo,
    Non mi seccate

    Adesso non ho tempo per voi
    Non mi seccate

    So che non sarò più lo stesso
    Se non la riavrò indietro
    Perchè so che sarà per sempre
    L'unica ragazza per me

    Ma finchè non sarà qui
    Per favore non avvicinatevi, state lontano
    Vi farò sapere
    Quando sarà tornata a casa, fino a quel giorno

    Non statemi attorno, lasciatemi solo,
    Non mi seccate
    Non mi seccate
    Non mi seccate

     
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    Agli inizi della loro carriera, i Beatles puntavano molto sul proprio pubblico femminile, rivolgendosi spesso ad esso in modo piuttosto esplicito. Thank You Girl, originariamente intitolata Thank You Little Girl, rappresenta l'esempio più lampante di questa sottocategoria di brani beatlesiani, di cui Little Child costituisce l'atto finale. È curioso che il brano fosse in origine destinato a Ringo, il cui bonario tono di voce non sembra il più indicato a rendere il mix di sincera gratitudine e sfacciata derisione che è parte integrante di questa canzone (la timida voce di George sarebbe risultata sicuramente molto divertente, come accadrà con la successiva I'm Happy Just To Dance With You). Quando a Ringo fu ceduta la (per la verità poco ambita) esecuzione vocale di I Wanna Be Your Man, e con George già molto protagonista sul nuovo album, nel quale canta ben tre pezzi da solista (le cover di Roll Over Beethoven e Devil In Her Heart e la sua prima composizione originale, Don't Bother Me), il ruolo da solista in Little Child passò a un riluttante Lennon, che pure era l'autore principale del brano. A questo punto egli si impegnò nell'incisione più di quanto avrebbe fatto altrimenti, e Little Child richiese ben 3 giorni nell'arco di quasi un mese per arrivare a una versione soddisfacente. Questo - per l'epoca - notevole tempo speso per la registrazione giovò sicuramente al brano, benchè esso rimanga comunque un mero riempitivo - una work song, disse Paul. La sbuffante armonica di Lennon e il pianoforte boogie di McCartney contribuiscono al buon risultato, ma l'elemento più gustoso del brano è la deliziosa affettazione con cui John e Paul cantano il verso "I'm so sad and lonely". Rubacchiato da Whistly My Love, un brano di Elton Hayes presente nella colonna sonora del Robin Hood della Disney, e maliziosamente trasformato in un allusivo invito, esprime al meglio il legame tra ballo, sesso e divertimento, così tipico degli anni Sessanta e già esplicitato attraverso la volutamente diciassettenne protagonista della precedente I Saw Her Standing There. Nei brani destinati al grande pubblico, cioè i singoli, i Beatles erano assai più cauti, e limitavano il proprio interesse a passatempi più pudichi, come nel caso di I Want To Hold Your Hand.


    Little Child
    (Lennon/McCartney)

    Durata: 1:48
    Tonalità: Mi Maggiore

    John Lennon: voce, chitarra ritmica, armonica a bocca
    Paul McCartney: voce, basso, pianoforte
    George Harrison: chitarra solista
    Ringo Starr: batteria

    Testo

    Little child, little child
    Little child won't you dance with me
    I'm so sad and lonely
    Baby take a chance with me

    Little child, little child
    Little child won't you dance with me
    I'm so sad and lonely
    Baby take a chance with me

    If you want someone to make you feel so fine
    Then we'll have some fun when you're mine, all mine
    So come on, come on, come on

    Little child, little child
    Little child won't you dance with me
    I'm so sad and lonely
    Baby take a chance with me

    When you're by my side you're the only one
    Don't you run and hide just come on, come on
    So come on, come on, come on

    Little child, little child
    Little child won't you dance with me
    I'm so sad and lonely
    Baby take a chance with me, oh yeah
    Baby take a chance with me, oh yeah
    Baby take a chance with me


    Bambina

    Bambina, bambina,
    Bambina, vuoi ballare con me?
    Io sono così triste e solo
    Bambina corri il rischio con me

    Bambina, bambina,
    Bambina, vuoi ballare con me?
    Io sono così triste e solo
    Bambina corri il rischio con me

    Se desideri qualcuno che ti faccia stare bene,
    Allora ci divertiremo tanto quando sarai mia, tutta mia
    Allora andiamo, dai, dai

    Bambina, bambina,
    Bambina, vuoi ballare con me?
    Io sono così triste e solo,
    Bambina corri il rischio con me

    Quando mi stai vicino, tu sei l'unica,
    non correre a nasconderti, ora andiamo, andiamo
    Sì andiamo, dai, dai

    Bambina, bambina,
    Bambina, vuoi ballare con me?
    Io sono così triste e solo,
    Bambina corri il rischio con me, oh si
    Bambina corri il rischio con me, oh si
    Bambina corri il rischio con me

     
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    Una delle più atipiche - in termini di esecuzione e arrangiamento - canzoni dei Beatles del primo periodo, Till There Was You costituisce un nuovo e più maturo tentativo, dopo la discutibile A Taste Of Honey, di dimostrare la versatilità musicale e stilistica del gruppo. Una delle più riuscite cover dei Beatles, è interpretata ancora una volta da McCartney, ma molta della piacevolezza del brano è da attribuire alla magnifica prestazione alla chitarra acustica di George Harrison, evidentemente a proprio agio con gli espressivi accordi diminuiti ed eccedenti della composizione di Meredith Wilson. Wilson scrisse la canzone per il suo musical di maggior successo, The Music Man, che debuttò a Broadway nel 1957. L'accoglienza trionfale riservata dal pubblico, che accorse per oltre 1.300 repliche dello spettacolo, valse a The Music Man un altrettanto fortunato adattamento cinematografico nel 1962, con buona parte degli attori del cast teatrale. La sua popolarità ha resistito nel tempo, come dimostra il fatto che ancora oggi questo musical viene ripreso da compagnie teatrali di ogni livello in tutto il mondo. Nel 1961, la popolare cantante statunitense Peggy Lee incise una propria versione del brano, che raggiunse una moderata popolarità anche in Gran Bretagna, pur non entrando in classifica (gli anni d'oro della Lee, a cavallo tra i '40 e i '50, quando in più occasioni raggiunse la top ten, erano ormai lontani). Sembra che la canzone sia giunta all'orecchio di McCartney in questa versione, tramite una sua cugina maggiore, Elizabeth Dahner. Paul infatti dichiara nell'Anthology di aver scoperto solo molto più tardi che il brano faceva parte della colonna sonora di The Music Man. La canzone, nel 1962, entrò nella scaletta degli spettacoli dei Beatles, anche nel periodo amburghese, durante il quale, insieme ad altri brani analogamente acustici come When I'm Sixty-Four, veniva impiegata in situazioni strategiche come temporanei blackout o guasti agli amplificatori. In seguito fu utilizzata ogni volta che dovevano esibirsi davanti a un pubblico più trasversale ed eterogeneo, e perciò eseguita anche in numerosi concerti alla BBC, davanti alla regina (il 4 novembre 1963), all'Ed Sullivan Show (nella loro prima apparizione, il 9 febbraio 1964) e anche in occasione del loro fallito provino alla Decca. Cionondimeno, l'incisione fu faticosa, perchè la leggerezza dell'arrangiamento evidenziava ogni minima sbavatura; per questo richiese 8 tentativi in 2 giorni distinti. Tempo ben speso per un'incisione memorabile, che mostra splendidamente la versatilità dei Beatles: se nel precedente Please Please Me la cover migliore era stata senz'altro l'agitata Twist And Shout cantata da Lennon, su With The Beatles essi ottengono un risultato di analoga qualità in un genere profondamente differente, con un altro cantante e una diversa strumentazione.


    Till There Was You
    (Wilson)

    Durata: 2:16
    Tonalità: Fa Maggiore

    Paul McCartney: voce, basso
    John Lennon: chitarra ritmica acustica
    George Harrison: chitarra solista acustica
    Ringo Starr: bongo

    Testo

    There were bells on a hill
    But I never heard them ringing
    No, I never heard them at all
    Till there was you

    There were birds in the sky
    But I never saw them winging
    No, I never saw them at all
    Till there was you

    Then there was music and wonderful roses
    They tell me in sweet fragrant meadows
    Of dawn and dew

    There was love all around
    But I never heard it singing
    No I never heard it at all
    Till there was you

    Then there was music and wonderful roses
    They tell me in sweet fragrant meadows
    Of dawn and dew

    There was love all around
    But I never heard it singing
    No I never heard it at all
    Till there was you
    Till there was you


    Fino a quando sei arrivata tu

    'erano campane su di una collina
    Ma non le ho mai sentite suonare
    No, non le ho proprio mai sentite
    Fino a quando sei arrivata tu

    C'erano uccelli nel cielo
    Ma non li ho mai visti volare
    No, non li ho proprio mai visti
    Fino a quando sei arrivata tu

    Allora c'era la musica, e splendide rose
    Nei freschi prati profumati
    D'alba e di rugiada

    C'era amore tutto intorno
    Ma non l'ho mai sentito cantare
    No, non l'ho proprio mai sentito
    Fino a quando sei arrivata tu

    Allora c'era la musica, e splendide rose
    Nei freschi prati profumati
    D'alba e di rugiada

    C'era amore tutto intorno
    Ma non l'ho mai sentito cantare
    No, non l'ho proprio mai sentito
    Fino a quando sei arrivata tu
    Fino a quando sei arrivata tu



    Peggy Lee, interprete originaria del brano



     
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    All'estremo opposto della latineggiante malinconia evocata da McCartney con Till There Was You, la successiva canzone di With The Beatles, interpretata da Lennon, è uno spensierato brano black delle Marvelletes, traboccante di giovanile entusiasmo a dispetto del testo fintamente nostalgico. Sebbene oggi la versione dei Beatles di Please Mr. Postman sia di gran lunga la più nota, all'epoca si trattò di una scelta molto ambiziosa, chiaramente volta ad aumentare il livello qualitativo delle cover rispetto all'album di debutto Please Please Me - nel quale forse Lennon e McCartney temevano un confronto troppo impegnativo col proprio materiale originale. Pubblicata come debutto discografico delle Marvelletes alla fine del 1961, fu il primo disco della Tamla Motown a raggiungere il numero uno della classifica dei 45 giri pop. Un brano di tale importanza ha comprensibilmente una paternità complessa e contesa. All'inizio del 1961, le Marvelletes, che ancora si chiamavano The Marvels, ottennero un'audizione alla Motown presso il fondatore dell'etichetta, Berry Gordy. Dovendo presentersi con un brano originale, chiesero aiuto, tramite Georgia Dobbins che allora faceva parte della band, all'autore William Garrett, che fornì loro una rudimentale versione di Please Mr. Postman. La Dobbins lavorò sul pezzo, modificandolo in modo sostanziale, ma poco dopo l'audizione lasciò il gruppo. Gordy affidò al team di autori Brianbert (composto da Brian Holland e Robert Bateman) il compito di rifinire la canzone; in queste caotiche fasi, partecipò, a qualche titolo, anche Freddie Gorman, un saltuario collaboratore di Holland. Registrata (con Marvin Gaye alla batteria!) fu inizialmente accreditata a Dobbins/Garrett/Brianbert; nelle successive pubblicazioni, i nomi degli autori cambiarono varie volte, annoverando talora anche Berry Gordy e non menzionando in altri casi (come secondo la Songwriter Hall Of Fame) la Dobbins e Garrett, che di certo furono invece i più importanti autori del brano. La EMI, che detiene attualmente i diritti di Please Mr. Postman, accredita invece il pezzo come riportato su questa scheda. La versione dei Beatles non si discosta eccessivamente dall'originale, fatti salvi gli indispensabili adattamenti per l'interpretazione maschile. Il brano faceva parte dei loro spettacoli dal vivo e fu spesso eseguito al Cavern; parte della loro ammirazione per questo pezzo è evidentemente nello schema vocale a chiamata e risposta dell'introduzione e del ritornello, che ancora non erano riusciti a imitare efficacemente nelle proprie composizioni (non bisognerà aspettare molto: l'introduzione di Help! è strutturalmente identica e in diversi brani di Help!, come la title track, The Night Before e You're Going To Lose That Girl ricorrono arrangiamenti corali elaborati). L'arrangiamento è curato (come testimonia l'ingresso di basso di McCartney), ma l'attenzione è catturata dalle voci. Lennon in particolare regala un'esecuzione appassionata, che regge il confronto con l'interpretazione originale di Gladys Horton, scegliendo opportunamente quando imitare i melismi tipicamente neri della cantante, e quando invece prendere prudentemente le distanze. Il miglior tributo alla prestazione di John arrivò nel 1975, quando Karen Carpenter, in una cover che raggiunse il numero 1 delle classifiche, scelse di interpretare alcuni passaggi attenendosi alla versione fatta dai Beatles.


    Please Mister Postman
    (Dobbins/Garret/Gorman/Holland/Bateman)

    Durata: 2:36
    Tonalità: La Maggiore

    John Lennon: voce raddoppiata, chitarra ritmica
    Paul McCartney: cori, basso
    George Harrison: cori, chitarra acustica
    Ringo Starr: batteria

    Testo

    Oh yes, wait just a minute mister postman
    Wait, wait mister postman
    (Mister postman look and see) oh yeah
    (If there's a letter in your bag for me) Please, please mister postman
    (I've been waiting a long long time)oh, yeah
    (Since I heard from that gal of mine)

    There must be some mail today
    From my girlfriend so far away
    Please mister postman look and see
    If there's a letter, a letter for me

    I've been standing here waiting mister postman
    So patiently for just a card
    Or just a letter
    Saying she's returning home to me
    Please Mister Postman

    (Mister postman look and see) oh yeah
    (If there's a letter in your bag for me) Please mister postman
    (I've been waiting a long long time) oh, yeah
    (Since I heard from that gal of mine)

    So many days you past me by
    See the tears standing in my eye
    You didn't stop to make me feel better
    By leaving me a card or letter

    Mister Postman, look and see
    Is there a letter, yeah, for me
    I've been waiting such a long long time
    Since I heard from that gal of mine

    You gotta, wait a minute wait a minute oh yeah
    Wait a minute wait a minute oh yeah
    (You gotta) check and see one more time for me

    You gotta, wait a minute wait a minute oh yeah
    Mister Postman, oh yeah
    Deliver the letter, the sooner the better

    You gotta, wait a minute wait a minute oh yeah
    Wait a minute wait a minute oh yeah
    You gotta, wait a minute wait a minute oh yeah
    You gotta, wait a minute wait a minute oh yeah


    Per favore signor postino

    Oh, si aspetti un attimo, signor postino
    Aspetti, aspetti signor postino
    (Signor postino, provi a guardare) oh si
    (Se c'è una lettera per me nella sua borsa) Per favore, per favore signor postino
    (Sto aspettando da così tanto tempo) oh, si
    (Da quando ho avuto notizie della mia ragazza)

    Ci dovrebbero essere alcune lettere oggi
    Della mia ragazza che è così lontana
    Per favore signor postino, provi a guardare
    Se c'è una lettera, una lettera per me

    Sono rimasto qui ad aspettare, signor postino
    Così pazientemente per una lettera
    O almeno un biglietto
    In cui dice che tornerà da me
    Per favore signor postino

    (Signor postino, provi a guardare) oh si
    (Se c'è una lettera per me nella sua borsa) Per favore, per favore signor postino
    (Sto aspettando da così tanto tempo) oh, si
    (Da quando ho avuto notizie della mia ragazza)

    Per tanti giorni lei è passato davanti a me
    Vedendo le lacrime nei miei occhi
    Lei non si è mai fermato per farmi sentire meglio
    Consegnandomi una lettera o un biglietto

    Signor postino, provi a guardare
    Se c'è una lettera, si, per me
    Sto aspettando da così tanto tempo
    Da quando ho avuto notizie della mia ragazza

    Lei deve aspettare un minuto, aspetti un minuto oh si
    Aspetti un minuto aspetti un minuto oh si
    (Lei deve) controllare, guardi ancora una volta per me

    Lei deve aspettare un minuto, aspetti un minuto oh si
    Signor postino, oh si
    Mi consegni la lettera, prima sarà e meglio sarà

    Lei deve aspettare un minuto, aspetti un minuto oh si
    Aspetti un minuto aspetti un minuto oh si
    Lei deve aspettare un minuto, aspetti un minuto oh si
    Lei deve aspettare un minuto, aspetti un minuto oh si

     
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    Dopo le due cover in chiusura del lato A, anche il lato B di With The Beatles si apre con una cover; si tratta di un brano epocale, pubblicato nel 1956 per l'etichetta Chess Record, che cementò la fama del suo autore e interprete, Chuck Berry, che aveva raggiunto il successo l'anno prima con il suo primo singolo Maybellene. La canzone è un irresistibile rock and roll in 12 battute, destramente condotto dalla spumeggiante chitarra di Berry, ugualmente coinvolgente tanto negli stacchi strumentali quanto nella ritmica di accompagnamento. Ancora più importante della musica è però il testo, che appare, oggi come allora, un manifesto del rock and roll e in genere dell'aumento di popolarità della musica "leggera" a discapito di quella "classica" ad esempio di Beethoven e Tchaikovsky, entrambi citati in Roll Over Beethoven come esempio di compositori che devono lasciare spazio alla nuova era. L'argomento è comune a moltissimi testi di Berry, che proprio con le sue continue, espresse citazioni del rock and roll, dei suoi autori e dei suoi successi (in Roll Over Beethoven menziona "Early In The Morning" di Louis Jordan e "Blue Suede Shoes" di Carl Perkins) contribuì più di ogni altro artista della sua epoca a consolidare la dignità artistica di questo genere (parallelamente, Arthur Alexander citerà invece questo brano, traendone il titolo per la sua "A Shot Of Rhythm And Blues"). Inserita nel 2004 al 97esimo posto della classifica di Rolling Stones sulle 500 migliori canzoni di tutti i tempi, Roll Over Beethoven è stata ripresa da decine di altri artisti appartenenti ad ogni genere musicale, da Jerry Lee Lewis agli Iron Maiden, passando per i Byrds, i Rolling Stones, gli Status Quo e molti altri ancora. I Beatles, grandi fan di Chuck Berry, eseguivano il brano ben prima di scegliere il loro nome definitivo, e mantennero il pezzo in scaletta fino al tour americano conclusosi nel settembre 1964. Solitamente era Lennon a incaricarsi dell'esecuzione vocale, ma non era raro che il compito, come accade sull'album, toccasse ad Harrison. George affronta l'incarico con entusiasmo e parecchia ironia, offrendo una prestazione simpaticamente disinvolta sia dal punto di vista vocale, sia da quello chitarristico. Il risultato è lontano dall'essere un capolavoro, ma è un piacevole intrattenimento, eguagliando l'analoga funzione che il brano aveva negli spettacoli dei Beatles.


    Roll Over Beethoven
    (Berry)

    Durata: 2:47
    Tonalità: Re Maggiore

    George Harrison: voce raddoppiata, chitarra solista, battimani
    John Lennon: chitarra ritmica, battimani
    Paul McCartney: basso, battimani
    Ringo Starr: batteria, battimani

    Testo

    Well gonna write a little letter
    Gonna mail it to my local D.J.
    It's a rockin' little record
    I want my jockey to play
    Roll over Beethoven
    I gotta hear it again today

    You know my temperature's risin'
    And the jukebox's blowin' a fuse
    My hearts beatin' rhythm
    And my soul keeps singing the blues
    Roll over Beethoven
    And tell Tchaikovsky the news

    I got a rockin' pneumonia
    I need a shot of rhythm and blues
    I think I'm rollin arthiritis
    Sittin' down by the rhythm review
    Roll over Beethoven
    We're rockin' in two by two

    Well if you fell you like it
    Well get your lover and reel and rock it
    Roll it over and move on up
    Just jump around and reel and rock it
    Roll it over
    Roll over Beethoven
    A rockin' in two by two

    Well early in the mornin'
    I'm a givin' you the warnin'
    Don't you step on my blue suede shoes
    Hey little little
    Gonna play my fiddle
    Ain't got nothing to lose
    Roll over Beethoven
    And tell Tchaikovsky the news

    You know she winks like a glow worm
    Dance like a spinnin' top
    She got a crazy partner
    Oughta see 'em reel an rock
    Long as she's got a dime
    The music will never stop
    Roll over Beethoven
    Roll over Beethoven
    Roll over Beethoven
    Roll over Beethoven
    Roll over Beethoven
    And dig these rhythm and blues


    Lascia perdere Beethoven

    Bene, devo scrivere una piccola lettera
    La manderò al mio D.J.
    E' un disco a ritmo di rock
    E voglio che lo faccia suonare
    Lascia perdere Beethoven
    Oggi voglio sentirlo di nuovo

    Lo sai, la mia temperatura si alza
    E si fondono i fusibili del jukebox
    Il mio cuore batte a tempo
    E la mia anima continua a cantare il blues
    Lascia perdere Beethoven
    E dai la notizia a Tchaikovsky

    Ho la polmonite del rock
    Ho bisogno di una dose di rhythm 'n blues
    Penso che mi verrà l'artrite
    Sedendomi al ritmo di questa rassegna
    Lascia perdere Beethoven
    Facciamoci un rock a due a due

    Bene, se senti che ti piace
    Bene, vai a prendere la tua ragazza, scuotila e ballate
    Falla girare, falla muovere
    Saltale attorno, scuotila e falla ballare
    Falla girare
    Lascia perdere Beethoven
    Facciamoci un rock a due a due

    Si, la mattina presto
    Ti avviso
    Non calpestare le mie scarpe di pelle blu
    Si piccolina
    Suonerò il mio violino
    Non ho nulla da perdere
    Lascia perdere Beethoven
    E dai la notizia a Tchaikovsky

    Lo sai che lei si dimena come una lucciola
    Balla come una trottola
    Ha un partner fuori di testa
    Dovresti vederla quando si agita e balla
    Finchè avrà ancora una monetina
    La musica non si fermerà mai
    Lascia perdere Beethoven
    Lascia perdere Beethoven
    Lascia perdere Beethoven
    Lascia perdere Beethoven
    Lascia perdere Beethoven
    E fatti questo rhythm 'n blues

     
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    Una delle più aspre recensioni che i Beatles abbiano mai ricevuto riguarda questa vivace canzone di Paul McCartney, che Roy Carr e Tony Tyler, nel loro "The Beatles: An Illustrated Record", hanno stroncato da un punto di vista compositivo ed esecutivo, accanendosi in particolare contro "lo stonato cantare di McCartney, che diventa imbarazzante già dopo poche battute". Questo veniva scritto nel 1975, ma già prima Paul aveva minimizzato l'importanza di questo brano, definendolo come un fallito tentativo di scrivere un singolo, mentre Lennon, nel 1980, la definì una canzone davvero debole, cui non ricordava di aver contribuito. Ma un elemento di disistima ancora più evidente è il fatto che la canzone fu registrata durante la storica seduta dell'11 febbraio 1963, ma tenuta fuori dall'album Please Please Me. Se si pensa che ce l'avevano fatta dei brani non propriamente straordinari come Misery e Boys, appare evidente che Hold Me Tight non era tenuta in grande considerazione. Ascoltata oggi, alla luce dell'intera carriera del gruppo, Hold Me Tight non sembra meritare una stroncatura così severa, pur restando, come ammisero i Beatles stessi, un riempitivo (McCartney: an acceptable album filler). L'entusiastica melodia di McCartney è un'interessante anticipazione di alcuni dei suoi lavori migliori, a cominciare da All My Loving, che a sua volta non è del tutto esente da qualche esitazione in termini di intonazione. L'istanza di urgenza è la stessa che caratterizza quelli che fino ad allora erano i loro maggiori successi, She Loves You e I Want Yo Hold Your Hand. Lo schema vocale a chiamata e risposta è invece atipico per il suo autore, e mostra come McCartney all'epoca tentasse ancora di imitare Lennon, il quale ricorrerà spesso ad analoghe soluzioni nel corso della sua carriera (Please Please Me, It Won't Be Long, Help!). Anche la sezione a contrasto, brutalmente intransigente, non sfigura se confrontata ad altre soluzioni analogamente impiegate da Paul, ad esempio in The Night Before e in You Won't See Me. La verità è che la canzone difetta soprattutto nell'arrangiamento, con l'ostinato accompagnamento di chitarra alla Carl Perkins che risulta ben presto più tedioso che incalzante. Questo in fondo non fa che dimostrare una volta di più che il brano non fu preso sul serio: eppure solo un anno più tardi, i Beatles valuteranno l'uscita come singolo di Eight Days A Week, un pezzo che ha molto in comune con Hold Me Tight, a cominciare dall'esplosiva frase discendente con cui entrambi i brani iniziano.


    Hold Me Tight
    (Lennon/McCartney)

    Durata: 2:32
    Tonalità: Fa Maggiore

    Paul McCartney: voce, basso, battimani
    John Lennon: seconda voce, chitarra ritmica, battimani
    George Harrison: cori, chitarra solista, battimani
    Ringo Starr: batteria, battimani

    Testo

    It feels alright now
    Hold me tight
    Tell me I'm the only one
    And then I might
    Never be the lonely one

    So hold me tight
    Tonight, tonight
    It's you,
    You, you, you, oh-oh

    Hold me tight
    Let me go on loving you
    Tonight, tonight
    Making love to only you

    So hold me tight
    Tonight, tonight
    It's you,
    You, you, you, oh-oh

    Don't know what it means to hold you tight
    Being here alone tonight with you

    It feels alright now
    Hold me tight
    Tell me I'm the only one
    And then I might
    Never be the lonely one

    So hold me tight
    Tonight, tonight
    It's you,
    You, you, you, oh-oh

    Don't know what it means to hold you tight
    Being here alone tonight with you

    Hold me tight
    Let me go on loving you
    Tonight, tonight
    Making love to only you

    So hold me tight
    Tonight, tonight
    It's you,
    You, you, you, oh-oh


    Stringimi forte

    Va tutto bene adesso
    Stringimi forte
    Dimmi che sono l'unico
    E allora io potrei
    Non essere mai da solo

    Allora stringimi forte
    Stanotte, stanotte
    Sei tu
    Tu, tu, tu

    Stringimi forte
    Lascia che continui ad amarti
    Stanotte, stanotte,
    Facendo l'amore solo con te

    Allora stringimi forte
    Stanotte, stanotte
    Sei tu
    Tu, tu, tu

    Non sai cosa vuol dire stringerti forte
    Essere qui stanotte solo con te

    Va tutto bene adesso
    Stringimi forte
    Dimmi che sono l'unico
    E allora io potrei
    Non essere mai da solo

    Allora stringimi forte
    Stanotte, stanotte
    Sei tu
    Tu, tu, tu

    Non sai cosa vuol dire stringerti forte
    Essere qui stanotte solo con te

    Stringimi forte
    Lascia che continui ad amarti
    Stanotte, stanotte,
    Facendo l'amore solo con te

    Allora stringimi forte
    Stanotte, stanotte
    Sei tu
    Tu, tu, tu

     
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    La più ambiziosa cover dei Beatles fino a questo momento è una sinuosa ballata di Smokey Robinson, che alla fine del 1962 raggiunse il numero uno della classifica dei singoli di r & b, e il numero 8 della Hot 100 di Billboard. Sebbene fosse coetaneo di Lennon, William "Smokey" Robinson era già una leggenda negli States, e rimane la più luminosa stella del firmamento Motown (di cui fu anche vicepresidente per oltre 25 anni, a partire dal 1961). Talento precoce, come tanti artisti neri della sua generazione, Robinson deve il suo nome d'arte al nomignolo Smokey Joe che gli affibbiò suo zio da bambino. Grande amante del genere western, il giovane William non si separò mai dal proprio soprannome, per quanto già molto prima del suo debutto artistico lo avesse abbreviato in Smokey, mantenendo l'intenzionale riferimento alla propria carnagione. Dopo una carriera semiamatoriale, ed appena intrapresi gli studi di ingegneria elettronica, sarà l'incontrò con Berry Gordy nel 1958 a cambiare il suo destino. I due inizieranno a collaborare, e quando Gordy, l'anno seguente, formerà la Tamla Records, il gruppo di Smokey (che nel frattempo attraversò diversi cambi di nome e di formazione, prima di arrivare al definitivo The Miracles) sarà tra i primi artisti a sceglierla come propria etichetta. You've Really Got A Hold On Me fu il secondo disco dei Miracles a vendere oltre un milione di copie, ma, fatto curioso, era in effetti il lato B del singolo Happy Landing, un brano allegramente insignificante che i DJ dell'epoca accantonarono come un sol'uomo in favore di questo pezzo affascinante, con un testo non banale e una inconsueta armonia vocale in cui il solista è sostenuto da un accompagnamento in basso, prima di arrivare a un ritornello a chiamata e risposta che esprime laconicamente la rassegnata accettazione del proprio protagonista/interprete. Confrontarsi con un pezzo da novanta come Robinson era impegnativo per Lennon, ma anche gli altri Beatles erano messi a dura prova dalla frammentata struttura terzinata della canzone; inoltre, per eseguire il pezzo dal vivo, dovevano riarrangiarlo rinunciando a diversi strumenti. John esce relativamente bene dal confronto con l'interpretazione originale, perdendo sul piano squisitamente tecnico, ma aggiungendo una vena di insofferenza che conferisce autenticità al bel testo del brano. Harrison è bravissimo nella difficile armonia bassa della strofa (un compito che assolverà altrettanto bene in She Said She Said), mentre Paul, Ringo e George Martin eseguono con cura le proprie parti. Ciononostante, per ottenere una versione convincente del pezzo, fu necessario unire 3 frammenti differenti, a testimonianza dell'evidente disagio provato dal gruppo. Dove i Beatles fanno centro è nell'arrangiamento, piacevolmente disadorno, del brano: ascoltata oggi, l'esecuzione dei Miracles è più fluida e scorrevole, ma mostra a tratti i segni del tempo. La versione dei Beatles sembra essere stata registrata ieri...


    You Really Got A Hold On Me
    (Robinson)

    Durata: 3:02
    Tonalità: La Maggiore

    John Lennon: voce, chitarra ritmica
    George Harrison: seconda voce, chitarra solista
    Paul McCartney: cori, basso
    Ringo Starr: batteria
    George Martin: pianoforte

    Testo

    I don't like you
    But I love you
    See that I'm always
    Thinking of you, oh, oh, oh,
    You treat me badly
    I love you madly
    You really got a hold on me
    You really got a hold on me, baby

    I don't want you,
    But I need you
    Don't want to kiss you
    But I need you, oh, oh, oh
    You do me wrong now
    My love is strong now
    You really got a hold on me
    You really got a hold on me, baby

    I love you and all I want you to do
    Is just hold me, hold me, hold me, hold me

    I want to leave you
    Don't want to stay here
    Don't want to spend
    Another day here, oh, oh, oh
    I want to split now
    I just can quit now
    You really got a hold on me
    You really got a hold on me, baby

    I love you and all I want you to do
    Is just hold me, hold me, hold me, hold me

    You really got a hold on me
    You really got a hold on me


    Hai davvero un potere su di me

    Tu non mi piaci
    Però ti amo
    Vedi che io sto sempre
    Pensando a te, oh, oh, oh,
    Mi tratti male
    Ti amo follemente
    Hai davvero un potere su di me
    Hai davvero un potere su di me, piccola

    Non ti voglio
    Ma ho bisogno di te
    Non voglio baciarti
    Ma ne ho bisogno, oh, oh, oh
    Stai sbagliando con me ora
    Il mio amore è più forte adesso
    Hai davvero un potere su di me
    Hai davvero un potere su di me, piccola

    Io ti amo e tutto ciò che desidero che tu faccia
    È stringermi, stringermi, stringermi, stringermi

    Vorrei lasciarti
    Non voglio stare qui
    Non voglio passare
    Un altro giorno qui, oh, oh, oh
    Voglio finirla ora
    Ma proprio non riesco a smettere ora
    Hai davvero un potere su di me
    Hai davvero un potere su di me, piccola

    Io ti amo e tutto ciò che desidero che tu faccia
    È stringermi, stringermi, stringermi, stringermi

    Hai davvero un potere su di me
    Hai davvero un potere su di me


    Edited by bluette - 17/12/2015, 13:25
     
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    La storia della canzone è intimamente intrecciata con il rapporto che i Beatles avevano con quelli che nell'immaginario collettivo erano ritenuti i loro antagonisti musicali. Controversa è la genesi e l'attribuzione della scelta del titolo. Secondo quanto dichiara Paul, il verso era tratto da Fortune Teller, una canzone di Benny Spellman, altri sostengono che la paternità fosse da attribuire a John. Tuttavia, è consolidata la ricostruzione secondo cui il pezzo fu abbozzato da Paul che, d'accordo con John, decise di "cedere" l’idea musicale ai Rolling Stones. Si trattava solo di una canovaccio che tuttavia piacque a Brian Jones, chitarrista degli Stones. Così, dopo avere raggiunto il gruppo londinese al club Studio 51 di Soho, Paul e John si appartarono per qualche minuto e completarono la canzone, sorprendendo i leader della formazione "rivale" che rimasero esterrefatti per le capacità compositive del duo Lennon-McCartney. Non si trattava di una composizione musicalmente complessa – tanto che fu Ringo a sostenere la voce solista – e tuttavia risultarono necessarie cinque sedute di registrazione (per un totale di sedici nastri) per arrivare al suo completamento. Il pezzo fu inciso a singhiozzo a partire dal nastro registrato l'11 settembre, ben sei tentativi il giorno seguente, la linea dell'organo ad opera di George Martin il 30 del mese, due riprese con le maracas suonate da Ringo il 3 del mese successivo e, nell'ultima seduta dedicata alle registrazioni per l'album, un nastro conclusivo il 23 ottobre.


    I Wanna Be Your Man
    (Lennon/McCartney)

    Durata: 1:59
    Tonalità: Mi Maggiore

    Ringo Starr: voce, batteria, maracas
    John Lennon: cori, chitarra ritmica
    Paul McCartney: cori, basso
    George Harrison: chitarra solista
    George Martin: organo Hammond

    Testo

    I wanna be your lover baby
    I wanna be your man
    I wanna be your lover baby
    I wanna be your man

    Love you like no other baby
    Like no other can
    Love you like no other baby
    Like no other can

    I wanna be your man
    I wanna be your man
    I wanna be your man
    I wanna be your man

    Tell me that you love me baby
    Let me understand
    Tell me that you love me baby
    I wanna be your man

    I wanna be your lover baby
    I wanna be your man
    I wanna be your lover baby
    I wanna be your man

    I wanna be your man
    I wanna be your man
    I wanna be your man
    I wanna be your man

    I wanna be your lover baby
    I wanna be your man
    I wanna be your lover baby
    I wanna be your man

    Love you like no other baby
    Like no other can
    Love you like no other baby
    Like no other can

    I wanna be your man
    I wanna be your man
    I wanna be your man
    I wanna be your man


    Voglio essere il tuo uomo

    Voglio essere il tuo amante piccola
    Voglio essere il tuo uomo
    Voglio essere il tuo amante piccola
    Voglio essere il tuo uomo

    Amami come nessun'altra piccola
    Come non può nessun'altra
    Amami come nessun'altra piccola
    Come non può nessun'altra

    Voglio essere il tuo uomo
    Voglio essere il tuo uomo
    Voglio essere il tuo uomo
    Voglio essere il tuo uomo

    Dimmi che mi ami piccola
    Fammelo capire
    Dimmi che mi ami piccola
    Voglio essere il tuo uomo

    Voglio essere il tuo amante piccola
    Voglio essere il tuo uomo
    Voglio essere il tuo amante piccola
    Voglio essere il tuo uomo

    Voglio essere il tuo uomo
    Voglio essere il tuo uomo
    Voglio essere il tuo uomo
    Voglio essere il tuo uomo

    Voglio essere il tuo amante piccola
    Voglio essere il tuo uomo
    Voglio essere il tuo amante piccola
    Voglio essere il tuo uomo

    Amami come nessun'altra piccola
    Come non può nessun'altra
    Amami come nessun'altra piccola
    Come non può nessun'altra

    Voglio essere il tuo uomo
    Voglio essere il tuo uomo
    Voglio essere il tuo uomo
    Voglio essere il tuo uomo

     
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    Devil In His Heart è un altro oscuro pezzo dei primi anni '60 che oggi nessuno ricorderebbe se non fosse stato bizzarramente scelto dai Beatles. Scritta da Richard Drapkin, un compositore la cui minima notorietà è legata unicamente a questo brano, giunse all'orecchio dei Beatles nell'interpretazione delle Donays, che scovarono nel fornitissimo negozio di dischi di proprietà di Brian Epstein. I Beatles erano sempre a caccia di rarità provenienti da oltreoceano, e in quest'ottica, il fatto che Devil In His Heart fosse passata del tutto inosservata ai due lati dell'Atlantico (così come la breve carriera delle loro interpreti) non era affatto un problema, tanto che essi la inclusero nella scaletta dei propri concerti. Affidata a George Harrison, la versione dei Beatles è molto piacevole, e deve gran parte della propria riuscita alla caricaturale ingenuità dell'esecuzione vocale di George. I Beatles riproducono molto fedelmente l'arrangiamento vocale delle Donays, sostituendo invece il frequente staccato della versione originale con un andamento più fluido, che risulta nell'insieme più convincente e pone maggiormente in risalto la scherzosa struttura in stop time. Il testo infatti, insieme adolescenziale e ironico, diventa palesemente una burla nel passaggio da un'interprete femminile ad uno maschile. Dalle testimonianze di tutte le persone coinvolte, la selezione delle cover dei primi due album dei Beatles sembra relativamente poco meditata; alcune scelte ricorrenti (A Taste Of Honey/Till There Was You, Chains/Devil In Her Heart, Twist And Shout/Money) sembrano però voler creare un cliché per ognuno dei tre Beatles cantanti. John il rocker, McCartney l'interprete di standard (Paul eseguiva anche Besame Mucho, che i Beatles suonarono anche nel corso del loro primo provino alla EMI), George, il più giovane del gruppo, il cantante di brani per teenager. È dunque probabile che ci fosse un'intenzionalità in questo senso, che anticipa l'arrivo del successo per i Beatles. Di lì a poco però, con la crescente importanza di Paul McCartney come autore e interprete e il quasi abbandono delle cover nei propri album, questi stereotipi spariranno in favore di un'immagine pubblica di ogni Beatle più vicina alla relativa personalità.


    Devil In Her Heart
    (Drapkin)

    Durata: 2:27
    Tonalità: La Minore Dorico

    George Harrison: voce raddoppiata, chitarra solista
    John Lennon: cori, chitarra ritmica
    Paul McCartney: cori, basso
    Ringo Starr: batteria, maracas

    Testo

    She's got the devil in her heart
    But her eyes they tantalize
    She's gonna tear your heart apart
    Oh her lips are really thrilling

    I'll take my chances
    For romance is
    So important to me
    She'll never hurt me
    She won't desert me
    She's an angel sent to me

    She's got the devil in her heart
    No, no, this I can't believe
    She's gonna tear your heart apart
    No, no nay will she deceive

    I can't believe that she'll ever ever go
    Not when she hugs and says she loves me so
    She'll never hurt 'em
    She won't desert me
    Listen can't you see

    She's got the devil in her heart
    Oh, no, no, no, this I can't believe
    She's gonna tear your heart apart
    No no nay will she deceive

    Don't take chances
    If your romance is
    So important to you
    She'll never hurt me
    She won't desert me
    She's an angel sent to me

    She's got the devil in her heart
    Oh, no, no, no, no this I can't believe
    She's gonna tear your heart apart
    No, no nay will she deceive

    She's got the devil in her heart
    No she's an angel sent to me
    She's got the devil in her heart
    No she's an angel sent to me


    Un diavolo nel suo cuore

    Lei ha un diavolo nel suo cuore
    Ma i suoi occhi sono ammiccanti
    Lei ti spezzerà il cuore
    Oh le sue labbra sono così irresistibili

    Correrò i miei rischi
    Perchè il fascino
    È talmente importante per me
    Lei non mi ferirà mai
    Non mi abbandonerà mai
    È un angelo mandato per me

    Lei ha un diavolo nel suo cuore
    No, no, non posso crederlo
    Lei ti spezzerà il cuore
    No, no, non fatevi ingannare

    Non posso credere che lei se ne andrà mai
    Non quando mi abbraccia e mi dice che mi ama
    Lei non mi ferirà mai
    Non mi abbandonerà mai
    Ascoltate, non riuscite a vedere?

    Lei ha un diavolo nel suo cuore
    No, no, non posso crederlo
    Lei ti spezzerà il cuore
    No, no, non fatevi ingannare

    Non correte rischi
    Se il suo fascino
    È così importante per voi
    Lei non mi ferirà mai
    Non mi abandonerà mai
    È un angelo mandato per me

    Lei ha un diavolo nel suo cuore
    No, no, non posso crederlo
    Lei ti spezzerà il cuore
    No, no, non fatevi ingannare

    Lei ha un diavolo nel suo cuore
    No, è un angelo mandato per me
    Lei ha un diavolo nel suo cuore
    No, è un angelo mandato per me

     
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    Ultimo dei 3 brani scritti dal solo Lennon per With The Beatles, (gli altri sono It Won't Be Long e All I've Got To Do, e nessuno dei 3 fu mai incluso nei concerti del gruppo), Not A Second Time conferma il sospetto che il lato B dell'album fosse in larga misura affidato alle cover, tradendo una concezione dell'LP oggi superata. Nei primi anni '60, i dischi importanti erano i 45 giri, e gli LP erano solitamente un trucco per spillare denaro ripubblicando i brani già usciti come singolo con l'aggiunta di qualche riempitivo. L'album d'esordio dei Beatles, Please Please Me conteneva almeno un paio di notevoli eccezioni a questa regola, e With The Beatles conferma questo nobile proponimento: ma una parvenza del loro solo parziale interesse traspare nella scelta di inserire i pezzi più interessanti sulla facciata A del disco. Not A Second Time deve la sua notorietà principalmente alla seriosa recensione di William Mann sul Times del 27 dicembre 1963, che riscontrò "una cadenza eolia nella progressione finale di questo brano, condotta attraverso gli stessi accordi di Song Of Heart di Gustav Mahler". La gustosa replica di Lennon, nel 1980: "a tutt'oggi non ho idea di cosa siano [le cadenze eolie]. Si direbbero uccelli esotici". John scrisse la canzone cercando di rifarsi allo stile di Smokey Robinson, questa volta esprimendo un testo nel quale il rapporto tra i protagonisti sembra definitivamente chiuso, come accadrà nella successiva Think For Yourself di Harrison. Ma mentre il brano di George trae vigore dal proprio desiderio di autonomia, Not A Second Time suggerisce più una sconsolata delusione che un fermo proponimento a non concedere una seconda chance. In particolare il ritornello, dall'inizio melodicamente esitante, esprime assai poca determinazione, e sembra fare appello a tutte le proprie forze issandosi a fatica sul primo "no" prima di precipitare lungo la frase discendente che chiude questa sezione. Fortunatamente, grazie all'apporto di Ringo, qui molto espressivo, e alla felice decisione di affrontare la canzone a tempo non troppo moderato, questa disperazione non si riversa eccessivamente sull'ascoltatore. Not A Second Time è solitamente indicata come quella col peggior suono di basso mai perpetrato su un disco dei Beatles, tanto impercettibile che alcuni hanno ipotizzato l'assenza di McCartney a questa incisione. In realtà Paul c'era, ma la sua frase di basso è talmente abbarbicata sulle toniche da essere in parte coperta dal pianoforte di George Martin, in parte, tenuta bassa nel mixaggio. Questo contribuisce a far pensare che tutti quanti ad Abbey Road, Beatles compresi, spesero meno tempo possibile su questa stranissima canzone.


    Not A Second Time
    (Lennon/McCartney)

    Durata: 2:08
    Tonalità: Sol Maggiore

    John Lennon: voce raddoppiata, chitarra acustica
    George Harrison: chitarra acustica
    Paul McCartney: basso
    Ringo Starr: batteria
    George Martin: pianoforte

    Testo

    You know you made me cry
    I see no use in wondering why
    I cried for you

    And now you've changed your mind
    I see no reason to change mine
    My crying it's through, oh

    You're giving me the same old line
    I'm wondering why
    You hurt me then
    You're back again
    No, no, no, not a second time

    You know you made me cry
    I see no use in wondering why
    I cried for you, yeh

    And now you've changed your mind
    I see no reason to change mine
    My crying it's through, oh

    You're giving me the same old line
    I'm wondering why
    You hurt me then
    You're back again
    No, no, no, not a second time
    Not a second time
    Not a second time
    No, no, not a second time


    Non una seconda volta

    Sai di avermi fatto piangere
    Non vedo il senso di chiedersi il perchè
    Ho pianto per te

    Ed ora tu hai cambiato idea,
    Non vedo il motivo per cambiare la mia
    Il mio pianto è finito, oh

    Tu mi racconti la solita vecchia storia
    Mi chiedo il perchè
    Tu mi hai fatto soffrire
    Ora sei tornata di nuovo
    No, no, no, non una seconda volta

    Sai di avermi fatto piangere
    Non vedo il senso di chiedersi il perchè
    Ho pianto per te, si

    Ed ora tu hai cambiato idea,
    Non vedo il motivo per cambiare la mia
    Il mio pianto è finito, oh

    Tu mi racconti la solita vecchia storia
    Mi chiedo il perchè
    Tu mi hai fatto soffrire
    Ora sei tornata di nuovo
    No, no, no, non una seconda volta
    Non una seconda volta
    Non una seconda volta
    No, no, non una seconda volta

     
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    Ci sono due diversi criteri secondo i quali giudicare Money (That's What I Want), che corrispondono agli inevitabili paragoni con cui questa cover deve rapportarsi. Il primo riguarda evidentemente la versione originale del brano; l'altro, essendo With The Beatles sotto diversi aspetti un tentativo di ripetere il successo di Please Please Me, è il confronto con l'esplosivo brano conclusivo del disco precedente, Twist And Shout. Il paragone più impegnativo potrebbe sembrare il secondo, e per il metro attuale le cose stanno sicuramente così. Ma all'epoca dell'incisione beatlesiana la "Money" originale aveva da poco scritto un'importante pagina di storia della musica. Scritta nel 1959 dal futuro fondatore della Tamla Motown, Berry Gordy, con la collaborazione di Janie Bradford, che l'anno seguente, sarebbe diventata la segretaria della neonata etichetta, Money è un semplice blues di dodici battute che incorpora una breve strofa di due versi e un ritornello a chiamata e risposta. Più notevole della musica è senz'altro il testo, una cinica dichiarazione di materialismo che contrastava in modo inaudito con gli innocui lavori dei parolieri dell'epoca. Interpretata dall'allora diciottenne Barrett Strong, un artista di colore che in seguito ebbe maggiore successo come compositore (tanto da essere incluso nel 2004 nella Songwriters All Of Fame), Money superò ben presto la capacità di distribuzione della Motown, che fu costretta ad appoggiarsi alla Anna Records per soddisfare le richieste da tutti gli Stati Uniti. A seguito di questo laborioso processo, la canzone raggiunse il proprio picco di classifica (numero 2 nel Rythm & Blues, numero 23 nel pop) nel giugno 1960, dieci mesi dopo la propria pubblicazione, diventando la prima hit della Motown. L'importanza storica di questo brano è dunque evidente; inoltre, il suo testo straordinariamente fuori dagli schemi affascinò e continua ad affascinare artisti di ogni genere musicale. L'elenco delle cover di Money è pressoché infinito, e include, tra gli altri i Rolling Stones, gli Who, i Led Zeppelin, i Doors, Jerry Lee Lewis, i Blues Brothers, i Pearl Jam e gli Smashing Pumpkins. I Beatles si sentivano sufficientemente sicuri della loro versione (un'interpretazione particolarmente fedele, in cui la differenza più significativa sono i cori maschili) da eseguirla nell'importante provino alla Decca del primo gennaio 1962. In questa registrazione il nervosismo dei Beatles appare evidente, e l'esecuzione vocale di John Lennon è, a tratti, particolarmente incerta. Tuttavia, il loro approccio è convincente, con un arrangiamento che sostituisce la tipica spigolosità black della versione originale con la fluida scorrevolezza del pop-rock bianco: una soluzione già adottata con successo in Devil In Her Heart. Al momento della registrazione per l'album With The Beatles, il gruppo scelse invece di evocare deliberatamente la selvaggia eccitazione di Twist And Shout. Per quanto tutte le parti vocali siano straordinariamente ben cantante, il risultato appare nel complesso un po' "costruito". Non a caso, la Money dei Beatles (nonostante l'astuto "I wanna be free" di John Lennon, che aggiunge cinica sincerità al testo) non raggiunse la popolarità di altre cover del gruppo, nè è tra le versioni più celebrate di questo brano.


    Money (That's What I Want)
    (Bradford/Gordy)

    Durata: 2:47
    Tonalità: Mi Maggiore

    John Lennon: voce, chitarra ritmica
    Paul McCartney: cori, basso
    George Harrison: cori, chitarra solista
    Ringo Starr: batteria
    George Martin: pianoforte

    Testo

    The best things in life are free
    But you can keep them for the birds and bees
    Now give me money
    That's what I want
    That's what I want, yeah
    That's what I want

    Your lovin' gives me a thrill
    But your lovin' don't pay my bills
    Now give me money
    That's what I want
    That's what I want, yeah
    That's what I want

    Money don't get everything it's true
    What it don't get, I can't use
    Now give me money
    That's what I want
    That's what I want, yeah
    That's what I want, wah

    Money don't get everything it's true
    What it don't get, I can't use
    Now give me money
    That's what I want
    That's what I want, yeah
    That's what I want

    Well now give me money
    Oh, money
    Oh yeah, I wanna be free
    Oh I want money
    That's what I want
    That's what I want, well
    Now give me money
    Oh, money
    Oh yeah, you need money
    Now give me money
    That's what I want, yeah
    That's what I want, yeah


    Soldi (E' ciò che voglio)

    Le cose migliori della vita sono gratis
    Ma puoi lasciarle ad api e uccelli
    Ora dammi dei soldi
    È ciò che voglio
    È ciò che voglio, si
    È ciò che voglio

    Il tuo amore mi dà i brividi
    Ma il tuo amore non paga le mie bollette
    Ora dammi dei soldi
    È ciò che voglio
    È ciò che voglio, si
    È ciò che voglio

    I soldi non danno tutto, è vero
    Quello che non danno, non posso averlo
    Ora dammi dei soldi
    È ciò che voglio
    È ciò che voglio, si
    È ciò che voglio, wah

    I soldi non danno tutto, è vero
    Quello che non danno, non posso averlo
    Ora dammi dei soldi
    È ciò che voglio
    È ciò che voglio, si
    È ciò che voglio, wah

    Si, ora dammi dei soldi
    Oh, soldi
    Oh si, voglio essere libero
    Oh voglio dei soldi
    È ciò che voglio
    È ciò che voglio, si
    Ora dammi dei soldi
    Oh, soldi
    Oh si, hai bisogno di soldi
    Ora dammi dei soldi
    È ciò che voglio, si
    È ciò che voglio, si

    Credits: Pepperland, Wikipedia, fonti personali

     
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