-
.
WITH THE BEATLES
The Beatles
1963 (Parlophone)
Il secondo album dei Beatles, pubblicato il 22 novembre 1963, lo stesso giorno dell'omicidio di John Fitzgerald Kennedy
Sull'onda di quella che fu definita Beatlemania, With The Beatles (Parlophone, 1963) tenta di dare un seguito all'appeal radiofonico-commerciale del disco d'esordio "Please Please Me". I quattro di Liverpool sono ancora costretti a registrare in presa diretta, senza avere il tempo necessario a rifinire arrangiamenti e approcci vocali. Ne viene fuori un altro album immediato, grezzo, ma leggermente più raffazzonato di Please Please Me. Vale ancora una volta la formula-canzone del ritornello in yeah, yeah, yeah, ripreso dall'acceso numero twist-beat della lennoniana "It Won't Be Long". I Beatles virano verso un deciso stile Miracles, come ad esempio nella malinconica "All I've Got To Do". Malinconia più tipica di John Lennon che di Paul McCartney, che invece galleggia spensierato nel mare beat di "All My Loving". George Harrison, da par suo, si nutre di una certa acredine adolescenziale, firmando la sua prima composizione originale per il gruppo, "Don't Bother Me". Sono prime bozze, semplici tentativi di arrivare a una maturità compositiva, rimarcate dal divertissement per armonica di "Little Child" che è poi qualcosa di già sentito altrove. Guidati da George Martin, i quattro tentano evidentemente la strada facile del fascino su un pubblico tutto al femminile, come fa ad esempio McCartney che rivisita Broadway in salsa latina con "Till' There Was You". Ascoltando le conga suonate da Ringo Starr non si ha decisamente l'impressione di essere davanti a una band dal futuro leggendario. In effetti, la ritrosia della Capitol potrebbe essere giustificata dal fatto che i Beatles prendono a piene mani dal repertorio della Tamla Motown, non introducendo nulla di particolarmente innovativo all'interno del panorama musicale anglofono. "Please Mr. Postman" ne è un esempio, tratto dal repertorio delle Marvellettes. E così i Beatles sembrano un gruppo che piace alle ragazzine semplicemente perché suona il boogie-woogie di artisti statunitensi come Chuck Berry, in "Roll Over Beethoven" (in realtà Harrison pare suonare l'intro di "Johnny B. Goode"). Perché, dunque, pubblicare una band che suona Smokey Robinson (in "You Really Got A Hold On Me") in maniera meno piena e soul? Di certo non aiuterebbe il tribale "I Wanna Be Your Man" cantato da Ringo Starr o il doo-wop latineggiante di "Devil In Her Heart". I Beatles di "Money", insomma, sembrano un gruppo buono per le classifiche e per i cuori delle ragazzine di tutta l'Inghilterra. Ma qualcosa dirà al mondo che non è proprio così. Alla fine del 1963, "She Loves You" si riprende la testa delle classifiche inglesi, prima della pubblicazione di un nuovo singolo che diventerà uno spartiacque all'interno della carriera della band di Liverpool. Il 12 dicembre, "I Want To Hold Your Hand" salirà al primo posto delle classifiche di tutta Albione.
With the Beatles
Pubblicazione - 22 novembre 1963
Durata - 32 min: 24 s
Tracce - 14
Genere - Pop rock
Rock and roll
Beat
Etichetta - Parlophone (in Italia: Parlophon PMCQ 31503)
Produttore - George Martin
Registrazione - luglio-ottobre 1963
Tracce
It Won't Be Long (Lennon-McCartney) - 2:13
All I've Got to Do (Lennon-McCartney) - 2:04
All My Loving (Lennon-McCartney) - 2:09
Don't Bother Me (Harrison) - 2:29
Little Child (Lennon-McCartney) - 1:48
Till There Was You (Willson) - 2:16
Please Mr. Postman (Dobbin/Garret/Garman/Brianbert) - 2:36
Roll Over Beethoven (Berry) - 2:47
Hold Me Tight (Lennon-McCartney) - 2:32
You Really Got a Hold on Me (Robinson) - 3:02
I Wanna Be Your Man (Lennon-McCartney) - 1:58
Devil in Her Heart (Drapkin) - 2:27
Not a Second Time (Lennon-McCartney) - 2:08
Money (That's What I Want) (Bradford/Gordy) - 2:47
Formazione
John Lennon – voce, chitarra ritmica, armonica a bocca; organo Hammond in I Wanna Be Your Man; tamburello in Don't Bother Me
Paul McCartney – voce, basso; pianoforte in Little Child; claves in Don't Bother Me
George Harrison – chitarra solista, cori; voce in Don't Bother Me, Roll Over Beethoven e Devil in Her Heart
Ringo Starr – batteria, tamburello, maracas; voce in I Wanna Be Your Man
Altri musicisti
George Martin – pianoforte in You Really Got a Hold on Me, Money (That's What I Want) e Not A Second Time. -
.
Fu Lennon a comporre – e perciò a cantare – questo motivo nel quale per la prima volta l'autore tratteggia alcuni temi che lo caratterizzano e che rielaborerà lungo tutto l'arco della carriera col gruppo: la solitudine, l'infelicità, l'insuccesso e il sentirsi rifiutato nei rapporti sentimentali – problematiche che possono essere fatte risalire alle tormentate vicende familiari col padre (che abbandonò la famiglia quando John aveva quattro anni) e soprattutto con la madre. La frase iniziale del brano è un gioco di parole tipicamente lennoniano: "it won't be long till I belong to you" (non ci vorrà molto prima che io ti appartenga). Il pezzo non faceva parte del repertorio che il gruppo suonava nei concerti dal vivo[7] e per questa ragione furono necessari ventitré riprese prima di raggiungere il risultato finale. Dieci di questi furono incisi nella mattinata del 30 luglio, i restanti tredici in serata e fra i due blocchi i Beatles fra l'altro tennero due esibizioni al Playhouse Theatre davanti alle telecamere della BBC. Così come nel singolo She Loves You, anche in It Won't Be Long gli ascoltatori ebbero modo di seguire il coro "yeah, yeah, yeah" che sarebbe diventato il contrassegno distintivo dei Beatles dell'epoca.
It Won't Be Long
(Lennon/McCartney)
Durata: 2:11
Tonalità: Mi Maggiore
John Lennon: voce raddoppiata, chitarra ritmica
Paul McCartney: cori, basso
George Harrison: cori, chitarra solista
Ringo Starr: batteria
Testo
It won't be long yeh, yeh, yeh
It won't be long yeh, yeh, yeh
It won't be long yeh
Till I belong to you
Every night when everybody has fun
Here am I sitting all on my own
It won't be long yeh, yeh, yeh
It won't be long yeh, yeh, yeh
It won't be long yeh
Till I belong to you
Since you left me, I'm so alone
Now you're coming, you're coming on home
I'll be good like I know I should
You're coming home, you're coming home
Every night the tears come down from my eyes
Every day I've done nothing but cry
It won't be long yeh, yeh, yeh
It won't be long yeh, yeh, yeh
It won't be long yeh
Till I belong to you
Since you left me, I'm so alone
Now you're coming, you're coming on home
I'll be good like I know I should
You're coming home, you're coming home
So every day we'll be happy I know
Not I know that you won't leave me no more
It won't be long yeh, yeh, yeh
It won't be long yeh, yeh
It won't be long yeh
Till I belong to you
Non sarà per molto
Non sarà per molto, sì, sì, sì
Non sarà per molto, sì, sì, sì
Non sarà per molto, sì, sì, sì
Finchè ti apparterrò
Ogni notte, mentre tutti gli altri si divertono
Io sono qui seduto da solo
Non sarà per molto, sì, sì, sì
Non sarà per molto, sì, sì, sì
Non sarà per molto, sì, sì, sì
Finchè ti apparterrò
Da quando tu mi hai lasciato, mi sento così solo
Ora stai tornando, stai tornando a casa
Farò del mio meglio come so che dovrei
Stai tornando a casa, stai tornando a casa
Ogni notte le lacrime scendono dai miei occhi
Ogni giorno non ho fatto altro che piangere
Non sarà per molto, sì, sì, sì
Non sarà per molto, sì, sì, sì
Non sarà per molto, sì, sì, sì
Finchè ti apparterrò
Da quando tu mi hai lasciato, mi sento così solo
Ora stai tornando, stai tornando a casa
Farò del mio meglio come so che dovrei
Stai tornando a casa, stai tornando a casa
So che ogni giorno saremo felici
Ora so che non mi lascerai mai più
Non sarà per molto, sì, sì, sì
Non sarà per molto, sì, sì, sì
Non sarà per molto, sì, sì, sì
Finchè ti apparterrò
Edited by Lottovolante - 15/12/2015, 22:24. -
.
Il secondo brano è interamente opera di Lennon, e solitamente viene considerato come un interludio solo moderatamente piacevole tra le due composizioni originali più consistenti dell'album (il brano seguente è All My Loving). Con i suoi espliciti richiami alle seducenti esecuzioni vocali di cantanti black come Smokey Robinson e Arthur Alexander, All I've Got To Do rimanda ad altre delle primissime composizioni di Lennon, e presenta anche il gusto per le sillabazioni tipico dell'intera carriera del suo autore (vedi ad esempio Ask Me Why, Dig A Pony e la sua title track da solista Mind Games). Benchè l'ispirazione più prossima sia quella, suggerita dallo stesso Lennon (sono io che provo a fare Smokey Robinson), di (You Can) Depend On Me, l'intensa sentimentalità della strofa e l'intenso, accorato appello del ritornello in continua ascesa, ricordano molto da vicino le analoghe sfumature d'intensità di Anna (Go To Him). Il brano contiene anche una traccia dell'invito rivolto da Brain Epstein ai suoi protetti (scrivete con l'America in mente) nel suo riferimento al telefono, che come Lennon ribadì parlando di No Reply, non giocava alcun ruolo nella vita sentimentale britannica a cavallo tra gli anni '50 e '60. Nell'insieme la musica, con i suoi intriganti stop-time, risulta abbastanza appropriata, ma la performance dei Beatles è piuttosto scialba, probabilmente a causa delle poche prove. Barry Miles sostiene addirittura che Lennon suonò la canzone agli altri appena prima di iniziarne la registrazione, il che spiegherebbe le assai guardinghe parti strumentali di tutti e quattro. Stranamente, poco convincente è anche l'esecuzione vocale di Lennon, che nella strofa paga un evidente debito di grazia nei confronti dei propri maestri; si riscatta però nel ritornello, grazie all'appassionato vigore con cui sbandiera i sentimenti. Il brano si spegne sfumando su una strofa eseguita a bocca chiusa, che intenzionalmente o per caso, ben esprime il senso di compiacimento racchiuso nel testo, giustificando anche in qualche modo, i troppi "yeh" disseminati lungo tutto il testo.
All I've Got to Do
Lennon/McCartney)
Durata: 2:04
Tonalità: Do# Minore
John Lennon: voce, chitarra ritmica
Paul McCartney: cori, basso
George Harrison: cori, chitarra solista
Ringo Starr: batteria
Testo
Whenever I want you around, yeh
All I gotta do
Is call you on the phone
And you'll come running home
Yeh, that's all I gotta do
And when I, I wanna kiss you, yeh
All I gotta do
Is whisper in your ear
The words you want to hear
And I'll be kissing you
And the same goes for me
Whenever you want me at all
I'll be here yes I will
Whenever you can
You just gotta call on me, yeh
You just gotta call on me
And when I, I wanna kiss you, yeh
All I got to do
Is call you on the phone
And you'll come running home
Yeh, that's all I gotta do
And the same goes for me
Whenever you want me at all
I'll be here yes I will
Whenever you can
You just gotta call on me, yeh
You just gotta call on me
Oh, you just gotta call on me
Tutto ciò che devo fare
Ogni volta che ti voglio intorno, sì
Tutto ciò che devo fare
È telefonarti,
E tu verrai a casa di corsa
Sì, è tutto ciò che devo fare
E quando io, io voglio baciarti, sì
Tutto ciò che devo fare
È sussurrare nel tuo orecchio
Le parole che vuoi sentire
E ti bacerò
E lo stesso vale per me
Ogni volta che tu mi vuoi
Io ci sarò, sì ci sarò
Ogni volta che tu mi chiami
Tu devi solo chiamarmi, sì
Devi solo chiamarmi
E quando io, io voglio baciarti, sì
Tutto ciò che devo fare
È telefonarti
E tu verrai a casa di corsa
Sì, è tutto ciò che devo fare
E lo stesso vale per me
Ogni volta che tu mi vuoi
Io ci sarò, sì ci sarò
Ogni volta che tu mi chiami
Tu devi solo chiamarmi, sì
Devi solo chiamarmi
Devi solo chiamarmi
. -
.
Molti e molto fortunati fattori concorrono a candidare All My Loving come la miglior canzone dei Beatles del 1963, sebbene sia inferiore, in termini di innovazione ed impatto ad altri più celebrati brani coevi, come She Loves You e I Want To Hold Your Hand. Interamente di Pail McCartney, rappresenta il primo caso in cui l'autore scrisse prima il testo e poi la musica. Quest'ultima fu sicuramente composta durante il tour del maggio '63 con Roy Orbison; durante un trasferimento in pullman, Paul McCartney avrebbe concepito le parole, che riprendono lo schema epistolare di P.S. I Love You, per poi musicarle a un pianoforte non appena sceso. Altre fonti sostengono però che il testo esistesse già da tempo, ed era nato inizialmente come una poesia, il che creerebbe un parallelo tra questo brano e Across The Universe di John Lennon. Riguardo alla musica, non ci sono dubbi che fu composta al pianoforte, come mostra distintamente la discesa cromatica del ritornello. Considerate le sue allora modeste conoscenze pianistiche, Paul McCartney potrebbe però aver scritto il pezzo in una tonalità più semplice, spostandolo in seguito per renderlo più adatto alla propria intonazione (o alle parti strumentali). Entusiasta della canzone, che reputava tra le migliori di McCartney, Lennon esegue alla chitarra ritmica un difficile accompagnamento in terzine che sarà uno dei tratti distintivi del brano (sono stato proprio bravo, dirà in seguito). Ma anche Paul McCartney e George Harrison svettano ai rispettivi strumenti, il primo con la bella frase di walking bass che rinsalda la strofa; il secondo con lo splendido, complesso assolo di chitarra ad accordi che cattura pienamente la vivace freschezza del brano, un po' come accadrà con la similmente spensierata Can't Buy Me Love, sempre di McCartney. Questo è anche il primo nonchè uno dei pochissimi casi in cui l'assolo di chitarra si appoggia su una sequenza di accordi diversa da quelle delle altre sezioni cantate del brano. Con la sua irresistibile, coinvolgente spensieratezza, All My Loving si fa perdonare di buon grado i suoi piccoli difetti (qualche esitazione nell'intonazione di Paul McCartney e un ritornello sensibilmente meno ispirato della strofa) e fu da subito premiata da numerosi passaggi radiofonici. I Beatles la eseguirono in numerosi concerti per tutto l'anno seguente, incluse 3 esibizioni radiofoniche alla BBC e la storica apparizione televisiva all'Ed Sullivan Show del 9 febbraio 1964. Dal vivo era Harrison a fornire l'armonia alta dell'ultima strofa, raddoppiata in studio da McCartney. Una versione strumentale del brano appare nel film Magical Mystery Tour. Nei primi anni dei Beatles, sono numerosi i capolavori di McCartney che, per caso o intenzionalmente, non uscirono mai come singolo. Yesterday e Michelle ne sono senz'altro i casi decisamente più eclatanti, ma è vero che se in esse la evidente preminenza di Paul McCartney poteva minacciare l'integrità di facciata del gruppo, All My Loving metteva molto in risalto anche John Lennon e George Harrison. Tra i pochissimi errori di pubblicazione del duo Epstein/Martin, la scelta di "sprecare" All My Loving all'interno di un album è senza dubbio tra i più gravi, insieme alla coercitiva uscita del singolo Strawberry Fields Forever/Penny Lane.
All My Loving
Lennon/McCartney)
Durata: 2:09
Tonalità: Mi Maggiore (Do# Minore nel ritornello)
Paul McCartney: voce raddoppiata, basso
John Lennon: cori, chitarra ritmica
George Harrison: cori, chitarra solista
Ringo Starr: batteria
Testo
Close your eyes and I'll kiss you
Tomorrow I'll miss you
Remember I'll always be true
And then while I'm away
I'll write home every day
And I'll send all my loving to you
I'll pretend that I'm kissing
The lips I am missing
And hope that my dreams will come true
And then while I'm away
I'll write home every day
And I'll send all my loving to you
All my loving, I will send to you
All my loving, darling I'll be true
Close your eyes and I'll kiss you
Tomorrow I'll miss you
Remember I'll always be true
And then while I'm away
I'll write home every day
And I'll send all my loving to you
All my loving, I will send to you
All my loving, darling I'll be true
All my loving, All my loving
All my loving, I will send to you
Tutto il mio amore
Chiudi gli occhi e io ti bacerò
Domani mi mancherai
Ricordati che sarò sempre sincero
E allora mentre sarò lontano
Scriverò a casa ogni giorno
E ti manderò tutto il mio amore
Immaginerò di baciare
Le labbra che mi mancano
Sperando che i miei sogni si avverino
E allora mentre sarò lontano
Scriverò a casa ogni giorno
E ti manderò tutto il mio amore
Tutto il mio amore, io ti manderò
Tutto il mio amore, piccola, ti sarò fedele
Chiudi gli occhi e io ti bacerò
Domani mi mancherai
Ricordati che sarò sempre sincero
E allora mentre sarò lontano
Scriverò a casa ogni giorno
E ti manderò tutto il mio amore
Tutto il mio amore, io ti manderò
Tutto il mio amore, piccola, ti sarò fedele
Tutto il mio amore, tutto il mio amore,
Tutto il mio amore, io ti manderò
. -
.
Segna l'esordio in qualità di compositore di George Harrison, che così interrompe, sia pur momentaneamente, il monopolio creativo della coppia Lennon-McCartney (per Ringo bisognerà aspettare il 1968 con la sua Don't Pass Me By pubblicata sul White Album). La canzone venne scritta a Bournemouth in un momento in cui l'autore era a letto ammalato e non voleva essere disturbato e da qui il titolo del pezzo. Tuttavia, Bill Harry avanza una diversa tesi: in quel periodo Harry provocava con insistenza George rimproverandogli la scarsa vena compositiva e il titolo può essere la risposta del Beatle a questi assilli. Nel testo, George tratta del trauma dovuto all'abbandono della propria donna, esperienza che lo isola dal mondo per sua stessa volontà. La melodia è un alternarsi di maggiori e minori e non poteva mancare un assolo di chitarra di Harrison che, quale compositore del pezzo, esegue anche la linea vocalica principale. L'11 settembre il brano venne registrato in studio, ma nessuno dei sette nastri incisi risultò essere soddisfacente. Perciò il giorno successivo il gruppo si ritrovò ad Abbey Road e la canzone subì un rifacimento in dieci nastri. La quarta ripresa della seduta fu scelta quale migliore e su di essa furono sovraincisi una seconda linea vocalica di George, il tamburello di John, le clave percosse da Paul e il bongo arabo di Ringo Starr. Dopo una serie di prove da parte di Lennon per "sporcare" il suono attraverso distorsioni, col consenso di George Martin, per la prima volta la chitarra venne trattata con un compressore di suono che alterasse il suono dello strumento avvicinandolo a quello di un organo...
Don't Bother Me
(Harrison)
Durata: 2:29
Tonalità: Mi Minore
George Harrison: voce raddoppiata, chitarra solista
John Lennon: chitarra ritmica, tamburello
Paul McCartney: basso, clave
Ringo Starr: batteria, bongo
Testo
Since she's been gone
I want no one to talk to me
It's not the same
But I'm to blame, it's plain to see
So go away, leave me alone
Don't bother me
I can't believe
That she would leave me on my own
It's just not right
Where every night I'm all alone
I've got no time for you right now
Don't bother me
I know I'll never be the same
If I don't get her back again
Because I know she'll always be
The only girl for me
But till she's here
Please don't come near, just stay away
I'll let you know
When she's come home, until that the day
Don't come around, leave me alone
Don't bother me
I've got no time for you right now
Don't bother me
I know I'll never be the same
If I don't get her back again
Because I know she'll always be
The only girl for me
But till she's here
Please don't come near, just stay away
I'll let you know
When she's come home, until that the day
Don't come around, leave me alone
Don't bother me
Don't bother me
Don't bother me
Non mi seccate
Da quando se n'è andata
Non voglio che nessuno mi parli
Non è lo stesso
Ma è colpa mia, è ovvio.
Allora andatevene, lasciatemi stare
Non mi seccate
Io non posso credere
Che mi lascerebbe solo
Non è per niente giusto
Quando sono tutto solo ogni notte.
Adesso non ho tempo per voi
Non mi seccate
So che non sarò più lo stesso
Se non la riavrò indietro
Perchè so che sarà per sempre
L'unica ragazza per me
Ma finchè non sarà qui
Per favore non avvicinatevi, state lontano
Vi farò sapere
Quando sarà tornata a casa, fino a quel giorno
Non statemi attorno, lasciatemi solo,
Non mi seccate
Adesso non ho tempo per voi
Non mi seccate
So che non sarò più lo stesso
Se non la riavrò indietro
Perchè so che sarà per sempre
L'unica ragazza per me
Ma finchè non sarà qui
Per favore non avvicinatevi, state lontano
Vi farò sapere
Quando sarà tornata a casa, fino a quel giorno
Non statemi attorno, lasciatemi solo,
Non mi seccate
Non mi seccate
Non mi seccate
. -
.
Agli inizi della loro carriera, i Beatles puntavano molto sul proprio pubblico femminile, rivolgendosi spesso ad esso in modo piuttosto esplicito. Thank You Girl, originariamente intitolata Thank You Little Girl, rappresenta l'esempio più lampante di questa sottocategoria di brani beatlesiani, di cui Little Child costituisce l'atto finale. È curioso che il brano fosse in origine destinato a Ringo, il cui bonario tono di voce non sembra il più indicato a rendere il mix di sincera gratitudine e sfacciata derisione che è parte integrante di questa canzone (la timida voce di George sarebbe risultata sicuramente molto divertente, come accadrà con la successiva I'm Happy Just To Dance With You). Quando a Ringo fu ceduta la (per la verità poco ambita) esecuzione vocale di I Wanna Be Your Man, e con George già molto protagonista sul nuovo album, nel quale canta ben tre pezzi da solista (le cover di Roll Over Beethoven e Devil In Her Heart e la sua prima composizione originale, Don't Bother Me), il ruolo da solista in Little Child passò a un riluttante Lennon, che pure era l'autore principale del brano. A questo punto egli si impegnò nell'incisione più di quanto avrebbe fatto altrimenti, e Little Child richiese ben 3 giorni nell'arco di quasi un mese per arrivare a una versione soddisfacente. Questo - per l'epoca - notevole tempo speso per la registrazione giovò sicuramente al brano, benchè esso rimanga comunque un mero riempitivo - una work song, disse Paul. La sbuffante armonica di Lennon e il pianoforte boogie di McCartney contribuiscono al buon risultato, ma l'elemento più gustoso del brano è la deliziosa affettazione con cui John e Paul cantano il verso "I'm so sad and lonely". Rubacchiato da Whistly My Love, un brano di Elton Hayes presente nella colonna sonora del Robin Hood della Disney, e maliziosamente trasformato in un allusivo invito, esprime al meglio il legame tra ballo, sesso e divertimento, così tipico degli anni Sessanta e già esplicitato attraverso la volutamente diciassettenne protagonista della precedente I Saw Her Standing There. Nei brani destinati al grande pubblico, cioè i singoli, i Beatles erano assai più cauti, e limitavano il proprio interesse a passatempi più pudichi, come nel caso di I Want To Hold Your Hand.
Little Child
(Lennon/McCartney)
Durata: 1:48
Tonalità: Mi Maggiore
John Lennon: voce, chitarra ritmica, armonica a bocca
Paul McCartney: voce, basso, pianoforte
George Harrison: chitarra solista
Ringo Starr: batteria
Testo
Little child, little child
Little child won't you dance with me
I'm so sad and lonely
Baby take a chance with me
Little child, little child
Little child won't you dance with me
I'm so sad and lonely
Baby take a chance with me
If you want someone to make you feel so fine
Then we'll have some fun when you're mine, all mine
So come on, come on, come on
Little child, little child
Little child won't you dance with me
I'm so sad and lonely
Baby take a chance with me
When you're by my side you're the only one
Don't you run and hide just come on, come on
So come on, come on, come on
Little child, little child
Little child won't you dance with me
I'm so sad and lonely
Baby take a chance with me, oh yeah
Baby take a chance with me, oh yeah
Baby take a chance with me
Bambina
Bambina, bambina,
Bambina, vuoi ballare con me?
Io sono così triste e solo
Bambina corri il rischio con me
Bambina, bambina,
Bambina, vuoi ballare con me?
Io sono così triste e solo
Bambina corri il rischio con me
Se desideri qualcuno che ti faccia stare bene,
Allora ci divertiremo tanto quando sarai mia, tutta mia
Allora andiamo, dai, dai
Bambina, bambina,
Bambina, vuoi ballare con me?
Io sono così triste e solo,
Bambina corri il rischio con me
Quando mi stai vicino, tu sei l'unica,
non correre a nasconderti, ora andiamo, andiamo
Sì andiamo, dai, dai
Bambina, bambina,
Bambina, vuoi ballare con me?
Io sono così triste e solo,
Bambina corri il rischio con me, oh si
Bambina corri il rischio con me, oh si
Bambina corri il rischio con me
. -
.
Una delle più atipiche - in termini di esecuzione e arrangiamento - canzoni dei Beatles del primo periodo, Till There Was You costituisce un nuovo e più maturo tentativo, dopo la discutibile A Taste Of Honey, di dimostrare la versatilità musicale e stilistica del gruppo. Una delle più riuscite cover dei Beatles, è interpretata ancora una volta da McCartney, ma molta della piacevolezza del brano è da attribuire alla magnifica prestazione alla chitarra acustica di George Harrison, evidentemente a proprio agio con gli espressivi accordi diminuiti ed eccedenti della composizione di Meredith Wilson. Wilson scrisse la canzone per il suo musical di maggior successo, The Music Man, che debuttò a Broadway nel 1957. L'accoglienza trionfale riservata dal pubblico, che accorse per oltre 1.300 repliche dello spettacolo, valse a The Music Man un altrettanto fortunato adattamento cinematografico nel 1962, con buona parte degli attori del cast teatrale. La sua popolarità ha resistito nel tempo, come dimostra il fatto che ancora oggi questo musical viene ripreso da compagnie teatrali di ogni livello in tutto il mondo. Nel 1961, la popolare cantante statunitense Peggy Lee incise una propria versione del brano, che raggiunse una moderata popolarità anche in Gran Bretagna, pur non entrando in classifica (gli anni d'oro della Lee, a cavallo tra i '40 e i '50, quando in più occasioni raggiunse la top ten, erano ormai lontani). Sembra che la canzone sia giunta all'orecchio di McCartney in questa versione, tramite una sua cugina maggiore, Elizabeth Dahner. Paul infatti dichiara nell'Anthology di aver scoperto solo molto più tardi che il brano faceva parte della colonna sonora di The Music Man. La canzone, nel 1962, entrò nella scaletta degli spettacoli dei Beatles, anche nel periodo amburghese, durante il quale, insieme ad altri brani analogamente acustici come When I'm Sixty-Four, veniva impiegata in situazioni strategiche come temporanei blackout o guasti agli amplificatori. In seguito fu utilizzata ogni volta che dovevano esibirsi davanti a un pubblico più trasversale ed eterogeneo, e perciò eseguita anche in numerosi concerti alla BBC, davanti alla regina (il 4 novembre 1963), all'Ed Sullivan Show (nella loro prima apparizione, il 9 febbraio 1964) e anche in occasione del loro fallito provino alla Decca. Cionondimeno, l'incisione fu faticosa, perchè la leggerezza dell'arrangiamento evidenziava ogni minima sbavatura; per questo richiese 8 tentativi in 2 giorni distinti. Tempo ben speso per un'incisione memorabile, che mostra splendidamente la versatilità dei Beatles: se nel precedente Please Please Me la cover migliore era stata senz'altro l'agitata Twist And Shout cantata da Lennon, su With The Beatles essi ottengono un risultato di analoga qualità in un genere profondamente differente, con un altro cantante e una diversa strumentazione.
Till There Was You
(Wilson)
Durata: 2:16
Tonalità: Fa Maggiore
Paul McCartney: voce, basso
John Lennon: chitarra ritmica acustica
George Harrison: chitarra solista acustica
Ringo Starr: bongo
Testo
There were bells on a hill
But I never heard them ringing
No, I never heard them at all
Till there was you
There were birds in the sky
But I never saw them winging
No, I never saw them at all
Till there was you
Then there was music and wonderful roses
They tell me in sweet fragrant meadows
Of dawn and dew
There was love all around
But I never heard it singing
No I never heard it at all
Till there was you
Then there was music and wonderful roses
They tell me in sweet fragrant meadows
Of dawn and dew
There was love all around
But I never heard it singing
No I never heard it at all
Till there was you
Till there was you
Fino a quando sei arrivata tu
'erano campane su di una collina
Ma non le ho mai sentite suonare
No, non le ho proprio mai sentite
Fino a quando sei arrivata tu
C'erano uccelli nel cielo
Ma non li ho mai visti volare
No, non li ho proprio mai visti
Fino a quando sei arrivata tu
Allora c'era la musica, e splendide rose
Nei freschi prati profumati
D'alba e di rugiada
C'era amore tutto intorno
Ma non l'ho mai sentito cantare
No, non l'ho proprio mai sentito
Fino a quando sei arrivata tu
Allora c'era la musica, e splendide rose
Nei freschi prati profumati
D'alba e di rugiada
C'era amore tutto intorno
Ma non l'ho mai sentito cantare
No, non l'ho proprio mai sentito
Fino a quando sei arrivata tu
Fino a quando sei arrivata tu
Peggy Lee, interprete originaria del brano
. -
.
All'estremo opposto della latineggiante malinconia evocata da McCartney con Till There Was You, la successiva canzone di With The Beatles, interpretata da Lennon, è uno spensierato brano black delle Marvelletes, traboccante di giovanile entusiasmo a dispetto del testo fintamente nostalgico. Sebbene oggi la versione dei Beatles di Please Mr. Postman sia di gran lunga la più nota, all'epoca si trattò di una scelta molto ambiziosa, chiaramente volta ad aumentare il livello qualitativo delle cover rispetto all'album di debutto Please Please Me - nel quale forse Lennon e McCartney temevano un confronto troppo impegnativo col proprio materiale originale. Pubblicata come debutto discografico delle Marvelletes alla fine del 1961, fu il primo disco della Tamla Motown a raggiungere il numero uno della classifica dei 45 giri pop. Un brano di tale importanza ha comprensibilmente una paternità complessa e contesa. All'inizio del 1961, le Marvelletes, che ancora si chiamavano The Marvels, ottennero un'audizione alla Motown presso il fondatore dell'etichetta, Berry Gordy. Dovendo presentersi con un brano originale, chiesero aiuto, tramite Georgia Dobbins che allora faceva parte della band, all'autore William Garrett, che fornì loro una rudimentale versione di Please Mr. Postman. La Dobbins lavorò sul pezzo, modificandolo in modo sostanziale, ma poco dopo l'audizione lasciò il gruppo. Gordy affidò al team di autori Brianbert (composto da Brian Holland e Robert Bateman) il compito di rifinire la canzone; in queste caotiche fasi, partecipò, a qualche titolo, anche Freddie Gorman, un saltuario collaboratore di Holland. Registrata (con Marvin Gaye alla batteria!) fu inizialmente accreditata a Dobbins/Garrett/Brianbert; nelle successive pubblicazioni, i nomi degli autori cambiarono varie volte, annoverando talora anche Berry Gordy e non menzionando in altri casi (come secondo la Songwriter Hall Of Fame) la Dobbins e Garrett, che di certo furono invece i più importanti autori del brano. La EMI, che detiene attualmente i diritti di Please Mr. Postman, accredita invece il pezzo come riportato su questa scheda. La versione dei Beatles non si discosta eccessivamente dall'originale, fatti salvi gli indispensabili adattamenti per l'interpretazione maschile. Il brano faceva parte dei loro spettacoli dal vivo e fu spesso eseguito al Cavern; parte della loro ammirazione per questo pezzo è evidentemente nello schema vocale a chiamata e risposta dell'introduzione e del ritornello, che ancora non erano riusciti a imitare efficacemente nelle proprie composizioni (non bisognerà aspettare molto: l'introduzione di Help! è strutturalmente identica e in diversi brani di Help!, come la title track, The Night Before e You're Going To Lose That Girl ricorrono arrangiamenti corali elaborati). L'arrangiamento è curato (come testimonia l'ingresso di basso di McCartney), ma l'attenzione è catturata dalle voci. Lennon in particolare regala un'esecuzione appassionata, che regge il confronto con l'interpretazione originale di Gladys Horton, scegliendo opportunamente quando imitare i melismi tipicamente neri della cantante, e quando invece prendere prudentemente le distanze. Il miglior tributo alla prestazione di John arrivò nel 1975, quando Karen Carpenter, in una cover che raggiunse il numero 1 delle classifiche, scelse di interpretare alcuni passaggi attenendosi alla versione fatta dai Beatles.
Please Mister Postman
(Dobbins/Garret/Gorman/Holland/Bateman)
Durata: 2:36
Tonalità: La Maggiore
John Lennon: voce raddoppiata, chitarra ritmica
Paul McCartney: cori, basso
George Harrison: cori, chitarra acustica
Ringo Starr: batteria
Testo
Oh yes, wait just a minute mister postman
Wait, wait mister postman
(Mister postman look and see) oh yeah
(If there's a letter in your bag for me) Please, please mister postman
(I've been waiting a long long time)oh, yeah
(Since I heard from that gal of mine)
There must be some mail today
From my girlfriend so far away
Please mister postman look and see
If there's a letter, a letter for me
I've been standing here waiting mister postman
So patiently for just a card
Or just a letter
Saying she's returning home to me
Please Mister Postman
(Mister postman look and see) oh yeah
(If there's a letter in your bag for me) Please mister postman
(I've been waiting a long long time) oh, yeah
(Since I heard from that gal of mine)
So many days you past me by
See the tears standing in my eye
You didn't stop to make me feel better
By leaving me a card or letter
Mister Postman, look and see
Is there a letter, yeah, for me
I've been waiting such a long long time
Since I heard from that gal of mine
You gotta, wait a minute wait a minute oh yeah
Wait a minute wait a minute oh yeah
(You gotta) check and see one more time for me
You gotta, wait a minute wait a minute oh yeah
Mister Postman, oh yeah
Deliver the letter, the sooner the better
You gotta, wait a minute wait a minute oh yeah
Wait a minute wait a minute oh yeah
You gotta, wait a minute wait a minute oh yeah
You gotta, wait a minute wait a minute oh yeah
Per favore signor postino
Oh, si aspetti un attimo, signor postino
Aspetti, aspetti signor postino
(Signor postino, provi a guardare) oh si
(Se c'è una lettera per me nella sua borsa) Per favore, per favore signor postino
(Sto aspettando da così tanto tempo) oh, si
(Da quando ho avuto notizie della mia ragazza)
Ci dovrebbero essere alcune lettere oggi
Della mia ragazza che è così lontana
Per favore signor postino, provi a guardare
Se c'è una lettera, una lettera per me
Sono rimasto qui ad aspettare, signor postino
Così pazientemente per una lettera
O almeno un biglietto
In cui dice che tornerà da me
Per favore signor postino
(Signor postino, provi a guardare) oh si
(Se c'è una lettera per me nella sua borsa) Per favore, per favore signor postino
(Sto aspettando da così tanto tempo) oh, si
(Da quando ho avuto notizie della mia ragazza)
Per tanti giorni lei è passato davanti a me
Vedendo le lacrime nei miei occhi
Lei non si è mai fermato per farmi sentire meglio
Consegnandomi una lettera o un biglietto
Signor postino, provi a guardare
Se c'è una lettera, si, per me
Sto aspettando da così tanto tempo
Da quando ho avuto notizie della mia ragazza
Lei deve aspettare un minuto, aspetti un minuto oh si
Aspetti un minuto aspetti un minuto oh si
(Lei deve) controllare, guardi ancora una volta per me
Lei deve aspettare un minuto, aspetti un minuto oh si
Signor postino, oh si
Mi consegni la lettera, prima sarà e meglio sarà
Lei deve aspettare un minuto, aspetti un minuto oh si
Aspetti un minuto aspetti un minuto oh si
Lei deve aspettare un minuto, aspetti un minuto oh si
Lei deve aspettare un minuto, aspetti un minuto oh si
. -
.
Dopo le due cover in chiusura del lato A, anche il lato B di With The Beatles si apre con una cover; si tratta di un brano epocale, pubblicato nel 1956 per l'etichetta Chess Record, che cementò la fama del suo autore e interprete, Chuck Berry, che aveva raggiunto il successo l'anno prima con il suo primo singolo Maybellene. La canzone è un irresistibile rock and roll in 12 battute, destramente condotto dalla spumeggiante chitarra di Berry, ugualmente coinvolgente tanto negli stacchi strumentali quanto nella ritmica di accompagnamento. Ancora più importante della musica è però il testo, che appare, oggi come allora, un manifesto del rock and roll e in genere dell'aumento di popolarità della musica "leggera" a discapito di quella "classica" ad esempio di Beethoven e Tchaikovsky, entrambi citati in Roll Over Beethoven come esempio di compositori che devono lasciare spazio alla nuova era. L'argomento è comune a moltissimi testi di Berry, che proprio con le sue continue, espresse citazioni del rock and roll, dei suoi autori e dei suoi successi (in Roll Over Beethoven menziona "Early In The Morning" di Louis Jordan e "Blue Suede Shoes" di Carl Perkins) contribuì più di ogni altro artista della sua epoca a consolidare la dignità artistica di questo genere (parallelamente, Arthur Alexander citerà invece questo brano, traendone il titolo per la sua "A Shot Of Rhythm And Blues"). Inserita nel 2004 al 97esimo posto della classifica di Rolling Stones sulle 500 migliori canzoni di tutti i tempi, Roll Over Beethoven è stata ripresa da decine di altri artisti appartenenti ad ogni genere musicale, da Jerry Lee Lewis agli Iron Maiden, passando per i Byrds, i Rolling Stones, gli Status Quo e molti altri ancora. I Beatles, grandi fan di Chuck Berry, eseguivano il brano ben prima di scegliere il loro nome definitivo, e mantennero il pezzo in scaletta fino al tour americano conclusosi nel settembre 1964. Solitamente era Lennon a incaricarsi dell'esecuzione vocale, ma non era raro che il compito, come accade sull'album, toccasse ad Harrison. George affronta l'incarico con entusiasmo e parecchia ironia, offrendo una prestazione simpaticamente disinvolta sia dal punto di vista vocale, sia da quello chitarristico. Il risultato è lontano dall'essere un capolavoro, ma è un piacevole intrattenimento, eguagliando l'analoga funzione che il brano aveva negli spettacoli dei Beatles.
Roll Over Beethoven
(Berry)
Durata: 2:47
Tonalità: Re Maggiore
George Harrison: voce raddoppiata, chitarra solista, battimani
John Lennon: chitarra ritmica, battimani
Paul McCartney: basso, battimani
Ringo Starr: batteria, battimani
Testo
Well gonna write a little letter
Gonna mail it to my local D.J.
It's a rockin' little record
I want my jockey to play
Roll over Beethoven
I gotta hear it again today
You know my temperature's risin'
And the jukebox's blowin' a fuse
My hearts beatin' rhythm
And my soul keeps singing the blues
Roll over Beethoven
And tell Tchaikovsky the news
I got a rockin' pneumonia
I need a shot of rhythm and blues
I think I'm rollin arthiritis
Sittin' down by the rhythm review
Roll over Beethoven
We're rockin' in two by two
Well if you fell you like it
Well get your lover and reel and rock it
Roll it over and move on up
Just jump around and reel and rock it
Roll it over
Roll over Beethoven
A rockin' in two by two
Well early in the mornin'
I'm a givin' you the warnin'
Don't you step on my blue suede shoes
Hey little little
Gonna play my fiddle
Ain't got nothing to lose
Roll over Beethoven
And tell Tchaikovsky the news
You know she winks like a glow worm
Dance like a spinnin' top
She got a crazy partner
Oughta see 'em reel an rock
Long as she's got a dime
The music will never stop
Roll over Beethoven
Roll over Beethoven
Roll over Beethoven
Roll over Beethoven
Roll over Beethoven
And dig these rhythm and blues
Lascia perdere Beethoven
Bene, devo scrivere una piccola lettera
La manderò al mio D.J.
E' un disco a ritmo di rock
E voglio che lo faccia suonare
Lascia perdere Beethoven
Oggi voglio sentirlo di nuovo
Lo sai, la mia temperatura si alza
E si fondono i fusibili del jukebox
Il mio cuore batte a tempo
E la mia anima continua a cantare il blues
Lascia perdere Beethoven
E dai la notizia a Tchaikovsky
Ho la polmonite del rock
Ho bisogno di una dose di rhythm 'n blues
Penso che mi verrà l'artrite
Sedendomi al ritmo di questa rassegna
Lascia perdere Beethoven
Facciamoci un rock a due a due
Bene, se senti che ti piace
Bene, vai a prendere la tua ragazza, scuotila e ballate
Falla girare, falla muovere
Saltale attorno, scuotila e falla ballare
Falla girare
Lascia perdere Beethoven
Facciamoci un rock a due a due
Si, la mattina presto
Ti avviso
Non calpestare le mie scarpe di pelle blu
Si piccolina
Suonerò il mio violino
Non ho nulla da perdere
Lascia perdere Beethoven
E dai la notizia a Tchaikovsky
Lo sai che lei si dimena come una lucciola
Balla come una trottola
Ha un partner fuori di testa
Dovresti vederla quando si agita e balla
Finchè avrà ancora una monetina
La musica non si fermerà mai
Lascia perdere Beethoven
Lascia perdere Beethoven
Lascia perdere Beethoven
Lascia perdere Beethoven
Lascia perdere Beethoven
E fatti questo rhythm 'n blues
. -
.
Una delle più aspre recensioni che i Beatles abbiano mai ricevuto riguarda questa vivace canzone di Paul McCartney, che Roy Carr e Tony Tyler, nel loro "The Beatles: An Illustrated Record", hanno stroncato da un punto di vista compositivo ed esecutivo, accanendosi in particolare contro "lo stonato cantare di McCartney, che diventa imbarazzante già dopo poche battute". Questo veniva scritto nel 1975, ma già prima Paul aveva minimizzato l'importanza di questo brano, definendolo come un fallito tentativo di scrivere un singolo, mentre Lennon, nel 1980, la definì una canzone davvero debole, cui non ricordava di aver contribuito. Ma un elemento di disistima ancora più evidente è il fatto che la canzone fu registrata durante la storica seduta dell'11 febbraio 1963, ma tenuta fuori dall'album Please Please Me. Se si pensa che ce l'avevano fatta dei brani non propriamente straordinari come Misery e Boys, appare evidente che Hold Me Tight non era tenuta in grande considerazione. Ascoltata oggi, alla luce dell'intera carriera del gruppo, Hold Me Tight non sembra meritare una stroncatura così severa, pur restando, come ammisero i Beatles stessi, un riempitivo (McCartney: an acceptable album filler). L'entusiastica melodia di McCartney è un'interessante anticipazione di alcuni dei suoi lavori migliori, a cominciare da All My Loving, che a sua volta non è del tutto esente da qualche esitazione in termini di intonazione. L'istanza di urgenza è la stessa che caratterizza quelli che fino ad allora erano i loro maggiori successi, She Loves You e I Want Yo Hold Your Hand. Lo schema vocale a chiamata e risposta è invece atipico per il suo autore, e mostra come McCartney all'epoca tentasse ancora di imitare Lennon, il quale ricorrerà spesso ad analoghe soluzioni nel corso della sua carriera (Please Please Me, It Won't Be Long, Help!). Anche la sezione a contrasto, brutalmente intransigente, non sfigura se confrontata ad altre soluzioni analogamente impiegate da Paul, ad esempio in The Night Before e in You Won't See Me. La verità è che la canzone difetta soprattutto nell'arrangiamento, con l'ostinato accompagnamento di chitarra alla Carl Perkins che risulta ben presto più tedioso che incalzante. Questo in fondo non fa che dimostrare una volta di più che il brano non fu preso sul serio: eppure solo un anno più tardi, i Beatles valuteranno l'uscita come singolo di Eight Days A Week, un pezzo che ha molto in comune con Hold Me Tight, a cominciare dall'esplosiva frase discendente con cui entrambi i brani iniziano.
Hold Me Tight
(Lennon/McCartney)
Durata: 2:32
Tonalità: Fa Maggiore
Paul McCartney: voce, basso, battimani
John Lennon: seconda voce, chitarra ritmica, battimani
George Harrison: cori, chitarra solista, battimani
Ringo Starr: batteria, battimani
Testo
It feels alright now
Hold me tight
Tell me I'm the only one
And then I might
Never be the lonely one
So hold me tight
Tonight, tonight
It's you,
You, you, you, oh-oh
Hold me tight
Let me go on loving you
Tonight, tonight
Making love to only you
So hold me tight
Tonight, tonight
It's you,
You, you, you, oh-oh
Don't know what it means to hold you tight
Being here alone tonight with you
It feels alright now
Hold me tight
Tell me I'm the only one
And then I might
Never be the lonely one
So hold me tight
Tonight, tonight
It's you,
You, you, you, oh-oh
Don't know what it means to hold you tight
Being here alone tonight with you
Hold me tight
Let me go on loving you
Tonight, tonight
Making love to only you
So hold me tight
Tonight, tonight
It's you,
You, you, you, oh-oh
Stringimi forte
Va tutto bene adesso
Stringimi forte
Dimmi che sono l'unico
E allora io potrei
Non essere mai da solo
Allora stringimi forte
Stanotte, stanotte
Sei tu
Tu, tu, tu
Stringimi forte
Lascia che continui ad amarti
Stanotte, stanotte,
Facendo l'amore solo con te
Allora stringimi forte
Stanotte, stanotte
Sei tu
Tu, tu, tu
Non sai cosa vuol dire stringerti forte
Essere qui stanotte solo con te
Va tutto bene adesso
Stringimi forte
Dimmi che sono l'unico
E allora io potrei
Non essere mai da solo
Allora stringimi forte
Stanotte, stanotte
Sei tu
Tu, tu, tu
Non sai cosa vuol dire stringerti forte
Essere qui stanotte solo con te
Stringimi forte
Lascia che continui ad amarti
Stanotte, stanotte,
Facendo l'amore solo con te
Allora stringimi forte
Stanotte, stanotte
Sei tu
Tu, tu, tu
. -
.
La più ambiziosa cover dei Beatles fino a questo momento è una sinuosa ballata di Smokey Robinson, che alla fine del 1962 raggiunse il numero uno della classifica dei singoli di r & b, e il numero 8 della Hot 100 di Billboard. Sebbene fosse coetaneo di Lennon, William "Smokey" Robinson era già una leggenda negli States, e rimane la più luminosa stella del firmamento Motown (di cui fu anche vicepresidente per oltre 25 anni, a partire dal 1961). Talento precoce, come tanti artisti neri della sua generazione, Robinson deve il suo nome d'arte al nomignolo Smokey Joe che gli affibbiò suo zio da bambino. Grande amante del genere western, il giovane William non si separò mai dal proprio soprannome, per quanto già molto prima del suo debutto artistico lo avesse abbreviato in Smokey, mantenendo l'intenzionale riferimento alla propria carnagione. Dopo una carriera semiamatoriale, ed appena intrapresi gli studi di ingegneria elettronica, sarà l'incontrò con Berry Gordy nel 1958 a cambiare il suo destino. I due inizieranno a collaborare, e quando Gordy, l'anno seguente, formerà la Tamla Records, il gruppo di Smokey (che nel frattempo attraversò diversi cambi di nome e di formazione, prima di arrivare al definitivo The Miracles) sarà tra i primi artisti a sceglierla come propria etichetta. You've Really Got A Hold On Me fu il secondo disco dei Miracles a vendere oltre un milione di copie, ma, fatto curioso, era in effetti il lato B del singolo Happy Landing, un brano allegramente insignificante che i DJ dell'epoca accantonarono come un sol'uomo in favore di questo pezzo affascinante, con un testo non banale e una inconsueta armonia vocale in cui il solista è sostenuto da un accompagnamento in basso, prima di arrivare a un ritornello a chiamata e risposta che esprime laconicamente la rassegnata accettazione del proprio protagonista/interprete. Confrontarsi con un pezzo da novanta come Robinson era impegnativo per Lennon, ma anche gli altri Beatles erano messi a dura prova dalla frammentata struttura terzinata della canzone; inoltre, per eseguire il pezzo dal vivo, dovevano riarrangiarlo rinunciando a diversi strumenti. John esce relativamente bene dal confronto con l'interpretazione originale, perdendo sul piano squisitamente tecnico, ma aggiungendo una vena di insofferenza che conferisce autenticità al bel testo del brano. Harrison è bravissimo nella difficile armonia bassa della strofa (un compito che assolverà altrettanto bene in She Said She Said), mentre Paul, Ringo e George Martin eseguono con cura le proprie parti. Ciononostante, per ottenere una versione convincente del pezzo, fu necessario unire 3 frammenti differenti, a testimonianza dell'evidente disagio provato dal gruppo. Dove i Beatles fanno centro è nell'arrangiamento, piacevolmente disadorno, del brano: ascoltata oggi, l'esecuzione dei Miracles è più fluida e scorrevole, ma mostra a tratti i segni del tempo. La versione dei Beatles sembra essere stata registrata ieri...
You Really Got A Hold On Me
(Robinson)
Durata: 3:02
Tonalità: La Maggiore
John Lennon: voce, chitarra ritmica
George Harrison: seconda voce, chitarra solista
Paul McCartney: cori, basso
Ringo Starr: batteria
George Martin: pianoforte
Testo
I don't like you
But I love you
See that I'm always
Thinking of you, oh, oh, oh,
You treat me badly
I love you madly
You really got a hold on me
You really got a hold on me, baby
I don't want you,
But I need you
Don't want to kiss you
But I need you, oh, oh, oh
You do me wrong now
My love is strong now
You really got a hold on me
You really got a hold on me, baby
I love you and all I want you to do
Is just hold me, hold me, hold me, hold me
I want to leave you
Don't want to stay here
Don't want to spend
Another day here, oh, oh, oh
I want to split now
I just can quit now
You really got a hold on me
You really got a hold on me, baby
I love you and all I want you to do
Is just hold me, hold me, hold me, hold me
You really got a hold on me
You really got a hold on me
Hai davvero un potere su di me
Tu non mi piaci
Però ti amo
Vedi che io sto sempre
Pensando a te, oh, oh, oh,
Mi tratti male
Ti amo follemente
Hai davvero un potere su di me
Hai davvero un potere su di me, piccola
Non ti voglio
Ma ho bisogno di te
Non voglio baciarti
Ma ne ho bisogno, oh, oh, oh
Stai sbagliando con me ora
Il mio amore è più forte adesso
Hai davvero un potere su di me
Hai davvero un potere su di me, piccola
Io ti amo e tutto ciò che desidero che tu faccia
È stringermi, stringermi, stringermi, stringermi
Vorrei lasciarti
Non voglio stare qui
Non voglio passare
Un altro giorno qui, oh, oh, oh
Voglio finirla ora
Ma proprio non riesco a smettere ora
Hai davvero un potere su di me
Hai davvero un potere su di me, piccola
Io ti amo e tutto ciò che desidero che tu faccia
È stringermi, stringermi, stringermi, stringermi
Hai davvero un potere su di me
Hai davvero un potere su di me
Edited by bluette - 17/12/2015, 13:25. -
.
La storia della canzone è intimamente intrecciata con il rapporto che i Beatles avevano con quelli che nell'immaginario collettivo erano ritenuti i loro antagonisti musicali. Controversa è la genesi e l'attribuzione della scelta del titolo. Secondo quanto dichiara Paul, il verso era tratto da Fortune Teller, una canzone di Benny Spellman, altri sostengono che la paternità fosse da attribuire a John. Tuttavia, è consolidata la ricostruzione secondo cui il pezzo fu abbozzato da Paul che, d'accordo con John, decise di "cedere" l’idea musicale ai Rolling Stones. Si trattava solo di una canovaccio che tuttavia piacque a Brian Jones, chitarrista degli Stones. Così, dopo avere raggiunto il gruppo londinese al club Studio 51 di Soho, Paul e John si appartarono per qualche minuto e completarono la canzone, sorprendendo i leader della formazione "rivale" che rimasero esterrefatti per le capacità compositive del duo Lennon-McCartney. Non si trattava di una composizione musicalmente complessa – tanto che fu Ringo a sostenere la voce solista – e tuttavia risultarono necessarie cinque sedute di registrazione (per un totale di sedici nastri) per arrivare al suo completamento. Il pezzo fu inciso a singhiozzo a partire dal nastro registrato l'11 settembre, ben sei tentativi il giorno seguente, la linea dell'organo ad opera di George Martin il 30 del mese, due riprese con le maracas suonate da Ringo il 3 del mese successivo e, nell'ultima seduta dedicata alle registrazioni per l'album, un nastro conclusivo il 23 ottobre.
I Wanna Be Your Man
(Lennon/McCartney)
Durata: 1:59
Tonalità: Mi Maggiore
Ringo Starr: voce, batteria, maracas
John Lennon: cori, chitarra ritmica
Paul McCartney: cori, basso
George Harrison: chitarra solista
George Martin: organo Hammond
Testo
I wanna be your lover baby
I wanna be your man
I wanna be your lover baby
I wanna be your man
Love you like no other baby
Like no other can
Love you like no other baby
Like no other can
I wanna be your man
I wanna be your man
I wanna be your man
I wanna be your man
Tell me that you love me baby
Let me understand
Tell me that you love me baby
I wanna be your man
I wanna be your lover baby
I wanna be your man
I wanna be your lover baby
I wanna be your man
I wanna be your man
I wanna be your man
I wanna be your man
I wanna be your man
I wanna be your lover baby
I wanna be your man
I wanna be your lover baby
I wanna be your man
Love you like no other baby
Like no other can
Love you like no other baby
Like no other can
I wanna be your man
I wanna be your man
I wanna be your man
I wanna be your man
Voglio essere il tuo uomo
Voglio essere il tuo amante piccola
Voglio essere il tuo uomo
Voglio essere il tuo amante piccola
Voglio essere il tuo uomo
Amami come nessun'altra piccola
Come non può nessun'altra
Amami come nessun'altra piccola
Come non può nessun'altra
Voglio essere il tuo uomo
Voglio essere il tuo uomo
Voglio essere il tuo uomo
Voglio essere il tuo uomo
Dimmi che mi ami piccola
Fammelo capire
Dimmi che mi ami piccola
Voglio essere il tuo uomo
Voglio essere il tuo amante piccola
Voglio essere il tuo uomo
Voglio essere il tuo amante piccola
Voglio essere il tuo uomo
Voglio essere il tuo uomo
Voglio essere il tuo uomo
Voglio essere il tuo uomo
Voglio essere il tuo uomo
Voglio essere il tuo amante piccola
Voglio essere il tuo uomo
Voglio essere il tuo amante piccola
Voglio essere il tuo uomo
Amami come nessun'altra piccola
Come non può nessun'altra
Amami come nessun'altra piccola
Come non può nessun'altra
Voglio essere il tuo uomo
Voglio essere il tuo uomo
Voglio essere il tuo uomo
Voglio essere il tuo uomo
. -
.
Devil In His Heart è un altro oscuro pezzo dei primi anni '60 che oggi nessuno ricorderebbe se non fosse stato bizzarramente scelto dai Beatles. Scritta da Richard Drapkin, un compositore la cui minima notorietà è legata unicamente a questo brano, giunse all'orecchio dei Beatles nell'interpretazione delle Donays, che scovarono nel fornitissimo negozio di dischi di proprietà di Brian Epstein. I Beatles erano sempre a caccia di rarità provenienti da oltreoceano, e in quest'ottica, il fatto che Devil In His Heart fosse passata del tutto inosservata ai due lati dell'Atlantico (così come la breve carriera delle loro interpreti) non era affatto un problema, tanto che essi la inclusero nella scaletta dei propri concerti. Affidata a George Harrison, la versione dei Beatles è molto piacevole, e deve gran parte della propria riuscita alla caricaturale ingenuità dell'esecuzione vocale di George. I Beatles riproducono molto fedelmente l'arrangiamento vocale delle Donays, sostituendo invece il frequente staccato della versione originale con un andamento più fluido, che risulta nell'insieme più convincente e pone maggiormente in risalto la scherzosa struttura in stop time. Il testo infatti, insieme adolescenziale e ironico, diventa palesemente una burla nel passaggio da un'interprete femminile ad uno maschile. Dalle testimonianze di tutte le persone coinvolte, la selezione delle cover dei primi due album dei Beatles sembra relativamente poco meditata; alcune scelte ricorrenti (A Taste Of Honey/Till There Was You, Chains/Devil In Her Heart, Twist And Shout/Money) sembrano però voler creare un cliché per ognuno dei tre Beatles cantanti. John il rocker, McCartney l'interprete di standard (Paul eseguiva anche Besame Mucho, che i Beatles suonarono anche nel corso del loro primo provino alla EMI), George, il più giovane del gruppo, il cantante di brani per teenager. È dunque probabile che ci fosse un'intenzionalità in questo senso, che anticipa l'arrivo del successo per i Beatles. Di lì a poco però, con la crescente importanza di Paul McCartney come autore e interprete e il quasi abbandono delle cover nei propri album, questi stereotipi spariranno in favore di un'immagine pubblica di ogni Beatle più vicina alla relativa personalità.
Devil In Her Heart
(Drapkin)
Durata: 2:27
Tonalità: La Minore Dorico
George Harrison: voce raddoppiata, chitarra solista
John Lennon: cori, chitarra ritmica
Paul McCartney: cori, basso
Ringo Starr: batteria, maracas
Testo
She's got the devil in her heart
But her eyes they tantalize
She's gonna tear your heart apart
Oh her lips are really thrilling
I'll take my chances
For romance is
So important to me
She'll never hurt me
She won't desert me
She's an angel sent to me
She's got the devil in her heart
No, no, this I can't believe
She's gonna tear your heart apart
No, no nay will she deceive
I can't believe that she'll ever ever go
Not when she hugs and says she loves me so
She'll never hurt 'em
She won't desert me
Listen can't you see
She's got the devil in her heart
Oh, no, no, no, this I can't believe
She's gonna tear your heart apart
No no nay will she deceive
Don't take chances
If your romance is
So important to you
She'll never hurt me
She won't desert me
She's an angel sent to me
She's got the devil in her heart
Oh, no, no, no, no this I can't believe
She's gonna tear your heart apart
No, no nay will she deceive
She's got the devil in her heart
No she's an angel sent to me
She's got the devil in her heart
No she's an angel sent to me
Un diavolo nel suo cuore
Lei ha un diavolo nel suo cuore
Ma i suoi occhi sono ammiccanti
Lei ti spezzerà il cuore
Oh le sue labbra sono così irresistibili
Correrò i miei rischi
Perchè il fascino
È talmente importante per me
Lei non mi ferirà mai
Non mi abbandonerà mai
È un angelo mandato per me
Lei ha un diavolo nel suo cuore
No, no, non posso crederlo
Lei ti spezzerà il cuore
No, no, non fatevi ingannare
Non posso credere che lei se ne andrà mai
Non quando mi abbraccia e mi dice che mi ama
Lei non mi ferirà mai
Non mi abbandonerà mai
Ascoltate, non riuscite a vedere?
Lei ha un diavolo nel suo cuore
No, no, non posso crederlo
Lei ti spezzerà il cuore
No, no, non fatevi ingannare
Non correte rischi
Se il suo fascino
È così importante per voi
Lei non mi ferirà mai
Non mi abandonerà mai
È un angelo mandato per me
Lei ha un diavolo nel suo cuore
No, no, non posso crederlo
Lei ti spezzerà il cuore
No, no, non fatevi ingannare
Lei ha un diavolo nel suo cuore
No, è un angelo mandato per me
Lei ha un diavolo nel suo cuore
No, è un angelo mandato per me
. -
.
Ultimo dei 3 brani scritti dal solo Lennon per With The Beatles, (gli altri sono It Won't Be Long e All I've Got To Do, e nessuno dei 3 fu mai incluso nei concerti del gruppo), Not A Second Time conferma il sospetto che il lato B dell'album fosse in larga misura affidato alle cover, tradendo una concezione dell'LP oggi superata. Nei primi anni '60, i dischi importanti erano i 45 giri, e gli LP erano solitamente un trucco per spillare denaro ripubblicando i brani già usciti come singolo con l'aggiunta di qualche riempitivo. L'album d'esordio dei Beatles, Please Please Me conteneva almeno un paio di notevoli eccezioni a questa regola, e With The Beatles conferma questo nobile proponimento: ma una parvenza del loro solo parziale interesse traspare nella scelta di inserire i pezzi più interessanti sulla facciata A del disco. Not A Second Time deve la sua notorietà principalmente alla seriosa recensione di William Mann sul Times del 27 dicembre 1963, che riscontrò "una cadenza eolia nella progressione finale di questo brano, condotta attraverso gli stessi accordi di Song Of Heart di Gustav Mahler". La gustosa replica di Lennon, nel 1980: "a tutt'oggi non ho idea di cosa siano [le cadenze eolie]. Si direbbero uccelli esotici". John scrisse la canzone cercando di rifarsi allo stile di Smokey Robinson, questa volta esprimendo un testo nel quale il rapporto tra i protagonisti sembra definitivamente chiuso, come accadrà nella successiva Think For Yourself di Harrison. Ma mentre il brano di George trae vigore dal proprio desiderio di autonomia, Not A Second Time suggerisce più una sconsolata delusione che un fermo proponimento a non concedere una seconda chance. In particolare il ritornello, dall'inizio melodicamente esitante, esprime assai poca determinazione, e sembra fare appello a tutte le proprie forze issandosi a fatica sul primo "no" prima di precipitare lungo la frase discendente che chiude questa sezione. Fortunatamente, grazie all'apporto di Ringo, qui molto espressivo, e alla felice decisione di affrontare la canzone a tempo non troppo moderato, questa disperazione non si riversa eccessivamente sull'ascoltatore. Not A Second Time è solitamente indicata come quella col peggior suono di basso mai perpetrato su un disco dei Beatles, tanto impercettibile che alcuni hanno ipotizzato l'assenza di McCartney a questa incisione. In realtà Paul c'era, ma la sua frase di basso è talmente abbarbicata sulle toniche da essere in parte coperta dal pianoforte di George Martin, in parte, tenuta bassa nel mixaggio. Questo contribuisce a far pensare che tutti quanti ad Abbey Road, Beatles compresi, spesero meno tempo possibile su questa stranissima canzone.
Not A Second Time
(Lennon/McCartney)
Durata: 2:08
Tonalità: Sol Maggiore
John Lennon: voce raddoppiata, chitarra acustica
George Harrison: chitarra acustica
Paul McCartney: basso
Ringo Starr: batteria
George Martin: pianoforte
Testo
You know you made me cry
I see no use in wondering why
I cried for you
And now you've changed your mind
I see no reason to change mine
My crying it's through, oh
You're giving me the same old line
I'm wondering why
You hurt me then
You're back again
No, no, no, not a second time
You know you made me cry
I see no use in wondering why
I cried for you, yeh
And now you've changed your mind
I see no reason to change mine
My crying it's through, oh
You're giving me the same old line
I'm wondering why
You hurt me then
You're back again
No, no, no, not a second time
Not a second time
Not a second time
No, no, not a second time
Non una seconda volta
Sai di avermi fatto piangere
Non vedo il senso di chiedersi il perchè
Ho pianto per te
Ed ora tu hai cambiato idea,
Non vedo il motivo per cambiare la mia
Il mio pianto è finito, oh
Tu mi racconti la solita vecchia storia
Mi chiedo il perchè
Tu mi hai fatto soffrire
Ora sei tornata di nuovo
No, no, no, non una seconda volta
Sai di avermi fatto piangere
Non vedo il senso di chiedersi il perchè
Ho pianto per te, si
Ed ora tu hai cambiato idea,
Non vedo il motivo per cambiare la mia
Il mio pianto è finito, oh
Tu mi racconti la solita vecchia storia
Mi chiedo il perchè
Tu mi hai fatto soffrire
Ora sei tornata di nuovo
No, no, no, non una seconda volta
Non una seconda volta
Non una seconda volta
No, no, non una seconda volta
. -
.
Ci sono due diversi criteri secondo i quali giudicare Money (That's What I Want), che corrispondono agli inevitabili paragoni con cui questa cover deve rapportarsi. Il primo riguarda evidentemente la versione originale del brano; l'altro, essendo With The Beatles sotto diversi aspetti un tentativo di ripetere il successo di Please Please Me, è il confronto con l'esplosivo brano conclusivo del disco precedente, Twist And Shout. Il paragone più impegnativo potrebbe sembrare il secondo, e per il metro attuale le cose stanno sicuramente così. Ma all'epoca dell'incisione beatlesiana la "Money" originale aveva da poco scritto un'importante pagina di storia della musica. Scritta nel 1959 dal futuro fondatore della Tamla Motown, Berry Gordy, con la collaborazione di Janie Bradford, che l'anno seguente, sarebbe diventata la segretaria della neonata etichetta, Money è un semplice blues di dodici battute che incorpora una breve strofa di due versi e un ritornello a chiamata e risposta. Più notevole della musica è senz'altro il testo, una cinica dichiarazione di materialismo che contrastava in modo inaudito con gli innocui lavori dei parolieri dell'epoca. Interpretata dall'allora diciottenne Barrett Strong, un artista di colore che in seguito ebbe maggiore successo come compositore (tanto da essere incluso nel 2004 nella Songwriters All Of Fame), Money superò ben presto la capacità di distribuzione della Motown, che fu costretta ad appoggiarsi alla Anna Records per soddisfare le richieste da tutti gli Stati Uniti. A seguito di questo laborioso processo, la canzone raggiunse il proprio picco di classifica (numero 2 nel Rythm & Blues, numero 23 nel pop) nel giugno 1960, dieci mesi dopo la propria pubblicazione, diventando la prima hit della Motown. L'importanza storica di questo brano è dunque evidente; inoltre, il suo testo straordinariamente fuori dagli schemi affascinò e continua ad affascinare artisti di ogni genere musicale. L'elenco delle cover di Money è pressoché infinito, e include, tra gli altri i Rolling Stones, gli Who, i Led Zeppelin, i Doors, Jerry Lee Lewis, i Blues Brothers, i Pearl Jam e gli Smashing Pumpkins. I Beatles si sentivano sufficientemente sicuri della loro versione (un'interpretazione particolarmente fedele, in cui la differenza più significativa sono i cori maschili) da eseguirla nell'importante provino alla Decca del primo gennaio 1962. In questa registrazione il nervosismo dei Beatles appare evidente, e l'esecuzione vocale di John Lennon è, a tratti, particolarmente incerta. Tuttavia, il loro approccio è convincente, con un arrangiamento che sostituisce la tipica spigolosità black della versione originale con la fluida scorrevolezza del pop-rock bianco: una soluzione già adottata con successo in Devil In Her Heart. Al momento della registrazione per l'album With The Beatles, il gruppo scelse invece di evocare deliberatamente la selvaggia eccitazione di Twist And Shout. Per quanto tutte le parti vocali siano straordinariamente ben cantante, il risultato appare nel complesso un po' "costruito". Non a caso, la Money dei Beatles (nonostante l'astuto "I wanna be free" di John Lennon, che aggiunge cinica sincerità al testo) non raggiunse la popolarità di altre cover del gruppo, nè è tra le versioni più celebrate di questo brano.
Money (That's What I Want)
(Bradford/Gordy)
Durata: 2:47
Tonalità: Mi Maggiore
John Lennon: voce, chitarra ritmica
Paul McCartney: cori, basso
George Harrison: cori, chitarra solista
Ringo Starr: batteria
George Martin: pianoforte
Testo
The best things in life are free
But you can keep them for the birds and bees
Now give me money
That's what I want
That's what I want, yeah
That's what I want
Your lovin' gives me a thrill
But your lovin' don't pay my bills
Now give me money
That's what I want
That's what I want, yeah
That's what I want
Money don't get everything it's true
What it don't get, I can't use
Now give me money
That's what I want
That's what I want, yeah
That's what I want, wah
Money don't get everything it's true
What it don't get, I can't use
Now give me money
That's what I want
That's what I want, yeah
That's what I want
Well now give me money
Oh, money
Oh yeah, I wanna be free
Oh I want money
That's what I want
That's what I want, well
Now give me money
Oh, money
Oh yeah, you need money
Now give me money
That's what I want, yeah
That's what I want, yeah
Soldi (E' ciò che voglio)
Le cose migliori della vita sono gratis
Ma puoi lasciarle ad api e uccelli
Ora dammi dei soldi
È ciò che voglio
È ciò che voglio, si
È ciò che voglio
Il tuo amore mi dà i brividi
Ma il tuo amore non paga le mie bollette
Ora dammi dei soldi
È ciò che voglio
È ciò che voglio, si
È ciò che voglio
I soldi non danno tutto, è vero
Quello che non danno, non posso averlo
Ora dammi dei soldi
È ciò che voglio
È ciò che voglio, si
È ciò che voglio, wah
I soldi non danno tutto, è vero
Quello che non danno, non posso averlo
Ora dammi dei soldi
È ciò che voglio
È ciò che voglio, si
È ciò che voglio, wah
Si, ora dammi dei soldi
Oh, soldi
Oh si, voglio essere libero
Oh voglio dei soldi
È ciò che voglio
È ciò che voglio, si
Ora dammi dei soldi
Oh, soldi
Oh si, hai bisogno di soldi
Ora dammi dei soldi
È ciò che voglio, si
È ciò che voglio, si
Credits: Pepperland, Wikipedia, fonti personali
.