DARK SKY ISLAND - Enya [DOWNLOAD]

L'atteso ottavo album della beniamina celtica

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    DARK SKY ISLAND
    Enya


    2015 (Warner)


    L'atteso ottavo album della beniamina celtica

    Ottavo album in quasi sei lustri d’ultrapremiata attività (senza contare il periodo Clannad), lungamente atteso da fan di tutte le epoche provenienti da tutte le parti del globo. Anche per “Dark Sky Island”, successore del mediocre “And Winter Came” (2008), Enya fa scattare la prassi dell’uscita astuta in periodo prenatalizio. La sostanza oltretutto suona ancor più furbescamente Enya for dummies: tutti gli artifici vocali e strumentali a cui la cantautrice ha abituato lungo gli anni sono resettati e riportati ai valori di fabbrica, per consentire una fruizione salottiera all’ennesima potenza. La scelta non è necessariamente pestifera, anzi, talvolta ne esce il meno peggio in più di quindici anni di musica dimenticabile. Alcune atmosfere sono genuinamente costruite e portate - ed è molto curioso che a fare da matrice sia un quasi-strumentale come “The Forge Of Angels” -, e dunque motivetti di cartapesta e marzapane (il singolo “Echoes In Rain”, una “Humming” che riscopre il suo vecchio canto a mmmm, e il corale “Sancta Maria” sul classico contrappunto di clavicordio elettronico e a tempo di salterello) e marcette sostenute (“Even In The Shadows”) diventano contagiosi proprio sfruttando la pompa dell’autocitazione. Svenevoli odi al romanticismo (cioè ballad sentimentali vecchissimo stile) infestano gli spazi un po’ ovunque: “I Could Never Say Goodbye” plagia “Can’t Help Falling In Love”, ma almeno “Diamonds On The Water” aggiunge un picchiettio noh che risuona come una gocciolina. Con la fida paroliera Ryan Roma (il marito Nicky come sempre alla produzione) la fata celtica poi prova ancora a rilanciare l’inutile idioma Tolkien-iano in “The Loxian Gate”. La vera pena è, in ogni caso, proprio la personalità artistica, il riciclarsi robotico a guisa d’immagine fintamente irreale, o - al massimo - d’estinta creatura sotto formalina destinata alla teca. Le tre bonus dell’edizione deluxe non aiutano. Altra riscoperta: versione in vinile, il primo dai tempi dell'indimenticabile “Watermark”. Anticipato dal remaster di "Shepherd Moons". (Fonte articolo: Ondarock)


    Tracce

    - Humming
    - So I Could Find My Way
    - Even In The Shadows
    - The Forge Of Angels
    - Echoes In Rain
    - I Could Never Say Goodbye
    - Dark Sky Island
    - Sancta Maria
    - Astra Et Luna
    - The Loxian Gate
    - Diamonds On The Water
     
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0 replies since 22/11/2015, 13:18   165 views
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