BELCHITE - Il borgo che Franco volle lasciare fantasma [FOTO]

A 40 anni dalla scomparsa del dittatore, è una delle ghost town più visitate

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    BELCHITE
    IL BORGO CHE FRANCO VOLLE LASCIARE FANTASMA


    Fu distrutto da una delle più cruente battaglie della guerra civile. I repubblicani fermarono il Caudillo, che, a conflitto finito, vi costruì a fianco un nuovo villaggio, trasformando l'originale in un memoriale del suo trionfo. Oggi, a 40 anni dalla scomparsa del dittatore, è una delle ghost town più visitate.


    Potrebbe sembrare uno dei molti villaggi-fantasma, di quelli abbandonati e via via abbandonati al loro destino e al loro degrado, sino al punto in cui la fatiscenza ha raggiunto connotazioni tali da restituir loro l'attrattiva di un tempo, se non addirittura ad accrescerla. Belchite, però, è un caso a parte. Il villaggio aragonese, situato a una cinquantina di chilometri a sud di Saragozza (a poco più di trecento a Ovest di Barcellona, naturalmente nell'entroterra) è però un caso a parte, vuoi perché il degrado e l'abbandono sono stati tutt'altro che graduali (la stessa Petra, poi letteralmente scomparsa, impiegò alcune decadi prima di essere completamente abbandonata), vuoi per la ragione - o meglio le ragioni concatenate - che ce l'hanno tramandata esattamente così : la guerra civile spagnola. Belchite e il successivo desiderio del vincitore, Francisco Franco, di mostrarla al mondo così, a imperitura memoria della sua presunta grandezza. Oggi, a quaranta anni dalla scomparsa del Caudillo, che morì il 20 novembre 1975, un fotoreportage che Afp (l'agenzia di stampa francese) ha scattato il 12 novembre, poche ore prima del multiplo assalto terroristico a Parigi e poi ha diffuso nelle ore immediatamente seguenti la tragedia, mostra queste immagini di una bellezza vagamente a sinistra, quasi a proporre un viaggio nella memoria. Nell'estate del 1937, il villaggio fu teatro di una delle più violente e sanguinose battaglie della guerra civile, raccontata anche da Ernest Hemingway, che del conflitto fu testimone. I nazionalisti, che avevano avviato una campagna per conquistare le province del Nord, trovarono in Aragona una resistenza particolarmente strenua. E vennero temporaneamente bloccati dai repubblicani, che avevano scelto Belchite come base. Nello scontro morirono 3 mila persone, per ridurre il borgo allo stato in cui lo vediamo bastarono due settimane. Franco perse quella battaglia, ma alla fine, nel 1939 vinse la guerra, per governare fino alla morte. Per celebrarsi, e nonostante alcuni degli abitanti del borgo avessero scelto di non abbandonarlo, costruì la nuova Belchite a fianco di quella vecchia, che non toccò - e specificamente ordinò non fosse minimanente alterata - trasformandola in un memoriale della guerra, e, data la posizione, al cospetto della cittadina rinata, della sua vittoria, della "superiorità dell'ideologia nazionalista". Da quasi ottant' anni, il villaggio fantasma e il nuovo paese da circa 1.600 abitanti dimorano uno a fianco all'altro. Negli anni recenti, l'originale è diventato splendida meta turistica.



     
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