BASKET NBA - STAGIONE 2015-16 [FOTO-VIDEO]

La cronaca della stagione - Le partite clou e le finali playoff

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    TROPPI SPURS PER DENVER
    LeBron affonda a Portland


    Due sorprese a Santo Stefano: la sonora sconfitta di Cleveland a Portland e il successo degli ultimissimi Sixers (2-30) a Phoenix

    Le due sorprese della notte arrivano quando meno te le aspetti. Portland dopo cinque sconfitte di fila e senza il leader Lillard ferma con Crabbe una Cleveland prosciugata dalle energie spese la sera prima contro i Warriors; i Cavs infilano una serie di minimi stagionali, tra cui i 12 punti di LeBron James. Philadelphia vince la seconda partita stagionale, su 32, andando a vincere senza Okafor sul campo di Phoenix in difficoltà anche prima di perdere Bledsoe per l’infortunio al ginocchio. Gli errori nel finale di un Rose fin lì protagonista impediscono ai Bulls di trovare continuità dopo il successo di Natale sui Thunder, vittima delle triple dei Mavericks e di Barea. Così come sono le triple, quelle di Redick e Paul, a guidare i Clippers alla prima partita senza Griffin al successo sul campo di Utah. I Denver Nuggets, senza Danilo Gallinari, vengono fermati sull'inespugnabile campo degli Spurs che segnano, con 26 vittorie casalinghe consecutive, un nuovo record di franchigia. Inarrestabili gli Hawks che vincono, ai danni di New York, le sesta partita di fila. Male Milwaukee, che cade sui colpi dall'arco dei Raptors, e Houston stesa dalla doppia doppia di Anthony Davis. I 48 punti combinati di Wade e Bosh trascinano Miami al successo su Orlando. Ellis e il ritrovato tiro da tre nel finale guidano Indiana contro Minnesota, mentre il canestro dell’ex di Jerebko dà ai Celtics il successo playoff in casa dei Pistons. Un disastroso quarto periodo condanna i deludenti Brooklyn Nets.

    San Antonio Spurs-Denver Nuggets 101-86

    L'AT&T Center degli Spurs (26-6) rimane una rocca ancora inespugnata. Le diciassette vittorie consecutive casalinghe di questa stagione diventano un record di franchigia di 26, se ci attacchiamo alle ultime 9 dello scorso campionato. Questa volta ad essere rispediti a casa sono stati i Denver Nuggets (12-18), privi di Danilo Gallinari per un problema alla caviglia sinistra, e del rookie Mudiay. Dall'altra parte coach Pop ha preferito lasciare a riposo Tim Duncan e Emanuel Ginobili ma questo non ha rovinato la solita performance orchestrale Spurs che ha chiuso il match con 6 giocatori in doppia cifra. Il super 2° quarto di Parker, nel quale segna tutti e 13 i suoi punti, porta San Antonio a +12. Il solco viene scavato definitivamente nel 3° quarto, quando la tripla di Leonard (20 punti) porta gli speroni sul comodo +20 lasciando i San Antonio Spurs liberi di amministrare durante l'ultima frazione.

    San Antonio: Leonard 22 (5/11, 2/2 da 3, 4/4 tl), Diaw 16, Parker 13. Rimbalzi: Aldridge 9. Assist: West 6.
    Denver: Jokic 22 (9/17, 1/2 da 3, 1/2 tl), Barton 16, Harris 10. Rimbalzi: Jokic 7. Assist: Harris, Jokic, Foye 5.

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    Portland Trail Blazers-Cleveland Cavaliers 105-76

    Svuotata dalla battaglia della sera prima in casa dei Warriors, la serata nera di Cleveland (19-9) nulla toglie al senso dell’impresa dei Blazers (12-20), che travolgono la miglior squadra a Est pur senza il loro miglior giocatore Lilliard e reduci dalle cinque sconfitte di fila maturate nel giro a Est da cui tornavano. L’uomo della serata è Allen Crabbe, che già coi 21 punti del primo tempo aveva infilato il suo massimo in carriera: chiuderà a 26 con quattro triple. Di fianco a McCollum che fa “il Lillard”, è determinante nell’imporre il tono della partita dall’inizio, in fuga 36-12 dopo 13’, fino all’80-46 nel cuore del terzo quarto ribadito sul 103-69 a tre minuti dalla fine. I 12 punti di LeBron James (4/13 e 4 perse in soli 27’) sono minimo stagionale eguagliato, così come sono minimo stagionale i 76 punti di squadra dopo gli 83 con Golden State, minimo i dodici punti nel primo quarto e minimo (nel senso di massimo concesso) i 63 punti concessi nel primo tempo e i 34 nel primo quarto. Troppo brutta per avere spiegazioni solo tecniche, dopo aver convogliato tutte le energie nervose sulla partita del giorno prima, i Cleveland Cavaliers chiudono con il 36.4% al tiro e 17 perse.

    Portland: Crabbe 26 (4/9, 4/6, 6/6 tl), McCollum 16, Leonard 13, Aminu 12, Plumlee 11. Rimbalzi: Plumlee 14. Assist: McCollum 6.
    Cleveland: Love 13 (0/2, 4/7, 1/3 tl), James 12, Dellavedova e Jefferson 10. Rimbalzi: Thompson 11. Assist: Dellavedova 6.

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    Milwaukee Bucks-Toronto Raptors 90-111

    Milwaukee: Middleton 20 (2/8, 5/8 da 3, 1/1 tl), Monroe 19, Henson 11. Rimbalzi: Monroe 11. Assist: Middleton 7.
    Toronto: DeRozan 22 (6/10, 1/4 da 3, 7/8 tl), Ross 18, Scola 17. Rimbalzi: Biyombo 12. Assist: Lowry 9.


    Charlotte Hornets-Memphis Grizzlies 98-92

    Charlotte: Walker 22 (2/6, 4/6 da 3, 6/6 tl), Batum 20, Hairston 14. Rimbalzi: Batum 11. Assist: Walker, Batum 8.
    Memphis: Conley 19 (3/11, 4/9 da 3, 1/2 tl), Gasol, Randolph 18. Rimbalzi: Randolph 12. Assist: Conley 7.

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    Orlando Magic-Miami Heat 101-108

    Orlando: Vucevic 22 (11/22), Payton 18, Harris 13. Rimbalzi: Vucevic 10. Assist: Payton, Fournier 7.
    Miami: Bosh 24 (8/13, 2/3 da 3, 2/2 tl), Wade 24 (7/12, 10/10 tl), Dragic 22. Rimbalzi: Bosh 10. Assist: Wade 6.


    New Orleans Pelicans-Houston Rockets 110-108

    New Orleans: Gordon 26 (4/4, 6/8 da 3), Davis 24, Anderson 16. Rimbalzi: Davis 13. Assist: Evans 13.
    Houston: Harden 25 (3/10, 5/11 da 3, 4/4 tl), Ariza, Beverley 16, Jones 13. Rimbalzi: Capela 7. Assist: Harden, Lawson 5.

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    Atlanta Hawks-New York Knicks 117-98

    Atlanta: Millsap 22 (7/13, 1/3 da 3, 5/8 tl), Horford 19, Teague 17. Rimbalzi: Millsap 7. Assist: Millsap e Horford 7.
    New York: Anthony 18 (7/12, 4/7 tl), Williams, Thomas 12. Rimbalzi: Anthony 12. Assist: Calderon 8.

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    Detroit Pistons-Boston Celtics 93-99

    Detroit: Drummond 22 (9/21, 4/10 tl), Jackson 17, Morris 16, Johnson 12. Rimbalzi: Drummond 22. Assist: Blake 6.
    Boston: Bradley 18 (3/4, 3/10, 3/3 tl), Thomas 17, Turner 13, Johnson 12, Crowder 11, Sullinger 10. Rimbalzi: Johnson e Sullinger 8. Assist: Thomas 9.


    Minnesota Timberwolves-Indiana Pacers 88-102

    Minnesota: Towns 24 (10/14, 0/2, 4/5 tl), Wiggins 19, Rubio 15. Rimbalzi: Towns 8. Assist: Rubio 9.
    Indiana: Ellis 22 (7/10, 1/5, 5/5 tl), George 18, J.Hill 12, Mahinmi e Budinger 11. Rimbalzi: Mahinmi e Ellis 6. Assist: Stuckey 8.

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    Phoenix Suns-Philadelphia 76ers 104-111

    Phoenix: Knight 21 (6/16, 1/7, 6/7 tl), Booker 19, Leuer 14, Tucker e Chandler 10. Rimbalzi: Chandler 10. Assist: Knight 9.
    Philadelphia: Canaan 22 (2/4, 4/8, 6/6 tl), Stauskas 17, Landry 16, Smith e Noel 14. Rimbalzi: Noel 11. Assist: Smith 5.

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    Dallas Mavericks-Chicago Bulls 118-111

    Dallas: Barea 26 (2/6, 7/8, 1/2 tl), Parsons 20, Pachulia 17, Nowitzki 16, Felton 13, Matthews 10. Rimbalzi Pachulia 12. Assist: tre con 5.
    Chicago: Rose 25 (12/19, 0/1, 1/1 tl), Mirotic 23, Gasol 18, Butler 17, GIbson 12. Rimbalzi: Gasol 9. Assist: Butler 8.


    Utah Jazz-Los Angeles Clippers 104-109

    Utah: Hayward 28 (6/11, 1/2, 13/15 tl), Hood 15, Ingles 14, Burks 11. Rimbalzi: Withey 7. Assist: Hayward 5.
    LA Clippers: Redick 25 (3/4, 5/7, 4/4 tl), Pierce 20, Paul 19, Jordan 14. Rimbalzi: Jordan 13. Assist: Paul 11.

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    Brooklyn Nets-Washington Wizards 96-111

    Brooklyn: BARGNANI 2 (1/5 da due) con tre rimbalzi e un assist in 13’. Lopez 19 (9/16), Young 16, Jack 15. Rimbalzi: Young 14, Lopez 11. Assist: Jack 11.
    Washington: Gortat 25 (10/15), Wall 22. Rimbalzi: Humphries 8. Assist: Wall 13.
     
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    ROMBO THUNDER SU DENVER
    Boston a forza 4 sui Knicks


    Show di Westbrook e Durant nella vittoria dei Thunder con lo zampino di Kanter e Ibaka nel momento decisivo

    Westbrook sfiora la tripla doppia, anche Durant dà spettacolo e la coppia Kanter-Ibaka ci mette lo zampino nel momento decisivo: così Oklahoma City torna al successo dopo lo stop di Natale coi Bulls e vince la decima gara delle ultime dodici, grazie alla miglior giornata al tiro della stagione per ribaltare nel secondo tempo la partita con Denver, ancora priva di Gallinari per la distorsione alla caviglia sinistra. I Lakers si godono la fiammata iniziale di Bryant poi affondano a Memphis, Boston si gode con New York il quarto successo di fila, il finale decisivo di Thomas e il rientro di Smart.

    Oklahoma City Thunder-Denver Nuggets 122-112

    Ancora senza Danilo Gallinari ed Emmanuel Mudiay, entrambi per distorsione alla caviglia da cui non rientreranno prima dell’anno nuovo, Denver (12-19) si fa rimontare 11 punti di vantaggio e perde la quinta partita delle ultime sei sul campo dei Thunder (21-10) desiderosi di ripartire dopo lo stop di Natale coi Bulls. E si vede nel secondo tempo, quando Westbrook (tripla doppia sfiorata con 30 punti, 12 assist e 9 rimbalzi) e Durant (26 punti e 10 rimbalzi) guidano il 20-9 per impattare a quota 73 lo svantaggio in doppia cifra di inizio ripresa. Eppure i Nuggets, con un Faried da 25 punti e 11 rimbalzi ma anche 19 di Barton e 18 di Lauvergne, a 8’ dalla fine sono ancora avanti 96-97. Qui il cambio di passo arriva da Enes Kanter, che segna 11 punti in 5 minuti: subito con un tapin, poi imbeccato da Westbrook per una schiacciata più tiro libero, poi ancora dalla lunetta, infine con un’altra schiacciata pescato da Ibaka, che poco prima aveva completato il ribaltone con l’11-2 per il +8 Thunder a 5’ dalla fine. Denver rientra a -3 con tre minuti da giocare, ma poi sbaglia tre tiri di fila e Durant, Westbrook e Waiters allungano sul 118-108 della tranquillità. Kanter finirà con 21 punti e 8 rimbalzi di cui 5 offensivi, Iabaka con 19 e 9/13 al tiro nel giorno del massimo stagionale Thunder per percentuale dal campo, 57.8% al tiro.

    Oklahoma City: Westbrook 30 (9/15, 2/3, 6/6 tl), Durant 26, Kanter 21, Ibaka 19, Roberson 10. Rimbalzi: Westbrook 9. Assist: Westbrook 12.
    Denver: Faried 25 (12/20, 1/2 tl), Barton 19, Lauvergne 18, Harris 16, Nelson 15. Rimbalzi: Faried 11. Assist: Nelson e Barton 5.

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    Boston Celtics-New York Knicks 100-91

    La quarta vittoria di fila dei Boston Celtics (18-13) ha il sapore dolce del ritorno di Marcus Smart dopo diciotto partite di assenza per infortunio: 13 minuti con 6 punti, 3 rimbalzi e 2/6 al tiro pur senza molto allenamento nelle gambe. I Celtics impongono ai Knicks (14-18) il quarto stop consecutivo tenendoli al 37.1% dal campo e 4/19 da tre, con niente o quasi al di fuori della coppia Carmelo Anthony (29 punti e 10 rimbalzi)-Kristaps Porzingis (16+12 ma con 4/13 al tiro). Staccata in doppia cifra di margine da un 9-0 di parziale a metà secondo quarto, New York non riesce mai a rientrare veramente in partita oltre il 90-85 a 4’48” dalla fine con il lettone Kristaps Porzingis, quando però resta due minuti e mezzo senza segnare e Thomas chiude la partita con 8 punti di fila. È il migliore dei suoi, chiudendo con 21 punti e 18 tiri, ma anche 8/10 dalla lunetta, 8 rimbalzi e 6 assist. Buono invece l’impatto dalla panchina di Evan Turner, 19 punti con 8/11 al tiro, mentre Olynyk (11+9) è prezioso rincalzo alla giornata no di Sullinger (1/9).

    Boston: Thomas 21 (5/13, 1/5, 8/10 tl), Turner 19, Crowder 18, Olynyk 11. Rimbalzi: Olynyk 9. Assist: Thomas 6.
    New York: Anthony 29 (9/21, 2/5, 5/7 tl), Porzingis 16, Williams e Thomas 10. Rimbalzi: Porzingis 12. Assist: Galloway 5.

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    Memphis Grizzlies-Los Angeles Lakers 112-96

    Memphis: Conley 19 (6/8, 1/3, 4/4 tl), Je.Green 17, Gasol e Randolph 16, Lee 13, Chalmers 11. Rimbalzi: Barnes e Ja.Green 8. Assist: Chalmers 7.
    LA Lakers: Bryant 19 (4//7, 2/8, 5/6 tl), Nance 17, Clarkson 12, Russell 10. Rimbalzi: Randle 13. Assist: tre con 3.

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    Sacramento Kings-Portland Blazers 94-98

    Sacramento: BELINELLI 8 (1/4 da due, 1/4 da tre e 3/3 ai liberi) con due rimbalzi, un assist e un recupero in 22’. Cousins 36 (10/19, 2/7). Rimbalzi: Gay 14, Casspi 10. Assist: Rondo 15.
    Portland: McCollum 35 (11/19, 3/9), Leonard 16. Rimbalzi: McCollum 11, Leonard 11. Assist: McCollum 9.

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    CLEVELAND SI RIMETTE IN MOTO
    Chicago riparte con Toronto. Warriors show contro Beli


    I Cavs rischiano la terza sconfitta consecutiva a Phoenix, ma vengono salvati da una tripla di Irving

    Philadelphia sfiora la seconda vittoria consecutiva sul campo dei Jazz, salvati da una tripla di Hayward nel finale, così come Cleveland ringrazia Irving e una sua tripla a 21” dalla fine dopo aver rischiato a Phoenix la terza sconfitta consecutiva. Il c.t. azzurro Ettore Messina, dopo l’espulsione di Popovich, guida nella ripresa gli Spurs al successo sui Wolves sulle spalle di Marjanovic. La festa di Charlotte per l'ultima di Kobe sul loro parquet, iniziata con un video messaggio di Michael Jordan, è stata rovinata a lui e ai suoi Lakers dai 38 punti di Kemba Walker, che ha trascinato gli Hornets alla vittoria. I Pacers fermano gli Hawks, interrompendo così la striscia positiva che li vedeva vincenti da 6 partite consecutive; vittoria playoff importante anche per i Bulls su Toronto. Bene Orlando sui Pelicans e Dallas con Milwaukee grazie a Matthews, mentre i Clippers con un Paul in versione volante passeggiano sulla capitale e sui Wizards. Golden State firma la vittoria numero 29: Curry (tripla doppia) e soci vengono favoriti dalla pazzia di Cousins, che si fa espellere. Per Beli 3 punti in 22'. Sorpresona in Florida: gli Heat volano anche a +16, ma i Nets rimontano e la spuntano.

    Phoenix Suns-Cleveland Cavaliers 97-101

    Non si sfidavano due squadre in forma. Vince quella indiscutibilmente col maggior talento, Cleveland (20-9), che riparte dopo le due sconfitte consecutive col minimo stagionale di punti segnati in casa di Warriors e Blazers grazie alla tripla allo scadere dei 24 secondi di Kyrie Irving a 21”9 dalla fine che impone ai Suns (12-21) la quinta sconfitta di fila, serie negativa che aveva portato all’annuncio prima della partita della rimozione degli assistenti di Hornacek, Longabardi e Sichting, con la promozione al loro posto di Bjorkgren e Watson. Phoenix era però arrivata a -1 con una tripla a 1’27” dalla fine di Knight (il migliore dei suoi dopo Warren), che poco dopo aveva segnato anche la tripla del sorpasso, annullata però per un fallo in attacco di Tyson Chandler. I Cleveland Cleveland rischiano di perdere di nuovo la palla, quando JR Smith (17 punti con 5/11 da tre) riesce a salvarla, recapitandola nelle mani di Kyrie Irving per il 95-99 che l’australiano - alla quarta partita dopo il lungo stop - completa col 2/2 finale dalla lunetta dopo due errori di Knight e una persa di Tucker. LeBron James sbaglia due tiri negli ultimi due minuti di una partita in cui resta abbastanza in disparte, chiusa con soli 14 punti, 4/10 al tiro e 7 assist, non distante dal minimo stagionale eguagliato (12) di due giorni prima a Portland. Ma intanto i Cleveland Cavaliers sono tornati a vincere. Kevin Love finisce con 16 punti, 7 rimbalzi e 3/6 da tre. Per i Phoenix Suns è la sconfitta numero 16 nelle ultime 21.

    Phoenix: Warren 23 (5/10, 4/5, 1/2 tl), Knight 18 (5/12, 2/6, 2/2 tl), Leuer e Tucker 14, Booker 10. Rimbalzi: Chandler 8. Assist: Leuer e Knight 4.
    Cleveland: Irving 22 (5/9, 2/7, 6/6 tl), Smith 17, Love 16, James 14. Rimbalzi: Thompson 10. Assist: James 7.

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    Chicago Bulls-Toronto Raptors 104-97

    Il ritorno dopo diciassette partite del lituano Jonas Valanciunas non basta ai Toronto Raptors (19-13) per passare sul parquet dello Staples Center di Chicago. I Bulls (17-12) portano a casa la partita grazie a un'ottima prestazione corale (6 giocatori in doppia cifra) e della sua panchina che segna 51 punti contro i 27 di quella di Toronto, a cui servono a poco i 28 punti di Kyle Lowry e i 19 di DeMar DeRozan. L'inizio è tutto di Derrick Rose che, con un'accelerazione e una tripla, porta subito i Chicago Bulls avanti. I Toronto Raptors però rispondono. Nel 2° quarto DeRozan vola nei cieli dell'Illinois per inchiodare il vantaggio dei suoi (50-49), che rimangono in partita fino alla prima metà del 4° quarto, quando una tripla di Snell, una super schiacciata di Gibson e il lay up del rookie Bobby Portis segnano il +11 i Chicago Bulls, divario che i Raptors non riusciranno più a ricucire.

    Chicago: Gasol 22 (8/14, 6/8 tl), Snell 22 (4/9, 4/5 da 3, 2/2 tl), Rose 20. Rimbalzi: Gibson 11. Assist: Butler, Brooks 5.
    Toronto: Lowry 28 (6/11, 3/4 da 3, 7/8 tl), DeRozan 19, Scola 13. Rimbalzi: Biyombo 9. Assist: Lowry 9.

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    Dallas Mavericks-Milwaukee Bucks 103-93

    Dallas: Matthews 22 (1/3, 5/7, 5/6 tl), Pachulia 17, Felton 14, Parsons 13. Rimbalzi: Pachulia 8. Assist: Barea 5.
    Milwaukee: Bayless 19 (7/8, 1/4, 2/2 tl), Middleton 15, Mayo 13, Antetokounmpo 11. Rimbalzi: Monroe 11. Assist: Bayless 7.

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    Charlotte Hornets-Los Angeles Lakers 108-98

    Charlotte: Walker 38 (11/19, 3/6 da 3, 7/7 tl), Zeller 16, Batum 15. Rimbalzi: Williams 11. Assist: Batum 11.
    Los Angeles: Bryant 20 (2/8, 3/12 da 3, 7/8 tl), Bass, Nance Jr. 12, Randle, Russell, Williams 11. Rimbalzi: Hibbert 8. Assist: Clarkson 6.

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    San Antonio Spurs-Minnesota Timberwolves 101-95

    San Antonio: Marjanovic 17 (7/7, 3/4 tl), Leonard 17 (4/8, 1/1, 6/7 tl), Ginobili 13, Parker 12, Mills e West 11. Rimbalzi: Leonard 11. Assist: Parker 7.
    Minnesota: Wiggins 18 (8/17, 0/1, 2/8 tl), LaVine 15, Garnett Prince e Towns 10. Rimbalzi: Towns 12. Assist: Rubio 14.


    Indiana Pacers-Atlanta Hawks 93-87

    Indiana: Ellis 26 (6/11, 4/9 da 3, 2/2 tl), Mahinmi 13, S.Hill, Budinger 10. Rimbalzi: Mahinmi 9. Assist: George 3.
    Atlanta: Millsap 24 (7/12, 2/5 da 3, 4/5 tl), Teague 18, Sefolosha 14. Rimbalzi: Horford 10. Assist: Bazemore 6.

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    Orlando Magic-New Orleans Pelicans 104-89

    Orlando: Vucevic 28 (14/21), Fournier 20, Harris 14. Rimbalzi: Harris, Vucevic 8. Assist: Vucevic 7.
    New Orleans: Davis 20 (9/16, 2/5 tl), Cole 17, Evans 16. Rimbalzi: Davis, Cole 8. Assist: Evans 8.

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    Washington Wizards-Los Angeles Clippers 91-108

    Washington: Wall 23 (9/21, 1/2 da 3, 2/3 tl), Porter 21, Gortat, Sessions 12. Rimbalzi: Gortat 16. Assist: Wall 11.
    Los Angeles: Paul 23 (8/15, 1/5 da 3, 4/4 tl), Crawford 21, Jordan 15. Rimbalzi: Jordan 13. Assist: Paul 7.

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    Utah Jazz-Philadelphia 76ers 95-91

    Utah: Hayward 24 (4/15, 2/6, 10/11 tl), Burke 14, Hood 13, Withey 11. Rimbalzi: WIthey 12. Assist: Hayward 4.
    Philadelphia: Smith 22 (7/19, 1/2, 5/5 tl), Noel 18, HOlmes 18. Rimbalzi: Noel 6. Assist: Smith 11.


    Golden State Warriors-Sacramento Kings 122-103

    Golden State: Thompson 29 punti, Green 25, Curry 23. Rimbalzi: Curry 14. Assist: Curry 10.
    Sacramento: BELINELLI 3 punti (1/4) in 22’, 2 rimbalzi. Casspi 36, Gay 17. Rimbalzi: Acy 10. Assist: Collison 11.

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    Miami Heat-Brooklyn Nets 105-111

    Miami: Wade, Bosh 24, Whiteside 18, Deng 15. Rimbalzi: Bosh 12, Whiteside 11. Assist: Wade 6.
    Brooklyn: BARGNANI 0 (0/1 da due) in 6’. Ellington, Lopez 26, Jack 18. Rimbalzi: Lopez 12. Assist: Larkin 7.

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    ATLANTA HA RIPRESO A VOLARE
    Ecco tutti i motivi


    Hawks di nuovo tra le grandi dell'Est con 6 vittorie di fila: l'attacco è salito di tono anche grazie al ritorno di Bazemore in quintetto

    Con sei successi di fila, la striscia vincente più lunga del momento in Nba è quella di Atlanta...

    Che da metà dicembre non ha più perso, partita da Philadelphia e arrivata a New York a Santo Stefano rimontando dal -15 al +20, passando per Boston, Orlando, Portland e Detroit. E che ora mette questa serie positiva in gioco nelle prossime tre trasferte sui campi di Indiana, Houston e New York. Intanto è risalita al 62.5% di successi, che è distante dal 73.2% con cui l’anno scorso da rivelazione ha chiuso prima a Est, ma è buono per essere la seconda forza di una Eastern Conference molto più equilibrata e qualitativa della stagione scorsa, a un solo successo di distanza dai Cavs.


    Nelle ultime sei partite gli Hawks stanno segnando 111.5 punti di media col 51.2% dal campo, miglior percentuale Nba del periodo, contro gli 86.7 punti di media col 40.5% nelle tre partite precedenti (perse) e comunque il 45% di percentuale stagionale fino a metà dicembre. Messo tutto insieme fa un coefficiente offensivo di 112 punti segnati ogni 100 possessi, secondo nel frangente solo ai Thunder (prima era 102, 12° in Nba) che combinato all’ottavo miglior coefficiente difensivo (99.4, comunque meglio del 101 fin lì che valeva il 15° posto della lega) dice che ogni 100 possessi Atlanta in queste sei partite si costruisce 12.6 punti di vantaggio: hanno fatto meglio da metà dicembre solo le tre big Warriors, Thunder e Spurs. Periodo in cui gli Hawks sono stati primi in Nba per palle perse a cui hanno costretto gli avversari, 19.2 di media, rispetto al 16.3 stagionale prima di queste sei vittorie. La serie positiva è coincisa in parte col ritorno al ruolo di ala piccola titolare di Kent Bazemore, in quintetto a inizio anno prima di perdere il posto col ritorno di Sefolosha. Da sette partite è tornato tra i partenti: quando è successo, Atlanta ha vinto 15 partite su 20. E i risultati si sono visti, non tanto per un confronto qualitativo con Sefolosha (Bazemore segna 12.3 punti col 47% al tiro e il 40% da tre, l’anno scorso era a 5.2 di media), quanto per una diversa ed evidentemente più efficace ed equilibrata chimica dei quintetti. I tre migliori degli Hawks - dicono le cifre - sono quelli con Schroder in regia, e così si spiega la propensione di Atlanta a partire male e la capacità di rientrare con forza in partita. L’infortunio al polpaccio che terrà qualche giorno Splitter ai box non aiuta, e si sopperirà dando più minuti a Mike Muscala a coprire le spalle a Horford. Ma un primo risultato è essere riusciti a spalmare una maggiore continuità sull’arco di tutti i 48 minuti, con un ritorno evidente: “Ci stiamo avvicinando a giocare come vogliamo una partita intera. Penso che ci stiamo avvicinando a dove vogliamo essere”, ha detto coach Mike Budenholzer. “Siamo più continui - ha detto Kyle Korver -. Abbiamo giocato frangenti di buon basket nella prima parte della stagione, prendendo singoli quarti o singole partite, ma ora ci stiamo avvicinando a una continuità. Siamo un po’ più concentrati. Giochiamo sapendo meglio cosa vogliamo fare. E lo stiamo facendo per frangenti lunghi”.

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    SUPER CAVS A DENVER
    Memphis piega Miami


    Contro i Nuggets 34 punti per LeBron James, regalo anticipato per il suo 31° compleanno

    LeBron James celebra in anticipo il suo 31° compleanno (oggi, 30 dicembre) chiudendo con una partita da 34 punti il giro di quattro trasferte a Ovest dei Cavs, vittoriosi a Denver. Marc Gasol guida al supplementare i Grizzlies al successo su Miami in una partita orientata dalle difese, mentre in quella dominata dagli attacchi tra Houston e Atlanta passano gli Hawks trascinati da Horford contro il flop dei Rockets nell’ultimo minuto e mezzo. Intanto New York contro Detroit è tornata al successo dopo quattro sconfitte di fila. Gli Oklahoma City Thunder contro Milwaukee scoprono un super Payne

    Denver Nuggets-Cleveland Cavaliers 87-93

    Ancora fuori per la distorsione alla caviglia sinistra, ma pronto a rientrare probabilmente sabato sul campo dei Warriors, Danilo Gallinari manca l’incrocio con LeBron James, che festeggia il 31° compleanno con una prestazione da 34 punti con cui cancella le ultime due sotto tono da 26 punti totali e permette a Cleveland (21-9) di chiudere quest’ostica serie di quattro partite in cinque giorni a Ovest con due vittorie e due sconfitte. Denver (12-20) era priva anche di Nurkic, Hickson e Mudiay, frenata dalle 18 perse e dal 41.6% al tiro figlio anche del 5/24 da tre, 2/16 se si toglie il contributo di Barton, 29 punti con 7 rimbalzi. Tutti i titolari dei Nuggets messi insieme segnano 35 punti, uno in più di LeBron da solo, con 24 tiri e 5 perse, bene di fianco a Dellavedova e Love che pure hanno una giornata da 5/21 in coppia al tiro. Alla seconda partita di back-to-back, Irving è rimasto a riposo dopo essere stato il migliore dei Cavaliers la sera prima a Phoenix. Scappata con un 11-3 nel cuore del secondo quarto firmato da 8 punti di Lebron James, Cleveland ha gestito da lì in poi un margine in doppia cifra da cui Denver è rientrata solo per ridimensionare il gap nel finale.

    Denver: Barton 29 (8/12, 3/8, 4/4 tl), Lauvergne 14, Harris 12, Jokic 10. Rimbalzi: Faried 8. Assist: Nelson 8.
    Cleveland: James 34 (12/21, 1/3, 7/8 tl), Shumpert 16, Smith 11. Rimbalzi: Love 14. Assist: Dellavedova 5.

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    Memphis Grizzlies-Miami Heat 99-90 dts

    Con 7 punti all’overtime, tanti quanti tutti gli Heat (18-13), nonostante la caviglia sinistra infortunata, Marc Gasol è decisivo nella quarta vittoria in sei partite dei Grizzlies (18-16): lo spagnolo ha chiuso in bellezza una partita enciclopedica da 23 punti, 8 rimbalzi e 6 assist, per non parlare della gran difesa con stop di rilievo mandando in crisi Whiteside, mentre dall’altra parte è stato Chris Bosh (22 punti con 4/7 da tre) a provare a stanare Zach Randolph. Con lui rientrato in quintetto al posto dello squalificato Matt Barnes Memphis è tornata per una sera all’assetto pesante. Riassaporati gli equilibri antichi, i Grizzlies giocano una partita chirurgica nel mascherare il 4/15 da tre con sole 8 perse, 16 rimbalzi d’attacco e 19/20 ai liberi: Randolph chiude con 7/10 al tiro e 7 rimbalzi, a cui si aggiungono i 16 con 7 rimbalzi e 6 assist di Jeff Green, 16 con 5 assist di Conley e i 12 con 4 assist dell’ex Chalmers dalla panchina. Miami fa invece la cicala con 9/18 dalla lunetta, di cui l’1/5 di Wade grida vendetta. Eppure Memphis, scappata sul +9 di inizio quarto periodo con il 13-0 costruito tenendo gli Heat senza canestri per quasi sette minuti da metà terzo quarto, prima si è fatta rimontare dall’8-0 istantaneo di Miami, poi di nuovo a +9 a metà quarto periodo ha rischiato di buttare via tutto, non segnando più negli ultimi sei minuti. Negli ultimi tre, dopo l’83 pari di Whiteside, non ha più segnato neanche Miami. Menomale che al supplementare qualcuno si è sbloccato.

    Memphis: Gasol 23 (8/18, 7/7 tl), Randolph 17, Je.Green e Conley 16, Chalmers 12. RImbalzi: Gasol 8. Assist: Gasol 6.
    Miami: Bosh 22 (5/14, 4/7, 0/1 tl), Wade 19, Dragic 16, JOhnson 13. Rimbalzi: Whiteside 11. Assist: Dragic e Wade 7.


    New York Knicks-Detroit Pistons 108-96

    New York: Anthony 24 (9/19, 2/5), Williams 18, Calderon 15, Lopez 11, Porzingis 10. Rimbalzi: Lopez 7. Assist: Anthony 6
    Detroit: Ilyasova 19 (5/9, 3/6), Morris e Jackson 17, Drummond 13. Rimbalzi: Drummond 9. Assist: Jackson 9.

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    Houston Rockets-Atlanta Hawks 115-121

    Houston: Howard 30 (10/12, 10/18 tl), Harden 26, Capela 17, Lawson 14, Ariza 10. Rimbalzi: Howard 16. Assist: Harden 8.
    Atlanta: Horford 30 (6/8, 5/7, 3/4 tl), Bazemore 26, Teague e Millsap 22. Rimbalzi: Horford 14. Assist: Teague 8.

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    Oklahoma City Thunder-Milwaukee Bucks 131-123

    Solo due settimane fa veniva assegnato nuovamente in D-League. Ora decide le partite per i Thunder. Con 16 punti in 16' alla sua seconda partita da vice Westbrook, Cameron Payne salva Oklahoma City (22-10) dal rientro di Milwaukee (12-21), diventando immediatamente “la storia” nella 11ª vittoria nelle ultime 13 gare della squadra di Billy Donovan. "E' una point guard naturale, lo si vede subito. I suoi occhi vedono tutto il campo, è aggressivo, ma mai nervoso" è l'elogio di Kevin Durant, che lo ammira dalla panchina, assieme a Westbrook e Ibaka, quando il rookie da Murray State ridà ai Thunder lo slancio vincente con un break di 17-7 che mette al sicuro il successo sul +14. Perché se Durant e Westbrook combinano per 53 punti, altrettanti ne arrivano dalla second unit, più volte una preoccupazione per Donovan. Payne, ma anche un solido Kanter (23 con 9/12 in 22') e Morrow, autore delle due triple consecutive che hanno tagliato le gambe ai Bucks nel 4° periodo. Così i Thunder toccano il picco offensivo stagionale dei 131 punti in una sera in cui KD35 tira 6/18, mentre ai Bucks, che confermano le difficoltà da trasferta (14° k.o. nelle ultime 15 gare lontano dal Bradley Center) non basta il career-high di Khris Middleton, 36 punti con 6/9 dall'arco in una partita messa subito su ritmi alti dalla capacità di prendersi vantaggi in transizione di Russell Westbrook e Antetokounmpo. “Pace” inusuale per i Bucks, “costretti” a 100 tiri dal campo (prima d'ora successo solo nella vittoria con Cleveland dopo due supplementari) per stare al passo dei Thunder, letali quando tirano nei primi secondi dell'azione (15/26 entro i 9”). Quando Middleton, l'uomo del +8 del 1° quarto insieme a Giannis (il cui duello diretto con Kevin Durant è diluito dai cambi difensivi e dai quintetti piccoli dei Bucks), raddrizza con 10 punti consecutivi il -17 costruito da Kevin Durant e Russell Westbrook (15/16 dalla lunetta in coppia a metà di una gara da 37/40 per OKC), è Payne a scuotere gli Oklahoma City Thunder. Già d'impatto al primo passaggio nonostante due falli in 1' (vedi la tripla sulla sirena del 1° quarto), spacca il match con tre letture intelligenti: prima con un bellissimo teardrop sulla linea di fondo, poi guadagnando due liberi da un recupero anticipando l'apertura del contropiede, infine con un assist no look sul pick and roll in transizione con Kanter. Completerà tutto nel quarto periodo, ispirando la seconda tripla di Morrow per il +9 prima di altri 5 punti che fanno saltare in piedi in panchina K.D.

    Oklahoma City: Westbrook 27 (10/20, 0/2, 7/8 tl), Durant 26, Kanter 23, Payne 16, Ibaka 11, Morrow 10. Rimbalzi: Kanter 8. Assist: Durant 8.
    Milwaukee: Middleton 36 (7/13, 6/9, 4/4 tl), Antetokounmpo 27, Carter-Williams 19, Mayo 14. Rimbalzi: Monroe 10. Assist: Carter-Williams 9.

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    SAN ANTONIO
    E' Boban Marjanovic mania!


    Ecco chi è il centro serbo di 222 centimetri, inserito nel quintetto ideale delle ultime 3 Eurolega, che ha conquistato gli Spurs

    San Antonio non è città da farsi prendere dalle mode, ma da qualche giorno è scoppiata la Boban Mania...

    La partita da 17 punti in 15 minuti con 7/7 al tiro di Marjanovic contro Minnesota, in assenza di Tim Duncan, non è stata neanche la prima rivelazione del 27enne serbo di 222 centimetri arrivato in estate con un contratto annuale da 1.2 milioni dopo un biennio alla Stella Rossa, che due giorni prima aveva segnato 10 punti con 7 rimbalzi e 4 stoppate in 15’ con un impressionante 8/8 ai liberi che racconta più di ogni altra cosa la bontà delle sue mani. Ma non le loro dimensioni: è diventato di culto un filmato in cui Marjanovic stringe la mano a un giornalista di San Antonio, facendola scomparire.


    “Ha bisogno di giocare e prendere confidenza col campo, non solo di stare seduto e di guardarci giocare”, aveva detto Popovich mandandolo in D-League agli Austin Toros. Dopo due partite a 25 punti e 11 rimbalzi di media col 79.3% al tiro e dopo aver rotto un canestro schiacciando, gli Spurs lo hanno richiamato per la gara a Philadelphia, un +51 in cui ha realizzato il massimo stagionale di 18 punti, esclamando dopo due schiacciate: “Qui ci sono ferri migliori”. Il colosso serbo è il giocatore più grosso della storia degli Spurs, e se la simpatia iniziale è quella che si dedica a un fenomeno da baraccone, l’attenzione che suscita adesso è quella di una forza della natura che può quasi schiacciare senza allungare le mani, che ha il 65.9% al tiro in stagione e nelle ultime sette partite segna 9.1 punti di media. D’altra parte si parla sì di un rookie, ma di 27 anni e con una decina di stagioni alle spalle da professionista in Europa, inserito nel quintetto ideale della scorsa Eurolega, mvp del campionato serbo negli ultimi tre anni, che ha saltato l’ultimo Europeo solo perché gli Spurs non gli hanno dato il permesso dopo aver visto un edema osseo alla caviglia sinistra al momento della firma. Cresciuto all’Hemofarm da quando 14enne già sfiorava i 2.10, nel 2010 Vujosevic lo vuole al Cska, anche se finirà la stagione allo Zalgiris. Gira 7 squadre in 6 anni, tra queste è il Mega Vizura che lo fa esplodere nel 2012/13, meritandosi due anni fa la chiamata della Stella Rossa, dove in due stagioni di Eurolega ha viaggiato prima a 10.8 punti e 7.7 rimbalzi di media, poi l’anno scorso a 16.6 punti e 10.7 rimbalzi, in una squadra da Top 16. Come dice Messina: “Quando siamo partiti a inizio anno era visto più come un’attrazione: adesso la gente capisce che è un giocatore di valore”. Non solo taglia, ma anche tecnica, coordinazione, gran tocco nei dintorni del ferro, mobilità e agilità, piedi non pigri e braccia lunghissime per non essere solo un giocatore di posizione, almeno in attacco. Troppa grazia per uno che, forse non per molto, è il 14° uomo degli Spurs. Aggiunge David West: “La gente guarda soprattutto alla sua taglia, ma Boban è un giocatore super”. Carica Patty Mills: “E’ un lavoratore incredibile, con grande etica del lavoro, in sala pesi o sul campo”, che rivela: “Adora cantare, ama il rap. Ma con accento serbo, che lo rende ancora migliore”. San Antonio è già sua.
     
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    WARRIORS KO SENZA CURRY
    Spurs devastanti in casa


    Clippers avanti tutta anche senza Griffin. Kobe sbanca Boston, Chicago piega Indiana all'ultimo tiro

    Con Curry fermo ai box arriva la seconda sconfitta stagionale per Golden State messa al tappeto dai Mavericks dell'eterno Nowitzki. Kobe riesce a far cantare il suo nome al pubblico storicamente più avverso a lui e ai suoi Lakers: l'ultima apparizione del Mamba al TD Garden di Boston coincide con la sesta vittoria stagionale dei gialloviola. Gli Spurs scrivono 19 nella casella “vittorie casalinghe” della loro stagione, camminando agilmente sulla crisi dei Suns. Quarto successo consecutivo lontano da Los Angeles per i Los Angeles Clippers che, senza Griffin, passano sul parquet di Charlotte. DeMar DeRozan e Butler trascinano rispettivamente Toronto al successo su Washington e Chicago, dopo un supplementare, su Indiana. Bene invece Minnesota con un super Anthony Towns e i Portland Trail Blazers, che chiude vincendo contro i Denver Nuggets ancora privi di Danilo Gallinari.

    Dallas Mavericks-Golden State Warriors 114-91

    Senza Stephen Curry in borghese a causa di una contusione alla gamba sinistra (e assieme a lui Ezeli, che si aggiunge agli assenti Barnes e Barbosa), arriva la seconda sconfitta stagionale per i Warriors (29-2). Questa volta a mettere al tappeto i campioni in carica è toccato ai Dallas Mavericks che (19-13), seppur ancora privi di Deron Williams, trovano le chiavi della loro vittoria nell'ottima serata al tiro (51% da 2 e 52% da 3) e nelle prestazioni di Barea (23) e dell'eterno Nowitzki (18 punti), spina nel fianco della difesa dei Warriors. Sono proprio i 5 punti consecutivi di WunderDirk, una schiacciata e una tripla portano a portare, nel 3° periodo, i Mavs a sfiorare il +30 (75-49), impresa raggiunta definitivamente pochi minuti dopo quando, ancora dai 7 metri e 25, Matthews trascina i suoi sull'83-53, mettendo con largo anticipo il sigillo alla gara. A Golden State, che con il -23 di stanotte registra la seconda peggiore sconfitta dal -31 contro i Rockets del 2013, non basta la buona prestazione della panchina (dalla quale arrivano 50 punti). Male Thompson che senza il maggiore degli Splash Brothers ha chiuso il match scrivendo a tabellino con solo 10 punti col 4/15 dal campo.

    Dallas: Barea 23 (4/5, 5/7 da 3), Nowitzki 18, Pachulia 14; rimbalzi: Pachulia 15; assist: Barea 6
    Golden State: Clark 21 (5/8, 3/4 da 3, 2/2 tl), Iguodala, Speights 12, Green 11; rimbalzi: Bogut 10; assist: Green, Livingston 4

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    San Antonio Spurs-Phoenix Suns 112-79

    “Certo, la striscia positiva è impressionante, ma la cosa più importante quando si ha a che fare con questi record è sapere che si può ancora fare meglio”. Commenta così Tony Parker la 19esima vittoria stagionale degli Spurs (28-6) sul parquet dell'AT&T Center (che estende la striscia positiva casalinga a 28 partite). A fare i conti con la roccaforte texana questa volta è toccato ai Suns (12-22) che hanno visto San Antonio passeggiare sulla loro crisi, procurandogli la sesta sconfitta consecutiva. La partita c'è stata più sulla carta che in campo. Phoenix parte malissimo: il 1° quarto è un incubo da 12 punti totali mentre dall'altra parte gli speroni volano trascinati dalla coppia Aldridge-West (in quintetto per sostituire Duncan ancora fermo ai box) che detta il ritmo sin dai primi minuti, costringendo coach Hornacek, dopo 4' di gioco, a dover pescare dalla panchina per far fronte a Len e Leuer già troppo carichi di falli. Nonostante il 60% dal campo Aldridge non ha notato “niente di diverso dal solito” nella prestazione dei neroargento.

    San Antonio: Aldridge 21 (8/12, 5/10 tl), Leonard 19, Diaw 13; rimbalzi: Aldridge, Marjanovic 12; assist: Parker 7
    Phoenix: Knight 11 (4/10, 1/3 da 3), Warren 11 (5/10, 1/2 tl); Chandler 11 (5/6, 1/3 tl); rimbalzi: Chandler 10; assist: Morris 5


    Charlotte Hornets-Los Angeles Clippers 117-122

    Charlotte: Walker 29 (7/14, 2/5, 9/9 tl), Kaminsky 20, Batum e Lamb 19. Rimbalzi: Zeller e Batum 8. Assist: Walker 7.
    LA Clippers: Redick 26 (3/8, 5/6, 5/5 tl), Rivers 22, Paul 19. Rimbalzi: Jordan 13. Assist: Paul 11.


    Boston Celtics-Los Angeles Lakers 104-112

    Boston: Thomas 24 (6/10, 1/3, 9/9 tl), Turner 20, Crowder 17. Rimbalzi: Sullinger 8. Assist: Turner 8.
    LA Lakers: Clarkson 24 (9/14, 1/1, 3/5 tl), Williams 19, Russell 16. Rimbalzi: Randle 12. Assist: Randle 4.

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    Toronto Raptors-Washington Wizards 94-91

    Toronto: DeRozan 34 (8/21, 1/3, 15/15 tl), Ross 14, Biyombo 12. Rimbalzi: Biyombo 12. Assist: Lowry 6.
    Washington: Porter 20 (5/9, 3/5, 1/2 tl), Wall 19, Dudley 17. Rimbalzi: Porter e Gortat 9. Assist: Wall 11.


    Chicago Bulls-Indiana Pacers 102-100 dts

    Chicago: Brooks 29 (7/13, 4/7, 3/4 tl), Butler 28, Portis 16. Rimbalzi: Gibson 14. Assist: Brooks 5.
    Indiana: Hill 20 (5/10, 3/5, 1/1 tl), George 19, Ellis e Stuckey 13. Rimbalzi: Allen 12. Assist: Ellis 5


    Minnesota Timberwolves-Utah Jazz 94-80

    Minnesota: Anthony Towns 25 (10/16, 5/8 tl), Wiggins 17, Dieng 12; rimbalzi; Anthony Towns 10; assist: Rubio 17
    Utah: Burke 23 (5/9, 3/9 da 3, 4/4 tl), Hayward 14, Withey 13; rimbalzi: Booker 15; assist: Burke 4


    Portland Trail Blazers-Denver Nuggets 110-103

    Portland: McCollum 29 (9/13, 3/6 da 3, 2/3 tl), Grabbe 20, Aminu 14; rimbalzi: Aminu 9; assist: Aminu, Plumlee, McCollum 4
    Denver: Barton 31 (8/16, 4/6 da 3, 3/4 tl); Harris 19, Nelson 14; rimbalzi: Faried 12; assist: Nelson 8


    Sacramento Kings-Philadelphia '76ers 105-110

    Sacramento: Belinelli 28 (11/17), Cousins 21, Collison 13. Rimbalzi: Cousins 11. Assist: Rondo 14.
    Philadelphia: Noel 20, Smith 18, Grant 16. Rimbalzi: Grant 11. Assist: Smith 9.

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    WESTBROOK SHOW, OKC VOLA
    I Clippers non si fermano, riecco i veri Warriors


    I 38 punti di Thompson, la tripla doppia di Green e 35 assist per 43 canestri regalano a Golden State il 114-110 a casa Rockets

    Ancora senza Griffin, i Los Angeles Clippers hanno la forza nel finale punto a punto a New Orleans per chiudere imbattuti con 5 vittorie il giro di 5 trasferte in 7 giorni da Natale a San Silvestro. Russell Westbrook è travolgente, un’inesauribile fonte di spettacolo attorno ai suoi 36 punti, ma contro i Phoenix Suns i Thunder devono giocarsela fino in fondo per continuare il momento positivo, grazie ai canestri decisivi di Durant. Milwaukee fa il colpo andando a segnare 120 punti a Indianapolis, i Pistons ne fanno 115 ai Wolves, e anche gli Utah Jazz ritrovano l’attacco contro i Portland Trail Blazers.

    Oklahoma City Thunder-Phoenix Suns 110-106

    Russell Westbrook è il protagonista abbagliante, con 36 punti, 11/11 ai liberi, 12 assist, 5 recuperi, una furia in campo aperto, della dodicesima vittoria nelle ultime quattordici partite degli Oklahoma City Thunder (23-10), che nelle ultime quattro settimane hanno perso solo a Cleveland e a Natale contro i Chicago Bulls. Ma sul 102 pari a un minuto e mezzo dalla fine è Kevin Durant a segnare i due canestri (un tiro in sospensione cadendo all’indietro e una schiacciata su sua tripla sbagliata su rimbalzo d’attacco preso da Singler) che creano definitivamente separazione sui Suns, apparsi non così derelitti come le 7 sconfitte di fila, la perdita per la stagione di Bledsoe, l’assenza di Leuer (caviglia) e le nuvole nere sulla testa di Hornacek farebbero pensare. i Phoenix Suns se la gioca alla pari, rientrando con un 7-0 fino alla parità degli ultimi due minuti, se non forse per qualche persa di troppo della coppia Knight-Booker (5 a testa), ma ha 10/14 al tiro con 7 rimbalzi e 3 recuperi di Turcker e soprattutto 29 punti con 9 rimbalzi e 4 recuperi di Warren. Ma nel finale i due canestri di Durant e il 4/4 dalla lunetta di Russell Westbrook fanno andare la partita dove prevede il copione.

    Oklahoma City: Westbrook 36 (11/16, 1/3, 11/11 tl), Durant 23, Ibaka 9. Rimbalzi: Adams 7. Assist: Westbrook 12.
    Phoenix: Warren 29 (8/12, 3/5, 4/4 tl), Tucker 22, Teletovic e Knight 15, Chandler 13, Booker 12. Rimbalzi: Chandler 10. Assist: Knight 6.

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    New Orleans Pelicans-Los Angeles Clippers 89-95

    New Orleans (10-22) entra a +1 negli ultimi 100 secondi, a 53” è ancora a -1, poi a 23” dalla fine Jordan stoppa Davis, Holiday perde palla sul -5 a 9” dal termine, così i Clippers (21-13) nonostante la perdurante assenza di Griffin conquistano la quinta vittoria di fila con i 5 punti nell’ultimo minuto di Chris Paul, che fin lì ne aveva segnati 4 con 2/17 al tiro, ma con 12 assist, di cui due proprio nel finale per i canestri della staffa di Crawford. Altro destinatario privilegiato è stato JJ Redick, alla seconda partita di fila da 26 punti. In una brutta giornata al tiro da 38.9%, da 6/27 da tre tolto Reddick, i californiani controllano le plance (20 rimbalzi Jordan) e riescono a tenere Anthony Davis a soli 14 punti con 7/17 al tiro. I New Orleans Pelicans hanno diciassette punti dalla panchina di Anderson, 15 di Cole, 11 di Holiday con 6 assist ma anche 5 perse, a cui si aggiungono le 4 del titolare Evans, che fa anche 1/7 da tre in una giornata comunque di quantità con 9 assist e 3 recuperi. Per i Pelicans è la terza sconfitta nelle ultime quattro...

    New Orleans: Anderson 17 (6/8, 1/3, 2/2 tl), Cole 15, Davis e Evans 14, Holiday 11, Gordon 10. Rimbalzi: Davis 15. Assist: Evans 9.
    LA Clippers: Redick 26 (5/8, 4/7, 4/4 tl), Crawford 15, Jordan 11. Rimbalzi: Jordan 20. Assist: Paul 12.

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    Indiana Pacers-Milwaukee Bucks 116-120

    Indiana: George 31 (3/4, 5/9, 10/11 tl), Miles 19, G.Hill 15, Allen 14, Ellis 13. RImbalzi: Turner 9. Assist: Ellis 7
    Milwaukee: Middleton 33 (8/12, 4/6, 5/6 tl), Monroe 23, Parker Antetokounmpo Bayless 14, Carter-Williams 11. Rimbalzi: Carter-Williams 7. Assist: Carter-Williams 8.


    Detroit Pistons-Minnesota Timberwolves 115-90

    Detroit: Drummond 23 (11/14, 1/7 tl), Caldwell-Pope 22, Jackson 19, Iyasova 10. Rimbalzi: Drummond 18. Assist: Jackson 9.
    Minnesota: Towns 22 (10/16, 0/1, 2/2 tl), Wiggins 21 (7/16, 1/3, 4/4 tl), Muhammad 15. Rimbalzi: Towns 9. Assist: Rubio 8.

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    Utah Jazz-Portland Trail Blazers 109-96

    Utah: Burke 27 (10/14, 2/5, 1/2 tl), Hayward 23, Hood 18, Withey 10. Rimbalzi: Hayward 10. Assist: Hood 6.
    Portland: McCollum 32 (7/15, 6/11, 0/2 tl), Leonard 17, Crabbe 15. Rimbalzi: Plumlee 9. Assist: McCollum 6.


    Houston Rockets-Golden State Warriors 110-114

    Il magico 2015 di Golden State, quello del titolo vinto dopo 40 anni e di quello che sembra l'inizio di una nuova dinastia, non poteva che finire con una vittoria. La 72ª dell’anno solare in 84 partite di regular season, un 114-110 di forza a Houston col re dell’anno vecchio Steph Curry in borghese in panchina ad applaudire e sorridere come se avesse appena sfornato una delle sue giocate irreali. L'mvp applaudiva il "fratello di Splash" Klay Thompson e i suoi 38 punti. Applaudiva Draymond Green e la sua 5ª tripla doppia della stagione, più di tutti in Nba, condita dal massimo in carriera alla voce assist, 16 (con 10 punti e 11 rimbalzi). Applaudiva Andre Iguodala, tornato quello che a giugno ha vinto il premio di mvp delle Finals, con 20 punti e una magnifica difesa su James Harden. Applaudiva una squadra che con soli 10 giocatori sani (oltre a Curry mancavano Ezeli, Barnes e Barbosa), 24 ore dopo la seconda sconfitta stagionale, ha prodotto 35 assist per 43 canestri, vinto 43-33 la battaglia a rimbalzo e fatto male con 48 punti in area. E che adesso viaggia con 30 vittorie in 32 partite, vette mai toccate prima nella storia Nba. "Dopo una sconfitta imbarazzante come quella di Dallas volevamo rispondere con una grande partita - ha detto Thompson -: ce l’abbiamo fatta con soli 10 giocatori sani". Houston ci ha provato, trascinata dalle triple di Harden (30 punti con 5/10 da dietro l’arco) e dalla crescita di Howard (21 punti e 13 rimbalzi), ma è crollata tra la fine del terzo e l’inizio del quarto periodo, rimediando la terza sconfitta consecutiva che aggiorna il record a 16 vinte e 18 perse. "Siamo inconsistenti - sbotta Harden, che ha raggiunto Curry a quota 13 gare stagionali con almeno 30 punti -. Abbiamo giocato molto bene fino alla fine del terzo quarto. Poi abbiamo cominciato a concedere canestri facili, qualcosa che contro una squadra come i Warriors non ti puoi permettere". Houston parte meglio (12-4), ma quando Golden State comincia a far girare palla (12 assist per 14 canestri nel primo quarto) la musica cambia. Green ispira (6 assist nei primi 12’), Thompson si traveste da Curry (17 punti), e i Warriors chiudono il primo quarto avanti 33-30. Houston trova la parità sul 39, sprofonda sotto 56-47 quando Clark colpisce dalla distanza a 3’18” dal riposo, poi riaggiusta le cose fino al 59 pari con 37” sul cronometro del primo tempo. Ma dimentica di difendere sull’ennesima invenzione di Green, che quasi sulla sirena del riposo pesca Livingston per la comoda schiacciata del 61-59 Warriors. I Rockets ripartono meglio, con Howard efficace anche in attacco a dare una mano a Harden, e controllano l’inerzia del match fino a 2’ dalla terza sirena, quando Thompson avvia il 12-2 che regala a Golden State il 90-82 di fine parziale. Livingston e Iguodala (la firma sul 99-87 a 8’57” dalla fine) tengono premuto l’acceleratore dei campioni, Houston con Harden riesce a ricucire fino al 105-102 con 4’53” da giocare, ma manca più volte la chance dell’aggancio. E Golden State allora piazza il colpo del k.o., toccando con Thompson il 111-102 a 2’23” dalla fine. L’incredibile 2015 dei Warriors va in archivio. Il 2016 comincia sabato dalla sfida casalinga con Denver. Con Curry ristabilito. E il possibile ritorno in panchina di Steve Kerr.

    Houston: Harden 30 (3/9 da due, 5/10 da tre, 9/9 tiri liberi), Howard 21, Beverley 15. Rimbalzi: Howard 13. Assist: Harden 5, Howard 5.
    Golden State: K. Thompson 38 (10/16, 6/11, 0/3 tl), Iguodala 20, Livingston 13. Rimbalzi: Green 11, Bogut 11. Assist: Green 16.

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    CHICAGO VINCE SUL VELLUTO
    Toronto vola, Orlando frena. Whiteside trascina Miami


    Il centro degli Heat domina con 25 punti e 19 rimbalzi il match vinto su Dallas

    Hassan Whiteside domina, con 25 punti e 19 rimbalzi, il match vinto a South Beach dai suoi Heat contro i Mavericks. I Wizards rallentano la corsa degli Orlando Magic ai piani alti della Eastern Conference, gli stessi piani occupati dai Raptors che hanno ottenuto, contro gli Hornets, la quarta vittoria delle ultime cinque partite. Chiude la prima notte NBA del 2016 il successo casalingo dei Los Angeles Lakers, privi di Kobe Bryant, su Philadelphia.

    New York Knicks-Chicago Bulls 81-108

    Il 2016 inizia nel modo peggiore per i New York Knicks, che a Chicago sbagliano i primi dieci tiri dal campo poi tornano in partita ma crollano nell’ultimo quarto, realizzando solamente otto punti: nuovo primato negativo per la franchigia. New York si fa quindi dominare dai Bulls e incassa la sua quinta sconfitta nelle ultime sei gare. Pur priva degli acciaccati Joakim Noah e Derrick Rose, nessun problema per Chicago che parte con piede sull’acceleratore e segna i primi 11 punti del match. Il primo canestro del 2016 per i Knicks arriva invece dopo più di 4’, grazie al layup del rookie delle meraviglie Kristaps Porzingis. I New York Knicks ci mettono parecchio a carburare in attacco, le triple di Mirotic così spingono i padroni di casa al +17. Sembra tutto fin troppo facile per la squadra di coach Hoiberg, che tiene a distanza i New York Knicks anche nella prima parte del secondo quarto. Il buon impatto dalla panchina del rookie Bobby Portis (una piacevole scoperta delle ultime settimane per la squadra della Windy City) e i canestri dal perimetro di Aaron Brooks permettono ai Bulls di mantenere un confortevole distacco. Nelle battute finali della frazione però Calderon e Porzingis riportano sotto i Knicks. Chicago si mette a difendere con una certa supponenza, gli ospiti ringraziano e negli ultimi tre minuti del primo tempo piazzano un parziale di 12-1 che li rimette in corsa, portandoli al riposo in ritardo di sei lunghezze. Un lusso per come si stavano mettendo le cose. Si sveglia anche Carmelo Anthony a inizio ripresa e il match cambia copione. I Knicks adesso ci sono, Calderon è decisamente aggressivo in attacco, Chicago, invece, balbetta. Il canestro di Porzingis a metà del terzo quarto così regala il vantaggio alla compagine newyorchese. Butler e Portis rispondono, i Bulls tornano davanti e, all’inizio del quarto periodo, riprendono a marciare con decisione. Dopo aver ripreso per i capelli un match che sembrava tutto e solo di Chicago, i Knicks si rimettono a fare una confusione incredibile in attacco e producono una quarta frazione da brividi. New York tira con un disastroso 2/19 dal campo mettendo a referto la pochezza di otto punti (per un nuovo primato, appunto, nella storia della franchigia). Tutto quindi fin troppo facile per Chicago che si allontana con il solito Portis e tocca il +16 grazie alla tripla da distanza siderale di Mirotic a 6’03’’ dalla sirena. Non c’e’ più partita, i Chicago Bulls giocano sul velluto e dilagano, conquistando così il loro quarto successo nelle ultime cinque gare.

    Chicago: Butler 23 (8/17, 0/1), Mirotic, Gasol 17, Portis 16. Rimbalzi: Portis 10. Assist: Mirotic 7.
    New York: Anthony 20 (7/15, 1/3), Calderon 18. Rimbalzi: Porzingis 9. Assist: Calderon 4.

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    Miami Heat-Dallas Mavericks 106-82

    “Sto solo cercando di alzare la mia valutazione per l'All Star Game”. Le parole di Whiteside arrivano come una nota a margine di una super partita, chiusa con 25 punti (con 12/16 dal campo) e 19 rimbalzi, nella quale ha trascinato i suoi Heat (19-13) alla vittoria sui Mavericks (19-14), che tornano a perdere dopo una striscia di 4 vittorie consecutive. Il durissimo gennaio che attende la squadra di Miami, impegnata 17 volte in 31 giorni con 2 road trips, inizia nel migliore dei modi registrando, con il +24 della notte, il successo con il più largo scarto della stagione. Nonostante gli Heat debbano partire con Wade fuori dal quintetto (sintomi influenzali) è Dallas ad accusare. Il 1° quarto è un incubo da 10 punti totali a tabellino ed è solo il preambolo di una serata che non ha mai visto i Mavs in grado di dire la loro. Il match, chiuso dai texani con il 36% dal campo, è scivolato nelle mani degli Heat (mani da 56% al tiro) sin dal 1° tempo, terminato da Whiteside con 18 punti e 13 rimbalzi in 19'. Il ritorno di Deron Williams (9 punti e 5 assist dalla panchina) dopo 4 partite e le triple di Matthews (12 punti, tutti dai 7 metri e 25) non riescono a risollevare i Mavs nel 2° tempo, che affondano definitivamente sotto i colpi di Green (19), Bosh (16) e Dragic (15) trascinatori, assieme a Whiteside, dell'attacco Heat. Un freddissimo Nowitzki (11 punti, 4/14) e un congelato Parsons (4 punti) sono il simbolo della nottataccia di Dallas, commentata così da coach Carlisle “loro hanno approcciato la partita in modo più arrabbiato. Questo, sommato alla nostra brutta serata al tiro sono ciò che ci hanno fatto perdere molto margine”.

    Miami: Whiteside 25 (12/16, 1/2 tl), Green 19, Bosh 16; rimbalzi: Whiteside 19; assist: Dragic, Wade 7.
    Dallas: Pachulia 14 (5/9, 4/5 tl), Matthews 12, Nowitzki 11; rimbalzi: Pachulia 13; assist: Barea, Felton, Williams 5 .

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    Washington Wizards-Orlando Magic 103-91

    Washington: Wall 24 (10/19, 4/4 tl), Porter 20, Sessions 13; rimbalzi: Gortat 14; assist: Wall 13.
    Orlando: Oladipo 20 (6/12, 2/6 da 3, 2/2 tl), Vucevic 14, Harris 13; rimbalzi: Harris 10; assist: Payton 7.

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    Los Angeles Lakers-Philadelphia 76ers 93-84

    Los Angeles: Williams 24 (4/8, 2/7 da 3, 10/12 tl), Clarkson 19, Randle 15; rimbalzi: Nance jr. 14; assist: Williams, Russell 5.
    Philadelphia: Noel 15 (6/11, 3/5 tl), Okafor, McConnell 12, Covington 10; rimbalzi: Noel 12; assist: McConnell 7.

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    Toronto Raptors-Charlotte Hornets 104-94

    Se i Raptors (21-13) possono volare ai piani alti della Eastern Conference, insidiandone addirittura la vetta, lo devono soprattutto alla coppia Lowry-DeRozan. Il figlio di Compton ha trascinato, coi suoi con 23 punti, alla sofferta vittoria sugli Hornets (17-15) che hanno tenuto testa fino al 4° quarto, momento in cui è entrato in scena Lowry (18+11 assist). C'è voluto un po' ai canadesi per trovare il giusto ritmo, come afferma lo stesso DeRozan: “Ci sono stati dei momenti in cui loro segnavano e noi eravamo in difficoltà. Ma poi abbiamo capito, con un paio di canestri importanti, che saremmo rientrati in partita”. Charlotte prende la testa della gara nel 2° quarto e sembra non volerla più lasciare. La quarta frazione inizia infatti con gli Hornets ancora sopra di 8 e con Toronto che fatica a tenersi in scia. Ma dopo i primi 4' i canadesi trovano finalmente fluidità offensiva e, grazie ad una tripla di Lowry, mettono il naso avanti. Il punteggio è fissato sul 94 pari quando i Raptors lanciano l'affondo finale. Carroll e il solito Lowry colpiscono ancora dall'arco e regalano il +6 che segna la gara, chiusa definitivamente dal 2/2 dalla lunetta di DeRozan. Dopo una buonissima partita Charlotte decide letteralmente di suicidarsi nell'ultimo quarto, chiuso con il 19% dal campo e con lo 0/8 degli ultimi, fondamentali, 4 minuti. Oltre alle sue stelle, la chiave del successo dei Toronto Raptors arriva però dal dominio dell'area dalla quale arrivano 54 punti e 20 rimbalzi offensivi, di cui 11 dal solo Biyombo.

    Toronto: DeRozan 23 (5/16, 2/2 da 3, 7/7 tl), Lowry 18, Carroll, Patterson 14; rimbalzi: Valanciunas 13.
    Charlotte: Walker 18 (5/13, 2/8 da 3, 2/2 tl), Williams 17, Zeller 15; rimbalzi: Zeller 9; assist: Batum 7.

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    BELINELLI PARTITONE E VITTORIA
    Gallinari sfiora l'impresa contro i Warriors


    Marco segna 19 punti in 25' e i Kings battono agevolmente Phoenix. Danilo al rientro ne fa 24

    Denver porta ai supplementare i fenomeni di Golden State ma poi si deve arrendere ai primi della classe, senza Curry per tutto il secondo tempo

    Sacramento Kings-Phoenix Suns 142-119

    I Kings rialzano la testa: dopo tre sconfitte consecutive battono 142-119 i Phoenix Suns. Secondo partitone consecutivo per Belinelli, che chiude con 19 punti in 25’. Era una partita facile: quelli dell’Arizona sono 0-5 dall’infortunio di Bledsoe, che li ha privati del miglior giocatore per il resto della stagione. Ma Sacramento di gare così – contro Portland e Philadelphia - in casa ne aveva perse due di fila. Stavolta l’attacco ha funzionato alla grande: i 142 punti segnati rappresentano il massimo stagionale, il massimo in assoluto dai 154 segnati nel 1993 contro i 76ers, sempre il 2 gennaio, ma di 23 anni fa. Booker in quintetto al posto di Bledsoe. E si fa “sentire” con un paio di triple. Ma è 20-12 per i californiani, ai quali per “scappare” con un 12-0 di parziale basta difendere un minimo, comunque un progresso rispetto a quanto visto sinora in stagione. Cousins con la partita in diretta su NBA Tv deve salvare le apparenze… Belinelli entra per primo dalla panchina Kings. È 31-18 per i padroni dell’Arena dei materassi dopo 12’, Cousins con 12 punti e 5 rimbalzi. Booker prende male un fallo duro, ma onesto di Beli. Gli arbitri dopo aver visto il replay regalano ai Suns un flagrant generoso: liberi e palla a quelli del deserto. Beli segna subito dall’altra parte, di rabbia. Teletovic trascina la panchina di Phoenix e gli ospiti a -1 (da -17), appena esce Rondo. Senza la point guard i Kings sono persi. Belinelli segna da 3 e riporta i suoi avanti di 4. Parte l’immancabile Ma/rco (Polo) del pubblico di Sacto. “Beli” è già a 10 punti con 5’ da giocare nel 2° quarto. I Suns restano a contatto anche quando rientrano Rondo e Boogie grazie ai viaggi in lunetta. Leuer e Knight firmano addirittura il sorpasso. Cousins, che scollina l’intervallo con 20 punti - è serata offensiva di luna buona - trascina i Re avanti 59-53 a metà gara. E trova pure il tempo per scambiare un “cinque” con Coach Karl che si è beccato un “tecnico” per una parola di troppo agli arbitri. Nel mondo di Boogie deve essere una cosa buona... Inizio di secondo tempo da toreri sui due lati del campo: difese non pervenute. I Kings, più abituati, vincono la gara a chi difende meno (tradotto: per niente) e si ritrovano sotto. Casspi si prende un tecnico, per peggiorare le cose. Stavolta niente pugnetto da Boogie, che deve aver visto il tabellone segnapunti…Piuttosto comincia a litigare con gli arbitri. Rondo ricuce il mini-strappo in penetrazione. L’ex Celtics è in doppia doppia punti-assist con oltre 6’ da giocare nel 3° quarto. Chandler perde la testa: imita Boogie contro i Warriors e becca 2 tecnici di fila: significano espulsione. Rondo spopola, Beli segna il suo primo tiro della ripresa. Kings a +10. Marco segna altri 5 punti di fila per il +14. 103-87 dopo 36’. Con 44 punti segnati nel quarto dai californiani. Nel finale c’è il modo di rivedere Cauley Stein, reduce dall’infortunio patito a Città del Messico contro Boston il 3 dicembre. La ciliegina sulla torta insieme alla milestone di Coach Karl, che con 1.155 vittorie in NBA – in 27 anni - raggiunge Phil Jackson al 5° posto all time. Ma c’è poco tempo per festeggiare. A Oklahoma City, lunedì contro i Thunder, sarà complicato.

    Sacramento
    : BELINELLI 19 (7/11), Cousins 32, Collison 21. Rimbalzi: Cousins 9. Assist: Rondo 15.
    Phoenix: Knight 23, Booker 21, Warren 19. Rimbalzi: Warren/Knight 5. Assist: Knight/Price 5.

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    Golden State Warriors-Denver Nuggets 111-108 (d.t.s.)

    Con soli 9 giocatori disponibili e senza poter contare su Steph Curry nel secondo tempo, i Golden State Warriors sono comunque riusciti a battere i Denver Nuggets del rientrante Danilo Gallinari dopo un supplementare in una partita non bella, ma sicuramente divertente. E dire che sembrava non esserci storia tra le due squadre dopo il primo quarto dominato dai padroni di casa, aperto con un parziale di 11-2 e chiuso sul +24 (37-13) grazie a 18 punti, 4 rimbalzi e 4 assist di uno scatenato Draymond Green. Piano piano però i Denver Nuggets , grazie soprattutto ai 18 punti nei due quarti centrali di Danilo Gallinari (24 alla fine) e Jameer Nelson, si è riportata in partita fino a tornare a contatto a inizio ultimo quarto, sfruttando l’assenza di Stephen Curry — tenuto fermo nell’intervallo dopo aver subito una botta allo stinco sinistro che gli aveva fatto saltare le precedenti due partite — e il sesto fallo di Andrew Bogut, che ha accorciato le rotazioni di coach Walton a soli 7 uomini (fuori anche Barnes, Ezeli, Barbosa, Rush, McAdoo e Looney). A quel punto sono stati i tagli a canestro di Kenneth Faried (9 punti e 5 rimbalzi tra ultimo quarto e overtime) e le improvvisazioni di Will Barton (stesse cifre, pur con 4/13 al tiro) a riportare in parità la sfida, anche a causa delle brutte percentuali di Klay Thompson (4/14 con 0/3 da tre per chiudere la sfida, ma col sottomano decisivo nell’OT). Con i compagni molto stanchi e con poche idee, è stato ancora Green a salire in cattedra: la sua tripla doppia da 29 punti, 17 rimbalzi (entrambi massimi in carriera) e 14 assist è la sesta di questa stagione — ed è la seconda volta che si vedono cifre del genere negli ultimi trent' anni, visto che l’ultimo a riuscirci era stato un tale di nome Larry Bird. I Golden State Warriors conquistano quindi la trentaquattresima vittoria consecutiva in casa in regular season, mentre per Denver è la quinta sconfitta consecutiva, ottava delle ultime nove disputate.

    Denver: GALLINARI 24 (8/13 da due, 1/5 da tre, 5/8 tiri liberi), 6 rimbalzi, 2 assist e 2 falli in 41’09”. Barton 21, Nelson 20, Faried 15. Rimbalzi: Barton 13. Assist: Nelson/Barton 7.
    Golden State: Green 29 (5/7, 5/9, 4/6), Thompson 26, Clark 15. Rimbalzi: Green 17. Assist: Green 14.

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    SAN ANTONIO DILAGA SU HOUSTON
    LeBron passeggia sugli Orlando Magic


    Duncan per la prima volta in 19 anni non segna nemmeno un punto. Ma gli Spurs travolgono i Rockets

    Durant ne fa 29, ma la chiave della vittoria dei suoi Thunder sugli Hornets arriva dalla prestazione della panchina, mentre a Indianapolis si riaccende una vecchia, storica, rivalità: George trascina con 32 punti i Pacers facendo perdere le staffe ai Pistons. King James passeggia coi suoi Cavs sui Magic. Travolgenti successi dei Clippers sui Philadelphia, alla sesta vittoria di fila, e di San Antonio su Houston, nonostante la prima partita in 19 anni di carriera da zero punti per Duncan. Bene anche Milwaukee che vince la sfida tra giovani promesse contro Minnesota. Utah con la miglior prestazione in carriera di Hood approfitta degli errori di Memphis e la batte all’overtime, mentre New Orleans con 31 punti di Davis fa il colpo a Dallas nel finale.

    San Antonio Spurs-Houston Rockets 121-103

    Cambio della guardia in corso a San Antonio (28-6) dove nel giorno della 20a vittoria casalinga su venti stagionali Duncan è rimasto per la prima volta a secco (0 punti con 0/3 al tiro in 14’) ma la superiorità Spurs ha trovato modo di fluire altrove. Le 13 triple (su 24) segnate ai Rockets (16-19) sono massimo stagionale, costruito soprattutto sul 6/8 da tre di Green in una partita da 24 punti e 9 rimbalzi di Aldridge, da 8/12 al tiro di Leonard e da 20 punti e 8 rimbalzi in 25’ di Diaw. È con loro più Ginobili che i neroargento sono scappati dal 65 pari dopo 4’ della ripresa con un break di 31-7 per entrare a +24 nell’ultimo quarto. Houston ha tenuto soprattutto finché ha avuto in campo Capela di fianco a Howard, che ha accumulato buoni numeri e 17 viaggi in lunetta, molto peggio è andata nei minuti con Terrence Jones in campo. James Harden è stato limitato dalla difesa Spurs a soli 17 punti

    San Antonio: Aldridge 24 (10/16, 4/4 tl), Leonard 22, Diaw 20, Green 18, West 10. Rimbalzi: Aldridge 9. Assist: Parker 10.
    Houston: Howard 22 (6/9, 10/17 tl), Harden 17, Brewer 11, Ariza e Beverley 10. Rimbalzi: Howard 12. Assist: Beverley 7.


    Cleveland Cavaliers-Orlando Magic 104-79

    I Cavs (22-9) passeggiano agilmente sui Magic (19-15), presi per mano da un King James da 29 punti. Dopo il match perso contro i Wizards, secondo coach Skiles, in "modo imbarazzante" i Magic non iniziano certo al meglio la loro gara. A metà del 1° quarto i Magic hanno a referto solo 4 punti, mentre Cleveland, lasciata libera di correre in transizione grazie alla palle perse (14) e ai tanti tiri sbagliati degli avversari vola a quota 18. Le cose non migliorano nel 2° tempo, quando James, con 2 triple consecutive (4/7 da 3 a fine partita) scrive il 79-49 per i suoi Cavs, chiudendo la partita con più di un quarto di anticipo. Il 38% dal campo di Orlando ha lasciato l'amaro in bocca a coach Skiles che ha commentato così nel post partita: "non siamo stati capaci di competere. Non è un segreto, loro sono più forti ma oltre a questo la nostra prestazione è stata molto, molto scadente".

    Cleveland: James 29 (7/11, 4/7 da 3, 3/4 tl), Irving 13, Love, Thompson, Shumpert 10. Rimbalzi: Love 13. Assist: Dellavedova 6 Orlando: Gordon 11 (4/8, 1/2 da 3), Napier, Hezonja 10, Fournier 9. Rimbalzi: Gordon 7. Assist: Payton 4


    Charlotte Hornets-Oklahoma City Thunder 90-109

    Charlotte: Walker 32 (9/19, 1/5 da 3, 11/12 tl), Lin 15, Hairston 10. Rimbalzi: Williams 8. Assist: Walker 5
    Oklahoma City: Durant 29 (5/10, 3/3 da 3, 10/11 tl), Westbrook 16, Ibaka 14. Rimbalzi: Durant 11. Assist: Westbrook 7

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    Indiana Pacers-Detroit Pistons 94-82

    Indiana: George 32 (5/11, 4/7 da 3, 10/12 tl), G.Hill 18, Ellis 14. Rimbalzi: George 14. Assist: Ellis, George 3
    Detroit: Caldwell-Pope 16 (5/9, 1/7 da 3, 3/3 tl), Jackson, Ilyasova 12. Rimbalzi: Drummond 18. Assist: Jackson 5


    Minnesota Timberwolves-Milwaukee Bucks 85-95

    Minnesota: Wiggins 19 (7/17, 5/9 tl), Rubio 14, Muhammad 12. Rimbalzi: Anthony-Towns 10. Assist: Rubio 7
    Milwaukee: Monroe 19 (7/13, 5/5 tl), Henson 15, Middleton 13. Rimbalzi: Monroe 10. Assist: Carter-Williams 6

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    Dallas Mavericks-New Orleans Pelicans 98-105

    Dallas: Nowitzki 24 (6/16, 2/5, 6/8 tl), Matthews 18, Pachulia 14, Felton 13, Williams 11, Barea 10. Rimbalzi: Pachulia 9. Assist: Barea 5.
    New Orleans: Davis 31 (13/22, 5/6 tl), Holiday 20, Cole Gordon e Anderson 16. Rimbalzi: Davis 14. Assist: Holiday 5.

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    Utah Jazz-Memphis Grizzlies 92-87 dts

    Utah: Hood 32 (5/10, 5/10, 7/8 tl), Hayward 14, Withey 12. Rimbalzi: Booker 11. Assist: Hayward 4.
    Memphis: Gasol 20 (8/20, 4/5 tl), Lee 17, Conley 15, Allen 13. Rimbalzi: Je.Green 10. Assist: Gasol e Conley 4.

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    Los Angeles Clippers-Philadelphia 76ers 130-99

    LA Clippers: Rivers 26 (8/12, 3/4, 1/1 tl), Jordan 22, Redick 16, Paul 15, Crawford 13, Johnson 12. Rimbalzi: Jordan 13. Assist: Paul 14.
    Philadelphia: Okafor 23 (10/14, 3/6 tl), Stauskas 18, Noel 13, Landry 11. Rimbalzi: Noel 8. Assist: Smith 10


    Boston Celtics-Brooklyn Nets 97-100

    Boston: Thomas 24 (8/11, 2/9), Crowder 16. Rimbalzi: Johnson 11. Assist: Thomas 6.
    Brooklyn: BARGNANI 4 (2/3 da due) con due rimbalzi e un assist in 8’. Lopez 30 (11/24), Johnson 20, Young 16. Rimbalzi: Lopez 13, Young 10. Assist: Jack 9.

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    MIAMI E LAKERS
    Tutto facile contro Washington e Phoenix


    Per i gialloviola terza vittoria consecutiva: non accadeva dallo scorso febbraio

    Agili vittorie, nella notte appena trascorsa, per Miami e Lakers. Gli Heat dominano al Verizon Center di Washington sui Wizards che prendono l'imbarcata decisiva nel 2° quarto, quando sforano il -20 che condanna definitivamente i capitolini alla sconfitta. Los Angeles, alla seconda consecutiva senza Kobe ma in striscia positiva da ben tre gare, passeggiano comodamente sui Suns, ricacciati, anche dai gialloviola, in una crisi sempre più cupa.

    Washington Wizards-Miami Heat 75-97

    Gli Heat (20-13), trascinati da un'ottima prestazione di Bosh (23) e Dragic (18), passeggiano sui Wizards (15-17), che decidono di scavarsi la fossa in un 2° periodo da 10% dal campo, terminato con soli 7 punti complessivi (contro i 25 degli Heat). L'inizio è difficile per entrambe le squadre. L'intensità difensiva è elevata ma le numerose transizioni finite in nulla dimostrano che le mani delle due formazioni non sono propriamente calde nei primi minuti della gara. Dopo 4' Miami tenta il primo allungo andando sul +7 grazie alla palla rubata e al conseguente lay-up in contropiede di Dragic. Il play sloveno inizia a scaldare i motori. Lo strappo degli Heat viene subito ricucito da 5 fulminanti punti consecutivi di Wall (14 punti) che accendono un Verizon Center, fin li, poco in partita. L'attacco di Miami è tutto sulle spalle di Dragic e Bosh, che apre con la tripla del + 5 il 2° periodo. Alla produzione del lungo degli Heat si aggiunge quella dalla panchina di Green (15) e Johnson (10). Buonissimo l'impatto del prodotto da Fresno State, che si traduce in un altra tripla e con gli Heat a +8. Per non affondare coach Wittman rimette Wall in campo e le cose sembrano tornare alla normalità. Nonostante lo spavento per Gortat (12) che cade a terra tenendosi dolorante la caviglia destra (falso allarme, sarà ancora della partita) i Washington Wizards rientrano ad 1 solo possesso di distanza. La seconda parte della frazione si trasforma, però, nell'inferno dei capitolini. L'attacco di Washington, già di per sé non fluido, si blocca completamente: Whiteside decide di chiudere la saracinesca dell'area agli avversari ricacciando al mittente (chiuderà il match con 6 stoppate, 4 nel 1° tempo) e intimidendo non poco ogni tentativo di incursione. Il solito Dragic e Wade nel frattempo approfittano del misero 2/22 dal campo di Washington e la fanno da protagonisti nel mega parziale di 18-2, che porta gli Hat, alla sirena del riposo lungo, sul +19. Nel 2° tempo non c'è più partita. Miami vola sul +22. Ai Washington Wizards rimane con qualche lampo dei solitari Wall e Gortat.

    Washington: Wall 14 (5/15, 1/6 da 3, 1/2 tl), Sessions 13, Gortat 12; rimbalzi: Gortat 13; assist: Wall, Sessions 5
    Miami: Bosh 23 (6/10, 2/5 da 3, 5/5 tl), Dragic 18, Green 15; rimbalzi: Whiteside 13; assist: Udrih 6

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    Los Angeles Lakers-Phoenix Suns 97-77

    I Lakers (8-27) raggiungono, contro Phoenix (4-15), la loro terza vittoria consecutiva. Una striscia positiva così lunga non la si vedeva, in quel di Los Angeles, dalla scorsa stagione (22-27 febbraio 2015 per la precisione). L'assenza di Kobe, per la seconda gara di fila (a causa di un dolore alla spalla destra, quella operata nel Gennaio dell'anno passato) non si fa sentire o almeno non pesa quanto quella di Bledsoe per i Phoenix Suns, mancanza che ha segnato in negativo la stagione della squadra dell'Arizona. I Suns, al momento dell'infortunio del prodotto di Kentucky, arrivavano da ben tre sconfitte di fila alle quali se ne sono aggiunte, con quella di stanotte, altre sei consecutive. A trascinare i gialloviola ci ha pensato Lou Williams, che ha scritto a tabellino il suo season-high da trenta punti (impreziositi dal 6/7 da 3). Dall'altra parte il cavaliere solitario Brandon Knight ha provato a prendere in mano le redini della, difficile, situazione, ma i suoi 25 punti sono serviti a ben poco nell'economia della partita. Le cose iniziano a mettersi male già nel 1° quarto per Phoenix, chiuso con soli dieci punti totali. Si va spesso da Chandler (2 punti) e il centro ex Dallas Mavericks ripaga i compagni sbagliando i primi 5 tiri della sua gara. Brandon Knight e Mirza Teletovic (16) provano allora a far sentire la loro presenza, ma i 4 punti nei 6' conclusivi della frazione sono ben poca roba e Los Angeles si ritrova presto libera di volare sul confortevole +15. La scossa per i Phoenix Suns non arriva neanche nel 2° quarto. Alla quarta partita in 5 giorni, i Suns sembrano stanchi, scarichi, e arrivano al riposo con un brutto 9/46 al tiro e il -21 sul tabellone del risultato. La terza frazione di gioco è la mazzata definitiva. I lakers, coi 36 punti complessivi, sfiorano il +40 costringendo coach Hornacek al time out più disperato della sua stagione. Al ritorno in campo Phoenix mangia qualche punto di svantaggio agli avversari, ma non c'è ormai più nulla da fare. Partita chiusa con largo anticipo e Suns ricacciati anche dai Los Angeles Lakers. nel buio di una crisi che, non vede però soluzione.

    Los Angeles: Williams 30 (5/10, 6/7 da 3, 2/3 tl), Nance Jr. 15, Hibbert 13; rimbalzi: Nance Jr. 14; assist: Clarkson 3
    Phoenix: Knight 25 (9/19, 1/6 da 3, 4/4 tl), Teletovic 16, Booker 10; rimbalzi: Len 9; assist: Knight 9

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    Toronto Raptors-Chicago Bulls 113-115

    Toronto: DeRozan 24 (4/11, 3/6, 7/8 tl), Lowry e Scola 22, Joseph 13, Carroll 10. Rimbalzi: Valanciunas 9. Assist: Lowry 10.
    Chicago: Butler 42 (13/20, 2/3, 10/11 tl), Gasol 19, Mirotic 17. Rimbalzi: Gasol 13. Assist: Gasol 6.


    Denver Nuggets-Portland Trail Blazers 106-112

    Denver: GALLINARI 29 (6/9, 2/4, 11/16 tl, 5 rimbalzi, 3 assist), Nelson 17, Faried 12, Nurkic 12. Rimbalzi: Jokic 10. Assist: Nelson 7.
    Portland: McCollum 25 (8/13, 2/4, 3/5 tl), Henderson 19, Aminu e Crabbe 14. Rimbalzi: Davis 9. Assist: McCollum 7.

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    PHILADELPHIA SI TIRA SU
    Golden State e San Antonio schiacciasassi


    I Warriors contro Charlotte firmano la 35.ma vittoria di fila in casa, gli Spurs sbancano agevolmente Milwaukee

    La terza tripla doppia in tre gare di Draymond Green e 60 punti in coppia degli Splash Brothers Curry e Thompson trascinano Golden State contro Charlotte: per i Warriors è la 35.ma vittoria in fila in regular season alla Oracle Arena, dove in stagione sono ancora imbattuti. Prove di forza per San Antonio, alla quinta vittoria consecutiva contro Milwaukee, e Cleveland, al quarto successo in fila contro Toronto grazie a Irving, LeBron James e JR Smith (24 punti con 8 triple). Harden segna 21 punti negli ultimi 18' e riporta i Rockets al successo dopo 4 k.o. Bosh (31+11) e Wade (27) sono decisivi nella vittoria all'overtime di Miami, che recupera da -18 su Indiana. Terza vittoria nelle ultime sei per i Sixers, ok anche Memphis e Detroit

    Philadelphia 76ers-Minnesota Timberwolves 109-99

    Da quando nella città dell'amore fraterno è tornato Ish Smith in casa Sixers (4-33) sta nascendo qualche piccolo e, forse acerbo, frutto. Philadelphia ha vinto 3 delle ultime 6 partite, compresa quella della notte appena trascorsa contro Minnesota (12-23). Stiamo comunque sempre parlando della peggior squadra della Lega ma i 13.4 punti e 7.6 assist a partita di Smith sembrano aver dato alla disgraziata stagione di Philly la prima scossa positiva. Dall'ex Pelican arriva la seconda doppia doppia della sua stagione con la nuova divisa (21+11 assist). Suo il jumper dai 4 metri che regala ai compagni il decisivo +7 a 4' dalla sirena finale, minuti nei quali i Sixers trovano la definitiva doppia cifra di vantaggio. Queste le impressioni di Smith: “Siamo una squadra giovane, che può giocare in velocità. Stiamo cercando di migliorare. Ottima vittoria, adesso vogliamo concentrarci sulla prossima partita...”.

    Philadelphia: Smith 21 (9/16, 3/3 tl), Holmes 17, Landry 16. Rimbalzi: Noel 9. Assist: Smith 11.
    Minnesota: Muhammad 20 (7/10, 1/1 da 3, 3/4 tl), Wiggins 16, Dieng 14. Rimbalzi: Dieng 8. Assist: Rubio 10.


    Milwaukee Bucks-San Antonio Spurs 98-123

    Leonard segna 10 dei suoi 24 punti nel 3° quarto ma, nella quinta vittoria consecutiva degli Spurs (30-6), seconda squadra dopo i Warriors a raggiungere quota 30 vittorie grazie al successo sui Bucks (14-22), non è certo l'unico protagonista. San Antonio vince tirando con il 54% dal campo e servendo 32 assist su 49 canestri dal campo, con almeno 8 punti da 8 giocatori. E brillano anche gli alter ego delle stelle, Simmons, dopo essersi sentito cantare “who are you?” dal pubblico di Milwaukee, nel 2° quarto ha dato fiato a Leonard segnando 12 punti in 6' e ispirando il primo break, 19-3. Patty Mills, in quintetto per Parker (problema all'anca), ha ispirato con tre triple l'allungo fino al +18 del 3° quarto insieme a Leonard. “Dopo l'inizio letargico le cose sono andate meglio in difesa”, ha detto Pop. E per i Bucks, 76% nel 1° quarto e 30% nel 2°, non basta una fiera resistenza.

    Milwaukee: Middleton 19 (6/9, 0/4, 7/7 tl), Carter-Williams 16, Monroe 15. Rimbalzi: Monroe e Parker 8. Assist: Carter-Williams 6.
    San Antonio: Leonard 24 (6/7, 3/5, 3/3 tl), Simmons 18, Aldridge 16. Rimbalzi: Aldridge 11. Assist: Ginobili 7.


    Golden State Warriors-Charlotte Hornets 111-101

    Draymond Green entra nella storia Nba con la terza tripla doppia (13 punti, 15 rimbalzi e 10 assist) in tre gare: è il 15° di sempre a riuscirci, solo il quinto negli ultimi vent'anni (James, Westbrook, Kidd e Grant Hill gli altri). “È incredibile l'impatto che può avere su una partita, sta giocando ad altissimi livelli e la sua consistenza è fuori da ogni analisi”, dice Stephen Curry. In dubbio fino al pregara, l'Mvp in carica e Klay Thompson fanno per 60 punti, precisamente 30 a testa, con 11/21 da 3. Quindici di questi punti arrivano nel decisivo parziale di 22-8 del terzo quarto, decisamente troppo per i Charlotte Hornets (17-17), fieri avversari nel 1° tempo grazie a Walker e Lamb. Charlotte, al proprio quarto k.o. consecutivo, crollerà nella ripresa, dove i Warriors (32-2) si sono presi la 35.ma vittoria consecutiva in regular season alla Oracle (17-0 in stagione) nella serata in cui, oltre al ritorno di Harrison Barnes dopo ben sedici gare out per l'infortunio alla caviglia, dalla panchina Walton trova anche un positivo Marreese Speights.

    Golden State: Thompson 30 (5/12, 6/11, 2/2 tl), Curry 30 (7/11, 5/10, 1/1 tl), Speights 15. Rimbalzi: Green 15. Assist: Green 10.
    Charlotte: Walker 22 (8/17, 1/4, 3/3 tl), Lamb 22 (9/11, 0/3, 4/4 tl), Lin 13. Rimbalzi: Zeller 10. Assist: Hawes 4.

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    Cleveland Cavaliers-Toronto Raptors 122-100

    Cleveland: Irving 25 (8/11, 2/5 da 3, 3/3 tl), Smith 24, James 20. Rimbalzi: Thompson 11. Assist: Irving 8.
    Toronto: Lowry 23 (4/8, 3/5 da 3, 6/6 tl), DeRozan 19, Patterson 15. Rimbalzi: Valanciunas 8. Assist: Lowry 10.


    Detroit Pistons-Orlando Magic 115-89

    Detroit: Caldwell-Pope 21 (2/4, 5/8 da 3, 2/2 tl), Jennings e Drummond 17, Jackson 14. Rimbalzi: Drummond 12. Assist: Jackson 7.
    Orlando: Oladipo 18 (6/10, 1/1 da 3, 3/3 tl), Vucevic 16, Nicholson 14. Rimbalzi: Nicholson, Oladipo 7. Assist: Oladipo 5.


    Miami Heat-Indiana Pacers 103-100 dts

    Miami: Bosh 31 (6/14, 2/6 da 3, 13/16 tl9, Wade 27, Dragic 13. Rimbalzi: Bosh 11. Assist: Dragic 4.
    Indiana: George 32 (7/16, 5/13 da 3, 3/4 tl), Ellis 17, Mahinmi 13. Rimbalzi: J. Hill 12. Assist: Ellis 9.

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    Utah Jazz-Houston Rockets 91-93

    Utah: Hood 23 (1/3, 5/6, 6/8 tl), Hayward 20, Lyles 13. Rimbalzi: Whitey 11. Assist: Hood 7.
    Houston: Harden 30 (5/13, 4/12, 8/9 tl), Howard 16, Ariza 13. Rimbalzi: Howard 13. Assist: Harden 7.


    Portland Trail Blazers-Memphis Grizzlies 78-91

    Portland: Lillard 17 (2/4, 2/10, 7/7 tl), McCollum 16, Aminu 15. Rimbalzi: Aminu 14. Assist: Lillard 7.
    Memphis: Randolph 26 (11/18, 4/4 tl), Lee 16, Chalmers 10. Rimbalzi: Randolph 18. Assist: Chalmers 6.


    Brooklyn Nets-Boston Celtics 94-103

    Brooklyn: BARGNANI 0 (0/1 da due) in 4’. Young 23 (7/14, 2/4), Johnson 21, Lopez 19. Rimbalzi: Young 15, Bogdanovic 12. Assist: Johnson 4.
    Boston: Crowder 25 (6/9, 2/4), Thomas 19. Rimbalzi: Turner 11, Sullinger 10. Assist: Thomas 7.


    Oklahoma City Thunder-Sacramento Kings 104-116

    Ci vorrebbe uno psicanalista. Uno bravo. I Sacramento Kings, gli stessi che hanno appena perso in casa contro Portland e Philadelphia, vincono ad Oklahoma City contro i Thunder (senza Durant) 116-104. Su un parquet dove nella loro storia avevano perso 14 volte in altrettanti tentativi. Sono imbattuti, 2-0, nel 2016, se contiamo anche il successo sui derelitti Suns. Ad OKC i Kings hanno giocato la miglior partita dell’anno. Per la prima volta, ben di più che nel successo a Indianapolis sui Pacers, consistenti, non vorremmo osare la parola solidi perché erano comunque andati sotto di 17 punti, prima di rientrare già a fine 1° quarto. Cousins (33 punti e 19 rimbalzi) e Rondo (13 punti, 19 assist, 9 rimbalzi) sono stati giganteschi. E Belinelli ha sfoderato il terzo partitone consecutivo, segnando 21 punti in 34’. Vediamo come i californiani rispondono ora alla prova del nove, stasera a Dallas, nella seconda serata del back to back. I Thunder, senza Durant, sono una squadra normale ma la cosa grave è che difendono poco e male. E sembrano sempre ricadere negli stessi difetti, come se non sapessero migliorare imparando dagli errori. Durant fuori per un problema all’alluce, Casspi per un problema alla schiena. Morrow e Acy in quintetto. Thunder subito avanti 31-14, con Cousins e Gay che litigano su chi difende meno. Entrambi rivendicano il primato altrui. Ma i Kings – essendo i Kings – rientrano subito, con un parziale di 17-0 guidato da Cousins e Rondo. Il fatto che Gay e McLemore ora guardino dalla panchina aiuta. La tripla di Belinelli vale il 31 pari. Beli dalla lunetta firma il sorpasso ospite: 35-34. Singler dà una mano ai Thunder per una volta anche in attacco, ma l’ennesimo canestro di Belinelli vale il +6 Kings sul 54-48. Morrow continua a imperversare col suo tiro morbido dal perimetro, Marco risponde in slalom dietro ai blocchi. Cousins gioca il miglior primo tempo offensivo della sua stagione e i Kings sono avanti all’intervallo, 68-66. Nonostante Westbrook sia già a quota 12 punti e 11 assist. Belinelli dall'altra parte ha già 17 punti in cascina. Oh, naturalmente tutto bello anche perché le difese non sono pervenute. Dopo l’intervallo Belinelli parte in quintetto. La gara è divertente. Il pick&roll Westbrook/Ibaka letale, il lungo dalla media segna sempre. Ma i Kings stavolta non mollano. Rondo è il solito mago del passaggio, Gay un mago che sparisce appena l’adrenalina si alza, ma quando Adams finisce nei guai con i falli Cousins torna inarrestabile in attacco. Dopo 36’ Sacto avanti 90-82. Il vantaggio californiano tocca il +13. Arriva l’infortunio a un dito di Stein, appena rientrato da un lungo stop. Gay si fa affibbiare un tecnico. Ma non è serata da harakiri. Rajon Rondo rimette le cose a posto, con palla rubata a Russell Westbrook e l’assist salvagente a Gay. I Thunder si arrendono.

    Oklahoma: Ibaka 25, Morrow 20, Westbrook 17. Rimbalzi: Adams 10. Assist: Westbrook 15.
    Sacramento: BELINELLI 21 (6/13), in 34’, Cousins 33, Gay 16. Rimbalzi: Cousins 19. Assist: Rondo 19.


    Edited by Lottovolante - 5/1/2016, 22:13
     
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    SUICIDIO KINGS A DALLAS
    Atlanta ancora k.o. Chicago travolge Milwaukee


    Golden State batte i Lakers: Klay Thompson firma 36 punti, mentre Steph prende un’altra botta alla gamba sinistra dolorante

    Carmelo Anthony, Jimmy Butler e Klay Thompson. Sono i protagonisti della notte Nba, dalla doppietta a sorpresa dei Knicks che dopo 48 ore ma a campi invertiti battono di nuovo Atlanta anche grazie a Porzingis e Afflalo, fino ai 32 punti con 10 assist della stella dei Bulls che travolgono Milwaukee (e recuperano Rose). Il gran primo periodo del tiratore dei Warriors chiude prima ancora che inizi la partita coi Lakers ancora privi di Kobe Bryant

    Dallas Mavericks-Sacramento Kings 117-116

    Può essere stato il bivio della stagione. E i Kings hanno preso la strada sbagliata. Sopra di 7, pur senza Rondo, con 1’20” da giocare a Dallas, dove hanno perso 22 volte di fila, dal febbraio 2003, nel secondo supplementare della seconda notte di back to back, sono riusciti a perdere 117-116 all’ultimo secondo per la tripla di un Williams superlativo. Nell’imbarazzante difesa conclusiva di Gay – che viene pagato 12 milioni di dollari a stagione per essere disastroso ogni finale di partita, terrorizzato e senza testa – c’è la fotografia delle prime 31 partite di stagione di Sacramento (14-21). Un salto nel buio. Finito male. La W la conquistano i ragazzi di Carlisle, allenati come gli dei comandano, intelligenti, indomiti. Vince Dirk Nowitzki, un professore nel (triplo) finale di gara, quando cervello e attributi contano più di elevazione e corsa. Dopo la vittoria a Oklahoma City i Kings sprecano la chance di dare la svolta all’annata. Ma si consolano con un Cousins finalmente straripante e un Belinelli splendido con la gara in bilico. Le sue due triple avevano regalato il supplementare ai californiani, prima degli sprechi.... Collison in quintetto al posto di Rondo (schiena malandata). 27-24 Dallas a fine 1° quarto, con Cousins che fa diventare un fenomeno offensivo persino McGee. Boogie con 7 punti 2 rimbalzi e 2 perse, Pachulia e JaVale con 8 punti e 10 rimbalzi complessivi. Belinelli segna la tripla del 30 pari, al suo quarto tentativo. Quando Coach Karl mette a sedere Gay, Sacto dà un giro di vite alla difesa e comincia a passarsi il pallone in attacco. Acy, super atleta che porta energia, aiuta i californiani a tenere i Dallas Mavericks sotto i 50 punti all’intervallo. Dopo 24’ è comunque 49-43 Dallas. Sacto tira solo col 42% dal campo, e ha 9 palle perse. Ma si vede una squadra con un’anima. DeMarcus Cousins - a quota 4007 - supera Webber e diventa il miglior rimbalzista della storia dei Kings, Beli si prende i tiri giusti, ma non li mette. Mavs avanti 78-70 dopo 3 quarti. Poi 84 pari con 4’ da giocare, Boogie firma l’86-84. Finale punto a punto. Nowitzki segna 2 volte, Matthews sfodera un gioco da 3 punti. Sembra finita. Ma va al lavoro Belinelli. La sua tripla riporta i Kings sul -1. 94-93. Nowitzki segna ancora, con Gay, terrorizzato, che lascia Dirk a Curry. Roba da trattenergli un mese di stipendio…La tripla di Beli per il pari non va. Ma è ancora palla Kings. E ancora Beli che segna la tripla del 96 pari a 13” dalla fine. Williams però realizza il 98-96 in penetrazione. 2” da giocare. Assist di Beli dalla rimessa per Boogie che pareggia allo scadere. Supplementare. Sacramento sale +4, Nowitzki pareggia ancora dopo un errore di gestione del cronometro da ricovero di Collison. La decima persa di Boogie regala a Dallas la palla del successo. Nowitzki da 3 sul ferro. E poi Curry sul ferro allo scadere. Secondo supplementare. 9 punti di fila per i suoi di Boogie, +7 Kings con 1’20” sul cronometro. Ma succede l’impensabile. La tripla di Dirk vale il -2. Poi arriva l’air ball di Collison. Bastava colpire il ferro per vincere la gara, col cronometro a 2” dallo 0. Williams segna da 3 sulla sirena, dopo aver fatto saltare Gay come un pivello, con una finta da campetto. Vince Dallas. Mentre i Sacramento Kings prenotano un’altra seduta dallo psicanalista.

    Dallas: Williams 25 pt, Nowitzki 23, Matthews 20. Rimbalzi: Pachulia 17. Assist: Williams 4.
    Sacramento: Belinelli 14 punti (5/17), in 43’, 9 rimbalzi, 3 assist, 3 palle rubate. Cousins 35, Gay 31. Rimbalzi: Cousins 17. Assist: Collison 12.

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    Atlanta Hawks-New York Knicks 101-107

    Con la terza vittoria in quattro partite, la seconda in 48 ore contro Atlanta (21-15), New York raggiunge a inizio gennaio lo stesso numero di successi (17-19) accumulato l’anno scorso in una stagione intera. Afflalo, 23 punti e 7 rimbalzi, riparte dove era rimasto domenica (38), Carmelo Anthony sta salendo di colpi e con 23 punti, 11 rimbalzi e 7 assist è tirato a lustro, mentre vicino a canestro Porzingis (17 punti con 7/12 e 11 rimbalzi di cui 4 offensivi, come Lopez) con Williams (15) dalla panchina fanno sembrare questi Knicks competitivi. E bisogna esserlo per battere gli Hawks, una delle candidate a sfidanti dei Cavs a Est, sia pur in una giornata da 42.5% al tiro, perfino il 63% ai liberi, 13 perse (4 a testa Millsap e Teague) che non riescono a tamponare i 10 rimbalzi d’attacco in coppia per Millsap (6/17) e Horford (che ha arricchito i suoi 13 punti anche con 8 assist). New York scappa con un 12-2 a inizio secondo tempo fino al +16 di metà terzo periodo, poi Atlanta rientra sull’89-95 a 5’ dalla fine con Teague (16 punti in 23’ con 3/4 da tre), mentre è l’asse tra Schroder (7 punti con 8 tiri, e 8 assist) e Horford a riaprire la partita sul 101-103 a 40” dal termine. Qui però il play tedesco sbaglia il secondo tiro libero, Millsap perde palla, così un taglio di Calderon innescato da Lopez e i liberi di Anthony chiudono la pratica.

    Atlanta: Millsap 19 (4/11, 2/6, 5/5 tl), Teague 16, Bazemore 15, Horford 13, Korver 12. Rimbalzi: Horford 10. Assist: Horford e Schroder 8.
    New York:Affllalo 23 (7/14, 2/2, 3/4 tl), Anthony 23 (8/18, 0/4, 7/8 tl), Porzingis 17, Williams 15. Rimbalzi: Anthony e Porzingis 11. Assist: Anthony 7.

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    Chicago Bulls-Milwaukee Bucks 117-106

    Jimmy Butler è sempre più padrone. Dopo aver trascinato i Chicago Bulls (21-12) al successo in rimonta a Toronto domenica con una ripresa da 40 punti, nel quinto successo di fila dei Bulls (più lunga striscia vincente dell’anno) ne segna 32 ai Bucks (14-23) con 21 tiri, 8/8 ai liberi e un paio di triple, ma raggiunge un nuovo livello col massimo in carriera di 10 assist, fotografia di una partita in cui ha avuto molto la palla in mano anche in fase di creazione, riuscendo a coinvolgere molto i compagni. Lo ha fatto di fianco a Derrick Rose al rientro, dopo la risonanza magnetica e il dolore al ginocchio, che ha chiuso con luci e ombre, 16 punti con 17 tiri e 0/4 da tre, 6 assist e 5 perse. Il resto per Hoiberg arriva vicino a canestro, coi 26 punti di Gasol con 10/14, tra cui anche due triple, 11 rimbalzi, 5 assist, 4 perse, 3 stoppate, ma anche la sostanza di Gibson (11 punti, 14 rimbalzi, 6 stoppate) supportata in assenza di Noah (spalla sinistra) da Portis (8 punti e 8 rimbalzi in 21’). I Milwaukee Bucks, ancora senza Bayless, ha tante buone prestazioni individuali, dai 26 punti con 5 triple e 7 assist di Middleton, ai 20 con 12 assist di Carter-Williams, passando per gli 11 con 7 rimbalzi del chicagoano parker e i 18 con 7 rimbalzi e 4 recuperi di Antetokounmpo. Ma i Bucks concedono troppo, troppo, in difesa, e quando subisci un 41/64 da due non può bastare per restare in partita vincere la sfida dei possessi con 17 rimbalzi d’attacco, anche perché 8 sono stati di Monroe soprattutto sui suoi tiri sbagliati (5/19). A ritmi realizzativi troppo alti per tenere, Milwaukee si è staccata sull’8-0 in 4 minuti dei Bulls tra la fine del terzo e l’inizio del quarto periodo, col 98-89 dei padroni di casa che da lì in poi hanno vissuto in doppia cifra di margine in tutto l’ultimo quarto.

    Chicago: Butler 32 (9/16, 2/5, 8/8 tl), Gasol 26, Rose 16, Mirotic 14, Gibson 11. Rimbalzi: Gibson 11. Assist: Butler 10.
    Milwaukee: Middleton 26 (5/11, 5/10, 1/1 tl), Carter-Williams 20, Antetokounmpo 18, Monroe 13, Parker 11. Rimbalzi: Monroe 12. Assist: Carter-Williams 12.

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    Los Angeles Lakers-Golden State Warriors 88-109

    Per chiudere a tre la serie vincente dei Lakers (8-28) ancora privi di Kobe Bryant per la spalla destra dolorante, basta il primo periodo di Klay Thompson: 22 punti in 11’ con 9/14 al tiro e 4 triple. Anche lui alimenta il 17-2 durante il quale Golden State (33-2, prima squadra Nba con questo record dopo 35 partite) tocca la doppia cifra di margine già dopo otto minuti. Raggiunto anche il +18 prima del riposo, il resto arriva con un 22-0 dei Warriors in meno di sei minuti nel terzo periodo fino al 55-88 a 14’30” dalla fine: è qui che Walton toglie della partita l’ancora convalescente Steph Curry, in campo 26’ con 17 punti e soli 13 tiri (prende una botta da Hibbert alla gamba sinistra dolorante, ma decide di giocarci sopra). Anche Green gioca solo 28’, dando spazio ai 10 punti e 8 rimbalzi di Barnes in rodaggio e ai 12 punti e 10 rimbalzi di Speights alle spalle di Bogut. Per i Lakers, privi anche di D'Angelo Russell che ha saltato la prima partita in carriera per un mal di gola, è impossibile restare in partita in una giornata da 29/91 al tiro. Non basta l’aggressività di andare a riprendersi 15 palloni a rimbalzi d’attacco, né l’acume per muovere almeno il tabellone conquistando tanti viaggi in lunetta (25/30), di cui un terzo sono di Lou Williams, che segna solo ai liberi (10/10) in una giornata da 0/7 dal campo: 2/10 da World Peace in 25’, 0/6 Young in 15’ dalla panchina, 1/8 Randle, 1/7 Hibbert,… Il meglio è l’8/20 di Clarkson, con un paio di triple. L’alfa e l’omega della Nba.

    LA Lakers: Clarkson 23 (6/15, 2/5, 5/5 tl), Williams e Kelly 10. Rimbalzi: Randle 9. Assist: Huertas 5.
    Golden State: Thompson 36 (6/10, 6/12, 6/6 tl), Curry 17, Speights 12, Barnes 10. Rimbalzi: Green 12. Assist: Clark e Curry 6.

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    SPURS CHE RULLO IN CASA
    Cavs ok, Clippers super!


    LeBron, 34 punti, e Irving, 32, firmano il successo Cavs sui Wizards. I Clippers corrono: 7 successi di fila

    Continua l'imbattibilità casalinga dei San Antonio Spurs che, con la vittoria della notte appena passata sui Jazz, toccano quota 21 consecutive tra le mura dell'AT&T Center. King James e Iriving, rispettivamente con 34 e 32 punti, trascinano i Cavs sui Wizards. I Knicks tornano a trionfare sugli Heat, dopo 8 sconfitte consecutive contro la squadra di Miami. Phoenix torna alla vittoria risvegliandosi dal lungo incubo delle 9 gare perse consecutivamente. Bene anche OKC con Durant che scrive una super doppia doppia da 26 punti e 17 rimbalzi, asfaltando i Grizzlies. I Clippers continuano la loro marcia schiacciasassi passando sui Blazers. Bene Indiana, Detroit e i Mavs. Danilo Gallinari contribuisce con 20 punti al ritorno al successo di Denver, che passa in casa di Minnesota. Bargnani si ferma a quota 3 nel k.o. che i suoi Nets rimediano al Barclays Center con Toronto.

    San Antonio Spurs-Utah Jazz 123-98

    Ventunesima vittoria consecutiva stagionale in casa, trentesima se ci aggiungiamo le ultime 9 della scorsa stagione. Il record di franchigia degli Spurs (31-6) continua ad aumentare, a fare le spese della legge dell'AT&T Center, questa volta, sono stati i Jazz (15-19) che non sono mai riusciti a dire la loro nel match. Duncan riporta indietro le lancette del tempo e guida i suoi con 18 punti, 8 rimbalzi e 6 assist. Il lungo caraibico segna i primi punti degli Spurs che iniziano forte, chiudendo il 1° quarto già con la doppia cifra di vantaggio. Utah affonda definitivamente pochi minuti dopo, nella seconda frazione, quando con la tripla di Green (6) gli speroni volano già a +20. Il 1° tempo di San Antonio è un capolavoro da 68 punti totali, record stagionale che permette di passare gli ultimi 2 quarti all'insegna del semplice controllo e dell'amministrazione e di chiudere con 8 giocatori in doppia cifra. Tim Duncan rimane seduto nell'ultimo periodo, a prenderne le veci ci pensa Marjanovic che realizza 9 dei suoi 13 punti proprio negli ultimi 12'.

    San Antonio: Duncan 18 (8/13, 2/2 tl), Leonard 15, West, Ginobili 14; rimbalzi: West 13; assist: Duncan, Diaw 6.
    Utah: Burke 21 (9/14, 1/3 da 3), Hayward 18, Withey 10; rimbalzi: Whitey, Booker 7; assist: Hayward, Burke 4.

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    Washington Wizards-Cleveland Cavaliers 115-121

    I Cavaliers (24-9) resistono all'attacco Wizards (15-18) nel secondo tempo e, con un super doppia doppia di James (34 punti+10 rimbalzi) e un Iriving (32) che sembra tornato pienamente in condizione, portano a casa la quinta vittoria consecutiva. Ma l'inizio è tutto di Washington: Wall (20+12 assist) ruba palla e serve Dudley per la schiacciata in contropiede. 13-8 e time out Cavs. Le cose però non sembrano migliorare per LeBron e compagni, almeno fino alla parte finale del 2° periodo. JR Smith (25) accende il parziale di 13-2 che porta Cleveland sul +12 a fine 1° tempo. King James domina e da il bentornato al suo tiro da 3 punti infilando 3 triple consecutive che trascinano Cleveland sul +18 ad inizio 3° periodo. La partita sembra finita con anticipo ma i capitolini rispondono. Sessions (13) va in lay up per il 95 pari ad inizio quarta frazione, prima che questa si trasformi nell'Irving show. 21 dei suoi 32 punti finali arrivano proprio negli ultimi minuti, compresi i 10 che riportano i Cavaliers alla doppia cifra di vantaggio.

    Washington: Temple 21 (4/5, 3/5 da 3, 4/5 tl), Wall 20, Sessions 13; rimbalzi: Porter 7; assist: Wall 12.
    Cleveland: James 34 (8/13, 4/9 da 3, 6/8 tl), Irving 32, Smith 25; rimbalzi: James 10; assist: James, Dellavedova 4.

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    Miami Heat-New York Knicks 90-98

    Miami: Bosh 28 (11/18, 1/4 da 3, 3/4 tl), Wade 18 Dragic 10, rimbalzi: Whiteside 8; assist: Wade 6.
    New York: Anthony 25 (9/12, 7/8 tl), Lopez 19, Williams 13; rimbalzi: Williams 8; assist: Anthony 4.


    Orlando Magic-Indiana Pacers 86-95

    Orlando: Oladipo 20 (3/6, 4/7 da 3, 2/2 tl), Vucevic 17, Fournier 13; rimbalzi: Gordon 8; assist: Fournier 4.
    Indiana: George 20 (4/7, 1/6 da 3, 9/9 tl), Ellis 19, G.Hill 16; rimbalzi: Mahinmi 12; assist: Ellis 7.


    Boston Celtics-Detroit Pistons 94-99

    Boston: Thomas 22 (5/14, 1/6 da 3, 9/13 tl), Turner 17, Crowder, Johnson 16; rimbalzi: Johnson 11; assist: Thomas 10.
    Detroit: Jackson 24 (7/13, 1/2 da 3, 7/8 tl), Caldwell-Pope 20, Drummond 13; rimbalzi: Johnson 10; assist: Bayes 4.

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    New Orleans Pelicans-Dallas Mavericks 91-100

    New Orleans: Davis 26 (11/25, 3/4 tl), Evans 16, Gordon 14; rimbalzi: Davis 12; assist: Davis 7.
    Dallas: Felton 22 (3/8, 3/6 da 3, 7/7 tl), Parsons 21, Powell 13; rimbalzi: Powell 10; assist: Parsons, Felton 6.


    Phoenix Suns-Charlotte Hornets 111-102

    Phoenix: Teletovic 19 (1/5, 5/12 da 3, 2/2 tl), Knight 18, Warren, Booker 17; rimbalzi: Booker 10; assist: Knight 7.
    Charlotte: Walker 25 (7/19, 2/5 da 3, 5/6 tl), Lin, Williams 15, Zeller, Daniels 13; rimbalzi: Zeller 11; assist: Walker 6.


    Oklahoma City Thunder-Memphis Grizzlies 112-94

    Oklahoma City: Durant 26 (7/15, 2/3 da 3, 6/6 tl), Westbrook 20, Waiters 15; rimbalzi: Durant 17; assist: Westbrook 7.
    Memphis: Chalmers 23 (4/11, 4/8 da 3, 3/6 tl), Barnes 13, Randolph 12; rimbalzi: Chalmers 8; assist: Chalmers 9.


    Minnesota Timberwolves-Denver Nuggets 74-78

    Minnesota: Towns 14 (6/13 da due, 0/1 da tre, 2/2 tiri liberi), Pekovic 12, Wiggins 11. Rimbalzi: Towns 14. Assist: Rubio 7.
    Denver: GALLINARI 20 (4/13, 2/2, 6/7 tl), 7 rimbalzi, 4 assist, 2 perse e 1 fallo in 35’18”. Nurkic 15, Harris 8. Rimbalzi: Nurkic 10. Assist: Arthur 5.

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    Brooklyn Nets-Toronto Raptors 74-91

    Brooklyn: BARGNANI 3 (1/2 da due e 1/2 ai liberi) con due rimbalzi in 6’. Lopez 24 (11/21). Rimbalzi: Lopez 13. Assist: Sloan, Larkin 4.
    Toronto: Valanciunas 22 (8/13), Lowry 17, DeRozan 15. Rimbalzi: Valanciunas 11. Assist: Lowry 6.


    Portland Trail Blazers-Los Angeles Clippers 98-109

    I Clippers (23-13) non si fermano e, ancora in versione schiacciasassi, portano a casa la settima vittoria consecutiva. I Blazers (15-23), dall'altra parte, non iniziano di certo bene la partita. Il primo errore, a dir poco grottesco, arriva ancora prima della palla a due. Lo staff si dimentica di inserire CJ McCollum nella lista dei giocatori della partita, cosa che obbliga al 2° miglior realizzatore della squadra di rimanere in borghese. Un malinteso da dilettanti che costerà caro alla squadra di casa. Los Angeles inizia forte sull'asse Paul-Jordan, con il primo che distribuirà 19 chicche (e segnerà 21 punti) ai compagni e il secondo che volerà, spesso e volentieri, nei cieli dell'Oregon. A fine 1° tempo i Los Angeles Clippers sono già a +23. Lillard (20) inizia riaccorciare le distanze nel 3° periodo, riportando i suoi a -12. Distacco che si assottiglia, con la schiacciata di Mo Harkless (6), fino al -4 con 4'35” da giocare nell'ultimo quarto, appena prima della pesante tripla di Paul Pierce (17), che regala il nuovo +10 Clippers. Quello definitivo...

    Portland: Lillard 20 (3/16, 4/9 da 3, 2/3 tl), Plumlee 19, Davis 12; rimbalzi: Davis 12; assist: Lillard 9.
    Los Angeles: Paul 21 (9/19, 3/4 tl), Redick 20, Pierce 17; rimbalzi: Jordan 14; assist: Paul 19.
     
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