BASKET NBA - STAGIONE 2015-16 [FOTO-VIDEO]

La cronaca della stagione - Le partite clou e le finali playoff

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    BOSTON SILENZIA I THUNDER
    Impresa Utah ad Atlanta, i Lakers fanno festa


    Oklahoma City e Hawks sconfitti in casa, Kobe trascina Los Angeles al successo contro i Pistons, Batum show contro Portland

    Cadono Oklahoma City e Atlanta. I Thunder, ancora senza Durant, pagano il gran lavoro di Boston su Westbrook e i 60 punti del trio Celtics Smart-Thomas-Bradley. Gli Hawks, a loro volta privi di Teague, sbagliano contro Utah il tiro della vittoria con l’ex di turno Millsap, che pure ha chiuso col massimo stagionale di 28 punti. Nicolas Batum dilaga (33 punti) nella partita da ex contro Portland, ma i riflettori della serata sono per Kobe Bryant, che sfiora la tripla doppia (17 punti, 8 rimbalzi, 9 assist) nel sospirato ritorno al successo dei Lakers contro Detroit, stremata dal viaggio a Ovest.

    Oklahoma City Thunder-Boston Celtics 85-100

    Marcus Smart fa il Westbrook: massimo in carriera di 26 punti (il precedente, 25, era di nuovo contro i Thunder) e un gran lavoro difensivo insieme al resto dei Celtics (5-4) per tenere il capocannoniere in carica a una giornata da 5/20 al tiro, muovendo il tabellino principalmente con il 15/17 ai liberi. Alla seconda partita senza Durant, Oklahoma City (6-4) finisce fatalmente così col minimo stagionale di punti, 85, in una partita da 22/52 da due, 6/25 da tre, 18 perse e dominati a rimbalzo: inevitabile la sconfitta a fermare a tre la striscia vincente. In casa Boston, Bradley rientrava da due gare di assenza (polpaccio) e dalla panchina ha contribuito con 14 punti ai 60 complessivi delle tre guardie di Stevens, compresi i 20 di Thomas: loro due in particolare hanno firmato il 10-0 con cui i Celtics sono scappati, dal +3 a 9’ dalla fine fino al 76-89 di metà quarto periodo da cui i Thunder (affossati nel break dagli errori di Collison) non sono più rientrati oltre il -10. Per Boston anche 15 rimbalzi (molti sui suoi tiri: 3/12) e 4 recuperi di Sullinger.

    Oklahoma City: Westbrook 27 (3/10, 2/10, 15/17 tl), Ibaka 16, Kanter e Singler 8. Rimbalzi: Ibaka 10. Assist: Westbrook 5.
    Boston: Smart 26 (6/9, 3/5, 5/8 tl), Thomas 20, Bradley 14, Crowder 10. Rimbalzi: Sullinger 15. Assist: Thomas 8.

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    Charlotte Hornets-Portland Trail Blazers 106-94

    Charlotte: Batum 33 (6/9, 5/10, 6/7 tl), Jefferson 29, Walker 14, Lamb 13. Rimbalzi: Williams 8. Assist: Batum 6.
    Portland: Lillard 23 (8/16, 1/9, 4/5 tl), Crabbe 17, McCollum 16. Rimbalzi: Plumlee 13. Assist: Lillard 5.

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    Atlanta Hawks-Utah Jazz 96-97

    Atlanta: Millsap 28 (9/14, 1/4, 7/8 tl), Bazemore e Horford 16, Schroder e Korver 11. Rimbalzi: tre con 6. Assist: Schroder 9.
    Utah: Favors 23 (11/19, 0/1, 1/1 tl), Hood 20, Burks 18, Gobert 11, Burke 10. Rimbalzi: Gobert 11. Assist: Burke 5.


    Los Angeles Lakers-Detroit Pistons 97-85

    LA Lakers: Bryant 17 (5/15, 1/4, 4/4 tl), Clarkson 17 (3/6, 2/4, 5/8 tl), Young 13, Hibbert 12. Rimbalzi: Randle e Bryant 8. Assist: Bryant 9.
    Detroit: Dinwiddie 17 (5/6, 1/3, 4/5 tl), Drummond 17 (8/18, 1/2 tl), Caldwell-Pope 10. Rimbalzi: Drummond 17. Assist: Dinwiddie 4.

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    Minnesota Timberwolves-Memphis Grizzlies 106-114

    Minnesota: LaVine 25 (4/8, 4/7), Wiggins 21 Rimbalzi: Towns 9. Assist: Miller 8.
    Memphis: Green 21 (6/9, 1/3), Conley 20, Gasol 16. Rimbalzi: Randolph 8. Assist: Conley 7.


    New York Knicks-Los Angeles Clippers 95-87

    New York: Anthony 29 (10/16, 1/5), Galloway 15. Rimbalzi: Anthony 13. Assist: Calderon, Lopez, Anthony, Grant 3.
    New Orleans: Davis 36 (12/22, 2/4), Anderson 16. Rimbalzi: Davis 11. Assist: Smith 5.
     
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    HOUSTON TRACOLLO CONTINUO
    Butler decide Bulls-Pacers


    Ginobili e Nowitzki super, vincono San Antonio e Dallas

    Il Texas è ancora un paese per “vecchi”...

    Sono infatti il 38enne Manu Ginobili e il 37enne Dirk Nowitzki i grandi protagonisti delle vittorie di San Antonio (5a in fila, la striscia aperta più lunga dopo le 11 dei Warriors) e Dallas (4a) nell'ultimo quarto contro Portland e Philadelphia. Butler decisivo per i Bulls nella sfida della Central Division con i Pacers, la difesa dei Celtics inguaia i Rockets, la 1a tripla doppia della carriera di Brandon Knight spinge i Suns contro i Lakers privi di Kobe Bryant.

    Houston Rockets-Boston Celtics 95-111

    Isaiah Thomas e Avery Bradley, 44 punti in due con 8/14 da tre, sono “solo” il volto del terzo successo consecutivo di Boston (6-4), lieta sorpresa ad Est, che passano a Houston (3-7), dopo la quarta sconfitta consecutiva sempre più sorpresa negativa ad Ovest. Dietro, però, c'è l'ottimo lavoro della difesa di Stevens, che dopo Westbrook limita anche James Harden (4/7 da 3 ma nessun canestro dentro l'area e solo 4/4 dalla lunetta), grazie al sacrificio di Crowder ma più in generale all'attività che genera 16 recuperi e costringe i Rockets a 22 palle perse che produrranno 39 punti avversari. “Dev'essere nel nostro DNA. Se non lo è, abbiamo dei problemi” ha detto il coach dei Celtics. Che dalla schiacciata sulla linea di fondo di Ariza del 60-59 nel 3° quarto cambiano passo: 28-8 in 8' (compreso un 15-0 a chiudere il periodo con due triple consecutive di Bradley), e 13-4 per aprire l'ultimo quarto volando a +29 dopo esser stata sotto di 15 nel 1° quarto. “Coach Stevens – ha detto Smart - ci ha sfidato a non far segnare più di 35 punti agli Houston Rockets nella ripresa. Ad un certo punto erano fermi a 19. Dobbiamo mettere orgoglio in difesa, solo così l'attacco viene da sé”.

    Houston: Ariza 19 (3/6, 4/10, 1/1 tl), Harden 16, Jones 15. Rimbalzi: Howard 12. Assist: Lawson 5.
    Boston: Thomas 23 (5/5, 4/7, 1/1 tl), Bradley 21, Crowder 16. Rimbalzi: Smart 9. Assist: Smart e Thomas 6.


    Philadelphia 76ers-Dallas Mavericks 86-92

    Philadelphia: Okafor 19 (8/15, 3/3 tl), Grant e McConnell 13, Noel e Thompson 12. Rimbalzi: Noel 12. Assist: McConnell 6.
    Dallas: Nowitzki 21 (3/10, 3/6, 6/6 tl), Parsons 20, Williams 12. Rimbalzi: Powell 8. Assist: Williams 6.

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    Chicago Bulls-Indiana Pacers 96-95

    Chicago: Rose 23 (7/16, 2/2, 3/4 tl), Butler 17, McDermott 11. Rimbalzi: Gasol 13. Assist: Rose 6.
    Indiana: George 26 (5/15, 4/5, 4/6 tl), Ellis 20, Miles 19. Rimbalzi: Mahinmi e Hill 12. Assist: Ellis 6.

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    San Antonio Spurs-Portland Trail Blazers 93-80

    San Antonio: Leonard 19 (5/10, 3/5, 0/1 tl), Ginobili 17, Green e Diaw 12. Rimbalzi: Duncan e Leonard 9. Assist: Parker 7.
    Portland: Lillard 27 (9/17, 1/4, 6/6 tl), Aminu 17, McCollum 15. Rimbalzi: Lillard 7. Assist: Lillard 6.


    Phoenix Suns-Los Angeles Lakers 120-101

    Phoenix: Knight 30 (8/15, 3/8, 5/7 tl), Bledsoe 21, Warren 19. Rimbalzi: Knight 10. Assist: Knight 15.
    Los Angeles: Clarkson 20 (4/9, 2/3, 6/6 tl), Williams 16, Hibbert 14. Rimbalzi: Hibbert 7. Assist: Hibbert 3.
     
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    MEMPHIS GRIZZLIES
    OKLAHOMA CITY THUNDER 122-114


    Ai Thunder non basta Westbrook


    I 29 punti dalla panchina dell'ex Miami regalano ai Grizzlies la terza vittoria di fila. Thunder k.o. 122-114 nonostante i 40 di Russ

    L’uomo giusto al posto giusto. Mario Chalmers era proprio quello che serviva a Memphis: una riserva di lusso, un giocatore in grado di portare energia e punti dalla panchina. E i Grizzlies erano quello che serviva a Mario Chalmers: un nuovo inizio. I 29 punti del play arrivato da Miami regalano alla franchigia del Tennessee il 122-114 su Oklahoma City, terza vittoria consecutiva con Chalmers in squadra buona per cancellare, forse definitivamente, l’avvio di stagione con 3 k.o. nelle prime 9 uscite. “Significa tantissimo quando senti che i compagni e gli allenatori hanno fiducia in te e ti chiedono di tirare” ha detto il 29enne arrivato la scorsa settimana dagli Heat, decisivo per portare a 6 vinte e 6 perse il record di Memphis. I Thunder, 6-5, hanno perso la seconda partita su tre senza Kevin Durant, nonostante la notte da 40 punti e 14 assist di Westbrook, sempre troppo solo quando conta...


    LA PARTITA

    Memphis ha vinto perché con Chalmers ha finalmente trovato un’alternativa al gioco da sotto basato su Marc Gasol e Zach Randolph. Chalmers ha aiutato con 4 triple i Grizzlies a chiudere per la prima volta in stagione con più di 10 tiri da tre a bersaglio (12/17 il conto dall’arco), aggiungendo punti pesanti da una panchina da cui si è alzato con efficacia anche JaMychael Green, molto più dei 5 punti e 3 rimbalzi a referto. Memphis ha piazzato 5 giocatori in doppia cifra e 3 oltre quota 20, con Mike Conley e Jeff Green protagonisti di una splendida serata offensiva. Anche i Thunder hanno chiuso con 5 giocatori oltre quota 10 punti, ma Westbrook si è trovato troppo solo nel momento decisivo. Ha funzionato bene il gioco da sotto, con Ibaka, Adams (massimo stagionale con 12 punti) e Kanter che hanno contribuito al 44-34 a rimbalzo. Molto meno il tiro da tre: il 10/24 finale è edulcorato dal 5/8 di Westbrook, che ha macchiato con 8 palle perse una serata altrimenti positiva, soprattutto per i 29 punti nella ripresa (17 nel 3° quarto). Aveva cercato aiuto dai tiratori, ma Singler e Morrow hanno chiuso con un desolante 0/6 in coppia. E allora Russ si è messo in proprio e ha provato a vincere da solo, ma si è ritrovato troppe volte a preferire la soluzione più complicata a quella più efficace, riuscendo spesso ad uscirne col suo enorme talento. Westbrook è sì diventato l’uomo pipistrello nel rapporto Batman-Robin con Durant che tiene insieme Oklahoma City, ma per vincere ha comunque bisogno della sua spalla. Memphis avrà anche cominciato la stagione in tono minore, ma la grinta è quella di sempre. I Grizzlies provano prima a spezzare la partita con un 17-4 a cavallo di primo e secondo quarto ispirato da Chalmers, poi toccano il 56-46 con una tripla di Conley a 2’26” dal riposo. OKC ricuce con un attacco bilanciato e il risveglio di Westbrook dopo un quarto inaugurale da soli 4 punti, va al riposo sotto 58-52 e completa la rimonta nel terzo periodo, chiuso avanti 80-79 grazie ai 17 punti del suo play e al 6/26 dal campo dei Grizzlies, frenati dai problemi di falli che tengono Marc Gasol in panchina per oltre metà periodo. Memphis però fugge di nuovo, 97-87 a 7’24” dalla fine, ma Westbrook non si arrende, e rimette in partita i Thunder anche quando l’unico canestro di JaMychal Green vale il 106-95 Grizzlies a 3’40” dalla fine. Nove punti del play portano Okc sotto 111-108 quando comincia l’ultimo minuto, ma un ispiratissimo Mario Chalmers dalla lunetta tiene Memphis al sicuro.

    Memphis: Chalmers 29 (2/6 da due, 4/7 da tre, 13/15 tiri liberi), Conley 22, Jeff Green 20. Rimbalzi: Randolph 10. Assist: Conley 9.
    Oklahoma City: Westbrook 40 (8/11, 5/8, 9/13 tl), Ibaka 18, Kanter 16. Rimbalzi: Ibaka 9. Assist: Westbrook 14.

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    GOLDEN STATE NON SI BATTE
    Drummond respinge LeBron


    Per Golden State dodici vittorie su dodici, al momento la terza migliore partenza della storia della Nba. Gallo: 32 punti!

    Seppur col brivido finale con Toronto, continua la stagione perfetta dei Warriors, dodici vittorie su dodici, al momento la terza migliore partenza della storia della Nba, ancora con le magie di uno straordinario Stephen Curry da 37 punti. LeBron James supera Jerry West (25.192 punti) e diventa 19° marcatore della storia della Nba ma Cleveland infila a Detroit sotto i colpi di Jacskon e Drummond la seconda sconfitta di fila, calando nel finale. Il grande protagonista della serata è però Kristaps Porzingis, che col massimo in carriera di 29 punti (e 11 rimbalzi) trascina New York al successo su Charlotte e si gode le ovazioni del Madison Square Garden. Minnesota sorprende Miami, i Washington Wizards travolgono i Milwaukee Bucks.

    Golden State Warriors-Toronto Raptors 115-110

    Golden State (12-0) fa un altro passo nella storia, avvicinandosi al record Nba di 15 vittorie di fila per iniziare la stagione, con un successo di prestigio su Toronto (7-5), che giocandosela fino in fondo fa vedere perché è una big a Est, pur avendo perso cinque delle ultime sette partite. I Warriors sono un orologio perfetto da 62.7% da due con 31 assist, i Raptors provano a mettere qualche granello nell’ingranaggio capitalizzando il controllo del numero dei possessi con una marea di viaggi in lunetta (39 tiri liberi tentati, 30 segnati) sulle spalle degli arieti Lowry e DeRozan (28 punti a testa). E’ così che i canadesi - senza Ross - hanno la forza per rinvenire dal -18 a cui li aveva fatti crollare un 12-0 casalingo a fine primo tempo, rientrando gradualmente fino a mettere la testa avanti sul 96-98 a metà quarto periodo. Una tripla di Curry e un suo assist a Green rilancia subito Golden State (priva di Livingston), ma non è finita. Steph Curry gioca un’altra gara ai limiti della perfezione, chiusa a 37 punti, ma un paio di suoi errori (uno dalla lunetta a 49” dalla fine e la stoppata subita da Lowry sull’attacco successivo) permettono ai Raptors di avere la palla in mano sul -1 a 15” dalla fine. Toronto però perde tutto col fallo in attacco di Kyle Lowry per portare un blocco a DeRozan, così Green e Stephen Curry (stavolta infallibile) blindano il successo dalla lunetta, mentre Kyle Lowry a 7” dalla fine sul -3 inspiegabilmente va a sbattere in area su Green invece di cercare la tripla.

    Golden State: Curry 37 (8/13, 5/10, 6/7 tl), THompson 19, Bogut 13. Rimbalzi: Green 9. Assist: Curry 9.
    Toronto: Lowry 28 (5/8, 2/7, 12/12 tl), DeRozan 28 (9/22, 10/13 tl), Carroll 17, Joseph 13. Rimbalzi: Valanciunas 11. Assist: DeRozan 6.

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    Washington Wizards-Milwaukee Bucks 115-86

    Washington: Porter 19 (6/8, 1/3, 4/5 tl), Wall 19 (5/5, 2/5, 3/6 tl), Dudley 13, Gortat 12, Temple e Neal 10. Rimbalzi: Gortat 9. Assist: Wall 9.
    Milwaukee: Middleton 14 (4/6, 2/6), Bayless 13, Vasquez e Carter-Williams 12. Rimbalzi: Bayless e Henson 6. Assist: Antetokounmpo 7.


    Detroit Pistons-Cleveland Cavaliers 104-99

    Detroit: Drummond 25 (10/15, 5/9 tl), Jackson 23, Ilyasova 20, Morris 14, Caldwell-Pope 13. Rimbalzi: Drummond 18. Assist: Jackson 12.
    Cleveland: James 30 (7/14, 4/7, 4/5 tl), Love 19, WIlliams e Smith 15, Mozgov 10. Rimbalzi: Love e Thompson 9. Assist: WIlliams 7.

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    Miami Heat-Minnesota Timberwolves 91-103

    Miami: Whiteside 22 (10/14, 2/9 tl), Deng 20, Dragic 16, Bosh e Wade 10. Rimbalzi: Whiteside 14. Assist: Dragic 6.
    Timberwolves: Wiggins 24 (8/20, 0/1, 8/11 tl), LaVine 17, Muhammad 16, Towns 14. Rimbalzi: Towns 14. Assist: LaVine e Rubio 3.

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    New York Knicks-Charlotte Hornets 102-94

    New York: Porzingis 29 (8/15, 2/2, 7/7 tl), Anthony 18, Afflalo 16, Seraphin 10. Rimbalzi: Porzingis e Anthony 11. Assist: Galloway e Anthony 5.
    Charlotte: Walker 31 (10/16, 2/5, 5/8 tl), Hawes 14, Lin 13, Lamb 12, Jefferson 10. Rimbalzi: Batum e Lamb 6. Assist: Lin e Lamb 3.


    New Orleans Pelicans-Denver Nuggets 98-115

    New Orleans: Anderson 24 (9/13, 1/4 da tre, 3/4 tl), Gordon 19, Smith 13; rimbalzi: Babbitt 7; assist: Smith 8
    Denver: GALLINARI 32 (7/11, 5/8 da 3, 3/4 tl), Barton 17, Nelson, Harris 16; rimbalzi: Gallinari 8; assist: Gallinari, Mudiay 8

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    Brooklyn Nets-Atlanta Hawks 90-88

    Brooklyn: BARGNANI 0 (0/1 da due) in 4’. Lopez 24 (11/21), Young 16. Rimbalzi: Young 11, Lopez 10. Assist: Johnson 9.
    Atlanta: Horford 18 (6/8, 2/3), Millsap 17. Rimbalzi: Sefolosha 7. Assist: Schroder 10.
     
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    HARDEN SHOW PER HOUSTON
    Westbrook batte i Pelicans


    Il Barba trascina i Rockets alla prima vittoria del post McHale sui Blazers. Il secondo prende per mano i Thunder

    Harden e Westbrook dominano, con 45 e 43 punti, l’appena passata notte NBA. Il Barba trascina, dopo un overtime, i suoi Rockets alla prima vittoria del post McHale sui Trail Blazers. Il secondo invece prende per mano i Thunder e li conduce al trionfo sui Pelicans, che, privi di Davis, affondano in una crisi sempre più nera. Paul George coi suoi 34 punti è assoluto protagonista del match contro i Sixers, contestati dal pubblico di Philadelphia a fine partita, ancora a quota 0 vittorie. Supplementari anche ad Orlando dove la sfida tra i Magic e i Timberwolves è decisa solo negli ultimi secondi, grazie a Fournier e Payton. I Jazz le suonano nell’ultimo quarto ai Raptors, ai quali non basta il season-high di Scola. I Bulls, privi di Rose, si affidano a Butler che risponde con 32 punti e regala la vittoria in casa dei Suns, sconfitta casalinga anche per i Celtics che si arrendono a Nowitzki e ai suoi Mavs. Turno non favorevole per gli italians, tutti sconfitti: da Danilo Gallinari a Marco Belinelli, passando per Andrea Bargnani.

    Houston Rockets-Portland Trail Blazers (OT) 108-103

    Il Barba domina con 45 punti la prima partita del post-McHale. Esordio non privo di difficoltà, per il giovane coach ad interim JB Bickerstaff, che fa partire Lawson dalla panchina e Terry titolare. Il 25% dal campo con il quale i Rockets (5-7) stavano tirando nel 1° tempo (mai così male in stagione nei primi 2 quarti di un match) lasciava immaginare scenari ben più cupi per Houston. Si va al riposo sul 46-35 Blazers (4-9) e con un Toyota Center decisamente silenzioso. I problemi continuano anche nel 3° periodo, quando i texani toccano i -15 di svantaggio. Ma il 4° periodo si trasforma nel personale spettacolo di Harden, che accende la luce per tutta Houston. Il quarto periodo è un capolavoro da 38 punti di squadra, compresa la magia di Brewer (16 punti) dai 9 metri allo scadere per il 99 pari. Il Barba segna 16 degli ultimi 19 punti della sua squadra. Si va all’overtime e, anche qui, la questione è “personale”. Harden mette a referto tutti e 9 i punti segnati dai Rockets nell’overtime. E'la sua terza prestazione stagionale da 40 punti.

    Houston: Harden 45 (7/14, 4/15 da 3, 19/20 tl), Ariza 18, Brewer 16; rimbalzi: Howard 19; assist: Harden 11
    Portland: Lillard 23 (5/13, 1/6 da 3, 10/10 tl), McCollum 19, Aminu 16; rimbalzi: Aminu 15; assist: McCollum 6

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    Olklahoma City Thunder-New Orleans Pelicans 110-103

    Anthony Davis non si toglie la tuta ad inizio partita, e non lo farà per gli interi 48’, che verranno dominati da un Russell Westbrook da 43 punti, 9 rimbalzi e 8 assist. I primi 2 quarti vengono giocati seguendo ritmi schizofrenici dalle 2 squadre, entrambe alle prese con evidenti problemi offensivi. I Pelicans (1-11) sono troppo dipendenti dal loro tiro da 3 ma quando, nei minuti iniziali, si tira col 16% può essere un problema. Dall’altra parte Westbrook è solo. Lui (con 13) e Kanter (con 2) sono gli unici Thunder (7-5) a tabellino nel quintetto che chiude il 1° periodo. Il lungo di OKC esplode, però, nella seconda frazione, nella quale segna 13 punti che trascinano i suoi al +8 dell’halftime (53-45). Nel 2° tempo i Thunder cercano di scappare, ma New Orleans non si lascia scappare la partita. Le triple di Anderson (30 punti) e Babbitt (5) nel 4° periodo chiudono un parziale di 10-2 portando a -3 (97-94) con 4’ da giocare. Minuti che si trasformano poi nel Russell show, che si regala la terza partita sopra i 40 della sua stagione.

    Oklahoma: Westbrook 43 (14/25, 15/20 tl), Kanter 24, Waiters, Morrow 9; rimbalzi: Kanter 14; assist: Westbrook 8
    New Orleans: Anderson 30 (9/15, 4/10 da 3), Gordon, Smith 18, Ajinca 12; rimbalzi: Ajinca 10; assist: Smith 6

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    Orlando Magic-Minnesota Timberwolves (OT) 104-101

    Orlando: Fournier 26 (4/10, 5/7 da 3, 3/4 tl), Payton 24, Harris 12; rimbalzi: Harris 11; assist: Payton 6
    Minnesota: Wiggins 28 (8/17, 12/14 tl), Anthony Towns 21, LaVine 14; rimbalzi: Rubio, Anthony Towns 12; assist: Rubio 12

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    Philadelphia 76ers-Indiana Pacers 85-112

    Philadelphia: McConnell 16 (5/6, 2/3 da 3), Okafor 14, Grant 13; rimbalzi: Thompson 9; assist: Pressey 5
    Indiana: George 34 (8/14, 5/10 da 3, 3/4 tl), Miles 20, Budinger 15; rimbalzi: George 8; assist: Ellis 9

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    Boston Celtics-Dallas Mavericks 102-106

    Boston: Thomas 19 (6/8, 1/8 da 3, 4/6 tl), Bradley, Sullinger 18; rimbalzi: Sullinger 12; assist: Thomas, Bradley 6
    Dallas: Nowitzki 23 (8/12, 1/2 da tre, 4/4 tl), Matthews 18, Williams 16; rimbalzi: Pachulia 12; assist: Williams 6

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    Utah Jazz-Toronto Raptors 93-89

    Utah: Favors 18 (7/9, 4/7 tl), Hayward 17, Hood 16; rimbalzi: Favors 11; assist: 4
    Toronto: Scola 22 (8/13, 2/2 da 3), Lowry 20, DeRozan 14; rimbalzi: Valanciunas 9, DeRozan, Lowry 6

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    Phoenix Suns-Chicago Bulls 97-103

    Phoenix: Knight 23 (7/18, 1/2 da 3, 6/6 tl), Bledsoe 21, Tucker 20; rimbalzi: Chandler 9; assist: Bledsoe 7
    Chicago: Butler 32 (8/16, 3/7 da 3, 7/8 tl), Gasol 17, Hinrich 14; rimbalzi: Noah 11; assist: Hinrich 6

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    Charlotte Hornets-Brooklyn Nets 116-111

    Charlotte: Batum 24 (4/6, 3/6), Walker, Jefferson 18. Rimbalzi: Williams, Lin 9. Assist: Batum 8.
    Brooklyn: BARGNANI 8 (4/8 da due e 0/2 da tre) in 12’. Young 27 (11/16, 0/1), Lopez 23, Johnson, Jack 16. Rimbalzi: Young, Jack 8. Assist: Jack 9.

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    Atlanta Hawks-Sacramento Kings 103-97

    Atlanta: Millsap 23, Schroder 22, Horford 17 pt. Rimbalzi: Millsap 16. Assist: Schroder 6.
    Sacramento: BELINELLI 8 pts (3/8) in 26', 3 rimbalzi, 2 assist. Cousins 24, Gay 14, Rondo 12. Rimbalzi: Rondo, Cousins 12. Assist: Rondo 10.

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    San Antonio Spurs-Denver Nuggets109-98

    San Antonio: Parker 25 (9/13, 0/1, 7/8 tl), Leonard 20, Mills 17, Duncan 12, Aldridge 11. Rimbalzi: Aldridge 12. Assist: Parker 9. Denver: Jokic 23 (7/12, 1/1, 6/6 tl), Faried e Harris 15. Rimbalzi: Jokic 12. Assist: Mudiay 7.

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    WARRIORS, COSI' E' PERFETTO
    CLIPPERS RIBALTATI DA CURRY


    LeBron firma 27 punti e i Cavs piegano i Bucks nonostante la miglior notte della carriera di Antetokounmpo

    Steph Curry (40 punti) e Chris Paul (35 punti) danno spettacolo: nonostante il +23 Clippers nel 1° tempo, la rivalità della Pacific è ancora nella mani dei Warriors, che diventano la 5ª squadra di sempre in Nba a partire 13-0. Pronto riscatto per LeBron James (27 punti) e i Cavs, che battono i Bucks.

    Los Angeles Clippers-Golden State Warriors 117-124

    Inarrestabili. Steph Curry firma 40 punti, vince un duello spettacolare con Chris Paul (35 punti) e i Warriors non fermano la loro striscia positiva di inizio stagione nemmeno di fronte al -23 in un 1° tempo pressoché perfetto dei Clippers (6-5) e a 10 punti di svantaggio nel 4° periodo. Golden State diventa la 5a squadra di sempre a partire 13-0, a tre vittorie dalla miglior partenza di sempre in Nba, con un break di 22-5 negli ultimi 5’ di ultimo periodo in cui tira 8/9 da 3, capitalizzando una rimonta che non ha dell’incredibile solo perché si tratta dei campioni in carica, in grado di vincere tutte le ultime 5 gare in cui hanno concesso un 1° quarto da 40 punti. Una sconfitta durissima da digerire per i Clippers, la 5a nelle ultime 7 gare. Sette su sette dal campo, tre su tre dall’arco, 18 punti: il 1° quarto di Chris Paul è da spellarsi le mani, la squadra di Rivers segna 41 punti con il 71% dal campo, Curry e Green sono presto gravati di due falli. Anche Griffin è un macchina (18 con 8/12 all’intervallo), i Clips fanno la partita, forti anche di 16 punti dalle 10 palle perse dei Warriors nel 1° tempo in cui la squadra di Walton resta a galla prima quando si accendono prima Klay Thompson (15 punti nel 1° quarto) e poi Curry (14 nel secondo). Serve una scossa, i primi a darla in un 2° tempo da 70 punti sono Barnes e Draymond Green (3/3 da 3), ma quando i Warriors sbagliano il tiro del sorpasso con Speights, Paul sembra riprendere le redini del match, alzando un alley-oop a Jordan e segnando una tripla in un 9-1 che vale il +10 a 5’ dalla fine. La fiducia dei Warriors, però, non ne è minimamente scalfita: Curry e compagni (si iscrive anche Iguodala) segnano 5 triple quasi consecutive, a quella di Thompson del 113-112 (1° vantaggio dopo il 3-2 iniziale) replica Crawford, all’ultima di Curry invece Paul non trova risposte, sbagliando due volte. Golden State completa la miglior rimonta (sin qui) e forse la prima vera “statement game”.

    Los Angeles: Paul 35 (8/13, 5/9, 4/4 tl), Griffin 27, Crawford 15, Rivers 10. Rimbalzi: Jordan 10. Assist: Paul 8.
    Golden State: Curry 40 (5/8, 6/14, 12/12 tl), Thompson 25, Barnes 21, Green 19. Rimbalzi: Curry 11. Assist: Green 9.

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    Cleveland Cavaliers-Milwaukee Bucks 115-100

    Dalle critiche di LeBron e una sessione video di 45 minuti mercoledì al riscatto, per i Cavaliers il passo è breve. Cleveland (9-3) vendica la sconfitta di domenica contro Milwaukee (5-7) e riprende il cammino dopo due k.o. consecutivi che avevano fatto storcere il naso a King James. “E’ la risposta che volevamo dare. Dobbiamo giocare così, senza se e senza ma” ha detto James, 27 punti, 9 rimbalzi e 6 assist, pensando soprattutto al 1° tempo, in cui la squadra di Blatt è volata a +21 con un parziale di 27-11 nella seconda metà del secondo quarto, protagonisti Kevin Love e Tristan Thompson. I numeri parlano per la prima metà gara dei Cavs: 63 punti, il 58% dal campo, 18 assist su 24 canestri e un dominio a rimbalzo che durerà per tutto il match (43-22), con Milwaukee al proprio minimo storico di sempre. Per i Bucks, che cercavano conferme alla seconda gara in 6 giorni contro i campioni dell’Est, un piccolo passo indietro nella sera del debutto di OJ Mayo e del rientro di Jabari Parker, e nonostante un superlativo Giannis Antetokounmpo, al proprio career high da 33 punti con 12/15 al tiro, sfruttando tutti i suoi centimetri in avvicinamento a canestro, specie contro i cambi difensivi. "Penso che Kidd abbia fatto un ottimo lavoro nel metterlo in quintetti dove può sfruttare i mismatch" ha riconosciuto James, che contro "The Greek Freak" non era solo, supportato da una second unit più affamata, da 39 punti contro i 32 delle ultime due gare (nonostante l’inserimento di Dellavedova) e con un Varejao decisivo, entrando per l’infortunato Mozgov (problema alla spalla nel 2° quarto), con 9 punti in 11’ nel momento in cui i Bucks si erano rifatti sotto, fino a -5 con un positivo 3° quarto ispirato da Monroe e Middleton prima di essere rimbalzata dall’11-3 dei Cavaliers.

    Cleveland: James 27 (8/12, 1/1, 8/9 tl), Love 22, Smith 18, Thompson 12. Rimbalzi: Love 15. Assist: Dellavedova 13.
    Milwaukee: Antetokounmpo 33 (11/13, 1/2, 8/8 tl), Monroe 17, Middleton 15, Parker 14. Rimbalzi: Monroe 8. Assist: Carter-Williams, Vasquez 5.

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    Miami Heat-Sacramento Kings 116-109

    Miami: Wade 24, Bosh 23, Johnson 19. Rimbalzi: Bosh 11. Assist:Wade, Dragic 6.
    Sacramento: Belinelli 23 (5/11) in 26’, McLemore 17, Casspi 16. Rimbalzi: Gay 12. Assist: Rondo 18.

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    CURRY CONTINUA A BRILLARE
    Anthony supera Westbrook


    Golden State continua a macinare vittorie trascinata dal talento del suo playmaker

    14-0: numeri record che non si vedevano dai Celtics del 1957/58, raggiunti proprio stanotte dai Warriors di Curry hanno siglato la quattordicesima vittoria stagionale consecutiva. Il ritorno di Anthony Davis e un'altra prestazione da 30 punti di Anderson ridanno un po d'ossigeno all'avvio dei Pelicans, che vincono sugli Spurs e convincono, forse, per la prima volta in questa stagione. Ancora inchiodata a zero vittorie Philadelphia, gettata da Charlotte in un incubo sempre più profondo. Quarta vittoria consecutiva, invece, per Memphis che supera i Rockets di un freddissimo James Harden dall'arco dei 7 metri e 25. Drummond, coi suoi Pistons, passa sui T-Wolves di Anthony Towns, nello scontro tra pesi massimi più caldo della notte. New York trova la terza vittoria consecutiva (non succedeva da 10 mesi) contro dei freddissimi Thunder, che chiudono col 10% da 3. Dallas, con il successo sui Jazz, infila il sesto trionfo in fila, e coach Carlisle coccola un Deron Williams da 23 punti e 8 assist. Male entrambe le squadre losangeline, i Lakers subiscono la decima sconfitta allo Staples contro i Toronto Raptors (che perdono Valanciunas per una frattura alla mano sinistra dopo uno fallo di Bryant) mentre i Clippers non passano l'esame Blazers. A Boston prosegue l'inizio di stagione disastroso di Andrea Bargnani e compagni.

    Golden State Warriors-Chicago Bulls 106-94

    Gran 1° tempo dei Bulls. In particolare per i Big Three Gasol, Butler e Mirotic che mettono seriemente in difficoltà i Golden State Warriors. Chicago mette il naso avanti 44-42 grazie a Mirotic (28 punti combinati con Gasol a fine 2° periodo). Dall'altra parte rispondono Iguodala (12) e Barnes (20) dall'arco, mentre Green fatica contro il “cagnaccio” Noah. Dopo i primi 24' decisamente “tranquilli” per Curry le cose iniziano a cambiare. Ad inizio 3° periodo quando l'MVP dello scorso anno ne mette 2 consecutive dall'arco, sembra il classico segnale per lo strappo decisivo di Golden State, invece Chicago resiste: difesa dura per provare a dominare i ritmi altissimi dell'attacco Warriors. Butler (28) è l'attacco dei Chicago Bulls, ma negli ultimi 5' qualcosa si blocca: Chicago inizia a forzare e subisce un mega parziale di 17-5, iniziato da una tripla di Curry, che porta Golden State al +12 finale.

    Golden State: Curry 27 (6/9, 3/11 da 3, 6/6 tl), Barnes 20, Thompson 15; rimbalzi: Barnes, Green, Ezeli 9; assist: Green 5
    Chicago: Butler 28 (9/17, 2/4 da 3, 4/7 tl), Mirotic 18, Hinrich 17; rimbalzi: Gasol 10; assist: Butler 7

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    Oklahoma City Thunder-New York Knicks 90-93

    La partita tra Thunder (7-6) e New York Knicks (7-6) sembrava finita ben prima degli ultimi secondi, quando New York, nel quarto periodo, raggiungeva il +16. Ma la rimonta degli Oklahoma City Thunder si è fermata solo alla sirena quando Waiters ha sbagliato il buzzer beater del pareggio, dopo una clamorosa tripla di Russell Westbrook per il -3 a 12” dalla fine. Per coach Donovan la chiave della sconfitta dei suoi è nel 10.3% (3/29) dalla linea dei 7 metri e 25: “abbiamo tirato male da 3. Questo ha fatto la differenza”. Carmelo Anthony (25 punti) commenta, nel post-gara, la rimonta subita dai Knicks: “ci sono state azioni buone, altre meno buone. Dobbiamo migliorare, avere più confidenza e sentirci bene. Possiamo fare meglio”.

    Oklahoma: Westbrook 34 (9/19, 2/10 da 3, 10/12 tl), Waiters 16, Kanter 11; rimbalzi: Kanter 13; assist: Westbrook 7
    New York: Anthony 25 (8/17, 1/3 da 3, 6/8 tl), Afflalo 14, Thomas 12; rimbalzi: Lopez 7; assist: Calderon 7

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    Charlotte Hornets-Philadelphia 76ers 113-88

    Charlotte: Jefferson 26 (11/19, 4/5 tl), Walker 20, Batum 14; rimbalzi: Jefferson 9; assist: Walker 7
    Philadelphia: Noel 16 (7/9, 2/4 tl), Stauskas 15, Grant 12; rimbalzi: Noel 9; assist: McConnell 6

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    Memphis Grizzlies-Houston Rockets 96-84

    Memphis: Conley 26 (7/11, 3/6 da 3, 3/4 tl), Gasol 16, Barnes 12; rimbalzi: Gasol 11; assist: Gasol 11
    Houston: Harden 22 (6/8, 1/7 da 3, 7/8 tl), Ariza 19, Howard 12; rimbalzi: Howard 15; assist: Harden 5

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    Minnesota Timberwolves-Detroit Pistons 86-96

    Minnesota: Wiggins 21 (7/17, 7/11 tl), Anthony Towns 18, LaVine 14; rimbalzi: Anthony Towns, Martin 7; assist: Rubio 7
    Detroit: Drummond 21 (10/13, 1/2 tl), Jackson 18, Morris 16; rimbalzi: Drummond, Morris, Baynes 11; assist: Jackson 5

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    New Orleans Pelicans-San Antonio Spurs 104-90

    New Orleans: Anderson 30 (6/10, 6/11 da 3), Davis 20, Smith 19; rimbalzi: Davis 18; assist: Smith 13
    San Antonio: Leonard 22 (6/15, 3/5 da 3, 1/2 tl), Aldridge 20, Mills 11; rimbalzi: Aldridge 11; assist: Parker 5

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    Dallas Mavericks-Utah Jazz 102-93

    Dallas: Williams 23 (3/6, 4/7 da 3, 5/5 tl), Nowitzki 19, Pachulia 15; rimbalzi: Pachulia 12; assist: Williams 8
    Utah: Hayward 22 (6/10, 2/4 da 3, 4/6 tl), Favors 18, Burks 15; rimbalzi: Gobert 12; assist: Hayward, Hood 4


    Los Angeles Lakers-Toronto Raptors 91-102

    Los Angeles Lakers: Randle 18 (6/9, 6/6 tl), Russell 17, Clarkson 13; rimbalzi: Randle 10; assist: Bryant 5
    Toronto: Lowry 25 (7/11 da 3, 4/4 tl), DeRozan 18, Carroll 13; rimbalzi: Carroll, Patterson 7; assist: Lowry 5

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    Portland Trail Blazers-Los Angeles Clippers 102-91

    Portland: Lillard 27 (6/15, 4/10 da 3, 3/3 tl), McCollum, Plumlee 18; rimbalzi: Davis 15; assist: Lillard 7
    Los Angeles Clippers: Griffin 21 (10/20, 1/2 tl), Crawford 20, Jordan 12; rimbalzi: Jordan 15; assist: Paul 8

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    Boston Celtics-Brooklyn Nets 120-95

    Boston: Bradley 21 (9/12, 1/1), Crowder 19, Thomas 18. Rimbalzi: Olynyk 10. Assist: Thomas 9.
    Brooklyn: BARGNANI 5 (2/8 da due, 1/1 ai liberi), con due rimbalzi e un assist in 15’. Young, Lopez 14. Rimbalzi: Hollis-Jefferson 11, Young 10. Assist: Jack 5.

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    Denver Nuggets-Phoenix Suns 107-114

    Denver: GALLINARI 15 (3/8 da due, 1/6 da tre, 6/8 ai liberi), 10 rimbalzi, 4 assist in 38’37”. Mudiay 26, Harris 20, Barton 14. Rimbalzi: Gallinari 10. Assist: Nelson 7.
    Phoenix: Knight 38 (5/10, 6/10, 10/12 tl), Bledsoe 22, Teletovic 15, Price 10. Rimbalzi: Knight 11. Assist: Knight 6.

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    LEBRON CANCELLA ATLANTA
    Troppi Spurs per Memphis


    Il miglior Love della stagione e LeBron domano gli Hawks, gli Spurs tornano al successo, il rookie Porzingis trascina i Knicks

    Successo d’autorità di Cleveland, col massimo stagionale di Kevin Love, nella sfida con Atlanta tra la migliore squadra a Est di quest’anno e quella dell’anno scorso, antipasto di playoff. Il protagonista della notte è Kristaps Porzingis, rookie da 24 punti col 75% al tiro, 14 rimbalzi e 7 stoppate per la quarta vittoria di fila dei Knicks rivelazione, a Houston. Sorpresa sfiorata a Miami, dove Philadelphia resta avanti per quasi tutta la partita poi crolla nel finale e resta dopo 14 partite l’unica squadra ancora senza vittorie. Le riserve dei Washington Wizards fanno il colpo sul campo di Detroit, che sbaglia il tiro della vittoria. Indiana travolge invece Milwaukee, San Antonio riprende subito la propria marcia fermando la serie vincente di Memphis.

    Cleveland Cavaliers-Atlanta Hawks 109-97

    La numero uno a Est di quest’anno, Cleveland (10-3), batte la numero uno dell’anno scorso, Atlanta (9-6), arrivata alla quinta sconfitta in sette partite. Senza Kent Bazemore, agli Atlante Hawks non basta recuperare Jeff Teague (1/9 da due) che aveva saltato le ultime due gare, chiudendo infine con un 21/58 da due punti con cui non è facile essere competitivi. I Cavs scappano subito, 57-42 al riposo, trascinati dal massimo stagionale di 25 punti di Kevin Love, di fianco al solito LeBron James da 19 punti, 11 rimbalzi e 8 assist. Oltre a Irving e Shumpert mancavano anche Timofej Mozgov (spalla destra) e Mo Williams (caviglia sinistra), con quasi tutte le incombenze di regia a Matthew Dellavedova: nei 28’ con lui in campo Cleveland ha volato.

    Cleveland: Love 25 (7/8, 2/7, 5/6 tl), James 19, Smith 15, Dellavedova 12. Rimbalzi: Thompson 16. Assist. James 8.
    Atlanta: Korver 14 (1/4, 3/6, 3/4 tl), Millsap 14 (3/10, 0/3, 8/9), Sefolosha e Teague 13, Horford 10. Rimbalzi: Millsap 11. Assist: Millsap 5.

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    San Antonio Spurs-Memphis Grizzlies 92-82

    Interrotto il momento magico a sorpresa coi Pelicans, San Antonio (10-3) riprende subito il filo contro Memphis (7-7) ottenendo un successo di prestigio anche per come è arrivato, sempre avanti su una squadra che veniva da quattro vittorie consecutive. Crollati a -16 subendo un 10-0 nel cuore del secondo quarto, i Grizzlies sono rientrati al massimo sul -6 nell’ultimo minuto sulla spinta di uno dei soli tre canestri di Gasol (3/9, 6 punti, per il resto migliore dei suoi per rimbalzi e assist, come Duncan dall’altra parte), e dell’unica tripla di squadra della serata, con Lee: gli ospiti hanno chiuso con 1/9 da oltre l’arco, un po’ poco per provare a sparigliare una partita equilibrata per numero di possessi. Entrambe erano senza l’ala forte titolare, con Aldridge scavigliato e Randolph fermo in back to back per precauzione per il ginocchio dolorante: curiosamente entrambi i loro sostituti, David West e JaMychal Green, hanno chiuso con 8 punti e 5 rimbalzi. Per Memphis un po’ di brio hanno provato a portarlo i guastatori dalla panchina, con Barnes e Lee in doppia cifra ma Chalmers (2/10) e Carter no, 24 ore dopo aver vinto a Houston. Dall’altra parte invece Ginobili tornava dopo due gare di assenza e ha inciso subito.

    San Antonio: Leonard 19 (2/9, 3/6, 6/8 tl), Parker 18, Ginobili 15, Duncan 10. Rimbalzi: Duncan 10. Assist: Duncan 4.
    Memphis: Conley 16 (5/11, 0/1, 6/6 tl), Lee 15, Barnes 10. Rimbalzi: Gasol 8. Assist: Gasol 6.


    Indiana Pacers-Milwaukee Bucks 123-86

    Indiana: Miles 21 (4/7, 3/9, 4/5 tl), George 20, J.Hill 20, Robinson 17, Budinger 13, Ellis 12. Rimbalzi: J.Hill 11. Assist: George 7.
    Milwaukee: Monroe 11 (4/10, 3/4 tl), Parker e Mayo 10. Rimbalzi: Monroe 14. Assist: tre con 3.

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    Detroit Pistons-Washington Wizards 95-97

    Detroit: Jackson 20 (7/12, 1/6, 3/3 tl), Morris e Ilyasova 18, Caldwell-Pope 16. Rimbalzi: Drummond 13. Assist: Jackson 9.
    Washington: Nenè 18 (9/10), Porter 17, Gortat e Sessions 14. Rimbalzi: Gortat 8. Assist: Wall 7.

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    Miami Heat-Philadelphia 76ers 96-91

    Miami: Wade 27 (8/16, 0/1, 11/13 tl), Bosh e Whiteside 13, Winslow e Deng 11. Rimbalzi: Bosh 11. Assist: tre con 4.
    Philadelphia: Canaan 22 (2/5, 5/12, 3/3 tl), Covington 21, Okafor 16, Noel 10. Rimbalzi: Okafor 11. Assist: McConnell 5.

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    Houston Rockets-New York Knicks 102-107

    Houston: Harden 24 (5/16, 3/4, 5/5 tl), Jones 18, Capela 16, Thornton 12, Terry 11, Ariza 10. Rimbalzi: Capela 14. Assist: Harden 10.
    New York: Porzingis 24 (6/9, 2/3 , 6/6 tl), Afflalo 16, Anthony 14, Galloway 12, Calderon 11. Rimbalzi: Porzingis 14. Assist: Calderon 7.


    Orlando Magic-Sacramento Kings 91-97

    Orlando: Harris 24, Fournier 17, Oladipo 11 punti. Rimbalzi: Vucevic 11. Assist: Payton 9.
    Sacramento: Belinelli 13 (3/7) in 27’, 2 rimbalzi, 3 assist. Cousins 29, Rondo 13 punti. Rimbalzi: Cousins 12. Assist: Rondo 9.

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    WARRIORS: QUESTA E' STORIA
    Record: 15 vittorie su 15


    Mostro Westbrook, Okc va. Bargnani questa volta non morde

    15-0. Golden State non fallisce l’appuntamento con la storia e raggiunge gli Houston Rockets versione 1993-94 e i Washington Capitals 1948-49 nell’esclusivo club delle squadre partite con 15 vittorie su 15, miglior inizio di stagione di sempre in Nba. I Warriors ci entrano sbancando 118-105 Denver e ora hanno nel mirino il successo numero 16, da centrare martedì alla Oracle Arena contro i Lakers. “E’ incredibile, questo gruppo se lo merita” ha esultato Luke Walton, il sostituto sulla panchina dei campioni del convalescente Steve Kerr. “Ogni volta che puoi fare qualcosa di mai fatto prima è speciale”, ha raccontato Steph Curry, per la prima volta in stagione sotto quota 20 punti con l’intero quarto periodo passato in panchina.

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    Oklahoma City Thunder-Dallas Mavericks 117-114

    Prima vittoria di rilievo per Oklahoma City (8-6) in assenza di Durant: i Thunder, alla senza partita senza la loro stella per l’infortunio di dieci giorni fa al bicipite femorale - e nel periodo avevano superato solo Philadelphia e New Orleans - fermano la corsa dei Mavericks (9-5) arrivata a sei vittorie consecutive, serie vincente che era seconda solo a quella di Golden State. Al termine di una prestazione corale, ci pensa Westbrook segnando gli ultimi tre canestri, decisivi, di una partita pulita da 31 punti con 22 tiri e 11 assist. Con sei giocatori in doppia cifra da una parte e dall’altra, il migliore per i Mavs (buoni segnali anche da Matthews e Parsons) era stato Deron Williams, che è ripartito dalla positiva notte con Utah con una prestazione da 20 punti, 6 assist e 6 rimbalzi. E’ però lui a fallire gli ultimi possessi nel finale. Dallas si fa rimangiare con un 9-0 casalingo il 104-108 di vantaggio costruito da Nowitzki a 3’41” dalla fine, ma entra comunque sul 113 pari negli ultimi 1’15”. Da qui in poi arrivano i tre canestri di Westbrook:mentre Matthews sbaglia una tripla e Pachulia un libero, il play dei Thunder con un arresto e tiro frontale dalla lunetta piazza il 117-114 a 24” dalla fine. Williams sbaglia un tiro, se ne fa stoppare un altro da Ibaka a 8” dal termine e l’ultimo tiro di Matthews per l’overtime è fuori equilibrio. Per i Mavericks, che avevano cinque partite su sette trasferte, questa era la prima di una serie di tre partite fuori casa in quattro giorni: adesso va a Memphis e San Antonio.

    Oklahoma City: Westbrook 31 (10/17, 2/5, 5/6 tl), Ibaka 16, Waiters e Morrow 14, Kanter 12. Rimbalzi: Ibaka 9. Assist: Westbrook 11.
    Dallas: Williams 20 (4/10, 2/2, 6/8 tl), Matthews 18, Powell 13, Parsons12, Nowitzki 11. Rimbalzi: Pachulia 10. Assist: Pachulia e Williams 6.


    Brooklyn Nets-Boston Celtics 111-101

    Brooklyn: BARGNANI 12 (6/9) con 3 rimbalzi e 1 stoppata in 21 minuti, Lopez 23, Jack 22; rimbalzi: Young 12; assist: Larkin 5
    Boston: Bradley 27 (2/6, 7/14 da 3, 2/2 tl), Thomas 27 (6/11, 2/8 da 3, 9/11 tl), Turner 13; rimbalzi: Sullinger 10; assist: Thomas 6

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    New Orleans Pelicans-Phoenix Suns 122-116

    New Orleans: Davis 32 (10/20, 1/2, 9/11 tl), Anderson 29, Gordon 20, Smith 17. Rimbalzi: Davis 19. Assist: Smith 8.
    Phoenix: Bledsoe 29 (3/7, 4/8, 11/12 tl), Knight 19, Morris 17, Booker 15, Tucker 12, Teletovic 11. Rimbalzi: Chandler 10. Assist: Knight 7.


    Los Angeles Lakers-Portland Trail Blazers 93-107

    LA Lakers: Clarkson 19 (5/9, 3/5), Bryant 18, Williams 14, Randle e Russell 13. Rimbalzi: Randle 13. Assist: Russell 6.
    Portland: Lillard 30 (9/15, 3/10, 3/3 tl), McCollum 19, Plumlee 17, Aminu e Harkless 10. Rimbalzi: Plumlee 11. Assist: Lillard 10.


    Los Angeles Clippers-Toronto Raptors 80-91

    Los Angeles Clippers
    : Redick 17 (2/7, 3/6). Rimbalzi: Jordan 15. Assist: Paul 11.
    Toronto: DeRozan, Carroll 21, Scola 20. Rimbalzi: Biyombo 14. Assist: Lowry 10.

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    CLEVELAND SCHIACCIA ORLANDO
    Leonard spinge gli Spurs


    Super Cavs grazie agli assist di King James e ai 34 punti di Love

    LeBron James con la doppia doppia da 15 punti e 13 assist aggiunge il proprio nome a quello di Oscar Robertson in un esclusivissimo club. I due sono infatti gli unici giocatori nella storia NBA ad essere presenti nella classifica dei top-25 realizzatori ed in quella dei top-25 assist leader di ogni epoca. Il tutto mentre i suoi Cavs venivano trascinati dai 34 punti di Love alla vittoria sui Magic. Milwaukee passa sui Pistons, con Monroe che trionfa nello scontro diretto con l'ex compagno Andre Drummond. Miami prevale sui New York Knicks a cui non bastano i 21 punti di Anthony e i 20 di Porzingis. A casa Timberwolves i Sixers vanno molto vicino alla prima vittoria stagionale ma devono arrendersi, nel finale, ad un incontenibile Andrew Wiggins. I trionfi di Spurs e Thunder (finalmente con Kevin Durant), rispettivamente sui Phoenix Suns e Utah Jazz, chiudono la notte NBA appena passata.

    Cleveland Cavaliers-Orlando Magic 117-103

    Dopo 5 minuti giocati nel 2° periodo LeBronJames prende il centro dell'area e scarica nell'angolo per la tripla di Kevin Love. È il 5° assist della gara per LeBron, quello che lo porta ad impattare con Oscar Robertson. James e l'ex stella di Royals e Bucks sono gli unici 2 giocatori della storia ad essere presenti in 2 differenti top-25 ogni epoca: quella per punti segnati e quella per assist. Certo, una grossa mano, a raggiungere il record, e a vincere la gara dei suoi Cavs (11-3) sui Magic (6-8), gliela hanno data i season-highs di Kevin Love (34 punti, di cui 27 nel 1° tempo) e di J.R. Smith (26 punti). Il capolavoro però lo fa il prodotto di UCLA nel 2° periodo quando, dopo aver buttato al vento un vantaggio di 12 punti, Cleveland si trova sul -8 (34-42). Love segna infatti 17 punti consecutivi, con 3 triple, prendendo per mano i Cavs e riportandoli avanti di 4 all'intervallo, sul punteggio di 59-55. Nonostante il 18/35 da 3 dei Cavs (altro season-high) Orlando è rimasta in scia fino al 3° periodo, in cui la squadra di King James segna 33 punti (contro i 21 di Orlando) con una intensità ben diversa da quella mostrata nel 1° tempo. Le 3 triple nei primi minuti della ripresa permettono a Cleveland di prendere il largo, mettendo la parola fine al match. Record ma anche un brutto spavento per James per una brutta caduta sulla, già delicata e dolorante, schiena a causa di uno scontro con Oladipo. Niente di grave, ma per un momento l'Ohio ha tenuto il fiato sospeso...

    Cleveland: Love 34 (5/9, 6/9 da 3, 6/7 tl), Smith 26, James, Dellavedova 15; rimbalzi: Thompson 14; assist: James 13
    Orlando: Nicholson 18 (3/4, 3/5 da 3, 3/3 tl), Fournier 13, Vucevic 12; rimbalzi: Nicholson 8; assist: Napier 9

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    Miami Heat-New York Knicks 95-78

    Miami: Wade 16 (6/16, 4/4 tl), Bosh 16 (1/7, 1/5 da 3, 11/12 tl), Dragic 13; rimbalzi: Whiteside 11; assist: Dragic, Wade 5
    New York: Anthony 21 (6/16, 9/9 tl), Porzingis 20, Lopez 12; rimbalzi: Porzingis 14; assist: Anthony 4

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    Milwaukee Bucks-Detroit Pistons 109-88

    Milwaukee: Monroe 20 (9/19, 2/2 tl), Antetokounmpo 17, Middleton 16; rimbalzi: Monroe 13; assist: Carter-Williams 8
    Detroit: Caldwell-Pope 17 (3/4 3/4 da 3, 2/2 tl), Johnson 16, Drummond 15; rimbalzi: Drummond 15; assist: Jackson 7


    Minnesota Timberwolves-Philadelphia 76ers 100-95

    Minnesota: Wiggins 32 (9/19, 1/3 da 3, 11/12 tl), Dieng, LaVine 12; rimbalzi: Garnett 10; assist: Rubio 11
    Philadelphia: Okafor 25 (10/15, 5/7 tl), Covington 18, Thompson 15; rimbalzi: Okafor 12; assist: McConnell 8


    San Antonio Spurs-Phoenix Suns 98-84

    San Antonio: Leonard 24 (10/16, 1/2 da 3, 1/1 tl), Parker 20, Green 18; rimbalzi: Leonard 13; assist: Parker 8
    Phoenix: Morris 28 (10/12, 2/3 da 3, 2/2 tl), Knight 18, Warren 16; rimbalzi: Morris 8; assist: Knight 8


    Utah Jazz-Oklahoma City Thunder 89-111

    Oklahoma: Durant (7/7, 3/6 da 3, 4/4 tl), Westbrook 20, Morrow 15; rimbalzi: Westbrook 7; assist: Westbrook 9
    Utah: Hayward 19 (4/8, 1/3 da 3, 8/9 tl), Favors 11, Gobert 10; rimbalzi: Favors 7; assist: Hayward 4

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    Charlotte Hornets-Sacramento Kings 127-122 dts

    Charlotte: Walker 39 (12/17, 4/6, 3/4 tl), Batum 18, Lin 14, Zeller 12, Lamb 11, Jefferson 10. Rimbalzi: Batum 10. Assist: Batum 8.
    Sacramento
    : BELINELLI 17 punti (5/9 da due, 2/8 da tre, 1/1 tiri liberi), 3 assist, 2 recuperi, 1 palla persa. Cousins 30 (11/15, 2/6, 2/4 tl), Gay 28, Rondo 14, McLemore e Koufos 10. Rimbalzi: Cousins 11. Assist: Rondo 20.

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    WARRIORS, SIETE PERFETTI
    16 vittorie da record. Mai nessuno come voi


    Golden State travolge i Lakers 111-77: è il 16° successo di fila a inizio stagione, striscia vincente mai riuscita prima

    Storico. Quasi irreale. Golden State si prende un posto nella storia Nba per la miglior partenza di sempre, 16 vittorie consecutive che sanno tanto di perfezione. Perché questi Warriors sono molto di più del loro irresistibile mvp Stephen Curry, la rockstar che tutta l’NBA ammira. Sono una squadra, un gruppo in cui ognuno recita a memoria il proprio ruolo, ripartita con qualcosa da dimostrare nonostante il titolo conquistato a giugno. “Ci sono state tante buone squadre, ma nessuno è mai riuscito a fare quello che abbiamo fatto noi” dice con orgoglio Curry mentre esplode la festa dell'enorme e rumorosissima Oracle Arena, che stordisce i suoi campioni con l’urlo “Warriors-Warriors” molto prima che il 111-77 sui resti dei Lakers (l’imbucato che fa di tutto per non farsi notare al party) finisca negli annali come la vittoria numero 16 di una striscia storica che non sembra avere ancora fine.


    Dall’opening night sembra passato un secolo, invece è storia di meno di un mese fa, del 27 ottobre, quando i campioni (senza coach Steve Kerr, che statisticamente colleziona vittorie pur lasciando la panchina al vice Luke Walton mentre si riprende da un intervento alla schiena) si sono messi l’anello al dito prima di travolgere New Orleans con 40 punti di Curry nella prima di una serie di recite da alieno. Gli avversari sono caduti uno dietro l’altro: da Houston travolta di 20 in Texas per la numero 2, a Memphis, ribaltata di 50 alla Oracle per la numero 4. Poi Brooklyn, a sorpresa unica squadra capace di trascinare i Warriors al supplementare, prima di arrendersi e diventare la numero 11. E soprattutto le due battaglie con i Clippers, i rivali che avevano dato dei “fortunati” ai Warriors per come avevano vinto il titolo lo scorso anno. La seconda sfida, la vittoria numero 13 per cui è servito risalire da un baratro profondo 23 punti, è il capolavoro di questa storica striscia, ottenuta sfondando sempre i 100 punti a partita e macinando primati di efficenza offensiva e gioco di squadra, mostrando alla Nba che è il gruppo a fare la differenza. Quello di Golden State è prima di tutto un gruppo. Curry è la star, il miglior realizzatore della lega, capace di cose che il 90% dei suoi colleghi nemmeno riesce a pensare. Sforna punti, assist, triple, crossover a tutta velocità come fosse nato per fare solo quello. Il fratello di “Splash” Klay Thompson gli ha lasciato definitivamente i riflettori, Draymond Green si è consacrato come uno dei lunghi più indispensabili della lega, la chiave per il camaleontico gioco dei Los Angeles Lakers. Bogut e Barnes sono garanzie, Iguodala un All Star prestato alla second unit di cui Ezeli è la sorpresa, Livingston la classe della seconda opportunità. “Siamo affamati, come sempre - racconta Curry -. Vogliamo migliorare ogni partita. La stagione è ancora lunga, ma direi che siamo partiti bene”. La vittoria del record solitario (i Rockets 1993-94 e i Capitals 1948-49, 15 successi, erano stati raggiunti domenica battendo Denver) è una delle più facili della serie. Perché i Lakers si notano solo per quel misto di applausi e fischi di rispetto che accoglie Kobe Bryant (1/14 al tiro) all’annuncio dei quintetti. Poi sono la peggior versione di loro stessi. I Golden State Warriors sbagliano 5 dei primi 6 tiri, poi comincia a fare il suo gioco e chiude il primo quarto avanti 30-11, nonostante il 40% dal campo. Ma ha 10 assist per 11 canestri, mentre i Lakers sono fermi a zero. Ezeli a 8’33” dal riposo firma il +22 (39-17) e il resto della partita diventa una lunga rincorsa alla sirena finale. “Faremo un po’ di festa, poi penseremo alla prossima” ricorda Curry. Già, perché ci sono altri record da inseguire. Venerdì, dopo aver mangiato il tacchino del Ringraziamento con ripieno di vittorie, i Golden State Warriors vanno a Phoenix per provare la numero 17. E sullo sfondo ci sono sempre i Chicago Bulls 1995-96, quelli del 72-10 da vent’anni sinonimo di perfezione. Guardando questi Warriors, battere quello che sembrava uno dei record più insuperabili della Nba non sembra oramai più impossibile.

    Golden State: Curry 24 (6/9 da due, 4/12 da tre), Green 18, Barbosa 13. Rimbalzi: Iguodala 9. Assist: Curry 9.
    Lakers: Randle 10 (3/6, 4/4 tl), Williams 10 (4/5, 2/4 tl), Nance 10 (4/7, 2/2 tl). Rimbalzi: Bryant 6, Randle 6, Hibbert 6, Black 6. Assist: World Peace 3.

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    Denver-Los Angeles Clippers 94-111

    Denver: GALLINARI 20 (2/5 da due, 0/5 da tre e 16/17 ai liberi) con 18 rimbalzi e tre assist in 37’. Jokic 16 (7/12, 0/1). Rimbalzi: Jokic 6. Assist: Mudiay 4.
    Los Angeles Clippers: Jordan, Griffin 18, Redick 16, Paul 15. Rimbalzi: Jordan 11, Griffin 10. Assist: Paul 10.


    Washington Wizards-Indiana Pacers 106-123

    Washington: Neal 23 (3/6, 5/8, 2/2 tl), Beal 20, Wall 18, Nenè 11, Sessions e Gortat 10. Rimbalzi: Gortat 9. Assist: Gortat e Wall 5.
    Indiana: George 40 (7/9, 7/8, 5/6 tl), Miles 32, Hill 14, Ellis 10. Rimbalzi: Mahinmi 9. Assist: Ellis e Hill 5.


    Atlanta Hawks-Boston Celtics 121-97

    Atlanta: Millsap 23 (10/13, 0/1, 5/5 tl), Teague 16, Korver, Sefolosha e Scott 15, Horford 11, Patterson 10. Rimbalzi: Millsap 9. Assist: Teague 16.
    Boston: Bradley 25 (6/9, 4/8, 1/2 tl), Thomas 14, Hunter 12, Lee 10. Rimbalzi: Johnson 7. Assist: Turner 7.


    Memphis Grizzlies-Dallas Mavericks 110-96

    Memphis: Conley 21 (7/13, 1/4, 4/4 tl), Je.Green 19, Gasol 15, Barnes e Chalmers 14, Ja.Green 13, Allen 11. Rimbalzi: Gasol 10. Assist: Conley 6.
    Dallas: Barea 16 (5/6, 0/4, 6/6 tl), Felton 16 (1/4, 4/4, 2/2 tl), Nowitzki 14, Pachulia 13, Matthews 11, Williams 10. Rimbalzi: Nowitzki e Pachulia 10. Assist: Matthews e Barea 4.

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    Portland Trail Blazers-Chicago Bulls 88-93

    Portland: Lillard 19 (4/16, 0/6, 11/13 tl), McCollum 18, Davis 12, Plumlee 11. Rimbalzi: Plumlee 17. Assist: Lillard 8.
    Chicago: Butler 22 (4/10, 2/3, 8/8 tl), Rose 17, Mirotic 13, Gibson 10. Rimbalzi: Gasol 14. Assist: Rose 6.
     
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    LEBRON MORSO DAI RAPTORS
    Harden 30, Houston crolla


    San Antonio batte Dallas, i Clippers cadono in casa con Utah. Atlanta sorpresa da Minnesota

    Altro record per King James che scavalca Reggie Miller al 18esimo posto nella classifica dei marcatori ogni epoca. Ma i suoi 24 punti non bastano a Cleveland fermata in Canada dai Raptors che, nonostante l'assenza di Valanciunas, si rivelano dominanti in area . San Antonio batte Dallas e continua a incantare con la vittoria numero 12 in 15 partite, sull’asse Leonard-Aldridge. Prosegue la crisi dei Clippers, battuti in casa da Utah per la sesta sconfitta in otto partite, e quella dei Rockets, a 7 k.o. in 8 partite, contro i rinati Grizzlies. E anche Atlanta non se la passa benissimo, sorpresa da Minnesota per la quinta sconfitta in sette gare. New Orleans prosegue a Phoenix il buon momento. Quarto periodo (1/20 al tiro) fatale ai Wizards sul campo ai limiti dell’inespugnabile di Charlotte. Il season high di Oladipo (24) trascina i Magic sui Knicks, mentre Phila contro i Celtics finisce 0-16.

    Toronto Raptors-Cleveland Cavaliers 103-99

    LeBron compie un altro passo nella storia. Con 5 punti consecutivi, nel 2° quarto, raggiunge e supera Reggie Miller, per il 18esimo posto nella classifica dei migliori realizzatori di sempre. Il sorpasso arriva proprio nel momento in cui la sua Cleveland stava subendo un parziale di 10-0 da Toronto, dopo un 1° quarto dominato dai 15 punti (7/9 dal campo) da Luis Scola. Con King James in campo le cose cambiano, i Cavs piazzano un contro-parziale di 19-2, e vanno al riposo sul 49 pari. Mani bollenti ad inizio 3° periodo, i Cavs sfiorano il 55%, Toronto risponde con il 50%. I 47 punti combinati da Lowry e DeRozan non sintetizzano la partita: il segreto dei canadesi è in area, i 52 punti dal pitturato, contro i 28 dei Cavaliers, sono la chiave della vittoria. Nell'ultimo periodo un paio di giocate difensive di Biyombo (11+12) e Carroll (12 punti) su James cambiano l'inerzia della gara. Dall'altra arrivano 2 giocate decisive proprio dal congolese che schiaccia, a 56” dalla sirena, il + 10 Toronto (91-101) e le speranze di Cleveland.

    Toronto: Lowry 27 (9/11, 2/6 da 3, 3/5 tl), DeRozan 20, Scola 15. Rimbalzi: Biyombo 12. Assist: Lowry 6.
    Cleveland: James 24 (5/11, 1/5 da 3, 11/12 tl), Love 21, Smith e Williams 15. Rimbalzi: Thompson 11. Assist: James 8.

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    Charlotte Hornets-Washington Wizards 101-87

    Charlotte: Lamb 18 (4/7, 2/5 da 3, 4/4 tl), Batum, Walker 16. Rimbalzi: Jefferson, Williams 11. Assist: Batum 11.
    Washington: Neal 18 (5/10, 2/3 da 3, 2/2 tl), Beal, Gortat 17. Rimbalzi: Gortat 12. Assist: Wall 6.

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    Orlando Magic-New York Knicks 100-91

    Orlando: Oladipo 24 (4/11, 1/4 da 3, 13/15 tl), Vucevic 22, Harris 17. Rimbalzi: Vucevic 12. Assist: Payton 11.
    New York: Anthony 28 (6/13, 3/4 da 3, 6/9 tl), Calderon 23, Porzingis, Afflalo 10. Rimbalzi: Anthony 13. Assist: Calderon 4.

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    Boston Celtics-Philadelphia 76ers 84-80

    Boston: Thomas 30 (7/14, 4/7 da 3, 4/4 tl), Turner 16, Bradley 10. Rimbalzi: Sullinger 15. Assist: Thomas 6.
    Philadelphia: Okafor 19 (7/17, 5/5 tl), Thompson 15, Canaan 12. Rimbalzi: Covington 14. Assist: Pressey 4.

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    Detroit Pistons-Miami Heat 104-81

    Detroit: Jackson 18 (3/7, 4/5 da 3), Drummond 18 (9/18), Morris 14. Rimbalzi: Drummond 20. Assist: Jackson 7.
    Miami: Green 16 (4/10, 2/7 da 3, 2/3 tl), Whiteside 15, Dragic 13. Rimbalzi: Whiteside 13. Assist: Dragic, Bosh, Udrih 4.

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    Phoenix Suns-New Orleans Pelicans 114-120

    Phoenix
    : Knight 29 (6/12, 4/9, 5/8 tl), Leuer 20, Bledsoe e Warren 18. Rimbalzi: Leuer 12. Assist: Knight 10.
    New Orleans: Davis 26 (11/14, 4/6 tl), Gordon 23, Anderson e Smith 20, Holiday 19. Rimbalzi: Davis 17. Assist: Smith 11.

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    Houston Rockets-Memphis Grizzlies 93-102

    Houston
    : Harden 30 (7/10, 5/9, 11/11 tl), Terry 13, Howard 12. Rimbalzi: Ariza 12. Assist: Harden 5.
    Memphis: Je.Green 20, Lee 17, Conley 19, Barnes 13, Gasol 11, Allen 10. Rimbalzi: Barnes 8. Assist: Conley e Chalmers 5.

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    Minnesota Timberwolves-Atlanta Hawks 99-95

    Minnesota: LaVine 18 (5/8, 2/5, 2/2 tl), Wiggins 15, Rudez 13, Martin 11, Dieng 10. Rimbalzi: Dieng 11. Assist: LaVine e Rubio 6.
    Atlanta: Millsap 22 (5/11, 1/4, 9/11 tl), Teague 22 (7/12, 1/5, 5/7 tl), Horford 12, Korver 11, Sefolosha 10. Rimbalzi: Horford 12. Assist: Teague 5.

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    San Antonio Spurs-Dallas Mavericks 88-83

    San Antonio: Leonard 26 (5/9, 4/7, 4/4 tl), Aldridge 18, Parker 16. Rimbalzi: Duncan 9. Assist: Parker 8.
    Dallas: Matthews 15 (3/6, 3/10), Nowitzki 13, Harris 11. Rimbalzi: Nowitzki 14. Assist: Williams 9.

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    Los Angeles Clippers-Utah Jazz 91-102

    LA Clippers
    : Griffin 40 (18/23, 4/5 tl), Paul 24, Smith 10. Rimbalzi: Griffin 12. Assist: Paul 8.
    Utah: Hayward 33 (6/15, 5/7, 6/8 tl), Favors 22, Hood 13, Gobert e Neto 10. Rimbalzi: Gobert 11. Assist: Neto 6.

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    Milwaukee Bucks-Sacramento Kings 118-129

    Milwaukee: Middleton, Antetokounmpo 21, Henson 15. Rimbalzi: Henson 11. Assist: Vasquez 7.
    Sacramento: BELINELLI 17 (2/3 da due, 3/7 da tre e 4/5 ai liberi) con un rimbalzo, un assist e due recuperi in 23’. Gay 36 (11/16, 2/5), Casspi 19, Collison 18. Rimbalzi: Koufos, Rondo 9.


    Oklahoma City Thunder-Brooklyn Nets 110-99

    Oklahoma City: Durant 30 (6/10, 5/8, 3/4 tl), Westbrook 27, Waiters 16, Ibaka 12. Rimbalzi: Kanter 9. Assist: Westbrook 13.
    Brooklyn: BARGNANI 13 punti (6/11 da due, 0/1 da tre, 1/1 ai liberi), 2 rimbalzi e 1 stoppata in 15:58. Lopez 26 (11/23, 4/4 tl), Young 18, Hollis-Jefferson 11, Larkin 10. Rimbalzi: Hollis-Jefferson 11. Assist: Larkin 6.
     
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    PHILADELPHIA NELLA STORIA
    26 k.o. di fila, è la squadra più perdente di sempre


    I Sixers eguagliano la loro striscia negativa del 2013 e quella dei Cavs 2011

    Philadelphia ha eguagliato i Cavs 2011 e se stessa nel 2013 con la striscia perdente più lunga della storia della Nba, 26 sconfitte di fila. Stabilirebbe il nuovo record se perdesse la prossima partita, a Houston, nella notte tra venerdì e sabato. La serie nasce dalle dieci sconfitte con cui ha chiuso la scorsa stagione per proseguire con lo 0-16 di apertura di quest’anno. A due passi c’è un altro record, quello dei Nets 2009/10 per il peggior inizio di sempre (0-18). Ma mentre tutti sono impegnati a tenere il conto, sta sfuggendo quanto nel frattempo i Sixers siano andati e stiano andando vicini alla prima vittoria. La dignità con cui Phila vive il momento non è solo nella professionalità di coach Brown ma anche in una competitività molto superiore rispetto a quanto dica questo 0-16.Nelle ultime tre partite, tutte in trasferta, Philadelphia ha perso di 5 punti a Miami, di 5 a Minneapolis e di 4 a Boston. Non rientrando e rimettendo le cifre a posto nel finale con la gara ormai decisa, ma trovandosi in condizione di vincere. Anzi, nelle condizioni ideali per vincere, quelle in cui forse per una squadra normale (per talento e per l’emotività del momento) sarebbe stato più facile vincere che perdere.


    TRE INDIZI

    A Miami i Sixers sono stati anche a +17 e a 7’ dalla fine erano ancora a +11. Poi per 7’ non hanno più segnato su azione, incassando il 19-2 degli Heat che ha ribaltato nel finale una gara guidata per quasi 40’ da Philadelphia. In casa dei Wolves, Phila era a +6 a 5’ dalla fine, poi da qui in poi 11 punti di Wiggins hanno firmato la rimonta. Eppure a 2'30" dal termine i Sixers erano ancora a +5, ma da qui in poi hanno sbagliato 6 palle di fila, offrendo il fianco al 12-0 con cui Minnesota ha rimontato e vinto. Stessa storia a Boston: a +11 a metà 4° periodo, ha visto rientrare i Celtics con un 9-0, eppure a 4’ dalla fine Philadelphia era ancora a +7 e avanti 75-80 entrando negli ultimi 100 secondi. Ma negli ultimi 2'50" non ha più segnato, subendo inerte il 9-0 che ha salvato Boston dall’onta. Le cifre offensive, se possibile, sono peggiorate, ma è in difesa che Philadelphia si è data competitività. Il coefficiente difensivo delle ultime tre partite (93.5 punti subiti ogni 100 possessi) è il 5° della Nba dietro Warriors, Spurs, Bulls e Blazers: era il quintultimo con 105.4. In queste 3 gare i Sixers sono settimi in Nba per punti subiti, 93.3: erano 104.8. Sono settimi per percentuale concessa, 40.8%: era 44.7%. Sono sesti per percentuale concessa da 3, 28.8%: erano sestultimi col 37.7%. I rimbalzi d’attacco avversari sono diminuiti da 11.1 a 9.3, i recuperi avversari da 9.2 a 7.3, le perse avversarie sono salite da 13.8 a 16.7: tutti possessi in più. Le 9.3 stoppate sono il top in Nba: erano 6.4. Così come sono più di ogni altro i 25.7 falli (era 20.2) e i 30 tiri liberi concessi (era 22.8), spia che qualcosa in difesa è però cambiato: far fallo, pur di non concedere canestri facili. La chiave per non entrare nella storia dalla parte sbagliata è nella propria metà campo.
     
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    SAN ANTONIO FIRMA LA QUINTA
    Toronto da urlo. Belinelli s'inchina ai Warriors


    Brooklyn fa soffrire Cleveland: decide una prodezza sulla sirena di James

    La splendente prestazione di Anthony Davis non basta a New Orleans: segna 36 punti dei soli 87 di squadra nella sconfitta sul campo dei Jazz. Con un break firmato da 14 punti in fila di Leonard, San Antonio domina Atlanta (+20) e infila il quinto successo di fila. Il canestro della notte è quello di Cory Joseph sulla sirena che dà ai Raptors il successo in rimonta a Washington dopo essere stati sotto tutta la partita. I 57 punti in coppia di Lillard e McCollum aiutano Portland a non rischiare mai contro i Lakers. Dallas facile in casa con Denver: si salva Danilo Gallinari con 12 punti e 9 rimbalzi

    San Antonio Spurs-Atlanta Hawks 108-88

    La quinta vittoria di fila di San Antonio (14-3), 11^ in dodici partite, arriva travolgendo con un secondo quarto da 31-12 Atlanta (11-8) e da lì aumentando il vantaggio fino a toccare il +30 nel quarto periodo. Gli uomini dell’ex Budenholzer, che da sette partite alternano vittorie e sconfitte, chiudono il minimo stagionale eguagliato di punti segnati, 20 errori su 26 tiri da tre e 18 perse, con qualcosa dalla panchina con Bazemore (11+7) e Scott (12) ma con 2/10 e 4 perse di Teague. Il primo strappo Spurs è un 18-2 in 5’ per allungare sul +11 di metà secondo quarto, poi dopo un paio di minuti altro strappo: 11-1 negli ultimi 4’30” del primo tempo, tutto firmato da Leonard, che tocca quota 14 punti di fila segnando anche il +20 al ritorno dagli spogliatoi. Con Mills nel quarto periodo il divario toccherà anche i 30 punti. Il ritorno di Tiago Splitter è stato accolto da un’ovazione.

    San Antonio: Leonard 22 (3/8, 3/3, 7/7 tl), Aldridge e Mills 13, Ginobili 12, Parker 11, Duncan 10. Rimbalzi: Duncan 18. Assist: Parker 6.
    Atlanta: Scott 12 (4/6, 2/3), Bazemore 11, Horford 10. Rimbalzi: Millsap 8. Assist: Schroder 6.



    Golden State Warriors-Sacramento Kings 120-101

    Intoccabili. I Warriors disintegrano i Kings 120-101 e salgono 18-0. Li avevamo visti di persona l’opening night fare a pezzettini i Pelicans, li ritroviamo live ancor più dominanti. Stuzzicati dall’idea di fare la storia NBA. Contro Sacramento soffrono il 1° quarto, quando Curry ne segna 17, poi esondano. Rush, sostituto di serata dell’infortunato Barnes (caviglia) strabilia a inizio 3° quarto, le percentuali di tiro sono da videogioco (53% da 3, 16 triple a segno), Green colleziona la seconda tripla doppia consecutiva – roba che per un Warriors non si vedeva dai tempi di Chamberlain -. Il pubblico dell’Oracle Arena può permettersi di festeggiare persino le 3 triple di Seth, il fratellino di Steph, e pazienza se gioca per gli avversari. Tanto finisce comunque tanto a poco. Pazzesco. Certo, Sacto è allo sbando, diciamocela tutta. Con Cousins ancora fuori per problemi alla schiena (inutile speculare, ma certo un sacrificio per Coach Karl lo immaginavamo improbabile…) e un Gay indecente per l’ennesima volta in stagione, stavolta oltre alla dodicesima sconfitta arriva la figuraccia. Nella serata in cui a Marco Belinelli non entra il tiro e Rondo non è in versione prestigiatore la barca va a picco, col povero Koufos che combatte contro i mulini a vento. Beli racconta: “Serataccia. Non abbiamo saputo reagire alle difficoltà. Ora dobbiamo battere assolutamente i Dallas Mavericks. Per salvare il posto a Karl – chiedi -? Non lo so, non mi sono mai trovato in una situazione cosi. Ma sul parquet ci vanno i giocatori, se il tiro non entra o non difendiamo mica dipende dagli schemi. E lo sappiamo”. 16-8 di partenza Kings. Poi Curry ingrana, segna 17 punti nei primi 12’, chiusi dai Warriors avanti 30-29. Speight guida il parziale Golden State sino al +9. Nel frattempo Gay spadella da copione: qualcuno gli spieghi che se lui tira sempre e non la mette mai i suoi poi perdono…. Beli fa girar palla, ma fatica al tiro (0-7 da tre punti). A fine primo tempo i padroni dell’Oracle Arena sono sopra di 10 punti, 56-46. Gay è 5/17. E reduce dall’ 1/13 contro Minnie… Subito 5-0 di parziale Warriors a inizio 3° quarto, con 3 palle perse consecutive Kings. Il +22 Warriors alla seconda tripla di Rush (14 punti nei primi 5’ della ripresa) significa che la partita è già decisa con 20’ da giocare. Ora i Warriors lasciano la California per 7 gare in trasferta di fila. Ma batterli resta un’impresa.

    Golden State: Curry 19 punti, Rush 16, Thompson 15. Rimbalzi: Green-Ezeli 11. Assist: Green 12.
    Sacramento: BELINELLI 5 punti in 23’, Gay 20, Koufos 14. Rimbalzi: Koufos 7. Assist: Rondo 7.

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    Washington Wizards-Toronto Raptors 82-84

    Washington: Beal 20 (3/5, 2/4, 8/8 tl), Wall 18, Gortat 16, Porter 13. Rimbalzi: Gortat 10. Assist: Beal 6.
    Toronto: Lowry 27 (3/8, 6/11, 3/4 tl), DeRozan 20, Joseph 12. Rimbalzi: Biyombo 16. Assist: Joseph 6.

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    Utah Jazz-New Orleans Pelicans 101-87

    Utah: Burks 21 (8/12, 1/2, 2/2 tl), Hayward 17, Hood 16, Booker 13. Rimbalzi: Booker 15. Assist: Hood e Burks 3.
    New Orleans: Davis 36 (12/16, 0/2, 12/15 tl), Smith 13, Anderson 9. Rimbalzi: Davis 11. Assist: Smith 6.

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    Portland Trail Blazers-Los Angeles Lakers 108-96

    Portland: Lillard 29 (4/8, 5/11, 6/7 tl), McCollum 28, Crabbe 9. Rimbalzi: Aminu 9. Assist: Lillard 7.
    LA Lakers: Bryant 21 (6/15, 1/5, 6/7 tl), Clarkson 19, Russell e Randle 16. Rimbalzi: Randle e Hibbert 6. Assist: Russell 5.


    Cleveland Cavaliers-Brooklyn Nets 90-88

    Cleveland: James, Love 26. Rimbalzi: Thompson 11. Assist: Dellavedova 6.
    Brooklyn: BARGNANI 6 (3/8 da due e 0/1 da tre), con un rimbalzo in 16’. Lopez 22 (10/15), Johnson 17, Young 16. Rimbalzi: Young 12, Hollis-Jefferson. Assist: Jack 14.

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    Dallas Mavericks-Denver Nuggets 92-81

    Denver: GALLINARI 12 (2/6 da due, 2/6 da tre, 2/2 ai liberi), 9 rimbalzi, 3 palle perse in 33’42”. Arthur 16, Barton 14, Mudiay 12. Rimbalzi: Gallinari 9. Assist: Mudiay, Barton 4.
    Phoenix: Williams 22 (3/7, 4/8, 4/4 tl), Pachulia 16, Nowitzki 13. Rimbalzi: Pachulia 12. Assist: Williams, Matthews 4.
     
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    TROPPI CLIPPERS PER MINNESOTA
    Milwaukee, la crisi continua


    Sesto k.o. nelle ultime sette partite per i Bucks che cambiano quintetto senza esiti sperati

    Charlotte Hornets-Milwaukee Bucks 87-82

    Jason Kidd, di nuovo in panchina dopo aver scontato la giornata di squalifica, cerca di trovare soluzioni al momento buio dei suoi Bucks (6-11) mettendo mano alle rotazioni. In quintetto non si vedono, infatti, i soliti Carter-Williams e Jabari Parker, al loro posto O.J. Mayo e Jerryd Bayless. Ma, nonostante gli esperimenti del suo coach, la crisi di Milwaukee continua. Quella di stasera contro gli Hornets (10-7) è la sesta sconfitta nelle ultime 7 partite. Charlotte conquista, con la tripla di Batum a 45” dalla fine, la settima vittoria stagionale casalinga, nonostante l'infortunio nel 1° quarto di "Big Al" Jefferson. L'inizio del match è bollente dietro la linea dei 7 metri e 25. Alle triple di Batum rispondono quelle di Middleton e Bayless. Ma Milwaukee sembra più in ritmo. L'attacco della squadra di Kidd gira benissimo e, nei primi 4', sono già 6 gli assist messi a tabellino (su 14 punti di squadra). In particolare funziona l'asse Monroe-Antetokounmpo, con la difesa degli Hornets che si fa scappare troppe volte, in back door, il giocatore greco, libero di trasformare gli assist al bacio del suo lungo. Brutto colpo per Charlotte: Al Jefferson rientra negli spogliatoi, a causa di un problema al polpaccio sinistro che lo bloccherà per l'intera partita. Proprio nel momento più difficile le cose iniziano a cambiare. Zeller (2) e Kaminsky (2) stringono le maglie della difesa Hornets e i Bucks abbassano la qualità della loro scelte offensive cala drasticamente. Middleton non riesce più ad attaccare l'area e, come lui, Jabari Parker. Con un parziale di 14-0 Charlotte risale la corrente e mette il naso avanti nei primi minuti del 2° periodo, con la tripla di Jeremy Lin (7). Nonostante gli esperimenti di Kidd, che fa uscire dalla panchina Carter-Williams (3) e Parker (10), è quella degli Hornets a fare la differenza. Con 5' alla pausa lunga sono 18 i punti delle seconde linee di coach Clifford contro i 4 per Milwaukee, che chiude un 2° quarto da 17% dal campo rimanendo in scia (45-37) solo grazie ai 22 punti dal pitturato. Quella che sembrava l'unica nota positiva nella partita dei Bucks diventa la chiave della loro rimonta. I primi 9 punti del 3° periodo arrivano, infatti, proprio dall'area. L'assenza di Al Jefferson inizia a farsi notare, soprattutto guardando Monroe (17+10) far ciò che vuole di Zeller. La tripla di Middleton riporta avanti Milwaukee (57-55), prima delle risposte di Walker e Lamb, gli stessi che riportano Charlotte a +6 a metà dell'ultima frazione. Monroe ci prova a tenere i Bucks a galla ma la parità raggiunta viene subito cancellata dalla big shot da 3 di Nicolas Batum, che regala il +3 a 45” dalla sirena. Walker, in lay up prima e dai liberi poi, porta i suoi sul definitivo +5.

    Charlotte: Walker 22 (4/9, 3/ 4 da 3, 5/6 tl), Batum 15, Lamb 14; rimbalzi: Lamb 9; assist: Batum 5
    Milwaukee: Middleton 19 (3/9, 4/9 da 3, 1/1 tl), Monroe 17, Mayo 12; rimbalzi: Monroe 10; assist: Bayless 6


    Los Angeles Clippers-MinnesotaTimberwolves 107-99

    Blake Griffin si prende sulle spalle i Clippers. Sfiora la tripla doppia, con una partita da 26 punti, 8 rimbalzi e 8 assist, segna 10 punti in quattro minuti nel momento in cui si decide la partita e guida i suoi al terzo successo in quattro gare per provare a ripartire (9-8 il record). Battuta 107-99 Minnesota (8-9 il record), arrivata a Los Angeles per cercare il filotto da quattro vittorie in fila che mancava da tre anni: niente da fare, il contatore si riazzera. Ai Wolves non basta mandare sei uomini in doppia cifra, da Wiggins (21 punti) a Towns (17 e 8 rimbalzi) e LaVine (16 e 7 assist da play titolare ancora senza Rubio, scavigliato), concedendo il 58% da due ai Clippers (contro il loro 44%). I californiani , che pagano il 3/12 dalla lunetta di Jordan, dalla panchina hanno buoni spunti da Pierce (10) e Stephenson (9, 6 rimbalzi e 3 assist), qualcosa da Smith (4 punti e 5 rimbalzi) ma niente da Crawford (0/4 e 3 perse in 15’). Così di fianco a Griffin il grosso arriva da Chris Paul, 20 punti e 9 assist senza spingere sull’acceleratore, più 18 di Redick, per prendere fiducia dopo aver perso quattro delle ultime sei partite In una gara a basso livello d’intensità, il primo strappo i Clippers l’avevano dato con un 12-2 firmato Paul-Stephenson sul finire del secondo quarto per toccare il 48-32 a un minuto dal riposo. Dopo poco più di 4’ di ripresa, sulle spalle di 15 punti firmati dal trio Towns-Lavine-Wiggins i Wolves tornano sul 56-52 salvo poi segnare solo 5 punti nei 6’ successivi scendendo 71-57 a 2’ dalla fine del terzo quarto, esteso sul +15 da 8 punti in un minuto di Pierce in apertura di quarto periodo (81-66 a 10’ dalla fine). Quando sembra di nuovo finita, Minnesota vola con 17 punti in 5’ con Bjelica, Lavine e Wiggins, che i canestri di Griffin tampona ma senza riuscire a impedire il ritorno fino all’88-83 in 5’. Per l’allungo decisivo ai Clippers basta un minuto come sanno: tripla di Reddick, rubata di Mbah a Moute a Wiggins, canestro di Paul, stoppata di Jordan, entrata di Griffin, e con una giocata da tutto il quintetto i californiani danno la spallata decisiva per il 93-86 a 200 secondi dalla fine. Con i Wolves ancora a -6 a 1’09” dalla fine con Dieng, chiudono 6 punti in fila di Chris Paul. I Los Angeles Clippers sono ripartiti forse.

    LA Clippers: Griffin 26 (8/15, 1/1, 7/9 tl), Paul 20, Redick 18, Pierce 10. Rimbalzi: Jordan 9. Assist: Paul 9.
    Minnesota: Wiggins 21 (5/9, 2/4, 5/7 tl), LaVine 18, Towns 17, Dieng 14, Miller 11, Bjelica 10. Rimbalzi: Dieng 10. Assist: LaVine 7.
     
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