HOTEL ROOSVELT (New York) - Il fantasma di Marylin [FOTO]

L'albergo dove vive il fantasma di Marylin

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    ROOSVELT HOTEL
    L'albergo dove vive il fantasma di Marylin


    Marilyn e le presenze dell'Hollywood Roosevelt Hotel


    Hollywood, un nome legato alla storia del cinema americano e mondiale. Sogno proibito di giovani talenti, una scalinata protesa verso la gloria per coloro che riescono a percorrerla senza inciampare: la celebre "Walk of fame". Non una delle tante città degli States ma forse l'unica che sappia ancora rievocare i tempi perduti in cui tutto era luccichìo, passione, magia, successo e delusione al tempo stesso. Di qui sono passati tutti i mostri sacri della storia cinematografica: un andirivieni di attori e di attrici con le loro valige cariche di trascorsi personali talvolta turbolenti. Ed é proprio di questo che vogliamo parlarvi, di quelle valige invisibili che sembrano essere ancora custodite presso l'Hollwood Roosevelt Hotel, il più leggendario tra gli alberghi di questo luogo. L'edificio, il cui nome é un chiaro omaggio al presidente Theodore Roosevelt, fu inaugurato il 16 Maggio 1927 e forse era destino che divenisse il punto di riferimento per i cineasti di passaggio: tra coloro che investirono in questo ambizioso progetto risulta anche Charlie Chaplin...


    Basterebbe forse questa curiosa coincidenza per far parlare di sé questo Hotel se non fosse che da diverso tempo la gente riporta di strani accadimenti. 320 stanze, 20 suites di lusso e ben sessantacinque stanze immerse in un particolarissimo contesto naturale in cui il verde é interrotto solamente dai chiari riflessi della piscina resa celebre (anch'essa) grazie alla mai dimenticata Monroe che ivi posò per la prima volta dinanzi all'obiettivo. Proprio della splendida Marilyn vogliamo parlare e per farlo giriamo simbolicamente insieme la chiave nella serratura della stanza 246. Della celebre attrice si é detto ormai molto: pochi sono coloro che non conoscono i suoi difficili esordi, il suo improvviso successo e la sua travagliata vita conclusasi tragicamente nel pieno della sua maturità artistica. In merito al suo decesso sono stati scritti fiumi d'inchiostro: suicidio? Omicidio? Si é parlato di una donna consumata dalla depressione, dalla passione e dall'amore che la legò in modo burrascoso John Fitzgerald Kennedy. Non é del tutto chiaro il motivo della sua prematura dipartita: un mistero che si é conservato intatto fino ai nostri giorni. Marilyn era solita risiedere all'Hollwood Roosevelt Hotel ogni qual volta si trovasse ad aver a che fare con la cinepresa: disponeva di una stanza dotata di ogni confort nella quale campeggiava un grande specchio che rendeva onore alla sua grazia femminile. Col passare degli anni, l'hotel subì diverse modifiche che culminarono con il restauro del 1984: ebbene, lo specchio della stanza duecentoquarantasei fu trasferito al piano terra ed esattamente dinanzi alle porte dell'ascensore. Chissà quanti ospiti sono transitati davanti a questo accessorio senza conoscerne la storia! Qualcuno, invece, pare sia stato in grado di risalire alla sua provenienza:lo Staff (quello dell'albergo!) e molti clienti hanno asserito di aver visto riflessa l'immagine da Marylin Monroe: pur voltandosi di scatto non hanno visto che le nude pareti dello stabile. Un racconto bizzarro ed originale, se vogliamo, ma che ha assunto una certa consistenza per via dei numerosi "reports". Da segnalare il fatto che il Fantasma di Marilyn Monroe sarebbe stato visto aggirarsi inquieto presso il Westwood Memorial Cemetery dove é sepolta: in merito qualche serio dubbio persiste. Ma l'Hollwood Roosevelt Hotel non sembra essere popolato di sole celebrità femminili: scherzo del destino o fervida immaginazione che sia, sta di fatto che anche al nono piano si racconta che si verifichino strani fenomeni. Prendiamo dunque il suddetto ascensore e soffermiamoci di fronte alla stanza 928. E' qui che un'altra grande star di Hollywood soggiornò ininterrottamente per tre mesi: correva l'anno 1952 e Montgomery Clift era impegnato nelle riprese di "From here to eternity" (uscito in Italia con il corrispettivo nome "Da qui all'eternità"). A fargli buona compagnia nel cast di quella pellicola figuravano anche Frank Sinatra e Burt Lancaster; fuori dal set, invece, pare che Montgomery Clift trascorresse buona parte della giornata nella sua stanza intento, da buon professionista, ad esercitarsi con la tromba (il copione prevedeva infatti che lui, nei panni di Pruitt, suonasse tale strumento). Non é difficile immaginare Montgomery mentre si aggira nervosamente per la sua stanza e lungo il corridoio esterno studiando i suoi spartiti. Diversi ospiti dell'albergo hanno più volte affermato di aver udito lo squillare di una tromba ed il rumore di passi invisibili fuori dalla sua stanza. Ma non é tutto: nel Novembre 1992 una donna affermò di aver ricevuto un'affettuosa pacca sulla spalla mentre riposava nel letto della 928. In un'altra occasione, un parapsicologo americano destatosi all'improvviso ha riferito di aver scorto Clift all'interno della sua stanza: seduto per circa mezz'ora su di una poltrona, si sarebbe infine mosso scomparendo in prossimità del bagno. Ma la stanza 928 é famosa anche per i suoi insoliti e repentini abbassamenti della temperatura. Ma le presenze non sembrano esaurirsi qui: tre piani più in alto, al 12°, pare che appaia Carol Lombard in prossimità della suite dove si dava appuntamento con Clark Gable. Nella Blossom Room si verificano improvvisi abbassamenti di temperatura ed alcuni sensitivi avrebbero percepito una presenza maschile molto ansiosa. Nel salone da ballo sarebbe udibile il suono di un pianoforte suonato da un pianista in elegante completo bianco. Un'apparizione sarebbe stata avvistata poi attraverso le telecamere di sorveglianza: ritenendo che vi fosse realmente qualcuno che stesse nuotando nella piscina, un sorvegliante sarebbe andato a verificare di persona alle 3 del mattino. In acqua non vide nessuno ma il suo collega continuava a scorgere una sagoma sul monitor. C'é poi Caroline: una bimba di cinque anni con i capelli raccolti in una coda di cavallo vestita con jeans ed una giacca rosa. Sarebbe stata scorta più volte giocare attorno alla fontana dell'ingresso, nella biblioteca e nella Academy Room: tra i testimoni un'addetta alla reception ed un parapsicologo. Da quanto si dice sarebbe ancora in cerca della mamma ed avrebbe rivelato il suo nome durante un contatto medianico. Che dire poi delle telefonate fantasma ricevute da stanze non occupate e chiuse inspiegabilmente dall'interno? Ma non mancano nemmeno strani cortocircuiti, misteriose chiacchiere che sembrano provenire dal nulla e l'allegro vociare di bimbi non visibili. E' difficile fare una stima di quanto vi sia di veritiero: la suggestione é sempre dietro l'angolo soprattutto quando si ha a che fare con casi così conclamati. Al Roosevelt Hotel sono passate molte stelle, chissà...forse qualcuna di esse continua a risplendere ai giorni nostri.

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