MONASTERO DI TORBA - Gornate Olona (Va) [FOTO-STORIA]

Alla scoperta dei luoghi del FAI

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    MONASTERO DI TORBA
    Gornate Olona (Varese)



    TOUR VIRTUALE

    Nel piccolo comune di Gornate Olona (Varese), si trova il Monastero di Torba, un complesso di origini romane legato al Parco Archeologico di Castelseprio, importante sito romano il cui primo nucleo storico (la chiesa di Santa Maria Foris Portas e i ruderi della Basilica di San Giovanni Evangelista), assieme al monastero stesso, è entrato a far parte dei patrimoni dell'umanità UNESCO. Il complesso monastico di Torba sorse nel tardo Impero Romano con funzione difensiva e fu in seguito utilizzato da Goti, Bizantini e Longobardi. Proprio sotto il regno longobardo venne ad assumere la funzione civile e, in seguito, religiosa che mantenne fino all'epoca napoleonica. Il monastero è così composto: sull'edificio principale svetta una Torre di tre piani, eretta nel V secolo, probabilmente come residenza dell'autorità civile-militare romana, mentre nel VIII secolo, con l’arrivo delle monache a Torba, venne aggiunto un quarto piano destinato a colombaia. I muri, sorretti da contrafforti, sono stati realizzati in ciottoli di fiume con alcuni inserimenti di frammenti di monumenti sepolcrali romani. Una cornice in cotto e una fascia intonacata, forse quattrocentesca, concludono la struttura.


    All’interno, secondo piano, sono visibili tracce di ornato, che risale, in parte, alla fase precedente a quella monastica e nelle pareti sono presenti una serie di nicchie. Nell'ultima a destra, un tempo imbiancata, è tuttora visibile un ampio campo bianco contornato di ocra rossa su cui è dipinta una grande croce: una decorazione funebre che di frequente si trovava nei sarcofagi longobardi. La sala infatti, oltre a funzionare come cripta dell’oratorio superiore, era anche utilizzata come sepolcreto delle badesse. Come si evince dall’iscrizione dell'epoca, la nicchia conteneva la tomba di una badessa di nome Alessandra, e, sempre in base ad alcune interpretazioni della scritta, l’ordine delle monache di Torba doveva essere benedettino. I nomi (Aliberga e Casta) e i resti dei ritratti di altre due monache sepolte nella sala emergono infine dalla decorazione. Gli affreschi dell’oratorio, nell’ultimo piano della Torre, sono dedicati alla glorificazione di Gesù. Il Cristo è ritratto imberbe sulla parete Est, tra il Battista e Maria, mentre la parete Sud è centrata dal gruppo della Madonna col Bambino fiancheggiata da una serie di santi che prosegue sulla parete Ovest, accompagnato da un gruppo di sante e una teoria di otto monache. Sulla la parete Nord, infine, spicca il Tetramorfo, ossia una rappresentazione di Cristo circondato da 4 animali apocalittici. Tra le due finestre è visibile un santo vescovo con un cartiglio, forse San Biagio. Autrici dell’opera furono alcune monache di epoca longobarda, ovvero al più tardi alla fine dell’ VIII secolo. Per quanto riguarda la vicina Chiesa, essa venne edificata in fasi successive, a partire dal VII/VIII secolo. Il primo nucleo era costituito da un’aula dotata di cripta, ma crollò presto a causa di problemi legati alle fondazioni. Al IX secolo è datata una successiva edificazione di minori dimensioni, ma munita di torre campanaria, anch’essa andata distrutta. La costruzione corrispondente all’ambiente attuale venne eretta nel XI secolo recuperando, in parte, le porzioni murarie originarie. Il complesso monastico si completò in un'ultima fase nel XII/XIII secolo, con la ricostruzione dell’abside e di parte dei muri perimetrali, attraverso tecniche e composizioni tipicamente romaniche. L’interno della chiesa, un tempo decorato, conserva ancora dei lacerti di affresco che, insieme ai numerosi frammenti rinvenuti nella cripta, permettono di distinguere due fasi decorative: una altomedievale, di cui rimangono i resti degli affreschi strappati all’incrocio tra la parete Sud e il campanile, e una risalente ai secoli XI (abside e parete Nord) e XII (parete Sud). Altri lacerti nell’interno e sulla fronte del campanile rimandano all’XI e XIII secolo.


    Il mistero delle monache senza volto e della spada del re longobardo - Da quando il Monastero di Torba è stato restaurato dal FAI e aperto al pubblico nel 1977, il signor Giuseppe Luisi con la moglie Raffaella sono stati incaricati della sua custodia e hanno creato e preso in gestione "Il refettorio", ristorante con proposte gastronomiche locali. Con il passare del tempo la gestione del bookshop e la custodia del bene sono passate nelle mani dei figli, Roberto e Paolo, che mantengono la tradizione di famiglia e trasmettono agli avventori del monastero la passione di chi è cresciuto nella proprietà e ne conosce tutti gli angoli più segreti. Il Monastero, in virtù della sua suggestiva storia e della sua forte carica simbolica, rievoca da sempre con le sue atmosfere suggestivi racconti leggendari. Si narra che i volti mancanti di tre delle otto monache, rappresentate in un affresco situato al II piano della torre, non siano mai stati disegnati a causa di una fuga dal monastero delle tre donne. Queste monache, ormai divenute spiriti, vagano ancora oggi nelle vallate di Torba, cercando di rientrare nell'affresco per ritrovare la pace. Solo quando vi riusciranno riusciremo finalmente a conoscere la fisionomia di quei tre volti. Un'altra leggenda narra di una tempesta che nel 1340 ca si abbattè sul monastero, sradicando un grande albero, dalle cui radici emerse la sepoltura marmorea del re longobardo Galdano da Torba. Sul capo dell'antico sovrano splendeva una corona d'oro ornata da tre gemme preziose, nella mano sinistra stringeva il globo aureo e al suo fianco giaceva la spada con cui Tristano, principe di Leannois, uccise Moroldo d'Irlanda.


    Storia

    Torba nacque come avamposto militare romano di Castelseprio, allo scopo di controllare il passaggio sul fiume Olona. Tra il V e il VI secolo Goti e Bizantini prima, e Longobardi poi, trasformarono l’antica roccaforte in un centro amministrativo. Questo sviluppo in senso civile dell’area proseguì nell’VIII secolo in seguito all’insediamento di un gruppo di monache benedettine, che fece costruire il monastero alterando visibilmente le originarie caratteristiche della torre difensiva. All'edificio preesistente vennero aggiunte le celle, il refettorio e altre sale comuni, assieme al portico e a una piccola chiesa. Nei secoli successivi il contado fu sede di aspri scontri fra alcune delle più potenti famiglie milanesi subendone, in parte, le conseguenze: basti pensare che nel XIII secolo Ottone Visconti ordinò la distruzione di tutto il complesso, a eccezione defli edifici religiosi, per cancellare le tracce dei suoi rivali e predecessori. Alla fine del XV secolo le monache di Torba si trasferirono a Tradate, mantenendo la proprietà del convento e dei fondi, ma affidandoli a contadini affittuari. Questa conversione a fini rurali del monastero modificò drasticamente il sito e la destinazione d’uso degli edifici: nella torre l’antico sepolcreto venne trasformato in una cucina, mentre all’esterno della costruzione venne ricavato un forno e l’oratorio, al piano superiore, fu interamente intonacato per assolvere la funzione di granaio e magazzino delle derrate. Il refettorio delle monache, che chiude il portico esterno destinato al riparo dei pellegrini, divenne invece l’abitazione dei massari. A partire dal XIX secolo, anche la chiesa perse la sua funzione originaria per essere trasformata in stalla. Con la soppressione napoleonica degli ordini religiosi il monastero perse definitivamente la sua funzione religiosa. Nel 1971 l'ultima famiglia contadina residente si spostò e il monastero subì diversi passaggi di proprietà, ma venne fondamentalmente lasciato a se stesso fino al 1977, anno in cui, grazie all’acquisizione del bene da parte di Giulia Maria Mozzoni Crespi e alla successiva donazione al FAI, si diede avvio al restauro di quello che era diventato un viluppo di rovine.

    ORARI

    h 10-18 da marzo a settembre
    h 10-17 ottobre e novembre
    da mercoledì a domenica

    CONTATTI

    Tel e Fax: 0331 820301
    Email: [email protected]

    GPS

    N 45° 43' 46.39" - E 8° 51'.96"



     
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