LOURMARIN: il borgo provenzale che sedusse Camus [FOTO]

La Provenza di Albert Camus

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    La Provenza di Albert Camus

    Alla scoperta di Lourmarin, il villaggio che sedusse l'autore della "Peste". Un castello, un borgo pedonale e una produzione vinicola di prim'ordine.



    Qu'est ce que le bonheur
    sinon l'accord vrai entre un homme
    et l'existence qu'l mène?


    Cinque asini brucano in fila ordinata, regolando meticolosamente l'altezza dell'erba di un grande prato. Alle loro spalle, su una collinetta, si pavoneggia un castello rinascimentale dalle eleganti torrette, sorvegliato con severità da uno scuro tempio valdese. Siamo in Provenza, a Lourmarin, membro a buon diritto dell'esclusiva famiglia dei "più bei villaggi di Francia". Le sue stradine lastricate e le case basse dalle persiane pastello disegnano una bellezza noncurante, a tratti leggermente decadente, così incantatrice da stregare anime di artisti e poeti. C'è caduto Albert Camus, Nobel per la letteratura, arrivato sulle orme del suo professore di filosofia di Algeri e finito a trascorrere qui gli ultimi anni della sua vita. Henri Bosco, romanziere e poeta più noto in Francia che da noi, trascorse tutta la vita tra Nizza e il silenzioso borgo provenzale. Entrambi sono ora sepolti nel piccolo struggente cimitero del villaggio. Sulle loro illustri orme, la stagione degli eventi letterari e artistici è eccezionalmente vitale: mentre molte località provenzali, anche le più famose, vivono solo d'estate, qui piccoli manipoli di appassionati animano quasi ogni periodo dell'anno. Una sede affascinante è il castello sulla collina, il primo in stile rinascimentale nella regione, gestito dalla Fondation Laurent Vibert (dal nome dell'industriale che lo ristrutturò e donò alla città). Ai suoi piedi il tempio valdese, costruito da esuli provenienti dalle vallate piemontesi,organizza interessanti concerti di musica da camera e coristi.


    Esplorando le stradine, tutte pedonali, si scoprono fontane settecentesche con mascheroni ricoperti di muschio e un curioso campanile con orologio del Seicento. La chiesa, risalente all'XI secolo, è stata più volte rimaneggiata in età barocca e neoclassica. Tra gatti sornioni e lussureggianti rampicanti, portoni nascosti e finestre decorate con le sfumature del cielo, si arriva ben presto a Place de l'Ormeau, cuore pulsante del villaggio con i suoi caffè e i tavolini all'aperto, sempre popolati da bevitori di pastis solitari o anziani giocatori di backgammon. Ci sono gallerie di arte contemporanea e abiti di design, panetterie tradizionali con il classico gibassier (sorta di focaccia croccante dolce e salata), artigiani della ceramica e fruttivendoli, sale da the raccolte e tabaccherie d'altri tempi, in un equilibrio miracoloso di chic e paesano, di superfluo e quotidiano. Per portarvi a casa qualche bottiglia della zona, fate una visita all'enoteca sotto il castello, Les Caves du Château; per assaggiare specialità locali su una terrazza fiorita, andate alla Récréation. Notevoli la gardianne de toreau, specie di brasato di toro marinato nel vino rosso, l'agnello confit, ovvero cotto nel suo grasso, e tutte le torte salate con verdure di stagione. Lourmarin fa parte del Parco del Luberon, che tutela fauna e flora tipiche di un massiccio montuoso esteso fra la Valcluse e l'Haute Provence, molto amato dai cicloturisti per le sue strade panoramiche. Senza volersi allontanare troppo dal paese o arrampicarsi sull'altopiano, le passeggiate nei dintorni consentono un'immersione completa nella campagna, tra ulivi e vigneti, papaveri e cipressi. Il villaggio è anche un'ottima base per partire alla scoperta dei più noti, costosi e affollati, dintorni: Les Baux, con le spettacolari rovine della sua fortezza medievale, Roussillon con il suggestivo sentiero delle ocre, la perfetta e un po' laccata Gordes, le raccolte abbazie di Sénanque e Silvacane. A Lourmarin, tranne che venerdì mattina, giorno di mercato, non troverete mai folle. E potrete abbandonarvi alle dolci abitudini locali: nella controra si fa la siesta, o quantomeno si resta immoti a contemplare il bello. Fotogallery qui - Informazioni qui

     
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