MAKE THIS THE YEAR YOU DISCOVER A NEW DESTINATION

Il documentario di Banksy a Gaza

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    MAKE THIS THE YEAR YOU DISCOVER A NEW DESTINATION
    Il documentario di Banksy a Gaza


    Banksy, l'anonimo artista di strada, è apparso di nuovo, questa volta mentre dipinge i muri di Gaza. Nella sua pagina ufficiale l'artista ha pubblicato un breve documentario sulla sua ultima serie di lavori disegnati sulle pareti degli edifici distrutti. L'artista si filma in prima persona, stando attento a rimanere anonimo, mentre entra a Gaza passando dai tunnel sotterranei che collegano la striscia all'Egitto. Il video, denso di messaggi politici e satira come ci ha abituato l'artista, finge di proporre una nuova destinazione turistica allo spettatore occidentale: "Make this the year you discover a new destination", ovvero "Fai in modo che quest'anno tu scopra una nuova destinazione". Fra gli edifici distrutti dall'esercito israeliano durante l'ultima operazione militare si ergono i graffiti dell'artista, donne che piangono, bambini che giocano su una giostra costruita attorno a una torre di vedetta dell'esercito di Tel Aviv e un gattino che osserva un cumulo di rifiuti nascosto fra i detriti della città distrutta. Il mini documentario si conclude con una frase scritta su un muro crivellato dai colpi: "If we wash our hands of the conflict between the powerful and the powerless we side with the powerful, we don't remain neutral".

    "Se ci laviamo le mani del conflitto fra potenti e oppressi stiamo dalla parte dei potenti e non possiamo rimanere neutrali".

    CLICCA E GUARDA IL VIDEO



     
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    GAZA
    graffito di Banksy venduto per soli 160 dollari.


    Era l'unica porta rimasta in piedi dopo il conflitto con l'esercito israeliano. A giugno, con una efficace campagna sui social network, l'artista inglese Banksy aveva pubblicato le fotografie e un video dei suoi graffiti realizzati sulle macerie di Gaza. Su quella porta era dipinta l'opera "Bomb Damage" che Rabie Darduna, l'incauto proprietario del rudere, ha venduto per soli 175 dollari, circa 160 euro, all'artista e giornalista Belal Khaled. Darduna, dopo aver scoperto che un graffito simile era stato venduto a Bristol per 500mila euro, si è convinto di essere stato truffato annunciando alla stampa l'intenzione di voler indietro l'opera d'arte. "Voglio prima riprendermela, poi potrò dare un'occhiata alle offerte", ha detto il venditore, evidenziando come la sua casa sia stata distrutta nei bombardamenti e di aver bisogno - per questo - di denaro per mantenere la sua numerosissima famiglia. Dal canto suo Belal Khaled, l'uomo che ha acquistato la porta, ha detto di non avere intenzione di restituire la porta e di non volerla vendere. "Ho comprato la porta per proteggere il graffito e impedire che venisse rimosso, rovinato o distrutto - ha detto a Reuters - ho detto a Rabie Darduna chi fosse l'autore dell'opera, ma l'uomo non sembrava capire cosa questo significasse". Dalla parte del 'legittimo' proprietario della porta si è schierato l'anonimo artista inglese che, tramite un suo rappresentante, ha fatto sapere di essere a favore delle richieste dello sconsiderato venditore. Voci di una possibile restituzione del graffito al legittimo proprietario si stanno rincorrendo nei social network senza però che vi sia stata una conferma ufficiale.



     
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1 replies since 26/2/2015, 11:58   49 views
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