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La poesia
La poesia è un modo diverso, di guardare la realtà e di usare la lingua. Il poeta concentra la sua attenzione sulla scelta delle parole,delle espressioni,sulla loro posizione nella frase,sui loro accenti, sui loro suoni, in modo che il testo possa evocare immagini e suscitare sensazioni particolari, secondo la propria capacità di “vedere e sentire” le cose.
La poesia è un testo in forma ritmica che esprime idee, sentimenti, stati d’animo, pensieri attraverso le parole, organizzate in VERSI (singola riga) e STROFE (più righe insieme) che hanno una musicalità e a volte anche una rima,utili per accentuare il significato del testo.
Le parole hanno lo scopo di creare immagini attraverso l’uso di metafore, similitudini e personificazioni.
La METAFORA è l'uso di parole non in senso proprio, ma in senso figurato. Il linguaggio metaforico vuol dire un linguaggio che usa molte metafore.
Le SIMILITUDINI sono dei paragoni insoliti utili a descrivere la realtà.
Di solito sono introdotte dalle seguenti parole: come, assomiglia a…, sembra, pare, è simile a…
Le PERSONIFICAZIONI consistono nell’attribuire qualità, sentimenti o azioni umane, a cose, a situazioni, ad animali, a fenomeni naturali.
Come si struttura una poesia
• La poesia deve avere un argomento, che può essere il più vario.
• Un ritmo o musicalità ( che può essere dato dalla rima,dalla lunghezza o brevità dei versi,dalla scelta di precise parole…).
• La rima non è sempre necessaria.
• La capacità di scegliere le parole che esprimono meglio possibile i sentimenti o che creino immagini particolari.
Lo schema grafico di una poesia
La poesia graficamente si scrive in modo diverso dalla prosa.
Il rigo della poesia non è mai troppo lungo e prende il nome di verso.
Ogni verso in base alle sillabe in cui si possono dividere le parole,ha nomi diversi ( es. undici sillabe = endecasillabo ; quattro sillabe = quadrisillabe; sei sillabe = senario ecc…)
Un gruppo di versi forma una strofa. La strofa è costituita dall’insieme dei versi, raggruppati secondo schemi differenti.
La strofa, secondo il numero dei versi è detta :
DISTICO (due versi); TERZINE; QUARTINA; SESTINA ; OTTAVA.
Più strofe insieme costituiscono i componimenti poetici. I più diffusi sono:
- il sonetto
- la canzone
- l’ode
La rima, quando c’è, può essere :
- ALTERNATA quando in una rima quartina il 1° verso fa rima col 3° e il 2° col 4° ( A-B-A-B);
- BACIATA quando il 1° fa rima col 2° e il 3° col 4° ( A-A-B-B );
- INCROCIATA quando il 1° fa rima col 4° e il 2° col 3° ( A-B-B-A).
- INCATENATA quando i versi seguono lo schema ABA – BCB - CDC.
Nella poesia moderna la rima non c’è oppure è libera.
La rima
Rima alternata
Fugge tra selve spaventose e scure, A
per lochi inabitati ,ermi e selvaggi. B
Il mover de le frondi e di verzure, A
che di cerri sentìa,d’olmi e di faggi, B
fatto le avea con sùbite paure A
trovar di qua e di là strani viaggi. B
( Ludovico Ariosto, da L’Orlando Furioso, Canto I)
Rima baciata
Meriggiare pallido e assorto A
presso un rovente muro d’orto, A
ascoltare tra i pruni e gli sterpi B
schiocchi di merli ,frusci di serpi. B
(Eugenio Montale, da Meriggio)
Rima incrociata
Il suo stridor sospeso ha la cicala: A
la rondinella con obliquo volo B
terra terra sen va : sul fumaiolo B
bianca colomba si pulisce l’ala. A
( Giacomo Zanella , da Acquazzone)
Rima incatenata
Nel mezzo del cammin di nostra vita A
mi ritrovai per una selva oscura, B
chè la diritta via era smarrita. A
Ahi quanto a dir qual era è una cosa dura B
esta selva selvaggia e aspra e forte C
che nel pensier rinova la paura! B
Tant’è amara che poco è più morte; C
ma per trattar del ben ch’ì vi trovai, D
dirò de l’altre cose ch’ì v’ho scorte. C
( Dante Alighieri,da La Divina Commedia, Canto I dell’Inferno)
RICORDA
Poesia = espressione in versi di sentimenti, emozioni, pensieri, immagini descrittive.
Ritmo = cadenza regolare che distingue la poesia dalla prosa e che è costituita dall’alternarsi delle sillabe in un verso.
Rima = identità di suono tra due o più parole nella parte finale ; se ne fa uso in poesia , secondo regole ben precise.
Verso = unità ritmica ( riga di scrittura dopo la quale si va a capo) di una composizione poetica.
Strofa = insieme di versi.
Comprendere la poesia
Per comprendere un testo poetico non è sufficiente capire le informazioni e i messaggi che esso contiene, ma occorre prestare attenzione al modo col quale le informazioni e i messaggi sono espressi.
I cipressi che a Bolgheri alti e schietti
van da San Guido in duplice filar,
quasi in corsa giganti giovinetti
mi balzarono incontro e mi guardar.
Il testo contiene alcune informazioni e un messaggio implicito:
- il poeta è sulla strada cha da San Guido conduce a Bolgheri;
- la strada è costeggiata su entrambi i lati da cipressi alti e dritti;
- i cipressi paiono giganti giovanetti che corrono incontro al poeta e lo
guardano quasi lo avessero riconosciuto.
Dette in questo modo, informazioni e messaggio non sono più poesia. Modificando, infatti, le parole e il loro ordine, si interrompe il ritmo, la musicalità del testo. In un testo poetico è dunque molto importante la forma.
Versione in prosa
Volgere in prosa una poesia vuol dire “raccontare“ con la tecnica della prosa, cioè senza rima, senza versi e senza lo stesso ritmo, l’argomento, i sentimenti, le descrizioni, le immagini proposte dal poeta, anche con l’uso di paragoni, similitudini, personificazioni, metafore particolari, senza aggiungere nessun nostro giudizio personale.Commento di una poesia
Con il commento si fa l’analisi della struttura di una poesia:versi, strofe, rima…, del linguaggio, delle parole, delle immagini usate dal poeta per esprimere i suoi sentimenti oil messaggio per gli altri che leggono.
L’analisi fa esprimere a chi legge, un giudizio personale sulla poesia.
La metafora
La metafora è “ un’ immagine” che si trova spesso nelle poesie; consiste nell’uso di parole non in senso proprio, ma in senso figurato. Ci fa capire il significato di quello che si vuole dire senza “specificarlo”.
Es: Sei di coccio;Sembravi un leone; Sei stato una volpe…
Le metafore possono essere costruite in vari modi:
- con un sostantivo (" una montagna di compiti "; " una salute di ferro" );
- con un aggettivo (" gli anni verdi" = della giovinezza);
- con un verbo (" il pavimento della stanza balla " );
- con un predicato nominale (" quella ragazza è una perla ").
Differisce dalla similitudine per l’assenza di avverbi di paragone.Parlare per metafore
Che dolcezza infantile
nella mattinata tranquilla!
C’è il sole fra le foglie gialle
e i ragni tendono fra i rami
le loro strade di seta.
(Federico Garcia Lorca)
Le loro “ strade di seta ” è una metafora.
E’ molto importante nel parlare quotidiano, l’uso delle metafore.
Es: Gianni fa passi da gigante...; Digerisco anche i sassi…
La similitudine
La similitudine è “un'espressione”, che ci permette di dare ad una persona, ad un animale o a una cosa le "qualità" che appartengono ad altri. Consiste nel paragonare persone, animali, cose, situazioni, sentimenti ad un altro termine,le cui proprietà sono ben note , collegandoli con nessi comparativi del tipo così...come, tale… quale, sembra, assomiglia, ecc...La personificazione
La personificazione consiste nell’attribuire a cose, ad animali, azioni o sentimenti umani.
Es: “Questo inverno il sole non ha proprio voglia di farsi vedere”.E’ giù,
nel cortile,
la povera
fontana
malata;
che spasimo!
sentirla
tossire.
Tossisce,
tossisce,
un poco
si tace…
di nuovo
tossisce.
Mia povera
fontana,
il male
che hai
il cuore
mi preme.
(A. Palazzeschi, La fontana malata )
Il linguaggio metaforico
Hai la faccia bianca come un lenzuolo.
La faccia è tanto bianca che diventa simile ad un lenzuolo.
Si tratta di una similitudine
Sei proprio una testa di legno
la testa è paragonata a un pezzo di legno
Si tratta di una metafora
Il sole rideva dietro i monti
Si dice che il sole ride, come se fosse una persona
Si tratta di una personificazione
L’ onomatopea
L’ onomatopea (dal greco onomatopoìa,”creazione di un nome”) consiste nel riprodurre e nell’imitare, mediante i suoni della lingua italiana, suoni naturali e rumori reali. Ne sono esempi: "Bau bau imita l’abbaiare del cane; Din-don riproduce il suono di una campana.
Da tali parole derivano termini di uso comune come miagolare dal verso del gatto.Ricorda
Ogni poesia deve avere:
UN ARGOMENTO
UN RITMO
DELLE RIME (ma non è sempre necessario)
UN MODO PARTICOLARE DI DIRE LE COSE (suoni,immagini…)
Puoi creare poesie per :
- Descrivere: Vedo……
- Dire ciò che nessuno sa: Nessuno sa… Ho un segreto…
- Ricordare: Mi ricordo….
- Esprimere piaceri: Mi piace…
- Sognare: Sogno…
- Nominare: C’è / Ci sono…
Si possono comporre poesie anche pensando e poi scrivendo semplicemente i propri desideri.
Esempio:
Io vorrei
Io vorrei avere gli occhi di viole
i capelli di zucchero
il naso di cartone
la bocca di plastica
le gambe di vetro
e i piedi dormiglioni.
(Massimo Minnini)
(Milea)
Edited by Milea - 13/6/2014, 14:20. -
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Il calligramma
Il termine deriva da Calligrammes, di Guillaume Apollinaire, che nel 1918 inventò il calligramma, una delle prime e più interessanti raccolte di versi figurati, che ebbe una profonda influenza sulla poesia moderna.
(io sono qui che penso penso che qui sono ioio sono qui…)
I calligrammi sono poesie visive da leggere e da osservare per capire e apprezzare le possibilità linguistiche offerte dalla fusione del linguaggio visivo e del linguaggio verbale. Infatti le parole sono disposte in modo da realizzare disegni così che il significato delle parole e il significato dell’immagine si rafforzino a vicenda nella realizzazione del loro messaggio.
(Milea)
Edited by Milea - 5/5/2014, 19:23. -
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L’allitterazione
L’allitterazione vera e propria consiste nella ripetizione del suono iniziale di una parola nella parola successive. E’ molto utilizzata anche nei modi di dire e nella pubblicità, oltre che nella poesia.
Es: modi di dire: far fuoco e fiamme; mettere a ferro e fuoco; vivo e vegeto; tener testa; tessere trame; stinco di santo; andar per mari e monti…
slogan pubblicitari: Spic e Span; Amadori per veri Amatori…
L’assonanza e la consonanza
L’assonanza , il ricorrere di vocali uguali, e la consonanza, il ricorrere delle sillabe uguali o simili, anche inverse e anche in parole non direttamente consecutive, hanno invece a che fare con la rima: sono spesso usate per creare rime imperfette, in fine o all’interno del verso.
Es:
Fresche le mie parole nella sera
Ti sien come il fruscio che fan le foglie.
(Gabriele D’Annunzio)
La matita si spunta si sbianca
La stilo, si strappa la carta
Per il troppo forzare.
(Eugenio De Signoribus)
Generalmente con il termine allitterazione si comprendono anche le assonanze e le consonanze; spesso, infatti, troviamo versi con allitterazioni assonanti che e allitterazioni consonantiche.Es:
Dall’ampia ansia dell’alba
svelata alberatura. allitterazioni consonantiche (am - an - al)
(Giuseppe Ungaretti)
M’illumino allitterazione (i)
d’immensoconsonanze (me – mi)
(Giuseppe Ungaretti)
Ritorna. Rimani.Riposa. allitterazione consonantica
(Giovanni Pascoli)
Amare fronde esale. assonanza
(Salvatore Quasimodo)
Io son come loro
in perpetuo volo. assonanza
La vita la sfioro
com’essi l’acqua ad acciuffare il cibo.
(Vincenzo Cardarelli)
Distesa estate
stagione di densi climi. consonanze
(Vincenzo Cardarelli)
Meriggiare pallido e assorto
presso un rovente muro d’ortoconsonanze
(…)
Trema un ricordo nel ricolmo consonanze
secchio.
(Eugenio Montale)
Queste figure di suono svolgono una funzione;
• onomatopeica, poiché tendono a una nemesi con la realtà;
• espressiva, poiché enfatizzano particolari fonemi e monemi a cui il poeta intende affidare il nucleo centrale del messaggio;
• sintattica, poiché mettono in risalto particolari costrutti e rinforzano isotipie;
• semantica, poiché creano affinità di senso tra parole che non hanno nessun legame sul piano del significato.
(Milea)
Edited by Milea - 5/5/2014, 19:20.