PREMIER LEAGUE 2014-15: la cronaca della stagione [FOTO]

I match clou: da Mou a Van Gaal è caccia al City

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     Like  
     
    .
    Avatar

    Senior Member

    Group
    Founder
    Posts
    47,191

    Status
    Anonymous


    Fellaini e la zazzera benedetta:
    United quasi in Champions.


    Una capocciata del belga regala il 2-1 finale al Manchester United sul Crystal Palace, dopo il rigore di Juan Mata e il pari di Puncheon: Liverpool quasi fuori dai giochi. De Gea decisivo, con una parata sensazionale su Murray sul punteggio di 1-1.

    D’oro? Di platino? Decidete voi: quel che è certo è che, per il Manchester United, il 2-1 sul campo del Crystal Palace vale tre/quarti di Champions League. Partendo dai preliminari, s’intende. Liverpool ora a -7 e una gara da giocare, quella di domani sul campo del Chelsea campione. Merito delle reti di Mata, che dopo il sigillo dell’andata torna a battere Speroni dagli 11 metri, e dell’inzuccata vincente di Fellaini, dopo un’uscita a farfalle del portiere argentino. In mezzo, la punizione vincente di Puncheon per il momentaneo 1-1 e una parata quasi irreale di de Gea, decisivo nel chiudere la porta a Murray e impedire quindi la rimonta dei londinesi. Quanto alla squadra di Pardew, nessun dramma: il Palace era già matematicamente salvo prima dell’inizio del match, grazie al ko dell’Hull City contro il Burnley. Così, la terza sconfitta di fila non può che provocare fastidio e nulla più.


    LA CRONACA

    Il Crystal Palace non ha più nulla da chiedere al campionato, il Manchester United sì. E la differenza di motivazioni si nota eccome. Sono i Red Devils, senza punti e gol da tre partite, a condurre il gioco e a sfiorare il vantaggio con un sinistro da lontano di Blind, deviato quel tanto che basta da Speroni contro il palo. La svolta arriva al 18’, quando un centro di Young viene deviato (forse) con un braccio da Dann: per Oliver è rigore, che Mata trasforma col sinistro per lo 0-1. A menare le danze è sempre lo United, ma di conclusioni pericolose dalle parti di Speroni non ne arrivano. Mentre la squadra di Pardew ci prova più di volontà che di tecnica, non impensierendo mai de Gea. Dopo l’intervallo, la gara muta completamente. La prima avvisaglia è portata da Murray, che va in anticipo con l’esterno ma centra solo l’esterno della rete. Al 12’, ecco il gol del pari: lo firma Puncheon, entrato all’intervallo, con una punizione mancina deviata dalla barriera alle spalle di de Gea. L’1-1 fa infiammare il match. Il Palace cerca la rimonta, ma non la trova per la leggera imprecisione di McArthur e per una parata sensazionale di de Gea, che con la mano destra dice di no a Murray, presentatosi solo davanti a lui. Young è il migliore nello United: prima sfiora la gioia personale con un destro deviato di un nulla a lato, quindi trova la testa di Marouane Fellaini, che sfrutta l’erroraccio in uscita di Speroni e fa 2-1. È il gol-Champions, con ogni probabilità.

    IL TABELLINO

    Crystal Palace (4-2-3-1): Speroni; Ward, Dann, Delaney, Souaré; Jedinak (84’ Lee), Ledley (46’ Puncheon); Zaha (85’ Chamakh), McArthur, Bolasie; Murray. All. Pardew

    Manchester United (4-3-3): De Gea, Valencia, Jones, Smalling (84’ McNair), Shaw (40’ Evans); Fellaini, Blind, Herrera; Mata, Young, Rooney (46’ Falcao). All. Van Gaal

    Gol: 19’ rig. Mata (M), 57’ Puncheon (C), 78’ Fellaini (M)

    Arbitro: Michael Oliver
     
    .
  2.     Like  
     
    .
    Avatar

    Senior Member

    Group
    Founder
    Posts
    47,191

    Status
    Anonymous


    Passeggiata del Manchester City:
    QPR retrocesso.


    Una tripletta di Aguero e i gol di Kolarov, Milner e Silva condannano alla Championship il QPR. Finisce 6-0.

    E’ finita con un’emblematica imbarcata l’avventura del QPR in Premier League. Gli Hoops, che hanno “costruito” la loro retrocessione lontano dalle mura amiche di Loftus Road – 2 vittorie, un pareggio e 15 sconfitte! – ne prendono 6 dal Manchester City di Pellegrini e abbandonano così ogni già remoto sogno di salvezza. E’ una festa, invece, quella del City. Guidati dal solito Kun Aguero gli uomini di Pellegrini incrementano il bottino in termini di differenza reti in caso di arrivo a pari merito con Arsenal (per il secondo posto) o meglio ancora con Manchester United (per il terzo posto).


    LA CRONACA

    La partita, di fatto, non esiste.

    Il QPR scende in campo con una missione che nemmeno Tom Cruise: vincere le ultime 3 e sperare che Newcastle o Sunderland perdano tutte le loro partite da qui alla fine. Un’idea talmente remota che nemmeno gli stessi uomini in campo sembrano crederci. E infatti, fin da subito, è monologo City. Apre Aguero con un tocco sotto, raddoppia Kolarov su punizione e la partita muore lì. Nel mezzo delle due reti la mini reazione del QPR guidata dal solito Austin: una traversa – a gioco fermo – e un gol annullato per fuorigioco. La ripresa è un allenamento agonistico. Aguero va di nuovo in gol dopo 4 minuti e poco più tardi chiude la sua tripletta con un rigore. Milner si iscrive alla festa a 20 dalla fine e Silva chiude i conti poco prima del triplice fischio. Per il QPR è l’immagine della resa e l’inizio di un’estate che potrebbe essere assai travagliata. Le rigide regole del Financial Fair Play imposte nel campionato di Championship lasciano incognite nei bilanci di Loftus Road. Vedremo che si inventerà Tony Fernandes nelle prossime settimane.

    IL TABELLINO

    Manchester City (4-2-3-1): Hart; Zabaleta, Demichelis, Mangala, Kolarov; Fernando, Milner (83’ Navas); Fernandinho (73’ Toure), Lampard (63’Bony), Silva; Aguero. All: Pellegrini

    QPR (3-5-2): Green; Caulker, Dunne, Hill; Phillips, Barton; Henry, Yun (86’ Wright-Phillips), Fer (77’ Kranjcar); Austin, Zamora (53’ Hoilett). All: Redknapp

    Gol: 4’, 49’ e 65’ rig. Aguero, 32’ Kolarov, 68’ Milner, 86’ Silva

    Arbitro: Mike Dean

    Ammonito: Barton.
     
    .
  3.     Like  
     
    .
    Avatar

    Senior Member

    Group
    Founder
    Posts
    47,191

    Status
    Anonymous


    Chelsea-Liverpool formato vintage:
    apre Terry, chiude Gerrard.


    1-1 a Stamford Bridge, con le due reti messe a segno nel primo tempo dalle bandiere dei rispettivi club.

    Beniamini, bandiere, simboli: John Terry e Steven Gerrard sono questo e altro, per Chelsea e Liverpool. Ed è quindi significativo e parecchio romantico che siano proprio loro a riempire il tabellino, nell’1-1 scaturito a Stamford Bridge tra i Blues, già campioni, e i Reds quinti. Per Stevie G. è l’ultima apparizione nello stadio dei rivali: commovente, l’applauso riservatogli dal tifo di casa al momento della sostituzione. E così, passa quasi in secondo piano il significato che la gara riveste per le due formazioni: nullo per quella di Mourinho, che attende solo di andare in vacanza e preparare la prossima stagione, pesante per quella di Rodgers, che con questo pareggio abbandona in maniera matematica ogni speranza di approdare in Champions League. Il Manchester United, grazie al successo di ieri in casa del Crystal Palace, è volato a +6 a due giornate dal termine: irraggiungibile.


    LA CRONACA

    5 minuti e il Chelsea è già in vantaggio: angolo di Fabregas, Terry stacca di testa e inzucca alle spalle di Mignolet per l’1-0. Remy viene fermato in uscita dal belga, poi il Liverpool reagisce: Johnson non trova la porta dalla linea di fondo, poi Courtois respinge coi piedi l’insidia portata da Coutinho. Anche Fabregas, subito ammonito e graziato dall’arbitro qualche minuto prima, ha la sua occasione: destro da posizione defilatissima, devia Mignolet. Quindi, i Reds trovano il pareggio a pochi secondi dall’intervallo. Ironia del destino, con Steven Gerrard, che liberissimo sul secondo palo sulla punizione di Henderson supera di testa la resistenza di Courtois portando la gara sull’1-1. Al rientro dagli spogliatoi, è un altro Liverpool. Più convinto, e desideroso di operare il colpaccio. Ci va vicino Coutinho, con un piatto destro da posizione favorevolissima terminato a lato con Courtois immobile. Le occasioni, però, ce le ha anche il Chelsea: Mignolet devia con la punta delle dita il destro incrociato di Hazard, Willian si fa stoppare dallo stoico Skrtel, Fabregas avanza indisturbato fino al limite salvo calciare tra le braccia del portiere. Ancora Skrtel nega il 2-1 a Cesc, quindi Courtois è ancora bravissimo su un tiro-cross deviato di Sterling. L’ultima chance è per Coutinho: destro deviato, il portiere di casa recupera la posizione e blocca. T

    IL TABELLINO

    Chelsea (4-2-3-1): Courtois; Ivanovic, Zouma (35’ Cahill), Terry, Filipe Luis; Mikel, Loftus-Cheek (60’ Matic); Willian (84’ Cuadrado), Fabregas, Hazard; Remy. All. Mourinho

    Liverpool (4-2-3-1): Mignolet; Can, Lovren, Skrtel, Johnson; Gerrard (79’ Lucas), Henderson; Lallana (71’ Ibe), Coutinho, Sterling, Lambert (68’ Sinclair). All. Rodgers

    Gol: 5’ Terry (C), 44’ Gerrard (L)

    Arbitro: Andre Marriner

    Ammoniti: Fabregas (C), Lallana (L), Skrtel (L), Lambert (L), Ivanovic (C), Obi Mikel (C), Filipe Luis (C)
     
    .
  4.     Like  
     
    .
    Avatar

    Senior Member

    Group
    Founder
    Posts
    47,191

    Status
    Anonymous


    Swansea, che colpaccio!
    Gomis bestia nera dell'Arsenal.


    Fabianski mura ogni tentativo dei Gunners, che nel finale vengono infilzati dal francese - già in gol all'andata - per il decisivo 0-1. Terzo posto in bilico: lo United è a -2, e domenica c'è lo scontro diretto. Mentre i gallesi tornano a sognare l'approdo in Europa League.

    Era una sorta di bivio, per l’Arsenal: vincendo, i Gunners avrebbero messo un’ipoteca sul terzo posto e dunque sulla qualificazione alla Champions League, in virtù di una gara in meno rispetto alle rivali; con l’1-0 di Gomis che fa godere assai lo Swansea, invece, ogni discorso è riaperto. Perché ora il Manchester United è a due lunghezze di distanza, con la possibilità di operare il sorpasso domenica, nello scontro diretto in programma all’Old Trafford. Emirates violato, dunque. Ma i gallesi, in trincea per gran parte dei 90 minuti più recupero, devono ringraziare San Lukasz Fabianski, autore di una serie di parate decisive sul punteggio di parità. Ed è cosa buona e giusta ringraziare anche la Goal-Line Technology, che rivela senza ombra di dubbio come l’inzuccata di Gomis abbia superato interamente la linea di porta, nonostante il tentativo disperato di Ospina. E ora, anche la squadra di Monk può sognare per davvero: il sesto posto del Tottenham Hotspurs, l’ultimo utile per andare in Europa League, è solo a due punti più su...


    LA CRONACA

    Il match inizia subito in maniera particolarmente vivace, e il merito è dell’Arsenal: Ramsey scodella sulla testa di Giroud un pallone che il francese devia di poco sopra la traversa. Ma si fa vedere anche lo Swansea: Rangel si accentra e con il sinistro costringe Ospina alla parata a terra, quindi Shelvey fa partire un paio di conclusioni da fuori senza spaventare il portiere colombiano. Sono questi i rarissimi attacchi dei gallesi. Perché per il resto a premere sono i padroni di casa, che trovano però un avversario chiusissimo e faticano a creare gioco: l’unica chance, prima dell’intervallo, è un sinistro improvviso del solito Giroud, che da lontano si gira ma spara di poco a lato. La gara, bruttina nel primo tempo, prende finalmente intensità dopo l’intervallo. Anche lo Swansea prova per qualche minuto a mettere il naso fuori dalla propria metà campo, ma a creare occasioni buone è sempre l’Arsenal: Sanchez e Ramsey si liberano bene ma calciano contro l’esterno della rete, Giroud, Cazorla eWalcott si fanno stregare da un drago chiamato Fabianski. Che si ripete, a una decina di minuti dal termine, anche sul doppio tentativo ravvicinato degli stessi Sanchez e Walcott, a dire il vero poco cattivi in fase di conclusione. Il colpaccio è servito da Gomis all’85’: colpo di testa che Ospina tenta di tenere al di qua della linea, senza riuscirci.

    IL TABELLINO

    Arsenal (4-2-3-1): Ospina; Bellerin, Mertesacker, Koscielny, Monreal; Coquelin (67’ Wilshere), Cazorla; Ramsey, Ozil, Sanchez; Giroud (69’ Walcott). All. Wenger

    Swansea (4-3-3): Fabianski; Rangel (60’ Richards), Fernandez, Williams, Taylor; Ki (74’ Gomis), Shelvey, Cork; Montero, Dyer (79’ Barrow), Sigurdsson. All. Monk

    Gol: 85’ Gomis

    Arbitro: Kevin Friend

    Ammonito: Shelvey (S)
     
    .
  5.     Like  
     
    .
    Avatar

    Senior Member

    Group
    Founder
    Posts
    47,191

    Status
    Anonymous


    3-1 ad Anfield.
    Il Palace rovina la festa a Gerrard.


    Nel giorno dell'addio a SG, il Crystal Palace espugna Liverpool grazie alle reti di Puncheon, Zaha e Murray. A nulla serve il gol iniziale di Lallana. Emozionante il tributo della Cop, e di tutto lo stadio, al proprio capitano, che diventerà un giocatore del Los Angeles Galaxy.

    Il Crystal Palace rovina la festa allo storico capitano Steven Gerrard battendo il Liverpool ad Anfield 3-1. Padroni di casa in vantaggio con Lallana, che sfrutta un'indecisione della difesa ospite; pareggio di Puncheon in chiusura di primo tempo su calcio di punizione. Nella ripresa meglio il Palace, che va in vantaggio al 60' con Zaha, che realizza dopo 23” dal suo ingresso in campo; e chiude i conti al 91' su rigore con Murray. Finisce 1-3, ma il finale è tutto per Steven Gerrard, che saluta quella che per diciassette lunghissimi anni (in prima squadra) è stata la sua casa: il suo futuro sarà in America.


    LA CRONACA

    E' il giorno di Steven Gerrard e tutti sono ad Anfield Road per lui...

    Il suo ingresso in campo, con figlie al seguito, è di quelli che non si dimenticano: ali di giocatori per la passerella, curve e tribune dello stadio completamente intitolate al capitano, che dopo queste ultime due partite in maglia Reds volerà negli Stati Uniti per diventare la nuova stella dei Los Angeles Galaxy. Un'atmosfera che distrae tutti da una partita che conta poco, se non per Steven: il Palace è salvo e tranquillo, il Liverpool è quinto e sa già di andare in Europa, senza possibilità di ambire al quarto posto del Manchester United (preliminari di Champions). Oggi quindi vale tutto: al 26' vantaggio dei padroni di casa con Lallana, che ruba palla sulla trequarti e si invola da solo verso la porta avversaria superando Hennessey. Al 42', su calcio di punizione, Puncheon disegna una traiettoria perfetta sulla quale Mignolet rimane immobile. Primo tempo che si chiude 1-1. Secondo tempo noioso fino al 60', quando il Crystal Palace va in vantaggio: grande azione sulla destra del solito Puncheon (vero migliore in campo) che mette al centro dove il neoentrato Zaha non può sbagliare e fa 1-2. Gli ospiti potrebbero anche arrotondare al 66', ma Bolasie coglie solo” la traversa dopo essersi bevuto mezza difesa Reds. Lo fanno comunque alla fine, con il rigore sbagliato e poi ribattuto in rete da Murray al 91'. Effettivamente, a leggerla bene, è davvero valso tutto. Finisce così, con un 3-1 casalingo subito dal Liverpool e il commovente saluto della Cop al proprio idolo e capitano, che per 17 anni ha onorato e glorificato la maglia rossa di uno dei club più gloriosi d'Inghilterra (sorprende un po' il mancato cambio nel finale per concedergli la standing ovation, ma probabilmente Brendan Rodgers ha sperato nel gol del capitano fino all'ultimo). Peccato, in sostanza, aver salutato con una sconfitta proprio davanti al proprio pubblico, ma per il capitano Steven Gerrard, oggi, il risultato era davvero l'ultima cosa che contava.

    IL TABELLINO

    Liverpool (3-4-3): Mignolet; Can, Skrtel, Lovren; Ibe (65' Lambert), Gerrard, Henderson, Moreno (87' Sinclair); Coutinho, Sterling, Lallana (65' Lucas). All. Rodgers.

    Crystal Palace (4-3-3): Hennessey; Ward, Dann, Kelly, Souaré; Puncheon, Ledley, McArthur; Lee Chung-yong (59' Zaha), Chamakh (76' Mutch), Bolaise (82' Murray). All. Pardew

    Gol: 26' Lallana (L), 42' Puncheon (C), 60' Zaha (C), 91' Murray (C).

    Arbitro: Jonathan Moss

    Ammoniti: Can (L), Ward (C), McArthur (C), Mutch (C).
     
    .
  6.     Like  
     
    .
    Avatar

    Senior Member

    Group
    Founder
    Posts
    47,191

    Status
    Anonymous


    Sadio Mané
    tripletta in meno di 3 minuti: è record!


    Sadio Mané del Southampton, ha messo a segno tre gol in 2'56" contro l'Aston Villa, battuto dalla sua squadra per 6-1 nella penultima giornata di campionato. E' il nuovo record per la Premier League. Il precedente apparteneva a Fowler, che nel '94 segnò tre reti con il Liverpool in 4'33".

    CLICCA E GUARDA IL VIDEO

     
    .
  7.     Like  
     
    .
    Avatar

    Senior Member

    Group
    Founder
    Posts
    47,191

    Status
    Anonymous


    Swansea ko 4-2.
    Fabianski aiuta il Manchester City.


    Due interventi imperfetti del polacco regalano a Touré una doppietta. Per il City, sempre più secondo, vanno in gol anche Milner e l'ex Bony. Gallesi che rimontano fino al 2-2 con Sigurdsson e Gomis, ma devono arrendersi e ora sono out dalla corsa per l'Europa League.

    C’era in palio l’Europa, al Liberty Stadium. Quella più nobile, dei lustrini e della musichetta, e la sorella minore. Alla fine, il 4-2 del Manchester City sullo Swansea è una sentenza che condanna i gallesi a limitare i propri viaggi al territorio inglese nella prossima stagione. Mentre il City, aiutato da una doppia incertezza di Fabianski che regala altrettanti gol a Yaya Touré, si tiene stretto il secondo posto e conquista la matematica certezza di approdare in Champions League senza dover passare per le forche caudine dei preliminari. Non c’è solo il pomeriggio negativo dell’ex portiere dell’Arsenal, però. Ci sono minimo due interventi da urlo di Joe Hart, il migliore in campo. C’è la perla di James Milner per il momentaneo 2-0. E c’è l’orgoglio di uno Swansea che non ha mollato di un centimetro, giocandosi le proprie fiches europee fino all’ultimo minuto. Da applausi, nonostante il brutto ko.


    LA CRONACA

    Il primo brivido lo porta Gomis, ma il sinistro del francese, titolare dopo aver punito l’Arsenal, è contenuto da Hart. Lo Swansea sembra poter sorprendere il City, ma manca di cattiveria sotto porta: ancora l’ex Lione grazia da ottima posizione Hart, che poi deve allungarsi per deviare il sinistro a giro di Dyer, bravo a soffiar palla all’incerto Mangala. Poi, il Manchester City prende piede. Si vede annullare lo 0-1 di Agüero, poi lo trova con Touré, aiutato da una deviazione di Williams e dalla mancata presa di Fabianski. Il raddoppio, a una decina di minuti dall’intervallo, è di Milner, ben servito dal Kun e bravissimo a freddare il portiere avversario col destro. A riaprire tutto, poco prima del 45’, è il gran destro da fuori di Sigurdsson per l’1-2. Swansea di nuovo in partita. Dopo l’intervallo, il City prova in tutti i modi a chiuderla. Mangala e Lampard fanno il solletico a Fabianski, che poi però deve compiere due interventi d’alto livello per tenere la gara in equilibrio: prima respinge su Silva, quindi sul neo entrato Navas. In mezzo, solo il destro da lontano di Shelvey, che trova la parata di Hart. Ma lo Swansea trova lo stesso la forza di pareggiare: lancio di Richards per Gomis, inserimento e destro incrociato per il 2-2. Il City non ci sta e riprende ad attaccare: Fabianski salva col corpo su Silva, ma lascia nuovamente passare il destro non irresistibile di Touré. A chiudere i conti al 92’ è l’ex Bony, che non esulta. Lo fa per lui il City, matematicamente ai gironi di Champions.

    IL TABELLINO

    Swansea (4-2-3-1): Fabianski; Richards, Fernandez, Williams, Taylor; Cork, Shelvey (78’ Britton); Dyer (73’ Barrow), Sigurdsson (83’ Emnes), Montero; Gomis. All. Monk

    Manchester City (4-1-4-1): Hart; Zabaleta, Demichelis, Mangala, Kolarov; Fernandinho (80’ Kompany); Milner, Touré (85’ Bony), Lampard (59’ Navas), Silva; Agüero. All. Pellegrini

    Gol: 21’ Touré (M), 36’ Milner (M), 45’ Sigurdsson (S), 64’ Gomis (S), 74’ Touré (M), 92’ Bony (M)

    Arbitro: Mark Clattenburg

    Ammoniti: Milner (M), Zabaleta (M)

     
    .
  8.     Like  
     
    .
    Avatar

    Senior Member

    Group
    Founder
    Posts
    47,191

    Status
    Anonymous


    Sfortuna Blackett:
    il Manchester United manca il sorpasso!


    Termina 1-1 il big match dell'Old Trafford: Red Devils avanti con Herrera, pari su autorete per l'Arsenal, che blinda il terzo posto.

    Il classico pari che sa di sconfitta...

    Questo rappresenta, per il Manchester, l’1-1 dell’Old Trafford con l’Arsenal. Uno scontro diretto senza vinti né vincitori soltanto nella teoria, perché la realtà dice che i Gunners si tengono stretto il terzo posto evitando il sorpasso degli uomini di van Gaal, sempre a -2 e con una gara in più. Discorso quasi finito, insomma, anche se lo United ci ha provato con convinzione. È passato con Herrera, ha tenuto l’avversario nella sua metà campo per un’ora buona, ha cercato il raddoppio peccando però di una certa leggerezza offensiva. Senza Rooney, Falcao si è battuto ma senza mai trovare il varco per calciare. E così ne ha approfittato l’Arsenal, trovando l’aiuto insperato della dea bendata: l’autorete di Blackett dice che per quest’anno i giochi sono praticamente fatti. I Gunners andranno in Champions League dalla porta principale, lo United dovrà passare attraverso i preliminari.


    LA CRONACA

    Il più attivo è Ashley Young, che dalla sua zona si accentra e va col destro, non trovando la porta non di molto. È solo un’avvisaglia: lo United fa la partita, l’Arsenal si difende e soffre. Anche Falcao e Smalling hanno la palla del vantaggio, ma Koscielny prima e Bellerin poi fanno scudo col corpo. Fino al 30’, il minuto del gol: sempre Young va al centro morbido da sinistra, dall’altra parte arriva Herrera che al volo, di piatto, supera Ospina infilando la sfera tra il palo e il portiere colombiano. I londinesi ballano, i padroni di casa continuano a spingere a tavoletta. E hanno pure l’occasione del 2-0, negata da Smalling che involontariamente respinge il sinistro di Blind diretto in rete. Nemmeno il tè freddo bevuto negli spogliatoi ha il potere di svegliare l’Arsenal. O meglio, non subito. Perché dopo un inizio di controllo dello United, con un sinistro di Rojo parato agevolmente da Ospina, i Gunners iniziano a reagire. Così serve il miglior de Gea per sventare sul francese Olivier Giroud, che in area si era liberato abilmente dello stesso Rojo. Proprio l’argentino è fondamentale nell’altra grande chance della ripresa, con Ramsey che aveva già saltato in pallonetto de Gea. Ma la sfortuna è dietro l’angolo: Thro Walcott centra, Blackett devia e Valdes, entrato per il connazionale infortunato e al debutto inglese, è battuto. L’ultima chance è per Robin van Persie, che col destro di controbalzo mette alto. Nemmeno l'ex riesce a sovvertire un destino scritto.

    IL TABELLINO

    Manchester United (4-3-3): De Gea (74’ Valdes); Valencia, Jones, Smalling, Rojo (74’ Blackett); Herrera, Blind, Fellaini; Mata, Falcao (61’ van Persie), Young. All. van Gaal

    Arsenal (4-2-3-1): Ospina; Bellerin (73’ Walcott), Mertesacker, Koscielny, Monreal; Coquelin, Cazorla (73’ Wilshere); Ramsey, Özil, Sanchez )90' Flamini); Giroud. All. Wenger

    Gol: 30’ Herrera (M), 82’ aut. Blackett (A)

    Arbitro: Mike Dean

    Ammonito: Herrera (M)
     
    .
  9.     Like  
     
    .
    Avatar

    Senior Member

    Group
    Founder
    Posts
    47,191

    Status
    Anonymous


    Tripletta di Ronaldo:
    il Real Madrid vince per l’onore.


    I Merengues espugnano il campo dell’Espanyol, ma il successo è inutile in virtù della contemporanea vittoria del Barcellona.

    È la vittoria dei rimpianti, è un 1-4 che lascia spazio solo alla rassegnazione quello con cui il Real Madrid ha regolato l’Espanyol a Cornellá-El Prat. Sul tremendo asse Madrid-Barcellona, la Casa Blanca deve fare i conti con la realtà: nelle ultime sette stagioni solo un campionato è stato festeggiato a Plaza de Cibeles, nel 2012 con José Mourinho in panchina. Il peggiore bilancio dai tempi della Seconda Guerra Mondiale fa il paio con il bottino, magro a fronte dei tanti sacrifici economici di Florentino Perez: 750 milioni di euro spesi per una Champions, una Liga e due Coppe del Re tolti i corollari (Supercoppe e Mondiale per Club). Ronaldo, intanto, continua ad aggiornare i suoi record anche in condizioni fisiche precarie, cosa che ne amplifica la grandezza: 45 reti segnate e 16 assist in questa Liga rimarcano, come se ce ne fosse bisogno, che il suo contributo non è mai mancato.


    LA CRONACA

    L’Espanyol si conferma squadra organizzata e rognosa, le occasioni nel primo tempo latitano. Cristiano Ronaldo, su cross ben calibrato da Carvajal, colpisce di testa indisturbato, ma schiaccia il pallone a lato. Il pimpante Caicedo innesca Victor Alvarez che prova a calciare in porta: Carvajal lo chiude in scivolata. A inizio ripresa, Sergio Garcia controlla la sfera, aggira Carvajal ma non inquadra lo specchio per un soffio. Benzema in acrobazia trova solo il palo mentre James Rodriguez schiaccia a lato una conclusione invitante. Pepe recupera palla e lancia Benzema che serve Ronaldo, in sospetto off-side: CR7 non sbaglia. Navas si addormenta su un retropassaggio e Stuani ne approfitta per l’1-1. Marcelo chiude un triangolo con il portoghese per infilare la sfera nel sette. Casilla vola sulla sassata di Bale, ma nulla può su Cristiano Ronaldo, servito in velocità da Chickarito Hernandez. James Rodriguez recapita a CR7 il pallone dell’1-4 per un comodo colpo di testa.

    IL TABELLINO


    Espanyol (3-5-2): Casilla; Alvaro Gonzalez, Colotto (84’ Paco Montañés), Moreno; Arbilla, Victor Sanchez, Abraham (85’ Mattioni), Javi Lopez, Víctor Alvarez; S. García, Caicedo (64’ Stuani). All. Gonzalez

    Real Madrid (4-3-3): Navas; Carvajal (82’ Nacho), Pepe, Varane, Marcelo; Isco (73’ Illarramendi), Kroos, James Rodriguez; Bale, Benzema (63’ Hernandez), Ronaldo. All. Ancelotti (in panchina Hierro)

    Gol: 59’, 83’ e 91’ Ronaldo (R), 73’ Stuani (E), 79’ Marcelo (R)

    Arbitro: Martínez Munuera

    Ammoniti: Caicedo, Victor Sanchez (E), Pepe, Carvajal, Marcelo (R)
     
    .
  10.     Like  
     
    .
    Avatar

    Senior Member

    Group
    Founder
    Posts
    47,191

    Status
    Anonymous


    L'Arsenal non sfonda:
    il Sunderland gode è salvezza.


    Nonostante i ripetuti assalti, i Gunners non riescono a trovare la vittoria soprattutto a causa di un grande Pantilimon: termina 0-0 all'Emirates, con i Black Cats che possono festeggiare la permanenza in Premier League. Ma Wenger è certo del terzo posto.

    Uno 0-0 contro il Sunderland non è e non può essere un risultato ideale, per una squadra della qualità e delle ambizioni dell’Arsenal. Però è indubbio che ciò che scaturisce all’Emirates accontenti un po’ tutti. Certamente tornano a casa con un sorrisone largo così i Black Cats del santone Dick Advocaat, che si prendono matematicamente l’ottava permanenza consecutiva in Premier League: merito di una difesa strenua agli attacchi dei padroni di casa, ma soprattutto di un grande Pantilimon, capace di sbarrare il passo a chiunque gli si pari di fronte. Ma possono sorridere, seppur a denti più stretti, pure gli stessi Gunners, a cui il pareggio può bastare per chiudere a chiave il terzo posto: solo una catastrofe negli ultimi 90 minuti, grazie alla migliore differenza reti nei confronti del Manchester United quarto a -3, potrà togliere la Champions League diretta dalle mani degli uomini di Wenger.


    LA CRONACA

    Il primo tempo è un monologo biancorosso. Il Sunderland mette pochissimo il naso fuori dalla propria area, creando una muraglia che i padroni di casa faticano a valicare. E quando ce la fanno trovano Pantilimon, che stoppa l’iniziativa di Wilshere presentatosi davanti a lui, oppure si fanno stregare dalla propria imprecisione: in due minuti, intorno alla mezz’ora, prima Özil e poi Giroud non trovano di poco i pali del portiere romeno con altrettante conclusioni insidiosissime da dentro l’area. Inevitabile, con un palleggio sterile e l’incapacità di penetrare con efficacia nella difesa di Advocaat, che l’Arsenal porti la gara all’intervallo su uno scialbo 0-0. Dopo l’intervallo, è tutta un’altra storia. Per merito dell’Arsenal, soprattutto, anche se pure il Sunderland ha la sua chance: bravissimo Ospina a dire di no al neo entrato Fletcher prima e a van Aanholt poi. Nei minuti successivi sale in cattedra Pantilimon: che zampata, a togliere dalla porta la girata di Giroud. Un gigante, e non solo per l’altezza spropositata. Mentre non è altrettanto abile, nell’area opposta, Fletcher: due occasioni davanti a Ospina per lo scozzese e due palloni gettati alle ortiche. Jones rischia la frittata con un auto-palo, poi c’è tempo per le ultime due zampate di Pantilimon, entrambe su Walcott. E al fischio finale, all’Emirates, la festa è del Sunderland.

    IL TABELLINO

    Arsenal (4-2-3-1): Ospina; Bellerin, Mertesacker, Koscielny, Gibbs; Ramsey, Cazorla; Wilshere (67’ Walcott), Özil (81’ Rosicky), Sanchez; Giroud. All. Wenger

    Sunderland (4-2-3-1): Pantilimon; Jones, O'Shea, Coates, van Aanholt; Cattermole, Larsson; Johnson (75’ Buckley), Wickham (46’ Rodwell), Defoe; Graham (46’ Fletcher). All. Advocaat

    Arbitro: Anthony Taylor

    Ammonito: Ramsey (A)
     
    .
  11.     Like  
     
    .
    Avatar

    Senior Member

    Group
    Founder
    Posts
    47,191

    Status
    Anonymous


    Chelsea in vacanza:
    Pulis e il suo WBA lo puniscono 3-0.


    Una doppietta di Berahino e il gol di Brunt regalano al West Brom un successo prestigioso.

    Qualche giorno fa c’erano stati i complimenti sinceri, poi, a inizio partita, c’è stato il bellissimo abbraccio nel tunnel e infine, nonostante il 3-0, di nuovo un lungo abbraccio prima del triplice fischio. A José Mourinho Tony Pulis piace parecchio. Forse perché il tecnico gallese, nel suo piccolo, appartiene a quella categoria Special tanto cara al portoghese. Già, prima dello spettacolo contano i risultati e ancora una volta, quelli, Tony Pulis li ha portati a casa alla grande. Il WBA, preso a gennaio e in condizione disastrosa sotto la gestione Irivine, è salvo da più di un mese. Undici punti nelle ultime 5 gare. Battuti Manchester United all’Old Trafford e i campioni d’Inghilterra stasera. Un Chelsea certamente con la testa alle vacanze, ma che non ha assolutamente regalato nulla in avvio. Il merito infatti è tutto di una squadra messa a puntino in campo, guidata dall’estro del giovane talento del Burundi Berahino e aiutata dalla stupidaggine di Cesc Fabregas che ha lasciato i Blues in dieci per più di un’ora. Ah sì, volete sapere quali erano stati i complimenti di Mourinho a Pulis? Eccoli: “Se fossi un presidente di un club inglese non avrei dubbi: sceglierei Pulis. E’ molto semplice: fa ottenere al club ciò che il club vuole. Non ha mai avuto la chance di allenare una grande, ma il suo record è incredibile. Tony è pura matematica!”. Endorsement.


    LA CRONACA

    Entrambe ben messe in campo ma anche vogliose di giocarsela, WBA e Chelsea onorano alla grande l’impegno nonostante non ci sia in palio veramente nulla. A rompere l’equilibrio però, nel primo tempo, sono due episodi. Il primo è la splendida giocata di Berahino dal limite che vale il gol del vantaggio per i Baggies, mentre la seconda nasce da una fesseria della coppia Costa-Fabregas. Il brasiliano riesce a litigare anche in una serata‘pane e salame’ e dal parapiglia che ne nasce Fabgreas ha la geniale idea di scaraventare verso la mischia una pallonata che prende il pieno viso Brunt. L’arbitro vede tutto e al 30’ lascia in 10 il Cheslea. Un Chelsea che dopo un minuto della ripresa subisce il colpo del ko. Berahino sfrutta il ripallo favorevole al limite dell’area e Terry lo stende nettamente. Rigore, deviazione di Courtois, ma gol. Due a zero e un uomo in più. Per Pulis è quasi fin troppo facile. Il WBA infatti non concede più uno spazio e il Chelsea non si danna certo l’anima per ribaltare il match. Finisce al 60’ con il gol di Brunt che beffa Courtois sul primo palo. Il resto è solo attesa prima del triplice fischio che chiude l’ultimo Monday Night della stagione.

    IL TABELLINO

    WBA (4-5-1): Myhill, Dawson, McAuley, Olsson, Lescott, Brunt, Fletcher, Yacob, Morrison (88’ Bard), McManaman (52’ Gardner), Berahino (77’ Ideye). All: Pulis

    Chelsea (4-2-3-1): Courtois; Ivanovic, Cahill, Terry (c), Filipe Luis; Loftus-Cheek (73’ Ake), Matic; Remy (77’ Brown), Fabregas, Hazard; Diego Costa (63’ Cuadrado). All: Mourinho

    Gol: 9’ e rig. 47’ Berahino, 60’ Brunt.

    Arbitro: Michael Oliver

    Ammoniti: Diego Costa, Cuadrado; Olsson, Fletcher, Gardner. Espulso: Fabreags.
     
    .
  12.     Like  
     
    .
    Avatar

    Senior Member

    Group
    Founder
    Posts
    47,191

    Status
    Anonymous


    Hull retrocesso.
    Il Liverpool ne prende 6, ma è in Europa.


    L'Hull City impatta 0-0 con il Manchester United e saluta la Premier League. Si salva il Newcastle che batte 2-0 il West Ham. Gerrard e Lampard salutano in campionato inglese con gol. Solo che il Liverpool crolla 6-1 con lo Stoke, mentre il City batte 2-0 il Southampton, permettendo ai Reds di arrivare comunque sesti e in Europa League. Tottenham 5°, Arsenal 3°. Il Chelsea vince ancora.

    Dopo due anni la squadra di Steve Bruce retrocede in Championship e si aggiunge a Burnley e Queen's Park Rangers. Non è bastata una prova generosa e volenterosa al KC Stadium contro un Manchester United demotivato e rimasto in 10 nel quarto d'ora finale per l'espulsione di Marouane Fellaini. Victor Valdes, ex portiere spagnolo del Barcellona, ha respinto ogni tentativo dei Tigers che, anche vincendo non avrebbero comunque mantenuto la categoria, vista la vittoria (Sissoko e Gutierrez i marcatori) del Newcastle sul West Ham. Chelsea, City, Arsenal hanno vinto, confermando le loro posizioni (prima, seconda e terza), già sicure alla vigilia di quest'ultimo turno di Premier. Perde male il Liverpool: 6-1 al Britannia Stadium, contro un grande Stoke. Steven Gerrard, così come l'altra leggenda Frank Lampard, ha salutato con gol il campionato inglese. Una sconfitta storica per il capitano dei Reds, che non perdevano con 5 o più gol di scarto una partita di Premier League dal 1963. La squadra di Brendan Rodgers finisce comunque, sesta, dietro al Tottenham di Harry Kane (ancora a bersaglio), ma davanti al Southampton di Pellè, sconfitto a Manchester


    RISULTATI:

    Arsenal-West Bromwich 4-1
    (4’, 14’, 37’ Walcott, 17’ Wilshere, 57’ McAuley)

    Aston Villa-Burnley 0-1
    (6’ Ings)

    Chelsea-Sunderland 3-1
    (26’ Fletcher, 37’ rig. Diego Costa, 70’ e 87’ Remy)

    C. Palace-Swansea 1-0
    (58’ Chamakh)

    Everton-Tottenham 0-1
    (24’ Kane)

    Hull City-Manchester United 0-0

    Leicester-QPR 5-1
    (16’ Vardy, 43’ Albrighton, 51’ Morgan, 52’ Cambiasso, 57’ Austin, 86’ Kramaric)

    Manchester City-Southampton 2-0
    (31’ Lampard, 88’ Aguero)

    Newcastle-West Ham 2-0
    (54’ Sissoko, 85’ Gutierrez)

    Stoke City-Liverpool 6-1
    (22’ e 26’ Diouf, 30’ Walters, 41’ Adam, 45’ N’Zonzi, 70’ Gerrard, 87’ Crouch)
     
    .
191 replies since 15/8/2014, 13:02   1793 views
  Share  
.