TOUR DE FRANCE 2014: altimetria, percorso, tappe [FOTO]

Al via 22 squadre, 198 corridori, 17 italiani. Niente abbuoni

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  1. Lottovolante
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    17^ TAPPA
    Nibali padrone dei Pirenei. Majka concede il bis.


    Ancora una dimostrazione di forza della maglia gialla, che nell'ultima salita del tappone pirenaico stacca Valverde, Pinot e Bardet.

    La voglia di impresa, l'orgoglio di voler mettere sempre la maglia gialla davanti a tutti i rivali verso Parigi. Vincenzo Nibali non amministra, non sta alla finestra a guardare Pinot e Bardet che si beccano come galletti in un pollaio. Potrebbe farlo, ma Valverde perde terreno, 'les enfants' non tengono. E allora lo Squalo morde, coglie un'altra perla: 14 giorni in giallo, come Gastone Nencini. Tra tanti emergenti, l'unico francese che ne tiene la ruota è il vegliardo Peraud, ma questo è relativo. L'assoluto è l'ennesima spallata ad un Tour vissuto più da tiranno che da padrone. Manca solo la vittoria di tappa, ma è un dettaglio. Arriva il bis di Rafa Majka, e per il polacco della Tinkoff - straordinaria la reazione del team dopo il forfait di Contador - si tratta del secondo successo della carriera, ed entrambi al Tour. Majka consolida la maglia di leader della montagna, e quei pois sono l'unico piccolissimo neo ad una giornata che per la Sicilia poteva essere leggendaria. Giovanni Visconti, altro isolano del gruppo, per poco non bissa l'impresa del Giro dello scorso anno sul Galibier. Mancano le energie sul più bello, ma il secondo posto in una giornata del genere è roba di lusso.


    Dunque la seconda pirenaica non tradisce. E' la tappa più difficile del Tour. Tra col du Portillon, Peyresourde, Val Louron-Azet e arrivo Hors Categorie a Saint-Lary Soulan, negli ultimi 75 km ce ne sono 40 di salita, spesso durissima. A questo va aggiunta una difficoltà in più: è una tappa di appena 123 km, lunghezza che può risultare indigesta quando c'è molto dislivello. Lo insegna quella maestra quasi infallibile che è la storia del ciclismo: nel 1982, su una frazione di appena 85 km con arrivo a Montecampione, Bernard Hinault riprese a Silvano Contini un Giro che appena 24 ore prima sembrava naufragato. E di storia ce n'è a iosa lungo il percorso dei Pirenei. Si parte da Saint Gaudens: Louison Bobet nel 1955 da qui spiccò il volo verso il suo terzo Tour consecutivo, all'epoca primato assoluto. Ma anche l'arrivo non è banale. Basti pensare che la prima volta in cui il Tour vi giunse, l'eterno secondo Raymond Poulidor, ormai trentottenne, vinse la sua sesta ed ultima tappa alla Grande Boucle, creando problemi niente meno che a Eddy Merckx. Tradotto: se ha fatto male al Cannibale, l'ascesa può stroncare chiunque. Tatticamente la gara si sviluppa a settori, ma senza tregua. Basta pensare ai 53 km di media scatenati in pianura. Tanti attaccanti. C'è chi prova a vincere la tappa come Visconti o quel Vasil Kiriyenka specialista in tapponi, ma stavolta senza benzina quando servirebbe. C'è chi combatte per la maglia a pois e non solo (Rodriguez e Majka), chi lotta per il piazzamento (Mollema, van den Broeck, Frank Schleck). Inoltre c'è il punto interrogativo, Jakub Fuglsang, uomo di Vincenzo Nibali autorizzato a lasciare temporaneamente la scorta del capitano: la risposta arriva presto, infatti il danese quando il gioco si fa serio non ne ha più, nè come attaccante, nè come punto di appoggio. Il sessantaquattresimo assalto della storia al Peyresourde evidenzia la volontà offensiva di Alejandro Valverde: i Movistar dell'asturiano non mancano mai di partecipare ad azioni che movimentino la situazione. Sul Col de Val Louron-Azet arriva la prima vera selezione nel gruppo big. La FDJ.fr per Pinot, la AG2R per Bardet, forzano molto. Il risultato è che Nibali resta con un solo luogotenente, Kangert. Sui tornanti della discesa che ne segue, Bardet anticipa e va nuovamente a caccia del podio. Nibali in realtà si preoccupa di più per un tornante preso male che procura a tutti un lungo brivido, mentre Pinot, chiamato a reagire nei confronti dell'amico-nemico, mostra quei limiti in discesa che costituiscono il suo tallone d'Achille. Ai -9 la prima svolta. Visconti piazza il suo allungo, di forza: non cerca di sorprendere Roche, Rolland, Moinard - battistrada con lui - all'improvviso, ma li stacca partendo dalla prima posizione. Sembrerebbe l'azione giusta, lo sarebbe se non ci fosse Majka... Intanto dietro Nibali rompe gli indugi, mostra la sua superiorità. Valverde sembra andare alla deriva ma con classe difende il secondo posto, mentre tra Pinot e Bardet ormai si va sul filo dei secondi. Insomma, lotta serrata per il podio, ma non per il gradino più alto. Parigi si avvicina. "Ormai ho un bel vantaggio, anche oggi ho guadagnato qualcosa di più in vista della tappa di domani e della crono. Si può stare più sereni, anche se al Tour non c'è mai da essere troppo sereni", è il commento di Nibali. "Oggi la squadra è stata fenomenale a differenza di ieri ha controllato la corsa dall'inizio e poi nel finale chi aveva le gambe poteva provare qualcosa. Peraud ha fatto una bella azione, ma per me era più importante staccare gli altri". Sulla tappa di giovedì, Nibali ha spiegato: "Sarà una tappa difficile, più lunga di quella di oggi. Sicuramente ci sarà chi tenterà di fuggire da lontano, ma noi controlleremo la corsa".

    ORDINE D'ARRIVO DELLA DICIASSETTESIMA TAPPA

    1. Rafal Majka (POL-Tinkoff)
    2. Giovanni Visconti (ITA-Movistar) a 29''
    3. Vincenzo Nibali (ITA-Astana) a 46''
    4. Jean Christophe Peraud (FRA-Ag2r) a 46''
    5. Alessandro De Marchi (ITA-Cannondale) a 49''
    6. Pierre Rolland (FRA-Europcar) a 52''
    7. Frank Schleck (LUX-Trek) a 1'12''
    8. Bauke Mollema (NED-Belkin) a 1'12''
    9. Nicolas Roche (IRL-Tinkoff) a 1'25''
    10. Alejandro Valverde (ESP-Movistar) a 1'35''

    CLASSIFICA GENERALE

    1. Vincenzo Nibali (ITA-Astana)
    2. Alejandro Valverde (ESP-Movistar) a 5'26''
    3. Thibaut Pinot (FRA-FDJ) a 6'00''
    4. Jean Christophe Peraud (FRA-Ag2r) a 6'08''
    5. Romain Bardet (FRA-Ag2r) a 7'34''
    6. Tejay Vangarderen (USA-BMC) a 10'19''
    7. Bauke Mollema (NED-Belkin) a 11'59''
    8. Laurens Ten Dam (NED-Belkin) a 12'16''
    9. Leopold Konig (CZE-Netapp) a 12'40''
    10. Pierre Rolland (FRA-Europcar) a 13'15''
     
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30 replies since 4/7/2014, 22:32   374 views
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