GIUSEPPE UNGARETTI: sentimento di un uomo

Poesie di Giuseppe Ungaretti - 08/02/1888 – 01/06/1970

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  1. Lottovolante
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    Tu ti spezzasti


    I molti, immani, sparsi, grigi sassi
    Frementi ancora alle segrete fionde
    Di originarie fiamme soffocate
    Od ai terrori di fiumane vergini
    Ruinanti in implacabili carezze,
    Sopra l'abbaglio della sabbia rigidi
    In un vuoto orizzonte, non rammenti?

    E la recline, che s'apriva all'unico
    Raccogliersi dell'ombra nella valle,
    Araucaria, anelando ingigantita,
    Volta nell'ardua selce d'erme fibre
    Più delle altre dannate refrattaria,
    Fresca la bocca di farfalle e d'erbe
    Dove le radici si tagliava,
    Non la rammenti delirante muta
    Sopra tre palmi d'un rotondo ciottolo
    In un perfetto bilico
    Magicamente apparsa?

    Di ramo in ramo fiorrancino lieve,
    Ebbri di meraviglia gli avidi occhi
    Ne conquistavi la screziata cima,
    Temerario, musico bimbo,
    Solo per rivedere all'elmo lucido
    D'un fondo e quieto baratro di mare
    Favolose testuggini
    Ridestarsi fra le alghe.
    Della natura estrema la tensione
    E le subacquee pompe,
    Funebri moniti.

    Alzavi le braccia come ali
    E ridavi nascita al vento
    Correndo nel peso dell'aria immota.

    Nessuno mai vide posare
    Il tuo lieve piede di danza.

    Grazia, felice,
    Non avresti potuto non spezzarti
    In una cecità tanto indurita
    Tu semplice soffio e cristallo,

    Troppo umano lampo per l'empio,
    Selvoso, accanito, ronzante
    Ruggito d'un sole d'ignudo.

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