GIUSEPPE UNGARETTI: sentimento di un uomo

Poesie di Giuseppe Ungaretti - 08/02/1888 – 01/06/1970

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  1. Lottovolante
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    Folli i miei passi
    da Roma occupata



    Le usate strade
    Folli i miei passi come d'un automa
    Che una volta d'incanto si muovevano
    Con la mia corsa,
    Ora più svolgersi non sanno in grazie
    Piene di tempo
    Svelando, a ogni mio umore rimutate,
    I segni vani che le fanno vive
    Se ci misurano.

    E quando squillano al tramonto i vetri,
    Ma le case più non ne hanno allegria
    Per abitudine se alfine sosto
    Disilluso cercando almeno quiete,
    Nelle penombre caute
    Delle stanze raccolte
    Quantunque ne sia tenera la voce
    Non uno dei presenti sparsi oggetti,
    Invecchiato con me,
    O a residui d'immagini legato
    Di una qualche vicenda che mi occorse,
    Può inatteso tornare a circondarrni
    Sciogiiendomi dal cuore le parole.

    Appresero così le braccia offerte
    I carnali occhi
    Disfatti da dissimulate lacrime,
    L'orecchio assurdo,
    Quell'umile speranza
    Che travolgeva il teso Michelangelo
    A murare ogni spazio in un baleno
    Non concedendo all'anima
    Nemmeno la risorsa di spezzarsi.
    Per desolato fremito aIe dava
    A un'urbecome una semenza, arcana,
    Perpetuava in sé il certo cielo, cupola
    Febbrilmente superstite.

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