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Posts written by SueMebitch

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    Dopo tante donne nude a formato cubitale, un uomo col pisello di fuori non ci sta male!

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    Shimansky:
    l’Eros di Versace con l’hobby della falegnameria


    Il 28enne, americano, tra gli uomini più sexy del mondo secondo Models.com. Un suo tavolo battuto all’asta per 500 dollari


    «Un fusto eccezionale, paragonato a un dio greco per la chioma fluente e la mascella squadrata». È il ritratto di Brian Shimansky, 28enne del New Jersey, inserito dal portale Models.com nella classifica degli uomini più sexy del mondo. Protagonista di un recente articolo sul New York Times che, oltre alle innegabili qualità estetiche, ne segnala il talento da bricoleur. Dalle copertine al garage della casa di famiglia, dove lo statuario Shimansky (la sua popolarità si deve in gran parte alla pubblicità del profumo Eros di Versace) si diletta a realizzare mobili, rigorosamente su commissione. Con discreti risultati: un suo tavolo da caffè in noce, ricavato da un albero abbattuto da una tempesta, è stato venduto a una serata di beneficenza con base d’asta di 500 dollari. Non solo bello, dunque: inventivo, solidale, eco-friendly... «Mi piace riciclare i materiali di recupero, l’idea di una creatività senza confini». Il prossimo passo da aspirante designer potrebbe essere una mostra: «Ho accumulato diversi pezzi — rivela — . Sarebbe entusiasmante poterli esporre in una galleria o durante la settimana della moda».


    Il modello (umano) dell’atleta-eroe

    Sdoganato il cliché della maggiorata necessariamente oca, chissà che anche gli adoni stiano cercando di affermare una nuova identità. Oltre lo stereotipo del macho tutto muscoli e niente cervello. Quasi un inno alla normalità che, nel caso di David Shimansky, stride ancora di più con l’immagine mediatica. Una caduta prometeica: da divinità olimpica a simil-Geppetto. Fedele, almeno in questo, al mito: la perdita dei superpoteri in cambio di libertà. Non per hybris, la nemesi della tracotanza che ricade sul genere umano, ma per quello spirito «down to earth» (con i piedi per terra) tipico del pragmatismo americano. Come se l’icona di bellezza, consapevole che nulla è più effimero della celebrità, si stesse già preparando all’incontro con il Fato: quando il suo corpo, per quanto sano e robusto, inizierà a sfiorire. Modello di lungimiranza e antitesi del dandysmo alla Dorian Gray. Possibile che un giovane all’apice del successo sia anche saggio? Che si curi della caducità? Potrebbe — perché no — aver assimilato alcuni tratti del suo personaggio. Se è vero che dal 2012 Shimansky incarna l’Eros di Versace, nella versione classica il dio ha le fattezze di un fanciullo. Unici tratti comuni, l’arco e le frecce «responsabili» dell’innamoramento (e della sua ineffabilità). E però, nelle immagini della campagna, tra cui l’ultima al fianco di Lara Stone, il modello ricorda più l’iconografia dell’atleta eroe: corpo traslucido, come una seconda corazza, in stile bronzo di Riace o maratoneta con i muscoli cosparsi d’olio prima della gara. L’altro dettaglio spurio, non filologico, sono i calzari: più da Mercurio che da Cupido. Di nuovo, riferimenti (casuali?) a una prestanza fisica e mentale che rientra nella sfera umana, non in quella divina. Se c’è un aspetto, nella vita di Shimansky, in cui la Sorte ha giocato un ruolo decisivo è il suo esordio nella moda. Nel 2008, mentre è in fila per un concerto di John Mayer, una scout lo nota e gli chiede di posare per una foto estemporanea a torso nudo. Tre mesi dopo, viene ingaggiato per una campagna pubblicitaria di Dolce & Gabbana (foto di Mario Testino). Ma il modello del New Jersey, che a 28 anni vive ancora nella casa materna con il fratello minore, è solo l’ultimo dei «sexiest in the world», i più sexy del mondo. Classifica in continuo aggiornamento: sarà per questo che Shimansky si guarda intorno, consapevole dell’implacabile turn-over. Non si contano i super belli che l’hanno preceduto. Quelli che lo incalzano e si preparano al sorpasso. Tanto per citarne qualcuno: l’argentino Nacho Figueras, classe 1977, che da campione di polo è diventato il volto di Ralph Lauren per la linea Black label e per i profumi. In salita le sue quotazioni su Models.com, che lo colloca al 18mo posto tra i belli più ricchi e pagati. E come non ricordare il britannico David Gandy, protagonista della campagna del profumo Light blue di Dolce&Gabbana? Un palmarès di tutto rispetto, il suo, che vanta un sfilza di riconoscimenti: nel 2013 è stato nominato tra gli uomini più sexy del mondo dalla rivista «Cosmopolitan» e tra i cento più influenti del Regno Unito dal magazine «GQ». Un altro lungimirante, che ha saputo diversificare, è il brasiliano Jesus Luz, classe 1987, noto per aver avuto una relazione con la popstar Madonna: modello e dj. Si è ritagliato una seconda carriera nel cinema Michael Birgin, tra i primi a conquistarsi il titolo di «supermodel» che all’epoca, erano i gloriosi Nineties, era riservato solo a top del calibro di Naomi Campbell e Cindy Crawford. Famoso anche per la lunga, e controversa, relazione con Carolyne Bessette, durante il matrimonio con John John Kennedy. Il fiuto dell’ex material girl ha contribuito all’ascesa di un’altra icona maschile: Nick Kamen, modello inglese che nell’85 bucava lo schermo nello spot televisivo della Levi’s. L’anno dopo è la volta del singolo «Each time you break my heart», scritto e prodotto dalla popstar. Il nuovo millennio per l’ex idolo delle ragazzine con il look alla Elvis Presley è sempre più lontano dallo show system e all’insegna della pittura. Sono le alterne fortune, tra olimpica serenità e crucci quotidiani, degli adoni. Sempre più duttili nel reinventarsi.



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    Apple pensa a una penna "intelligente"
    E i diktat di Jobs sono ormai un ricordo


    Dopo l'iPad più piccolo e l'iPhone grande, un altro "affronto" alle scelte del fondatore: depositato il brevetto di una penna smart da utilizzare con il tablet o addirittura da sola.


    "Se hai una penna sei morto", disse Steve Jobs riferendosi agli "stylus" da usare in combinazione con un tablet.

    Aveva ragione, la storia gli ha dato ragione, e le dita, da lui scelte come principale strumento di input per gli iPhone e gli iPad sono state fondamentali nell'affermazione della rivoluzione "touch" che ha cambiato il nostro modo di rapportarci agli schermi, senza bisogno di tastiere o di pennini. Ma le cose cambiano e, soprattutto, la Apple di oggi non è più la Apple di Steve Jobs. Quindi potrebbero avere qualche fondamento i "rumors" che si sono moltiplicati recentemente sulla possibilità che la Apple sia al lavoro sulla realizzazione di una "smart pen", uno stylus da utilizzare assieme all'iPad o addirittura da sola. Richieste di brevetto in tal senso Apple ne ha depositate molte, la prima nel 2010, l'ultima alla fine del 2014, per progetti diversi, da un semplice sistema di input sul schermo alla più raffinata penna "intelligente" in grado di trasformare in file digitali la nostra scrittura su carta. Jobs di certo considerava la penna un'oggetto superato, "Chi vorrebbe una penna?! Un oggetto da prendere, mettere via, perdere, dover ricordare... nessuno vuole una penna", aveva detto nel 2007, e tutte le macchine Apple hanno fatto tranquillamente a meno di pennini dedicati. Molte ne sono state realizzate da terze parti soprattutto per iPhone e iPad, ma tutte hanno dovuto, per funzionare dignitosamente, aggirare i problemi posti dal multitouch delle macchine di Cupertino, pensate per funzionare con le dita e non con una penna, ottenendo risultati dignitosi, alle volte buoni, ma non perfetti.




    Il brevetto della Smart Pen


    In molti, invece, sulla base dei brevetti e scommettendo sul lancio di un iPad di grandi dimensioni nell'imminente futuro, pensano che la Apple di Tim Cook possa ancora una volta smentire le convinzioni più radicate di Jobs e guardare oltre, mettendo sul mercato una penna Apple. Le ipotesi sono sostanzialmente due, una più "rivoluzionaria" e una più "conservatrice". Secondo i sostenitori della prima, Apple sarebbe intenzionata a lanciare una campagna per una vita "paperless", l'inizio dell'abolizione definitiva della carta, creando una penna che, oltre a memorizzare la scrittura su fogli e trasformarla in file, consentendo quindi una forte riduzione dell'uso della carta stessa, abbia la capacità di "scrivere" su qualsiasi supporto, tenendo traccia quindi del movimento della mano nello scrivere un testo ma senza metterlo su supporti fisici, facendo apparire la scrittura direttamente su uno schermo, qualsiasi schermo al quale la penna possa collegarsi senza filo. I "conservatori" pensano invece che, molto più semplicemente, per non lasciare troppo spazio a Samsung e alla sua linea Note, e al tempo stesso fare felice una parte di utenza professionale, piccola ma solidissima, che non si accontenta di poter disegnare sullo schermo a mani libere o con pennini imperfetti, penna che comunque aprirebbe la strada verso l'abolizione della carta, anche se in maniera meno radicale. Non sarebbe comunque il primo "stylus" di Apple, dato che con il Newton, realizzato durante gli anni di Sculley e non del fondatore Steve Jobs, l'azienda ne forniva uno. Ma i "rumors" come ben si sa non raccontano necessariamente la realtà e quindi è difficile avere certezze su quello che bolle in pentola in casa Apple. Di sicuro grande attesa c'è per la "messa su strada" degli Apple Watch, per capire se la strada imboccata da Tim Cook sia quella giusta per il futuro dell'azienda, ma molta attesa c'è anche per i primi di giugno, quando si aprirà a San Francisco la conferenza degli sviluppatori, occasione nella quale potrebbero arrivare altre importanti novità, da quelle sempre attese in campo televisivo a quelle, più probabili, in campo automobilistico, medico e casalingo, con i vari "kit" messi a disposizione proprio degli sviluppatori nei mesi passati.



    L'iPad Mini



    L'iPhone 6 Plus



    L'Apple LC



    Apple Quadra



    Concept di una Tv Apple

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    Prima di farla cadere o demolire ci infilerei dentro quel fenomeno che ha firmato l'agibilità per farla costruire...

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    ALEXANDER BOETTCHER
    quelle notti folli di sesso a tre con un’amica


    Una giovane ha raccontato di un triangolo tra fantasie sessuali e vere e proprie violenze fisiche


    Ogni giorno un particolare nuovo dai verbali. E ogni giorno un elemento in più nella follia della coppia dell’acido. Ora è la volta delle folli notti di sesso a tre. È quanto emerge dal racconto di una nuova amica dei due giovani aggressori: Alexander Boettcher, 30 anni, broker, e Martina Levato, di 23 bocconiana. Lui, Alexander Boettcher, sembrava all’apparenza «un bravo ragazzo», ma poi mostrava filmati dove uomini dal volto «oscurato» uccidevano «delle galline tirandogli il collo» e impartiva delle «vere e proprie regole» nell’ambito di rapporti sessuali a tre durante una vacanza lo scorso anno in Grecia. È la testimonianza, definita dai magistrati milanesi «genuina» ma «inquietante», di una ragazza, E. A., contenuta negli atti dell’inchiesta sulla cosiddetta «coppia diabolica», formata dal broker e dalla bocconiana Martina Levato. Sabato, i due e il presunto complice Andrea Magnani, hanno ricevuto una nuova ordinanza di custodia cautelare per una serie di aggressioni con l’acido con al centro l’accusa di associazione per delinquere.


    Sesso a tre

    Nel verbale dello scorso 4 marzo, la giovane, che lavora come ragazza «immagine» in alcuni locali e che ha avuto una relazione in passato con Boettcher, racconta del «triangolo» in cui il broker l’aveva coinvolta assieme alla studentessa. Boettcher, ha spiegato la teste, decideva quali parti del corpo le due giovani potessero «toccare», mentre «lui invece poteva fare quello che voleva con noi». Tra i vari dettagli messi a verbale dalla giovane, ci sono anche le «scarnificazioni», ossia le ferite sulla pelle, che Martina subiva per opera di Alexander. E poi quei tatuaggi che sembrano due ferite. Tatuaggi rossi. Simulano carne viva. Scendono dalle spalle, tra i muscoli. Arrivano ai pettorali di Alexander. A febbraio scorso, la polizia interroga una sua amica. Che spiega il significato di quei segni: «L’ho accompagnato a farsi alcuni tatuaggi sulla pancia per completare il disegno sul petto; raffigurava le ali e la corazza di “Devilman”, un cartone animato degli Anni 80 che parla di un demone venuto dagli inferi». L’uomo che si credeva diavolo (sposato, 30 anni, viveva del patrimonio immobiliare di famiglia); la studentessa della Bocconi Martina Levato, 23 anni, che ha sentito la sua vita realizzata come amante dell’uomo-diavolo; Andrea Magnani, 32 anni, il loro «attendente» (per essere accolto nel giro del suo amico superuomo). Eccoli, tre ragazzi che hanno formato un’associazione a delinquere: hanno sfigurato con l’acido Pietro Barbini (28 dicembre 2014) e da ieri sono accusati di aver deturpato anche il volto di un altro studente, Stefano Savi (2 novembre), e di aver fallito per caso un terzo agguato (15 novembre)


    Solo l’uomo può tradire

    Alex sosteneva, lo racconta un’amica di Martina, «che l’uomo può tradire ma la donna no, deve essere e restare pura». E quindi Martina ha dovuto «consegnare» all’amante i suoi ex fidanzati, le relazioni occasionali, anche i ragazzi coi quali aveva scambiato un solo bacio: per punirli e per purificarsi. Scrive il gip Giuseppe Gennari nell’ordinanza di arresto di ieri: «La futilità è il filo conduttore di tutta questa storia. La sproporzione tra l’atto compiuto - grave, definitivo, mutilante - e il patto d’amore dei due protagonisti principali è talmente enorme che atterrisce». Il fumetto «Devilman» non è solo una suggestione. È la raffigurazione di un delirio. Boettcher ha vestito quella maschera: incisa sulla pelle, calata nella mente. Per mesi, nelle notti di Milano, Alex, Martina e l’aiutante hanno dato la caccia alle vittime, hanno cercato informazioni, anche minacciando. Il 4 agosto 2014, i due amanti cercano il ragazzo che Martina ha baciato in discoteca mesi prima, l’8 febbraio. Alex contatta via chat un’amica, che era nel locale quella sera, per essere sicuro che non nasconda nulla: «Ciao sono l’uomo Diavolo, deve ancora nascere la ragazzina che mi prende in giro. Perché sta scritto, a me la vendetta; io darò la retribuzione occhio per occhio e dente per dente, ma io ti dico: non contrastare il malvagio». Allega: una foto di Martina con l’incisione fresca della lettera «A» sulla guancia; sullo sfondo, guanti da chirurgo e una sagoma con un camice. Gli investigatori dell’Ufficio prevenzione generale della polizia, guidati da Maria Josè Falcicchia, sono entrati in questa storia la sera del 28 dicembre scorso, dopo l’agguato a Barbini. Hanno scavato a ritroso, trovando i collegamenti con altre aggressioni avvenute in città. Il pm Marcello Musso ha studiato gli elementi, li ha interpretati come si fa per le indagini di criminalità organizzata, e con il procuratore Alberto Nobili ha tracciato un filo unico, costruito una cornice, definito un’associazione a delinquere riconosciuta dal giudice. Hanno ascoltato le vittime e le loro famiglie; hanno tenuto in mente il loro dolore. Hanno parlato con Stefano Savi, che è stato sfigurato con l’acido solforico solo per caso. Perché era un ragazzo alto, bello e moro, come Giuliano Carparelli, quello che Martina aveva baciato a febbraio. Cercando Carparelli in discoteca, una sera di ottobre, la studentessa ha confuso i loro volti. Gli amanti aggrediscono Savi il 2 novembre, si accorgono subito di aver sbagliato, ma pur «con un fatto così orribile e inutile sulla coscienza», continuano la loro persecuzione «ai danni del “vero” Carparelli. Per i due la vita umana non vale nulla». Dentro questa storia c’è un’ansia di violenza insistita, ossessiva, prolungata per mesi. Tanto che Alexander aveva (e Martina accettava) una seconda amante. È stata questa donna a spiegare: Alexander disse «che Martina di lì a breve avrebbe dovuto fare qualcosa di grave che le avrebbe comportato un lungo periodo in carcere, per cui io avrei dovuto accettare un rapporto a tre». Una violenza proiettata nel futuro: «Se il nostro rapporto fosse andato avanti - conclude - Alex mi avrebbe richiesto la lista dei miei ex fidanzati».
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    ESTER KAPLANKOVA
    parlamentare si spoglia contro l'aumento delle tasse


    Le tasse aumentano in Repubblica Ceca e lei, Ester Kaplankova, membro del Partito dei Cittadini Liberi, si spoglia per protesta. "Meglio nudi che divorati dalle tasse" questo il suo messaggio. Nel video, diventato presto virale dopo essere stato pubblicato su Facebook e Youtube, Ester si mostra in un primo momento in biancheria intima, poi completamente senza veli coperta da qualche foglio di giornale e infine dalla bandiera del suo partito.

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    Associazione per delinquere:
    nuovi arresti per i tre dell’acido


    Gli accusati mossi da: "Vuoto che pervade l’animo, sprezzo assoluto per i fondamentali valori comuni alla specie umana".

    Martina Levato e Alexander Boettcher, la cosiddetta `coppia diabolica´, e Andrea Magnani, il complice, già detenuti per le lesioni gravissime causate con l’acido al ventiduenne Pietro Barbini formavano una vera e propria banda. È questa la conclusione a cui sono giunti gli investigatori della Polizia di Stato che la mattina del 18 aprile hanno recapitato ai tre un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip di Milano. Secondo le risultanze delle indagini, coordinate da Alberto Nobili e Marcello Musso, i tre avrebbero costituito una vera e propria associazione per delinquere responsabile dell’aggressione ai danni di altre due persone. Avrebbero insomma costituito «una vera e propria associazione per delinquere» finalizzata a purificare il connubio tra Martina Levato e Alexander Boettcher. Dunque, per i magistrati, qualsiasi uomo avesse avuto contatti con la giovane doveva essere punito, e ci sarebbero stati almeno altri 4 nomi in lista dopo Barbini, nella serie di esecuzioni pensate dalla coppia che avrebbe coinvolto Magnani per un appoggio logistico e materiale. Tutto ciò «per facilitare le cose», hanno spiegato gli inquirenti. La Levato, inoltre, è accusata anche di un tentativo di evirazione, avvenuto il 19 maggio scorso, in danno di uno studente della Cattolica, con cui la donna aveva avuto una breve relazione sentimentale.


    In Questura prevista conferenza stampa per le ore 11. «Chi scrive ha avuto a che fare con delinquenti di ogni livello e categoria. Mafiosi, ’ndranghetisti, rapinatori a mano armata, terroristi pronti a uccidere persone inermi, assassini di professione. Ebbene, mai si è avvertita una percezione di così intenso pericolo». È un passaggio dell’ ordinanza del gip di Milano Giuseppe Gennari, emessa su richiesta del pm Musso nei confronti di Levato, Boettcher e Magnani accusati di associazione per delinquere per una serie di aggressioni con l’acido. Secondo il gip, infatti, «spaventosamente intense, più che eccezionali (e lo si dice espressamente per Martina Levato, che versa in stato di gravidanza), sono le esigenze cautelari concernenti il pericolo di reiterazione della condotta criminosa». Questo pericolo, si legge ancora nell’ordinanza, «è il prodotto del vuoto che pervade l’animo dei tre protagonisti e che li spinge ad agire con uno sprezzo assoluto per i fondamentali valori comuni alla specie umana». Per arrivare all’emissione dell’ordinanza di custodia cautelare nei confronti della studentessa bocconiana, del broker immobiliare e del loro presunte complice, già finiti in carcere per aver sfigurato con l’acido Pietro Barbini lo scorso dicembre e ora destinatari di misura cautelare per altre aggressioni, è stata condotta un’indagine con metodi anti-mafia. Secondo gli inquirenti, infatti, c’è stata in questa inchiesta un’estensione di quel metodo di indagine e delle sensibilità usate per procedimenti contro la mafia. La ragazza e il suo amante Alexander Boettcher avevano anche acquistato «fucili a vernice, al fine di migliorare la capacità offensiva e la precisione nel colpire il volto delle vittime». «Quando per un capriccio amoroso - scrive il gip - per un’ ossessione di possesso e controllo sull’altrui persona (che poi è un modo per realizzare narcisisticamente se stessi) si è disposti ad infliggere un male enorme, rimanendo indifferenti all’altrui sofferenza e alla enorme sproporzione tra ciò che spinge ad agire e ciò che si provoca, tutto diventa possibile. Anche evirare un giovane studente, sfigurare un perfetto sconosciuto senza provare il minimo rimorso, sfregiare un compagno di studi e mutilarlo per sempre». La coppia e Magnani devono rispondere oltre che dell’ aggressione a Barbini anche di aver sfigurato per uno scambio di persona lo studente Stefano Savi il 2 novembre scorso e di aver tentato di aggredire con l’acido anche il fotografo Giuliano Carparelli, a metà novembre. La studentessa, in particolare, deve rispondere di un totale di nove capi di imputazione relativi ai tre episodi ed anche al tentativo di evirare anche un altro studente nel maggio 2014.
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    Le consiglierei di farsi aiutare da uno psicologo perché come esseri umani dobbiamo anche riconoscere i nostri limiti...

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    A me pare che questa casetta sia più bella di quelle attorno...

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    ALINA HENESSY
    pornostar si offre a Kokorin: 16 ore di sesso se segna altri 5 gol


    Proposta hot per l'attaccante della Dinamo Mosca Alexander Kokorin da parte di una pornoattrice russa: 16 ore di sesso se segnerà almeno 5 gol da qui alla fine del campionato. L'attrice si chiama Alina Yeremenko, in arte Alina Henessy, ed è famosa per aver vinto un Oscar del Porno per la miglior scena di sesso in un film straniero, girata insieme al re dell'hard italiano Rocco Siffredi. Non una missione impossibile per il bomber 24enne protagonista con la Russia di Fabio Capello agli ultimi Mondiali: mancano infatti nove giornate alla fine della Russian Premier League e Kokorin ha già segnato sette gol in 17 partite. Ora però ha un incentivo in più...



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    A me pare solo e semplice cattivo gusto e voglia di far parlare di sè...

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    ISIS DECAPITA 8 SOLDATI SIRIANI
    Nel video un bimbo passa i coltelli ai boia


    Nuovo filmato shock pubblicato in Rete. Le vittime erano state catturate nella provincia nord-occidentale di Hama


    Otto soldati siriani, che erano stati catturati nella provincia nord-occidentale di Hama, sono stati decapitati dall'Isis. In un nuovo video shock viene mostrato un bambino che consegna coltelli agli jihadisti prima dell'esecuzione. Lo riferisce il Site. Nel filmato i soldati indossano delle tute arancioni. Sarebbero stati uccisi "in quanto musulmani sciiti". Il video dura oltre quattro minuti. Nella prima metà mostra un miliziano in tunica marrone, barba lunga e turbante, con in braccio una mitraglietta, con alle spalle una serie di bandiere nere dell'Isis piantate su dei paletti: un set, come sempre ben studiato, per intimidire i propri nemici. L'uomo diffonde il suo proclama di morte contro l'esercito siriano e il suo leader, il presidente Bashar al Assad, immortalato in un fotogramma. A seguire si vede il corteo degli otto condannati a morte, in tuta arancione e occhi bendati, accompagnati al patibolo da un gruppo di miliziani a volto scoperto. Poi, entra in scena un bambino di circa dieci anni che distribuisce i coltelli ai boia. Non è la prima volta che la propaganda dell'Isis ricorre ai bambini. In altre circostanza sono stati utilizzati persino come killer. Un video pubblicato nemmeno un mese fa mostrava un ragazzino di dieci-dodici anni, che a volto scoperto e in mimetica sparava alla testa ad un diciannovenne accusato di essere una spia del Mossad.

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    Non dovevano selezionarla in partenza...ora la polemica è patetica e superflua...

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    Nei musei dovrebbero essere esposte esclusivamente opere d'arte...

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    Mi sembra un pò esagerato a mio parere...

    Inoltre i tumori non vengono solo al seno e alle ovaie, ma purtroppo anche altrove e di conseguenza non può mica togliersi tutti gli organi...

1110 replies since 31/12/2012
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