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Posts written by SueMebitch

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    ISIS:
    "Donna-ostaggio uccisa in raid", sarebbe vittima dei raid giordani


    Kayla Jean Mueller sarebbe stata uccisa nell’operazione "martire Muath". Il Pentagono: "Al momento nessuna conferma"


    L’Isis ha annunciato la morte della donna ostaggio americana, la cooperante Kayla Jean Mueller, in un raid aereo giordano, parte della pesante rappresaglia per la morte del pilota di caccia di Amman bruciato vivo dai jihadisti. Lo riferisce su twitter la direttrice del Site Rita Katz. Il Pentagono però sottolinea che al momento «non ci sono prove» mentre il ministro dell'Interno di Giordania, Hussein Al Majali, alla Cnn parla di «montatura» e «un'altra trovata di pubbliche relazioni» per spaccare la coalizione. La giovane, secondo il Califfato «è rimasta uccisa quando un aereo giordano ha colpito l’edificio dove si trovava nel governatorato di Raqqa, in Siria». L'attacco sarebbe avvenuto a mezzogiorno, durante le preghiere del venerdì.


    QUARTO OSTAGGIO AMERICANO

    Kayla Jean Mueller, 26 anni, era stata rapita in Siria nell'agosto del 2013 mentre lavorava come volontaria dell'ong «Support to Life» all'ospedale di Aleppo (in un'intervista al quotidiano Prescott, in Arizona, raccontava: «Non lascerò che la sofferenza dei siriani sia considerata normale») e potrebbe ora essere stata utilizzata come scudo umano. Era l'ultimo ostaggio americano nelle mani dell'Isis, e per lei era stato chiesto un riscatto da 6,6 milioni di dollari. Le autorità americane non avevano mai rivelato il suo nome. Se la sua morte venisse confermata si tratterebbe del quarto cittadino americano morto mentre era prigioniero dell'Isis dopo gli assassinati James Foley (il primo decapitato il 19 agosto) seguito da Steven Sotloff e Peter Kassig.

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    ISIS:
    la Giordania reagisce, scatta l’operazione "martire Muath"


    Ministro degli Esteri: «È solo l’inizio: colpiremo Isis ovunque». Decine di caccia di Amman hanno bombardato postazioni jihadiste.


    Bombe su postazioni dell’Isis in Siria, depositi di munizioni e centri di addestramento distrutti, decine di caccia dispiegati: la risposta di Amman all’esecuzione del proprio pilota, bruciato vivo dai jihadisti sunniti non si è fatta attendere. Ed è «solo l’inizio». Amman colpirà «l’Isis ovunque», in Siria e Iraq, ha annunciato il ministro degli Esteri giordano Nasser Judeh intervistato dalla Cnn all’indomani dei bombardamenti. È il nome in codice della rappresaglia - «Operazione martire Muath» - ad aprire il comunicato delle Forze armate. Che si chiude così: «Pagheranno per ogni capello di Muath». Dopo la missione punitiva, i caccia hanno sorvolato la città natale del pilota. Poco prima Re Abdallah aveva fatto visita alla famiglia del 26enne al-Kassasbeh a Karak, suo luogo di origine; anche la regina Rania ha incontrato i famigliari del pilota e abbracciato la vedova di Mutah, Anwar Tarawneh. Dopo la barbara uccisione, la Giordania «non esclude» la possibilità di inviare anche truppe speciali di terra per operazioni contro Isis. Al-Jazeera riferisce do movimenti di truppe giordane vicino al confine con l’Iraq, nella provincia di Anbar, dove è più radicata la presenza dei jihadisti.


    E' SOLO L'INIZIO

    L’attacco di giovedì della Giordania contro lo Stato islamico in Siria «è l’inizio della nostra ritorsione in risposta a questa orribile e brutale uccisione del nostro giovane e coraggioso pilota» Muath al-Kassasbeh. Lo ha detto il ministro degli Esteri della Giordania, Nasser Judeh alla Cnn. Judeh ha aggiunto che il Paese sta «alzando la posta in gioco», inseguendo i militanti «con qualsiasi mezzo abbiamo». Un funzionario Usa ha dichiarato a un’agenzia di stampa che alla missione ha partecipato anche l’aviazione degli Stati Uniti, fornendo informazioni di intelligence, di sorveglianza, ricognizione e supporto alla scelta dei bersagli. Da un predicatore jihadista detenuto in giordania e rimesso in libertà nelle ultime ore sono arrivate, venerdì, parole di dura condanna della brutale uccisione del pilota giordano: «Inaccettabile, per qualunque religione», ha detto Abu Mohammed al-Maqdesi (alias Issam Taher al Barqawi, con passaporto giordano ma di origini palestinesi), considerato il padre spirituale del qaedista Abu Mussab Zarqawi e di molti militanti di al-Qaida. Dopo essere stato in prigione in Giordania per tre mesi, il 55enne leader jihadista noto per aver esplicitamente accusato di miscredenza il regime saudita, potrebbe secondo alcuni commentatori essere usato dalle autorità giordane per rivolgere ai suoi seguaci sermoni anti-Stato islamico.





    L'ABBRACCIO DI RANIA ALLA VEDOVA DEL PILOTA

    Abbraccio di condoglianze della regina Rania di Giordania alla vedova del pilota brutalmente ucciso dai militanti dell'Is. Re Abdullah II e sua moglie hanno incontrato la famiglia del militare. Anwar Tarawneh, sposata a Muad solo per 5 mesi, ha appreso della morte del marito da Facebook.

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    Sguardo, muscoli e bisturi:
    i giochi malati di Alexander per plagiare amanti e amici


    Oltre a Martina aveva un’altra donna, le maltrattava. Il complice dell’aggressione con l’acido: "Non sapevo dirgli di no"

    Inverno dell’anno scorso, serata gelida, su Milano scende un violento acquazzone, sono passate le 23, le persone che attraversano piazza del Duomo corrono via sotto gli ombrelli. A pochi passi, in via dei Mercanti, cuore storico della città, due uomini fanno scatti e flessioni. Si allenano sotto il temporale. Uno dei due è Alexander Boettcher, 30 anni, oggi in carcere con la sua amante Martina Levato per l’aggressione con l’acido che il 28 dicembre scorso ha distrutto il volto e l’esistenza di un ex compagno di liceo della ragazza. Era un’abitudine, per Alexander. Una sfida. Al parco di Trenno (Nord della città), al parco Ravizza (vicino all’università Bocconi): allenamenti in condizioni estreme. Culto del fisico impastato di anabolizzanti.


    Un pezzo del suo delirio di onnipotenza...

    Inverno dell’anno scorso, serata gelida, su Milano scende un violento acquazzone, sono passate le 23, le persone che attraversano piazza del Duomo corrono via sotto gli ombrelli. A pochi passi, in via dei Mercanti, cuore storico della città, due uomini fanno scatti e flessioni. Si allenano sotto il temporale. Uno dei due è Alexander Boettcher, 30 anni, oggi in carcere con la sua amante Martina Levato per l’aggressione con l’acido che il 28 dicembre scorso ha distrutto il volto e l’esistenza di un ex compagno di liceo della ragazza. Era un’abitudine, per Alexander. Una sfida. Al parco di Trenno (Nord della città), al parco Ravizza (vicino all’università Bocconi): allenamenti in condizioni estreme. Culto del fisico impastato di anabolizzanti. Un pezzo del suo delirio di onnipotenza. È passato un mese dall’agguato contro Pietro Barbini. C’è un altro uomo, complice della coppia, in carcere da lunedì, che racconta: «Non riuscivo a dirgli di no». Andrea Magnani, 32 anni, bancario, compagno di allenamenti di Alexander, ha seguito la deriva violenta della coppia e ora cerca di ritagliarsi un ruolo da comprimario. Nei suoi verbali racconta: «Intorno a metà ottobre ho accompagnato Alexander in una discoteca, il Divina, cercavano un ragazzo, dicevano che fosse un amico dell’uomo che aveva violentato Martina». Era una serata di caccia. Bisogna tener presente le date: nella notte tra l’1 e il 2 novembre 2014, qualcuno scaglia un contenitore di acido sul volto di Stefano S., studente di economia, cliente abituale del Divina. E poi: 15 novembre 2014, una donna (che secondo l’accusa è Martina Levato) butta altro acido contro Giuliano C., fotografo, anche lui frequentatore dello stesso locale; il ragazzo si salva perché si ripara con un ombrello. Quel giorno un uomo (Alexander Boettcher, secondo l’accusa) aggredisce Giuliano C. mentre fotografa l’auto con la quale Martina sta scappando: è l’auto di Magnani, il veicolo prestato per l’agguato. Il palestrato dominante; l’amante sottomessa e allo stesso tempo manipolatrice, per tenersi stretta il suo uomo; l’«attendente» che segue la coppia, l’aiuta, la spalleggia. Sembra esserci l’attrazione magnetica esercitata da Alexander al centro di questi rapporti deviati. Due uomini e una donna che s’erano costruiti un mondo a parte, dove cullare e sfogare le proprie ossessioni. La peggiore: essere vendicatori, di chiunque avesse avuto rapporti con Martina Levato. Gli investigatori dell’Ufficio prevenzione generale della polizia, guidati da Maria Josè Falcicchia, stanno cercando i fili di quella sequenza di aggressioni. In Procura lavorano da settimane il pubblico ministero Marcello Musso e il procuratore Alberto Nobili. Magnani ha raccontato i momenti successivi all’agguato di dicembre: «Martina mi ha minacciato, mi ha detto di non parlare altrimenti me la sarei vista con Alexander, anche i miei familiari sarebbero stati in pericolo». Potrebbero essere bugie, per alleggerire il proprio ruolo. «Ho sempre cercato di compiacere Alex, lo ammiravo». Lui, Boettcher, oltre a una moglie, aveva Martina e un’altra amante. Un bisturi per incidere con la sua iniziale il volto delle donne. Rapporti estremi, abitudini che ruotavano intorno all’idea deviata di castigo: all’interno della coppia, con Martina; poi della coppia all’esterno, contro vittime inconsapevoli. Il Boettcher precedente era un mingherlino, non brillante a scuola, senza padre, una moglie croata sposata a 22 anni, vita agiata grazie al patrimonio immobiliare della madre, pochi amici se non quelli del circolo di kayak, sport della moglie. Proprio sui torrenti il suo fisico aveva ceduto, le spalle lussate, operate, che continuavano a uscirgli dall’articolazione, sotto i muscoli possentemente gonfiati dalla chimica.

    Quel fisico, quasi simbolico: proiezione di un ego smisurato. Incarnazione plastica di un delirio.
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    Jordan
    executes convicted jihadists in response to sickening ISIS video of pilot burned alive.


    Al-Qaeda operative Ziyad Karboli and failed female suicide bomber Sajida al-Rishawi - both Iraqi nationals - were hanged at dawn, according to officials


    Jordan has executed two convicts, including a female jihadist, hours after Islamic State posted a video showing of its air force pilots burned alive. Al-Qaeda operative Ziyad Karboli and failed female suicide bomber Sajida al-Rishawi - both Iraqi nationals - were hanged at dawn, according to officials. Pilot Moaz al-Kasasbeh was flying an anti-IS mission over Syria when his plane crashed and Jordan had attempted to make a prisoner swap involving al-Rishawi. Yesterday, Islamic State released a video showing Lt Kasasbeh being burned alive in a cage. Jordan vowed to make a “strong, earth-shaking and decisive” response to the horrifying footage - reportedly shot up to a month ago. It showed the militants setting the man alight before watching him burn, and followed a video of the beheading of Japanese hostage Kenji Goto. Sajida al-Rishawi had been on death row in the country for her role in attacks that killed 60 people in 2005. Ziyad Karboli was convicted in 2008 of killing a Jordan national. Both were executed at 4am local time (2am GMT). Beforehand, Army spokesman Colonel Mamdouh al-Ameri added: “The revenge will be as big as the calamity that’s hit Jordan.” Al-Ameri added on Tuesday that Lt Kasasbeh had "fallen as a martyr". "His blood will not be shed in vain. Our punishment and revenge will be as huge as the loss of the Jordanians." The Jordanians have been under increasing pressure to make concessions with Islamic State as public opinion turns against the country's alliance with the US and other western powers. King of Jordan Abdullah was quoted after japanese reporter Kenji Goto's murder as saying the "cowardly criminal act" had nothing to do with Islam.

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    AMMAN
    giustizia al-Rishawi


    Muadh al Kassasbe era nelle mani dei terroristi dal 24 dicembre. Il video, risalente al 3 gennaio, lo mostra bruciare. La Giordania risponde giustiziando Al-Rishaw.


    La vendetta del governo giordano contro l’Isis per l’uccisione di Muad Kasasbeah, pilota di 26 anni, non si è fatta attendere.

    Sajida al Rishawi, la kamikaze irachena condannata a morte per il suo ruolo negli attentati del 2005 ad Amman, è stata giustiziata all’alba, insieme a un secondo prigioniero. Era stata oggetto di una trattativa tra il governo giordano e i miliziani dello Stato Islamico, volta alla liberazione del pilota Muath al-Kaseasbeh. Re Abdallah ha interrotto la sua visita negli Stati Uniti per rientrare ad Amman. E intanto l’Università di Al-Azhar al Cairo, il più prestigioso centro d’insegnamento dell’Islam sunnita, ha chiesto l’uccisione e la crocifissione dei terroristi dell’Isis, esprimendo sdegno per la barbara uccisione del pilota giordano. In una durissima nota diffusa dopo il video in cui Maaz al-Kassasbeh veniva bruciato vivo, l’autorità religiosa ha chiesto «l’uccisione, la crocifissione e la mutilazione dei terroristi dello Stato Islamico».


    IL VIDEO DELL'UCCISIONE DEL PILOTA GIORDANO

    Martedì Isis ha diffuso il drammatico video dell’uccisione del pilota giordano, avvenuta il 3 gennaio scorso. L’uomo è chiuso in gabbia con una lingua di fuoco che procede verso di lui; subito dopo appare avvolto dalla fiamme e in un’altra si vedono i resti del corpo carbonizzato. Manca ancora una verifica indipendente dell’attendibilità delle immagini. Ad appiccare il fuoco con una torcia a una striscia di benzina che poi si propaga alla gabbia ed investe il pilota è un «emiro (comandante) di una regione dello Stato islamico colpita» dai bombardamenti, afferma una voce fuori campo. L’uomo, come altri miliziani armati che lo circonda, indossa una mimetica color kaki e ha il viso coperto. Non è quindi vestito di nero, come il boia che ha decapitato gli ostaggi americani, britannici e il giornalista giapponese Kenji Goto. Il prigioniero, invece, indossa l’ormai tristemente famosa tuta arancione dei detenuti di Guantanamo e degli altri ostaggi dello Stato islamico finora uccisi, che questa volta è imbevuta di benzina. Muad al Kasasbaeh era caduto - abbattuto secondo Isis - sui cieli siriani di Raqqa, la capitale dello Stato Islamico, il 24 dicembre mentre sorvolava la zona a bordo del suo caccia F-16. Isis aveva immediatamente lanciato un concorso online per chiedere alla rete come uccidere il pilota e il 2 gennaio aveva dato notizia di averlo eliminato. Archiviato il suo nome con la sua presunta morte, era tornato fuori il 20 gennaio con la richiesta di riscatto di 200 milioni di dollari avanzata da Isis a Tokyo per liberare i due ostaggi giapponesi, Haruna Yukava e Kenji Goto. Il 24 gennaio venne ucciso il contractor Yukava e allora Isis, rinunciando ai 200 milioni di riscatto, chiese la liberazione della terrorista qaedista Sajida al Rishavi. Quest’ultima è considerata da Isis un simbolo perché nel 2005 aveva partecipato ad un attentato suicida ad Amman in cui tre suoi complici, tra cui il marito, si fecero saltare in aria ad un matrimonio uccidendo oltre 50 persone. Il suo giubbetto esplosivo non si innescò e lei tento invano di dileguarsi mischiandosi alla folla dei sopravvissuti in fuga.
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    TAIWAN
    cade aereo di linea con 58 passeggeri: almeno 19 morti


    Il volo della Transasia poco dopo il decollo da Taipei ha perso quota, ha urtato il ponte di un cavalcavia ed è finito in un fiume.


    Si aggrava il bilancio dell'incidente aereo avvenuto questa mattina a Taipei, nell'isola di Taiwan, dove un aereo passeggeri con 58 persone a bordo è precipitato in un fiume. Al momento il bollettino parla di 19 morti. L'Atr72 della TransAsia Airways ha perso improvvisamente quota ed è finito nel fiume Keelung dopo avere colpito un ponte stradale alle 10,45 del mattino, pochi minuti dopo il decollo dall'aeroporto Songshan, il secondo della capitale. Una parte dell'ala ha urtato un taxi che passava in quel momento sull'autostrada ferendo autista e passeggera. L'aereo era in servizio dallo scorso aprile ed era stato revisionato a gennaio. Il bilancio avrebbe comunque potuto essere ancora più pesante. Almeno 28 persone, tra cui un bambino, sono riuscite infatti a mettersi in salvo uscendo dall'aereo con indosso i giubbotti salvagente e salendo sui gommoni dei soccorritori. Tre sono in gravi condizioni e si teme per le loro vite. Decine di altre sono ancora intrappolate nel velivolo. Sul posto oltre 160 soccorritori e otto imbarcazioni.


    Il volo GE 235 era diretto all'isola di Kinmen e aveva a bordo 53 passeggeri (fra cui 31 turisti cinesi) e cinque membri dell'equipaggio. Il pilota aveva inviato tre messaggi alla torre di controllo indicando una situazione di estremo pericolo poco dopo il decollo dall'aeroporto Songshan di Taipei, secondo quanto riferito dall'autorità per l'aviazione civile, che ha aperto un'indagine per stabilire la causa dell'incidente. Il luogo dello schianto si trova a cinque chilometri dalla pista da cui l'aereo era decollato. Prima della caduta, il pilota ha avuto solo il tempo di lanciare l'Sos per il "flameout" di un motore, in pratica l'arresto della combustione. L'amministratore delegato di TransAsia (la terza compagnia di Taiwan), Chen Xinde, è apparso in tv per scusarsi con le famiglie dei passeggeri e dell'equipaggio per il tragico incidente. Un altro aereo turboelica della TransAsia, sempre un Atr 72, era precipitato nel luglio dello scorso anno, uccidendo quarantotto persone. L'aereo si era schiantato sui monti delle isole Penghu mentre era in fase di atterraggio. E' il secondo incidente in sei mesi per la compagnia taiwanese dopo quello avvenuto alla fine di luglio costato la vita ad altre 47 persone.

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    Video – Entire video of ISIS burning Jordanian pilot (22min) - Discretion advised - HERE - OR TRY HERE

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    VIDEO INTEGRALE QUI

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    TOPLESS PROTEST IN BRAZIL!
    Topless Activists Took Over Brazil's Ipanema Beach In Rio De Janeiro



    I can’t remember exactly what the topless activities in Rio are fighting for exactly. I think I knew at one time and then lost track and stopped caring. That’s one of the dangers in over-funbagging. Good for the heart, not so good for the short term memory and executive functions. Suffice it to say, topless protests on Ipanema Beach look somewhat different than topless protests in Europe against the Pope or here in New York against sexist topless laws that haven’t existed for decades. Like everything in Brazil, these topless protests are simply more fun. I try to stick to just celebrity coverage on Lottovolante, but every now and then a global news story of such significant occurs that I feel I simply must journalistically report. For some reason these significant global news stories do tend to have nekkid women involved. Must be random. Fight the power. Free the nipple. Enjoy.


    Topless-Activists-Took-Over-Brazils-Ipanema-Beach-In-Rio-De-Janeiro-10




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    VIDEO ISIS:
    il pilota giordano chiuso in gabbia e arso vivo


    Amman mercoledì giustizierà la kamikaze Sajida Al-Rishaw


    CLICCA QUI [VIDEO SENZA CENSURA]

    Un nuovo raccapricciante video dell’Isis mostra il pilota giordano bruciato vivo. Lo riferisce Rita Katz, direttrice del sito di intelligence Site, via Twitter. Muadh al Kassasbe, 27 anni, tenente colonnello, era stato catturato dal Califfato il 24 dicembre, dopo che era precipitato in Siria col suo F-16. L’esercito giordano ha dato conferma dell’esecuzione. La famiglia è stata avvertita. Permangono però dubbi sulla data dell’uccisione: secondo la tv giordana il video risalirebbe a un mese fa, al 3 gennaio quindi. Sono in corso anche le verifiche dei servizi americani, per confermare l’autenticità del video. Nel frattempo la Casa Bianca «condanna con forza le azioni dell’Isis» ed esprime «solidarietà al governo della Giordania e al popolo giordano».


    KAMIKAZE IRACHENA VERRA' GIUSTIZIATA

    Arriva subito anche il messaggio di Obama: «Il video mostra la brutalità dell’Isis, mostra dove può portare la degenerazione di un’ideologia e rafforza la nostra determinazione a sconfiggere l’Isis» e costringe la coalizione internazionale creata per «sconfiggere» il gruppo estremista a «raddoppiare la determinazione». Nel frattempo Re Abdallah di Giordania ha deciso di interrompere la visita in corso proprio negli Usa e di rientrare d’urgenza ad Amman. Come risposta all’esecuzione, secondo quanto rende noto Arabic Sky News, verrà giustiziata la terrorista irachena Sajida al-Rishawi insieme ad altri 5 terroristi in carcere in Giordania. «Il sangue del martire non sarà stato versato invano e la vendetta sarà proporzionale a questa catastrofe che ha colpito tutti i giordani», avrebbe affermato il portavoce dell’esercito, il generale Mamduh al-Amiri, che non ha tuttavia fornito altri dettagli sulle azioni che metterà in campo Amman contro gli jihadisti dell’Isis. Non c’è al momento conferma ufficiale da Amman, ma fonti di sicurezza hanno assicurato all’agenzia Afp che «la sentenza sarà eseguita domani (mercoledì, ndr) mattina all’alba». Il video dura ben 22 minuti e sarebbe stato girato dalla media company “ufficiale” dell’Isis, al Furqan. Le immagini mostrano l’ostaggio, vestito di arancione, con un ematoma sotto l’occhio destro mentre pronuncia alcune frasi, ripreso in primo piano con alle spalle uno sfondo nero su cui compaiono alcune bandiere dei Paesi della coalizione anti-Isis (tra cui Canada, Francia, Usa, Regno Unito, Emirati arabi e Giordania). In una seconda sequenza si vede poi il pilota giordano in piedi davanti a un gruppo di miliziani armati schierati col volto scoperto e in tuta mimetica. Nell’ultima sequenza si vede l’ostaggio in una gabbia col fuoco che avanza e inesorabilmente lo circonda. Il pilota poi sarebbe stato sepolto da un bulldozer sotto le macerie. Poco prima, nello stesso filmato, il video mostrava i corpi carbonizzati di vittime di bombardamenti aerei della Coalizione internazionale. Lo Stato islamico ha posto una taglia su oltre 50 piloti giordani che, secondo i jihadisti, partecipano ai raid della Coalizione internazionale anti-Isis: lo si vede nel video che ritrae la macabra uccisione del pilota, la lista dettagliata delle loro generalità. «Ricercato. Pilota crociato», è il titolo di ciascuna scheda, con la foto del pilota e i suoi dati anagrafici in arabo e inglese. Nel video, ad appiccare il fuoco con una torcia a una striscia di benzina che poi si propaga alla gabbia ed investe il pilota è un «emiro (comandante) di una regione dello Stato islamico colpita» dai bombardamenti, afferma una voce fuori campo. L’uomo, come altri miliziani armati che lo attorniano, indossa una mimetica color kaki e ha il viso coperto. Non è quindi vestito di nero, come il boia che ha decapitato gli ostaggi americani, britannici e il giornalista giapponese Kenji Goto. Il prigioniero, invece, indossa l’ormai tristemente famosa tuta arancione dei detenuti di Guantanamo e degli altri ostaggi dello Stato islamico finora uccisi, che questa volta è imbevuta di benzina. Nelle immagini precedenti, il pilota giordano viene fatto vedere mentre cammina apparentemente tra le macerie di una località colpita dai bombardamenti della Coalizione a guida americana. La vicenda legata alla cattura del pilota giordano è stata da subito molto complessa da gestire. I terroristi di Isis, dopo aver dichiarato di averlo ucciso ai primi di gennaio, avevano poi legato le sue sorti a quelle dell’ostaggio giapponese Kenji Goto. In un messaggio audio lo Stato islamico aveva dato un ultimatum di 24 ore chiedendo alla Giordania di liberare la terrorista al Rishawi, irachena, altrimenti avrebbe ucciso gli ostaggi. La donna è detenuta in Giordana dopo essere stata condannata a morte per l’attacco del 2005 a un hotel di Amman. La Giordania era d’accordo ma voleva prima la prova che il pilota fosse vivo. I negoziati sono così naufragati. L’ostaggio giapponese Goto è stato decapitato lo scorso 31 gennaio. A dicembre Isis aveva lanciato un sondaggio choc sul web: «Come volete che venga ucciso il pilota?». Un appello in grado di raggiungere oltre 10mila sostenitori in 24 ore. Il ributtante sondaggio era la “risposta” di Isis alla campagna di tipo umanitario, #BringHimHome (portatelo a casa), lanciata dai paesi arabi scossi dalla vicend, e trascinata da un messaggio solidale della regina Rania di Giordania e del segretario dell’Onu, Ban Ki-moon. E martedì, dopo la notizia del video choc, proprio dal web arrivano altri numerosi messaggi di plauso e soddisfazione da parte di numerosi utenti. «Guardate come muore un infedele», è il titolo di messaggi apparsi su Twitter da account che si identificano con l’Isis. «Finalmente giustizia è fatta», scrive un utente che si fa chiamare, in arabo, il cavaliere dell’Islam. «Ecco cosa capita ai malvagi crociati», è il ritornello di altri. Accanto ai fotogrammi del video dell’Isis si mostrano immagini di bambini carbonizzati e intrappolati sotto le macerie, con riferimento alle «vittime dei raid dei crociati», indicando così la Coalizione anti-jihadisti.



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    Muadh al-Kasasbeh
    Isis video purports to show Jordanian hostage burning to death


    Muadh al-Kasasbeh, who was captured by Islamic State just before Christmas, appears to have been set alight while locked in a cage


    Islamic State militants claim to have killed a Jordanian pilot they were keeping hostage by burning him alive...

    First Lieutenant Muadh al-Kasasbeh, who flew an F-16 fighter jet in operations against Isis fighters and whose plane came down near Raqqa, northern Syria just before Christmas, appears to have been murdered. Images from a video show him being set alight while locked in a cage. In a 22 min, 34 sec minute video being circulated over social media and embossed with the logo of Isis’s main media outlet, al-Furqaan, pilot Kasasbeh can be seen in a cage surrounded by flames. During the last fortnight’s negotiations over the life of Japanese journalist Kenji Goto, the Jordanian government appeared willing to free a failed female suicide bomber in exchange for the release of their pilot and Kenji Goto. But following the release of the Isis video on Tuesday, Jordanian state TV reported that he had been killed on January 3. A video of Kenji Goto appearing to confirm his death was circulated over the weekend. Reuters reported that the head of the Jordanian armed forces has informed Kasasbeh’s family of his death.

    UNCENSORED VIDEO HERE









    Edited by SueMebitch - 3/2/2015, 20:38
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    Secondo Tahrir News, un sito di giornalisti siriani, il luogo della decapitazione è vicino Aleppo.

    CLICCA QUI



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    KENJI GOTO
    Islamic State releases gruesome video showing 'beheading of second Japanese hostage'


    Mr Goto, a freelance journalist, was captured by the terror group in October and was initially held ransom for $200 million


    Islamic State has released a gruesome video claiming to show the beheading of their second Japanese hostage. Kenji Goto, a freelance journalist, was captured by the terror group in October and was threatened with death unless an Iraqi female militant was handed over by Jordan. However, tonight the terror group has posted a clip online showing Mr Goto being killed in typically brutal fashion. The hostage is seen on his knees wearing an orange jumpsuit while a man in a balaclava stands over him with a knife. The footage is too graphic to be shown here. Mr Kenji Goto was married and a father of two. The terrorist group had contacted his wife Rinko for the first time on December 2, saying her husband had been taken hostage. Earlier this month Islamic State released a video demand for $200m for the lives of fellow hostage Haruna Yukawa and Mr Kenji Goto. On Tuesday MsGoto received an email threatening to kill a Jordanian pilot being held with her husband. IS had demanded the release of Iraqi militant Sajida al-Rishawi, 46 years-old. But now group appears to have killed the hostage although the Japanese government has yet to officially confirm his death.

    UNCENSORED VIDEO [CLICK HERE]





    Edited by SueMebitch - 31/1/2015, 23:17
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    KENJI GOTO:
    Isis, decapita il reporter giapponese


    Kenji Goto, il giornalista, indossa la tuta arancione come gli altri ostaggi dello Stato islamico.


    L'Isis ha diffuso il video della decapitazione dell'ostaggio giapponese, il reporter Kenji Goto. Lo riferisce il Site, il sito di monitoraggio del jihadismo. Il 25 gennaio era stato decapitato l'altro detenuto giapponese, Haruna Yukawa. Ad uccidere Goto è di nuovo il boia "John" che, rivolto al governo giapponese, dice: "Voi, insieme ai vostri stupidi alleati non avete capito che siamo assetati del vostro sangue". Il video di un minuto e 7 secondi è stato prodotto da al-Furqan Media Foundation, la "casa di produzione" dell'Isis ed è stato diffuso su Twitter. Goto indossa la tuta arancione come precedenti ostaggi dello Stato islamico. Per la liberazione di Goto, i jihadisti avevano chiesto il rilascio della terrorista irachena Sajida Rishawi in carcere in Giordania. Amman aveva dato la sua disponibilità, chiedendo a sua volta la liberazione del pilota giordano caduto nelle mani dell'Isis, Muaz Kassasbe. Minacce al Giappone - "Voi giapponesi, come i vostri stupidi alleati nella coalizione satanica, dovete ancora capire che noi , per grazia di Allah, siamo un califfato islamico con autorità e potere, un intero esercito assetato del vostro sangue". "Abe - afferma John rivolgendosi al primo ministro, mentre brandisce il coltello sopra l'ostaggio inginocchiato ma ancora in vita - data la tua spericolata decisione di partecipare ad una guerra che non potete vincere, questo coltello non solo sgozzerà Kenji, ma continuerà la sua opera e causerà carneficine ovunque la vostra gente si troverà. L'incubo per il Giappone è incominciato". In nuovo video nessun accenno a pilota giordano - Il nuovo video non contiene alcun riferimento alla sorte del pilota giordano Muaz Kassasbe. Lo riferisce il Site. Su Twitter circolavano notizie non confermate che anche il pilota fosse stato decapitato.

    CLICCA E GUARDA IL VIDEO INTEGRALE

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    Edited by SueMebitch - 31/1/2015, 23:19
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    TORRE HOCHHAUS
    a Vienna, il palazzo è una clessidra, gira per far passare il sole


    A Vienna norme urbanistiche impediscono la costruzione di qualsiasi edificio che possa mettere in ombra i palazzi adiacenti per più di due ore al giorno. Questo limite ferreo impedisce praticamente di costruire palazzi che possano svettare. Ma lo studio di architettura MVRDV di Rotterdam ha voluto accettare la sfida di costruire qui un edificio di ben trenta piani. Il risultato è un palazzo/clessidra che ruota come un cubo di Rubik nel bel mezzo della sua "statura" assicurando le giuste ore di sole. Situato nel quartiere Simmering, la Torre Hochhaus, questo il nome, è studiata in modo che ciascuno dei primi 10 piani sia costruito con un'angolatura diversa in modo da poter garantire il passaggio di luce dall'alba al tramonto. Non solo: questa "torsione" regala alla struttura un tocco futuristico, riuscendo a controllare meglio le raffiche di vento ed offre ad ogni piano "strizzato" una terrazza mozzafiato.


1110 replies since 31/12/2012
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