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Posts written by Sad Calipso

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    Inedito Warhol: le opere mai viste in mostra a Oxford

    Di lui e della sua produzione si sa quasi tutto. I lavori sono esposti nei più grandi musei del mondo. D'altronde è un'icona. In questo caso, però, non ci sono solo le serigrafie che lo hanno reso famoso, come quelle di Marlyn Monroe e Mao Zedong. La lente di questa collezione privata di Andy Warhol racconta un artista diverso con oltre cento opere mai viste prima. Si potranno ammirare dal prossimo 4 febbraio (fino al 15 marzo) a Oxford che ospiterà l'esposizione che vede protagoniste una parte "nascosta" delle creazioni del padre della Pop Art americana provenienti dalla Collezione statunitense Hall, con alcuni prestiti dal Warhol Museum di Pittsburgh. Curata da Sir Norman Rosenthal, l'esibizione si estende su una vasta produzione che va dal 1960 fino all'ultimo decennio delle sperimentazioni di Warhol, segnate da immagini angoscianti, volti indecifrabili e profili nascosti nell'ombra



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    Sulla spiaggia di Lesbo: così Ai Weiwei ricorda il piccolo Aylan

    Lo scatto non può che ricordare la foto che ha sconvolto il mondo interno, mostrando la morte di Aylan al-Kurdi, il bambino siriano di tre anni trovato in acque turche. La posa di dell'artista cinese Ai Weiwei è inequivocabile: steso sulla sabbia, ha scelto di richiamare alla memoria di tutti la tragedia degli immigrati ancora oggi in fuga dai paesi in guerra. Mentre l'Europa cerca di fare fronte all'ondata dei profughi, l'artista cinese si trova nell'isola greca di Lesbo, - uno dei centri nevralgici per i continui arrivi via mare - dove sta lavorando a un progetto per ricordare i migranti morti. Proprio in questi giorni Ai Weiwei ha deciso di sospendere la sua mostra ''Ruptures'' in Danimarca, in segno di protesta per la decisione di Copenaghen di confiscare beni di valore ai richiedenti asilo per la loro permanenza nel paese. Ora la foto, pubblicata da India Today e condivisa su Twitter, per contestare con forza le politiche restrittive dei paesi europei e sensibilizzare così l'opinione pubblica su una crisi che sembra non trovare soluzione...



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    Un gran bel disco: da consigliare tanto agli hard-rocker e ai metallari più incalliti...

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    Una delle canzoni più belle di sempre, legata a tantissimi ricordi di gioventù...il potere della musica!

    Grazie Colin per avercela regalata!

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    Sono comportamenti che fanno solo ribrezzo e sottolineano la stupidita di certa gente...

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    Murales o no, si dovrà trovare una soluzione, che a quanto pare nessuna ha...

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    Com’era l’Afghanistan nel 1968, prima dei talebani

    L’Afghanistan alla fine degli anni ‘60, prima dei Talebani... Lo raccontano le foto scattate da un professore universitario americano, Bill Podich, dell’Arizona, morto nel 2008. Sul suo sito decine di foto realizzate nei suoi anni a Kabul, insieme alla moglie Margaret e alle due figlie Jan e Peg. Scatti che immortalano un Afghanistan molto diverso da quello di oggi, prima della guerra e prima dell’avvento del regime talebano. In questa immagine le due figlie del professore ai Giardini Paghman, distrutti durante l’invasione del Paese, dopo gli attentati negli Stati Uniti dell’ undici settembre 2001.


    Il professore americano ha raccontato per immagini un Afghanistan con costumi e stile di vita molto simili a quelli occidentali. “Guardo le foto di mio padre - racconta una delle figlie di Bill Podlich - e ricordo l’Afghanistan come un paese con migliaia di anni di storia e di cultura. Guardare e sentire la sofferenza profonda che hanno poi dovuto patire è un’esperienza decisamente terribile”. In quest'altra fotografia Peg Podlich a Kabul nel 1967...





    Giovani fanno il bagno e pescano sulle rive del fiume Kabul, che attraversa la capitale afghana



    Un gruppo di ragazze afghane di ritorno da scuola



    Un ragazzino decora dolci











    American International School di Kabul, la scuola frequentata dalle figlie del professore statunitense





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    La Danae di Gentileschi all’asta da Sotheby’s a New York per 35 milioni

    È passato alla storia come il padre di Artemisia, la grande pittrice romana protagonista nel Seicento di un clamoroso processo per stupro e da sempre icona del movimento femminista internazionale. Ma Orazio Gentileschi, nato a Pisa nel 1563 ma trapiantato a Roma da bambino, era un grande artista, capostipite e maestro del Barocco, continuatore dello stile di Caravaggio, di cui fu anche amico personale, fu chiamato a lavorare nelle più importanti corti dell’epoca, da quella francese a quella di Londra, dove morì nel 1639. Nella Capitale Gentileschi, che aveva lo studio nei pressi dell’odierno largo Goldoni, frequentava la cerchia artistica dell’epoca, fra cui il pittore Agostino Tassi, che poi violentò la giovane Artemisia. Ora un suo capolavoro, la «Danae con la pioggia d’oro», che negli ultimi due anni era stato esposto al Metropolitan Museum of Art di New York andrà all’asta da Sotheby’s a New York giovedì 28 gennaio con una stima di 25/35 milioni di dollari: una cifra stratosferica per quello che per la critica, è uno dei più importanti dipinti barocchi offerti sul mercato internazionale dal dopoguerra ad oggi. George Wachter, co-presidente di Sotheby’s e specialista di pittura antica, ha definito il dipinto «una straordinaria miscela di naturalismo caravaggesco e classicismo insieme». Il quadro fu commissionato nel 1621 dal nobile genovese Giovanni Antonio Sauli per il suo palazzo di Genova. A Gentileschi, che aveva conosciuto e ammirato a Roma, il ricco ligure affidò una serie di opere che comprende anche la celebre «Maddalena Penitente», oggi in una collezione privata newyorkese, e «Lot e le figlie», conservato al Getty Museum di Malibu. L’olio su tela che andrà all’asta giovedì (161.3 x 226.7 cm) immortala una scena del mito classico di Danae: la bellissima figlia del re Acrisio di Argo viene rinchiusa in una stanza segreta per impedirle di essere sedotta dagli uomini. Ma è Giove, affascinato dalla sua bellezza, a materializzarsi sotto forma di pioggia di monete d’oro. L’arrivo di Giove è annunciato da Cupido - che scostando il tendaggio - rivela le forme perfette.

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    Leggermente inferiore a "Forever Changes", secondo me.

    Resta il fatto che i Love furono una band strabiliante che purtroppo non raccolse quanto meritava...

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    Inghilterra, porte rosse per le case degli immigrati: "Noi trattati come gli ebrei durante il nazismo"

    Porte rosse per distinguere le case degli immigrati e dei richiedenti asilo. Succede alla periferia di Middlesbrough, in Inghilterra. Il britannico "Times", che per primo ha acceso i riflettori su quello che accade da tempo nella cittadina, parla di "apartheid". Centinaia di immigrati e richiedenti asilo, per lo più provenienti da Siria, Afghanistan e Iran, vivono in queste case, di proprietà di una società collegata a G4S, la multinazionale di servizi di sicurezza già in passato coinvolta in diversi scandali. "Le case dei richiedenti asilo hano le porte rosse, lo sanno tutti" racconta Ahmad Zubair, che arriva dall'Afghanistan: "Le persone ci urlano contro, lanciano uova e oggetti contro le nostre case". L'uomo ha spiegato di aver provato a ridipingere la porta di un altro colore ma che pochi giorni dopo un dipendente della Jomast, così si chiama l'azienda, "ha di nuovo ricoperto di vernice rossa la sua porta".


    Ian Swales, un politico locale, ha detto senza mezzi termini: "Le porte sono un segno di distinzione che ricorda la Germania degli anni Trenta". Il riferimento è andato alla Stella di David che dovevano mostrare gli ebrei durante il periodo del regime nazista. Da parte sua la Jomast ha definito "ridicole" le accuse di discriminazione. Il ministro dell'Immigrazione James Brokenshire ha disposto un'audizione urgente sulla questione. (Reuters)


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    Album validissimo ma comunque lontano dai capolavori degli anni Settanta...

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    Un caleidoscopio di generi rock irripetibile!

    All'interno dell'album esiste una traccia in cui Rundgren pronuncia un monologo su come si suonano i dischi mal prodotto, con tanto di sibili e ronzii...

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    Una costellazione a forma di fulmine, David Bowie ha un posto tra le stelle

    Una costellazione a forma di fulmine: non poteva esserci tributo più appropriato per onorare la memoria di David Bowie, scomparso il 10 gennaio. L'idea viene dalla stazione radio Studio Brussels che ha chiesto agli astronomi belgi dell'osservatorio Mira di individuare nel cielo notturno la forma del fulmine che il Duca bianco porta dipinto sul volto sulla copertina dell'album Aladdin Sane, del 1973. Si tratta di un'iniziativa, che probabilmente non cambierà le mappe astronomiche, o almeno non subito, ma dal significato profondo per i fan. Le stelle selezionate appartengono quasi tutte ad altre costellazioni: Sigma Librae, Spica, Alpha Virginis, Zeta Centauri, SAA 204 132, e Beta sigma octantis trianguli australis. Tuttavia solo le prime due sono ben visibili basse sull'orizzonte dall'Italia. La posizione della saetta, inoltre, in questo periodo è molto vicina a Marte, altro corpo celeste che ha ispirato David Bowie per uno dei suoi brani più celebri come Life on Mars. Sul sito dedicato alla nuova forma celeste http://stardustforbowie.be/ è così possibile aggiungere alla Google Skymap una stella virtuale all'interno della costellazione, postando una canzone con una dedica personale..



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    Una gemma del pop...

    Un disco che non ha avuto la considerazione che meritava. Canzoni sublimi, che si fanno ammirare per la loro bellezza e originalità...

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    Uno straordinario attore di teatro...raffinato e delicato il suo Colonnello Brandon in Ragione e Sentimento...

1100 replies since 13/4/2010
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